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  La conferenza stampa di Strelkov e l’analisi di Saker
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"Non permetteremo alla Russia di essere fatta a pezzi e rovinata"

Dal blog Slavyangrad, 12 settembre 2014

È passato un mese dal momento in cui ho dovuto dare le dimissioni dalle cariche di ministro della Difesa della Repubblica Popolare di Donetsk ("RPD"), e di comandante in capo della Milizia. Non posso dire che questa decisione sia stata facile per me. Né sono state semplici le circostanze in cui l'ho presa. La città di Donetsk e l'intero raggruppamento delle forze armate della RPD erano in una situazione di accerchiamento operativo, e respingevano con grande difficoltà gli interminabili attacchi delle forze punitive, che arrivavano da tutte le direzioni.

Solo in pochi nella leadership della Repubblica sapevano che nei giorni successivi si sarebbero verificati cambiamenti significativi, e che al nemico sarebbe inflitta una sconfitta decisiva. Io ero uno di quei pochi, ma non potevo accennare nemmeno ai miei subalterni che presto ci sarebbe stata un'offensiva e che avremmo iniziato a riprendere le posizioni occupate dal nemico. È stato ancora più difficile accettare che la liberazione delle città e degli insediamenti della regione del Donbass (abbandonati in seguito a ordini dati personalmente da me) sarebbe stata guidata da qualcuno diverso da me. Moralmente, è stato difficile abbandonare i miei compagni, lasciandoli, per così dire, nelle "ore prima dell'alba", quando la morte della nostra causa comune sembrava a molti inevitabile.

Non mi soffermerò sulle circostanze che mi hanno costretto a dimettermi. Dirò solo che la decisione che ho preso si è poi rivelata giusta e – alla vigilia dell'offensiva – ha permesso di accentrare la guida delle forze armate della RPD nelle mani di una sola persona, e di evitare molti dei conflitti, che, come la lebbra, stavano erodendo la Repubblica; e anche di garantire un'affidabile fornitura di tutto il necessario per le nostre unità e distaccamenti.

Nel corso delle ultime settimane la situazione al fronte in Novorossija è cambiata radicalmente. Nella maggior parte dei settori, le forze punitive sono state respinte dopo aver subito perdite enormi, e si sono messe sulla difensiva. Si sono formati i prerequisiti per la completa liberazione del Donbass dagli eserciti punitivi e dalle unità delle autorità di Kiev. Il nemico, ringhiando, ha iniziato a indietreggiare verso ovest sotto i colpi dell'esercito della RPD, e le sue forze e la sua leadership sono state prese dal panico.

Ma poi cosa è successo? Davanti ai nostri occhi sono nuovamente intervenute quelle forze che erano quasi riuscite ad annientare la Primavera russa e che da allora non hanno mai desistito nei tentativi di distruggere il movimento popolare di liberazione del popolo russo della Novorossija. Non c'è cattiveria che queste forze non siano pronte a commettere, più volte si sono manifestate nella storia contemporanea della nostra patria nelle forme più sinistre. Proprio queste forze, dirette dall'estero, hanno giocato un ruolo decisivo nella distruzione dell'URSS nel 1991. E poi hanno sfacciatamente abusato dei popoli della Russia per tutti gli anni '90, organizzando un'orgia di saccheggio dell'enorme patrimonio economico e culturale sovietico. Hanno messo in scena esperimenti liberali – mostruosi nelle loro conseguenze – su ciò che restava della nostra patria; senza curarsi minimamente delle conseguenze per il paese, che chiamavano e continuano a chiamare con lo sprezzante appellativo "questo paese" (eta strana).

Questo baccanale del collasso è stato accompagnato da guerre sanguinose da loro provocate, da un'orgia selvaggia di criminalità dilagante, dall'immoralità, dalla propaganda dei vizi più vili che si possano immaginare, con la distruzione dell'indipendenza economica e della sovranità nazionale. Anche dopo aver fallito nel tentativo di dare un colpo di grazia alla Russia nei primi anni 2000, queste forze non sono andate via. Hanno segretamente continuato la loro opera distruttiva, nella speranza che la loro ora sarebbe tornata, e che, nel tempo, avrebbero completato quello che avevano iniziato.

Tuttavia, l'alba della primavera russa è spuntata all'orizzonte; e il nostro paese ha iniziato – non a parole, ma in realtà – a rialzarsi dalle ginocchia. Ma non appena la Russia ha tentato di ripensare i risultati della capitolazione di Gorbaciov e di riconquistare i diritti e i territori che le appartenevano da tempi antichi – a ottenere una reale indipendenza – la quinta colonna ha mobilitato tutte le forze a sua disposizione. Il ritorno della Crimea alla Russia l'ha scioccata, e la rivolta in Novorossija l'ha mandata in un vero panico, costringendola a manifestare ancora una volta il suo vero volto.

La rete di numerosi agenti che per molti anni si sono mascherati con successo in vesti d'agnello di "patrioti" e "statisti", e sotto queste vesti ha infiltrato le più alte sfere del potere, e persino l'entourage del presidente della Russia, è stata messa in allerta e gettata nella mischia. Agendo, in realtà, contro gli interessi del paese e del suo popolo, questi traditori continuano tuttavia sfacciatamente ad affermare di essere "amici" del presidente, e di presentare le loro attività francamente sovversive e di sabotaggio come le uniche vere misure per rafforzare la sovranità russa. Da dove, si potrebbe chiedere, traggono tale arroganza e fiducia nella propria invulnerabilità? La spiegazione è molto semplice: tutto ciò che è caro ai rappresentanti della quinta colonna (in altre parole, il denaro e le altre risorse materiali, così come le famiglie e figli) è stato esportato all'estero molto tempo fa, e la sua salvaguardia dipende interamente dalla misericordia dei loro padroni stranieri.

Nel corso di cinque mesi di lotta, il popolo russo della Novorossija ha sentito su di sé la piena misura dell'impatto dei "frutti" di questi tipi di attività sovversive. Nel momento in cui l'aiuto militare russo era di vitale importanza per i miliziani praticamente disarmati, e quando questa assistenza avrebbe potuto – quasi senza spargimento di sangue – portare alla liberazione di tutte le regioni di lingua russa, agenti d'influenza ululavano all'unisono l'impossibilità e l'illiceità di aiuti militari diretti alla ribellione. Mentre le forze punitive stavano bruciando persone vive a Odessa, bombardando Slavjansk con l'artiglieria pesante e formando con urgenza un esercito con capacità di combattimento, i loro complici, che penetravano la leadership politica estera della Russia, non solo hanno sabotato ogni e qualsiasi assistenza militare e politica alla milizia, ma anche – in completo accordo con Poroshenko, Turchinov, Akhmetov, Taruta, e altri rappresentanti dell'oligarchia ucraina – hanno lavorato per dividere le fila della leadership della Milizia, impedendo la creazione di un comando unificato, e attraverso sforzi congiunti hanno tentato di attirare il presidente della Russia nelle trappole da loro preparate.

La persistenza e l'abnegazione dei miliziani non hanno permesso alle forze punitive di sedare la rivolta prima che un vero aiuto dalla Russia raggiungesse finalmente il suo destinatario. La Milizia ha iniziato la sua offensiva. Tuttavia, anche qui i traditori si sono manifestati in piena misura. Hanno subito esteso una "mano amica" all'esercito punitivo che era sul'orlo di una sconfitta totale organizzando un cessate il fuoco e tentando, nel corso di negoziati, di svendere letteralmente tutte le conquiste fatte dagli insorti, ponendole in balia della giunta di Kiev. È semplicemente impossibile proporre accordi più vergognosi di quelli attualmente in discussione a Minsk.

E nel frattempo, Kiev si affretta a reintegrare, riarmare e formare il suo esercito, preparandosi a continuare il genocidio del popolo russo della Novorossija. Come risultato, ora abbiamo assolutamente la stessa situazione che avevamo all'inizio del nostro movimento, se non che ora ci troviamo in posizioni di partenza più difficili. Considerando che, nel mese di aprile-maggio Kiev non aveva né un esercito con capacità di combattimento, né l'appoggio della popolazione, ora le forze punitive sono state mobilitate e armate fino ai denti, e la popolazione dell'Ucraina, sottoposta alla massiccia influenza di una propaganda che usa estensivamente tecniche di programmazione neuro-linguistica, è stata, in larga misura, zombificata e resa ottusa, e non può più distinguere il vero dal falso.

Negli stessi mesi, sono stati imposti diversi pacchetti di sanzioni contro la Russia, e rivendicazioni semi-dimenticate riguardanti Abkhazia e Ossezia del Sud hanno già iniziato a suonare dalle bocche di alti funzionari militari e diplomatici dei paesi occidentali; si sono sentite anche minacce palesi da parte di militanti islamisti controllati dagli Stati Uniti. Si stanno preparando a combattere contro la Russia per un lungo periodo e sul serio. L'Occidente e la quinta colonna non fanno praticamente segreto dei loro piani per rovesciare il presidente Putin; e successivamente per smantellare completamente la Russia. I loro agenti d'influenza utilizzano tutti i mezzi a loro disposizione per convincere la leadership del paese che una riconciliazione non è solo possibile, ma anche singolarmente necessaria. Il fatto che nulla se non una capitolazione completa della Russia possa placare i suoi nemici, è stato accuratamente tenuto nascosto al pubblico e, possibilmente, anche al presidente.

Di conseguenza, tutte le condizioni eccezionalmente favorevoli che erano disponibili alla Russia in primavera sono rimaste irrealizzate, e – al contrario – ora siamo di fronte a una minaccia militare in continua crescita. La responsabilità della quinta colonna in questo risultato è innegabile.

Perché i nostri liberali hanno agito in modo così implacabile e forse anche suicida contro il presidente e il suo percorso politico? Che cosa li ha resi tanto audaci da sfidare apertamente lui e le sue politiche? A mio parere, due fattori principali sono qui presenti, e il primo è che per la quinta colonna non c'è altra strada, se non l'ammutinamento (ancora nascosto, ma solo per ora). La "rivoluzione dall'alto" iniziata da Vladimir Vladimirovich Putin non lascia loro alcuna possibilità di sopravvivenza politica, mentre i loro padroni stranieri non consentono loro di lasciare semplicemente il paese per godersi i loro possedimenti d'oltremare "guadagnati con duro lavoro".

Il secondo fattore è ancora più evidente: avendo una forte presenza nella leadership e notevoli risorse finanziarie, i traditori aspettano di prendere il potere per se stessi, e di iniziare – con gusto – una nuova fase di saccheggio dei resti del paese un tempo grande, e la "utilizzazione" dei popoli che lo abitano. Ma per realizzare i loro piani hanno bisogno per implementare molte altre misure preliminari. Hanno bisogno – in primo luogo – di privare il presidente Putin del vastissimo sostegno popolare che ha meritatamente guadagnato, come conseguenza delle sue decisioni nazionali ed estere negli ultimi anni. E cosa può essere più vantaggioso a questo proposito, se non il tradimento del popolo russo della Novorossija, seguito dallo scarico di tutte le responsabilità sul presidente stesso? Dopo tutto, i rappresentanti della quinta colonna si nascondono alla sua ombra, come iene, evitando ogni e qualsiasi pubblicità.

Il percorso che è già stato scelto dai nemici ci è chiaro come il sole. Prolungare al massimo la guerra, accompagnarla con quante più possibili perdite di vite e disagi per la popolazione russa su entrambi i lati del confine – ecco il loro compito. Non dando alla Milizia nemmeno una possibilità di vincere, sperano di creare una sempre più sanguinolenta "ulcera" ai confini della Russia, in cui la Russia riverserà, goccia a goccia, le sue risorse; e dove, a causa di politiche del tipo "un passo avanti, due indietro", nessun successo decisivo potrà mai essere raggiunto. Allo stesso tempo, la Federazione Russa continuerà ad essere caricata da un sempre maggiore onere in forma di – in un primo momento – centinaia di migliaia, e poi di milioni di rifugiati; mentre le sanzioni occidentali mineranno gradualmente la salute finanziaria ed economica del paese, tanto più perché gli oligarchi interni cercheranno di spostare i costi delle sanzioni sulla popolazione generale.

I traditori sperano finalmente di portare la situazione alla conclusione di un trattato di pace quanto mai vergognoso e umiliante, accompagnato dal tradimento della popolazione russa dell'Ucraina, al fine di provocare un ulteriore ondata di indignazione nella stessa Russia. E poi – in piena conformità con le tecnologie politiche già perfezionate nei primi anni del XX secolo – giungere a un Maidan a Mosca, dove destra e sinistra, patrioti e liberali si uniranno in un'indignazione presumibilmente giustificata. Lo scenario provato del 1905 e del 1917, che segue lo schema di "vergognosa sconfitta – crisi economica – discredito delle autorità – rivolte popolari – colpo di palazzo" è ancora una volta in azione.

A questo proposito, la difesa della Novorossija e il sostegno della popolazione sono importanti per la conservazione della Russia stessa e la distruzione dei piani della quinta colonna. Se siamo in grado di garantire una vittoria in questo punto – preserveremo la Russia. Se perdiamo – perderemo di conseguenza i resti della nostra Patria. In questa lotta non ci possono essere compromessi, e chi cerca di convincere che sia altrimenti sta portando, consapevolmente o meno, acqua al mulino del nemico. È una questione di tutto o niente – o la Russia ripristinerà la sua vera sovranità in piena misura, oppure sarà distrutta dalla coalizione di clan oligarchici esterni ed interni.

Dopo aver valutato il mio posto nella lotta contro i piani delle forze sovversive, vorrei dire che ho fatto la mia scelta. Il fronte principale della lotta per la Russia è attualmente qui. Spero che sia dalla Russia che io potrò fare il maggior bene. Allo stesso tempo, voglio sottolineare, ancora una volta, che chi sperava o chi spera ancora di usare me o il mio nome per scopi distruttivi resterà assai deluso. Per quanto critico posso essere stato rispetto alle politiche interne del presidente, nelle circostanze di una guerra condotta contro di noi, io considero senza dubbio fondamentale parlare in suo sostegno; come l'unico legittimo comandante in capo, e garante principale della libertà e dell'indipendenza del nostro paese.

A mio parere, per proteggere davvero la Novorossija, sottoposta a un genocidio nazista, dobbiamo smascherare e rimuovere dal potere quei "sostenitori" della Novorossija che ci hanno portato sull'orlo della sconfitta militare.

E a coloro che hanno diligentemente iniziato a modellare nei media l'immagine del "colonnello Strelkov, leader della protesta popolare", dichiaro che non hanno alcuna possibilità di corrompermi con false lodi e promesse. L'essenza del dovere di un ufficiale è di servire il suo paese e il suo popolo. Sarebbe il colmo del disonore per me barattare il mio servizio spesso ingrato, ma fedele, con una falsa gloria e con la popolarità tra i nemici della Patria. Fate loro capire, una volta per tutte, che in Russia ci sono ancora persone (e io sono solo uno fra i tanti) che hanno posto il loro dovere e integrità di sopra del loro proprio tornaconto e vanità. E, come gli eventi in Novorossija hanno dimostrato, c'è ancora un gran numero di persone del genere! E non permetteremo alla Russia di essere fatta a pezzi e rovinata di nuovo e di nuovo nel modo in cui l'Impero Russo è stato distrutto nel 1917, e l'URSS nel 1991.

September 11, 2014

Игорь Иванович Стрелков / Igor' Ivanovich Strelkov

 

 

Strelkov: dal nuoto tra i piranha al nuoto tra gli squali bianchi

dal blog The Vineyard of the Saker12 settembre 2014

INTRODUZIONE

La conferenza stampa tenuta ieri da Strelkov è, credo, un momento storico, perché segna il passaggio di Strelkov dalla lotta militare in Novorossija nella lotta molto più grande, e di gran lunga più pericolosa, la lotta per il futuro politico della Russia. Questo di per sé non è necessariamente inaspettato, ma il modo in cui lo ha fatto è stata una sorpresa, almeno per me. Ma prima di passare al quadro più ampio, credo che sarebbe utile per cercare di riassumere alcuni dei punti chiave della sua presentazione. Ecco come ho riassunto quello che ho visto come elementi chiave della sua presentazione:

Fattori esterni (messa in scena) - messaggio simbolico:

• Strelkov è chiaramente vivo e vegeto

• Il motivo della sua partenza sono state le lotte intestine all'interno della dirigenza della Novorossija e il fatto che gli è stato detto che i rifornimenti sarebbero stati consegnati solo se lui se ne andava.

• La foto di Putin alla parte posteriore sul muro

• È seduto dietro una bandiera russa monarchica sul tavolo (e con una bandiera russa e novorussa sullo sfondo, senza simboli sovietici o comunisti)

Il suo punto di vista sull'accordo del cessate il fuoco:

• Questo cessate il fuoco ha creato oggi una situazione militare peggiore di quella della primavera

• Ciò che è vergognoso non è il cessate il fuoco di per sé, ma "le condizioni che sono ora in discussione a Minsk"

• C'è un piano per incolpare Putin del tradimento della Novorossija

• Ci sono potenti interessi che vogliono una guerra senza fine, che creerebbe un'ulcera sanguinante per la Russia

La sua descrizione della quinta colonna:

• Le radici di questa quinta colonna risalgono agli anni di Eltsin

• La liberazione della Crimea ha preso la quinta colonna di sorpresa

• La quinta colonna è attorno al presidente

• Vi è una quinta colonna locale nel Donbass, che ha negoziato e sta tuttora negoziando con gli oligarchi ucroidi

• La quinta colonna è composta da "liberali"

• Putin è una minaccia mortale per loro perché ha un massiccio sostegno popolare

• Vogliono rovesciare Putin

• Vogliono smembrare la Russia

• Questa sarà una lunga guerra alla Russia

• Si tratta di un'altra situazione come nel 1905 e nel 1917

• Salvando la Novorossija la Russia può salvare se stessa

• Le sanzioni occidentali faranno male alla Russia e le useranno per screditare Putin

Piani di Strelkov

• Strelkov vuole combattere in Russia a sostegno di Putin (unica opzione)

• L'obiettivo principale di Strelkov è di denunciare i veri traditori all'interno della Russia

Questa è la mia interpretazione personale degli elementi chiave della presentazione di Strelkov, e potrei aver tralasciato o frainteso qualcosa, così incoraggio tutti a guardare di nuovo il video e a leggere la trascrizione.

UNO ZOOM SUL CONTESTO PIÙ AMPIO:

Prima di andare avanti nella mia analisi delle dichiarazioni di Strelkov, penso che sia fondamentale tenere a mente il contesto più ampio. Le sue parole non sono solo le parole di un uomo che parla per le Forze Armate della Novorossija o di un eroe della Novorossija, questa volta Strelkov si immerge direttamente nel grande e pericoloso mondo della politica dello "Stato profondo" russo (anche se il termine "Stato profondo" non si applica bene alla la Russia). Così ora tornerò a un argomento che ho coperto ormai da molti anni.

I miei lettori di lunga data probabilmente ricorderanno che ho spesso parlato di una lotta dietro le quinte tra quelli che ho chiamato "sovranitari eurasiatici" (SE) e "integrazionisti atlantici" (IA). Non voglio ripetere tutto qui, ma vi incoraggio a leggere i seguenti articoli:

http://vineyardsaker.blogspot.com/2013/02/russia-and-islam-part-three-internal.html

http://vineyardsaker.blogspot.com/2013/03/russia-and-islam-part-six-kremlin.html

http://vineyardsaker.blogspot.com/2013/04/the-power-struggle-inside-kremlin-is.html

http://vineyardsaker.blogspot.com/2013/10/1993-2013-is-twenty-years-long-pas-de.html

http://vineyardsaker.blogspot.com/2014/04/a-new-cold-war-has-begun-let-us-embrace.html

I primi due articoli fanno parte di una serie molto più lunga in sette parti sull'Islam, ma introducono il contesto storico dello sviluppo delle fazioni dei SE e degli IA. I successivi due, li considererei una lettura obbligatoria se non avete familiarità con l'argomento, e l'ultimo è solo una discussione più recente di ruolo di queste due fazioni nel corso della nuova versione della guerra fredda. Ciò detto, la mia tesi fondamentale è questa:

La "quinta colonna" a cui Strelkov si riferisce sono le stesse persone che io chiamo integrazionisti atlantici.

Strelkov non fa nomi, ma li descrive con molta precisione (vedi sopra) e aggiunge che hanno cari solo "il denaro e altre risorse materiali". Sono l'equivalente russo dell'1% anglo-sionista. Il loro principale obiettivo politico è quello di integrare pienamente la Russia nel sistema internazionale anglo-sionista a livello finanziario, politico, economico e culturale. Essi vedono la Russia come "europea" e credono che "l'Occidente" (cioè l'Impero anglo-sionista) e la Russia abbiano bisogno di stare insieme contro l'Islam, la Cina e qualsiasi altra ideologia, religione, nazione o alleanza non-imperiale. Credono nel capitalismo e sono contrari a uno "stato sociale" (per usare la descrizione di Putin della Russia moderna) e sono sistematicamente sprezzante delle "masse" anche se cercano con forza di non mostrare questo aspetto della loro visione del mondo. Queste sono le persone che a poco a poco hanno preso il potere nel corso degli anni '80 e che hanno avuto l'istinto predatorio di cogliere l'attimo nei primi anni '90 per acquisire rapidamente e senza pietà una quantità assolutamente inimmaginabile di ricchezze, rubate al popolo russo.

Ora, è vero che a causa di una mossa assolutamente brillante da parte dei servizi di sicurezza russi alla fine degli anni '90 e grazie al caos in cui la Russia era immersa, questi IA (ovvero membrui della quinta colonna) hanno fatto un errore fatale. Il loro piano era quello di mettere al potere un burocrate piuttosto banale e noioso e circondarlo da uomini provenienti dai loro stessi ambienti. Quello che non prevedevano è che questo burocrate piuttosto banale e noioso si sarebbe trasformato in uno degli statisti più formidabili della storia russa – Putin – e che questi si sarebbe subito messo a decapitare gli strati superiori degli IA – i cosiddetti "oligarchi", i teppisti che sostenevano il loro potere, e il loro braccio armato, l'insurrezione cecena wahabita. Putin ha agito così in fretta che si è trovato rapidamente in pieno controllo dei cosiddetti "ministeri della potenza" (sicurezza dello Stato, sicurezza presidenziale, affari interni, forze armate, servizi di emergenza) e, cosa fondamentale, un immenso supporto popolare. In un certo senso, questa combinazione di potere statale e di sostegno popolare ha reso Putin intoccabile, ma ha anche limitato il suo potere.

Mentre i principali e più famigerati IA o hanno lasciato la Russia (Berezovskij) o sono stati messi in galera (Khodorkovskij) o sono morti, il sistema da loro creato era ancora molto al proprio posto. Le banche, il settore delle risorse naturali, il commercio di armi, i servizi finanziari e, naturalmente, i media erano ancora principalmente nelle loro mani. Così, quando il più arrogante di loro, Khodorkovskij, è stato imprigionato, le due fazioni (SE e IA) hanno raggiunto una sorta di compromesso, un cessate il fuoco temporaneo, se preferite dire così. L'accordo era questo: primo, fintanto che non cercavano di occupare il Cremlino e in generale si tenevano fuori dalla politica, agli IA sarebbe stato permesso di mantenere la loro ricchezza e di continuare a fare enormi profitti; secondo, il potere supremo sarebbe stato ripartito tra i SE (Putin, Rogozin, Patrushev, ecc) e gli IA (Medvedev, Kudrin, Surkov, ecc).

Il primo grande colpo che Putin ha segnato contro gli IA è stato il licenziamento di Serdjukov e, ancora "peggio", la sua sostituzione con Shojgu. Il secondo colpo massiccio è stato, secondo Strelkov (e io sono d'accordo), l'operazione per liberare la Crimea. Secondo Strelkov, questa operazione è stata un durissimo colpo per gli interessi di questi della colonna, perché hanno subito capito che questo avrebbe messo la Russia e gli anglo-sionisti in rotta di collisione. Hanno quindi radunarono tutte le loro forze per a) impedire un intervento militare russo nel Donbass e b) fare un accordo con gli oligarchi ora al potere a Kiev. Condivido pienamente questa analisi.

Interessi strategici russi e novorussi a confronto

Qui viene la parte difficile. Ci sono alcune ipotesi fatte da molti blogger che sono il risultato di un difetto fondamentale di logica:

• Gli interessi russi e novorussi sono gli stessi e identici

• Tutto ciò che è sostenuto dagli IA è un male per la Russia

• Putin è in pieno controllo e può fare quello che vuole

• I leader della Novorossija hanno sempre ragione in virtù della loro lotta eroica

• Essere in disaccordo con i leader della Novorossija è un segno di stupidità, tradimento o disonestà (anche per lo stesso Putin)

La realtà non è così semplice. Per prima cosa, gli interessi russi e novorussi non sono gi stessi e identici, sono in diretta opposizione su una questione cruciale: la Novorossija vuole la totale indipendenza da Kiev (a prescindere da chi sia al potere) mentre la Russia vuole un cambiamento di regime a Kiev e mantenere un'Ucraina unitaria. In secondo luogo, mentre è un fatto che oligarchi russi e ucraini stanno cercando di tirar fuori un accordo per fermare la guerra e mantenere un'Ucraina unitaria, questo potrebbe essere o potrebbe non essere un male per la Russia. Ora, prima che io venga accusato di Dio solo sa cosa, lasciatemi spiegare:

Durante la fine degli anni '80 e gli anni '90 ha avuto luogo una sorta di bizzarra "fusione parziale" tra la mafia russa e il KGB. Lo so, sembra pazzesco, ma tuttavia è vero, e il sottoscritto ha visto personalmente e ha personalmente incontrato ex ufficiali del KGB che lavorano nella mafia russa. Tuttavia, come dicono alcuni, non esiste una cosa come un "ex-ufficiale del KGB". Ebbene, in realtà ne esistono, ma nella maggior parte dei casi, si mantengono almeno dei contatti informali. Quindi, ecco come riassumerei molto approssimativamente questa bizzarra associazione:

Negli anni '80: ufficiali corrotti del KGB si rendono conto che si possono fare un sacco di soldi nel mondo della malavita e qualche funzionario del ramo della sicurezza interna del KGB (2° Direttorato Principale) trova il modo di trarre profitto da contatti stretti con la mafia.

Nei primi anni '90: molti giovani e intelligenti ufficiali del KGB si rendono conto che le loro competenze sono inutili nel KGB, si dimettono e trovano subito ottime posizioni nel mondo della "Nuova Russia" (a quel tempo, fatta al 100% di mafiosi) e utilizzano le loro competenze (lingue, istruzione, capacità di lavoro, coraggio) per fare un sacco di soldi.

Sono anni terribili per il KGB / FSB, ma hanno anche un impatto positivo: gli ufficiali più corrotti e meno patriottici se ne vanno, lasciando dietro di loro molti idealisti, idealisti che, con il tempo, scalano i ranghi.

Ora arriva la parte davvero interessante:

Dalla metà degli anni '90 al 2000: i successori del KGB, SVR e FSB, giungono a rendersi conto di avere una fantastica rete di potenziali collaboratori nel mondo appena creato del business, della finanza, del commercio, del turismo, ecc, in Russia. Se ne servono e iniziano a utilizzare questa rete mondiale composta per lo più da "ex-mafiosi ora legittimati" per motivi di sicurezza dello Stato e di spionaggio industriale / commerciale. Anche il servizio di intelligence militare, il GRU, comincia a fare lo stesso con ex ufficiali che ora lavorano nel settore aerospaziale, dell'elettronica, delle comunicazioni, ecc.

[Una divagazione fuori tema ma interessante: c'è anche un'altra rete quanto mai preziosa che SVR / FSB / GRU iniziano ad utilizzare in questo periodo: l'enorme numero di ebrei dalla Russia emigrati negli Stati Uniti e in Israele. Tenetelo a mente quando pensate alle relazioni russo-israeliane]

2000-oggi: Putin e i suoi sostenitori iniziano la loro guerra dietro le quinte ma spietata contro gli integrazionisti atlantici che sono fondamentalmente opposti ai sovranitari eurasiatici che sono ormai saldamente dietro Putin. Cosa quanto mai importante, i servizi di sicurezza, che sono controllati dagli alleati di Putin, sviluppano una rete di potenziali sostenitori all'interno della base del potere degli integrazionisti atlantici. Vedete quanto diventa complesso lo scenario?

Così, mentre alcuni analisti superficiali hanno ragione quando dicono che gli oligarchi russi sono generalmente nella quinta colonna e pericolosi nemici di Putin, quello che non capiscono è che a) non tutti gli oligarchi ricadono in questa categoria e b) che Putin ha i mezzi per influenzare o anche per costringere alcuni oligarchi anti-putiniani grazie al suo controllo dei servizi di sicurezza e della loro rete all'interno della base di potere degli oligarchi.

Così, ecco il punto cruciale: il rapporto tra il Cremlino e l'oligarchia russa è molto complesso. Sì, in generale, è corretto dire che abbiamo Putin, i servizi di sicurezza, i militari, il popolo russo comune da un lato e gli oligarchi, l'intellighenzia liberale, le grandi imprese, le banche, la finanza e gli agenti della CIA dall'altro. Ma in realtà, questo è un modello primitivo, la realtà è infinitamente più complessa. So che sto per tirarmi addosso ancor più odio per quel che sto per dire, ma alcuni oligarchi sono (per qualsivoglia motivo) alleati di Putin o individui controllati da Putin. Ne ho incontrati alcuni di persona alla fine degli anni '90 e sono abbastanza sicuro che sono ancora lì. Perché?

Perché c'è da fare un sacco di soldi in Russia, a essere dalla parte di Putin. Per prima cosa, se siete in buoni rapporti con il Cremlino, diventate intoccabili per il resto del mondo del "business" più o meno legale. Avrete anche contratti succosi. E le autorità fiscali potrebbero non essere così meticolose quando presentate i bilanci per le tasse. Anche in questo caso, l'immagine in bianco e nero di Putin contro gli oligarchi è generalmente vera, ma solo come un modello primitivo.

UNO ZOOM INDIETRO SULLA CONFERENZA STAMPA DI STRELKOV

Ricordiamo da dove viene Strelkov. Mentre si sa poco di certo su di lui, sembra essere un ex-colonnello dell'FSB (anti-terrorismo), che ha combattuto come volontario in Jugoslavia, Transnistria e Cecenia. È anche uno storico, un giornalista e gli piace partecipare a ricostruzioni militari. È un monarchico, un cristiano ortodosso e un estimatore del movimento dei Bianchi durante la guerra civile. In Novorossija, però, è entrato in un livello completamente diverso facendo un rapido, gigantesco balzo di grande successo da colonnello dell'anti-terrorismo a ciò che potrebbe essere più o meno descritto come comandante di divisione o addirittura di corpo d'armata dell'esercito, che ha trasformato una forza di milizia di volontari in un esercito più o meno regolare. Questa è una grande impresa: dall'essere quasi nessuno è diventato l'eroe e comandante numero 1 di tutta la resistenza della Novorossija. Eppure, la Novorossija è molto piccola rispetto alla Russia e le grande politiche novorusse sono minuscole rispetto alle grandi politiche russe. E tuttavia, nella conferenza stampa di ieri, Strelkov ha fatto ancora un altro salto enorme – un salto dalle questioni militari della Novorossija dritto nella singola lotta più complessa e pericolosa che io possa immaginare: la lotta segreta dietro le quinte per il potere al Cremlino. È troppo presto per dire se questa mossa sarà un successo come la sua mossa precedente: Strelkov è passato dal nuoto tra i piranha al nuoto tra gli squali bianchi, ma io sono cautamente ottimista. Ecco perché:

Il potenziale di Strelkov nella lotta per il potere russo

Putin è ben consapevole del fatto che la sua base di potere ufficiale (l'apparato statale) è pieno zeppo di membri della quinta colonna. La prova migliore di ciò è che ha fatto due cose molto interessanti:

a) Ha creato il Fronte Popolare Pan-Russo (FPPR), che a differenza del partito ufficiale al potere, Russia Unita, non è stato creato con una forte componente di Medvedev o degli integrazionisti Atlantici, ma è stato creato solo da Putin. Ufficialmente, il FPPR non è un partito, ma un "movimento politico-sociale" che dovrebbe riunire un ampio segmento di organizzazioni e individui generalmente pro-Cremlino e per fornire alla gente comune un modo per trasmettere le loro preoccupazioni a Putin. In realtà, però, è anche un "partito politico in attesa", molto grande, molto ben collegato e che Putin può "accendere" in qualsiasi momento, soprattutto se sfidato dall'interno di Russia Unita.

b) I servizi di sicurezza di Putin hanno contribuito alla creazione di una pletora di "circoli attorno al Cremlino" (околокремлевские круги), che ufficialmente non hanno alcuna subordinazione al Cremlino, ma che possono fare molte cose senza che il governo vi sia coinvolto o, addirittura, ne sia informato. Questi circoli attorno al Cremlino includono alcuni organi di informazione, alcune entità commerciali, un certo numero di club, alcune organizzazioni giovanili, agenzie di stampa, ecc. Non esiste un elenco formale, né alcuna procedura di ammissione, né un leader. Ma in qualche modo, ci sono sempre persone che hanno contatti con le agenzie di sicurezza vicino a questi ambienti o al loro interno.

Questo è un mondo in cui Strelkov si colloca bene.

Strelkov rappresenterà prima di tutto e innanzitutto gli interessi del popolo della Novorossija, ma da quando ha correttamente identificato la quinta colonna russa come la principale minaccia per la Novorossija, è oggettivamente diventato anche un alleato di Putin in una lotta comune contro gli integrazionisti atlantici. Ora, cerchiamo di essere chiari qui. Strelkov e Putin non saranno d'accordo su una serie di questioni. Strelkov lo ha chiaramente indicato, quando ha detto:

"Per quanto critico posso essere stato rispetto alle politiche interne del presidente, nelle circostanze di una guerra condotta contro di noi, io considero senza dubbio fondamentale parlare in suo sostegno; come l'unico legittimo comandante in capo, e garante principale della libertà e dell'indipendenza del nostro paese".

Il fatto che egli abbia concluso che Putin deve essere sostenuto non cambia il fatto che egli sia chiaramente molto critico di alcune decisioni di Putin. La mia ipotesi è che le aree evidenti di disaccordo siano:

a) Il cessate il fuoco e i successivi negoziati

b) Il fatto che Putin abbia legami con alcuni oligarchi russi

c) Il fatto che Putin vuole un'Ucraina unita

Questi disaccordi sono normali e non devono essere interpretati come il segno di un qualche tipo di opposizione. Ancora una volta, Novorossija e Russia hanno semplicemente interessi diversi.

Ma dove Strelkov e Putin sono pienamente d'accordo è la necessità di schiacciare la quinta colonna. Putin è stato il primo a parlare di una "quinta colonna russa" (quando si è rivolto all'Assemblea federale) e Strelkov ha raccolto la sua espressione. Questa quinta colonna di integrazionisti atlantici è un pericolo mortale sia per Putin sia per Strelkov e, come Strelkov sottolinea correttamente, Putin è un pericolo mortale per la quinta colonna. Quando Strelkov parla di una "rivoluzione di Putin" e di una "primavera russa", si riferisce alla stessa lotta che io ho descritto in passato come una lotta tra gli integrazionisti atlantici e i sovranitari eurasiatici. Le etichette sono diverse, ma il processo descritto è lo stesso.

In questo contesto Strelkov potrebbe diventare un potente alleato per Putin. Parlando in favore della Novorossija, Strelkov sta anche promuovendo in modo molto chiaro la stessa ideologia, la stessa visione del mondo di Putin. In realtà, consiglio a tutti voi di prendervi il tempo di ascoltare (o leggere)

Il discorso di Putin all'Assemblea federale (18 marzo)

La conferenza stampa di Aleksandr V. Zakharchenko (26 agosto)

• la conferenza stampa di ieri di Strelkov (11 settembre) (vedi sopra)

Putin, Zakharchenko e Strelkov si rendono tutti e tre perfettamente conto che quello che sta succedendo non è altro che una guerra alla Russia, ma combattuta, almeno per il momento, con mezzi non militari. Tutti e tre sanno che la più grande minaccia alla Russia è interna. Ma tutti e tre possono pretendere che gli altri due non parlino a suo nome. Dopo tutto, uno è il Presidente della Russia, il secondo è un esponente di Donetsk e della Novorossija, mentre il terzo è, tecnicamente parlando, un ufficiale in pensione e un privato. Eppure tutti e tre insieme stanno accerchiando politicamente la quinta colonna russa in una "sacca politica" in cui i suoi esponenti o sosterranno Putin o saranno visti come traditori. Una tecnica potenzialmente molto efficace.

Il secondo ruolo di Strelkov è di denunciare e screditare i detrattori di Putin che stanno costantemente dichiarando che "Putin sta pugnalando alle spalle o sta tradendo la Novorossija". Prevedo che in un prossimo futuro gli stessi ambienti che fino ad ora avevano sostenuto che Putin è un cattivo e Strelkov un eroe, d'ora in poi dichiareranno che anche Strelkov è un criminale e un traditore. Alcuni di questi personaggi sono manipolati da specialisti occidentali di guerra psicologica, altri sono semplicemente pagati da loro, ma il loro obiettivo è quello di convincere il mondo che Putin è il cattivo e che si deve sostituirlo con un patriota "reale". In altre parole, la Russia può essere salvata solo facendo avverare il sogno anglo-sionista di un cambiamento di regime in Russia. Ma poi, queste sono le stesse persone che volevano salvare la Novorossija facendo avverare anche l'altro sogno anglo-sionista, di avere un intervento militare russo palese nel Donbass. Il mio consiglio per a questi "patrioti della tristezza", come vengono chiamati in Russia, è semplice: state attenti a chi vuole salvare la Russia facendo avverare un sogno anglo-sionista. Se tenete a mente questo, sarà abbastanza facile da individuare i nemici della Russia:-)

CONCLUSIONE

Sono rimasto stupito e tremendamente incoraggiato dalla presentazione molto sofisticata che ieri Strelkov ha fatto della propria posizione. Anche se questa potrebbe essere una conclusione troppo affrettata, e potrei essere insolitamente ottimista su questo punto, credo che Strelkov abbiaa il potenziale per diventare il leader della Novorossija che speravo sarebbe emerso. Se è così, allora sarò lieto di dichiararmi colpevole di averlo sottovalutato. Eppure, voglio anche ammettere che sono molto preoccupato per lui. Il fatto che a quanto pare i media russi abbiano dato alla sua conferenza stampa poca o nessuna attenzione, in combinazione con la diceria che si sia ucciso, è un forte messaggio che gli inviato la quinta colonna, che gli sta mostrando quanto è ancora potente. In particolare, ritengo che la diceria del suo suicidio sia una seria minaccia di morte. Ancor peggio, e forse qui parla la mia inclinazione paranoica, ci sono molte persone da entrambe le parti che potrebbero essere interessate a vedere Strelkov ucciso. Gli integrazionisti atlantici e la loro quinta colonna lo vorrebbero morto perché li denuncia così apertamente, ma non commettete errori, ci potrebbero anche essere sovranitari eurasiatici che lo vogliono morto come un martire e un simbolo dell'eroismo russo. Questo suona cinico e brutto? Sì. Proprio la lotta per il potere in Russia. La maggior parte delle persone in Occidente non ha idea di come può essere spietata questa lotta. A differenza di Putin, Strelkov non è protetto da un potente apparato di sicurezza dello Stato e, visto che può essere colpito da entrambe le parti, è meglio che stia molto, *molto* attento.

Solo per il fatto di aver accettato di svolgere il ruolo che sta svolgendo ora (e da ex colonnello dell'FSB, conosce perfettamente i rischi) lo considero un eroe, e ha la mia sincera ammirazione. "Loro" cercheranno di usarlo, lo minacceranno, lo manipoleranno, lo screditeranno e utilizzeranno ogni possibile trucco sporco per controllarlo o schiacciarlo. In verità, il suo destino è già tragico e il suo coraggio straordinario. Combattere i nazisti ucroidi, i wahabiti ceceni o gli ustashe croati è stata una vacanza rilassante rispetto al tipo di "guerra" che si combatte nella lotta per il controllo della Russia. Dal momento che la Russia è il leader de facto di entrambi i paesi dei BRICS e della SCO la lotta per la Russia è in realtà una lotta per il futuro del pianeta. Credo che Strelkov lo capisca.

Saker

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