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  Novorossija: indipendente, associata o (con)federata?

dal blog The Vineyard of the Saker

1 settembre 2014

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Un'importante rettifica, avvertimento e chiarificazione

In primo luogo, vorrei cominciare con una chiara rettifica che chiedo a tutti voi di leggere attentamente e poi di tenere a mente: io personalmente non sto sostenendo alcuna opzione per lo status finale della Novorossija. Questo dovrà deciderlo il popolo della Novorossija, e qualsiasi opzione scelta da loro, io la sosterrò. Inoltre, in questo momento non sono nemmeno sicuro di quale opzione mi sentirei personalmente di raccomandare se qualcuno me lo chiedesse, semplicemente perché il diavolo è nei dettagli, e non nelle grandi linee. Quello che mi propongo di fare qui di seguito è di considerare una serie di problematiche legate a questa domanda, ma tale analisi non deve essere interpretata come un mio avallo personale di qualsiasi soluzione.

In secondo luogo, ho attentamente analizzato le notizie da Minsk, dalla Novorossija e dalla Russia e sono rimasto con la forte sensazione che nulla è stato realmente deciso, da cui gli apparenti zig-zag e le mutevoli interpretazioni sulle condizioni offerte dalla delegazione della Novorossija.

In terzo luogo, esorto tutti a essere estremamente cauti con le fonti di stampa russe, inclusi i canali televisivi russi e RT. Perché? Perché la Russia ha un interesse di grandi proporzioni in questa lotta, e io sono assolutamente certo che le élite russe siano divise su quella che ritengono la migliore soluzione per la Russia. Ci sono anche, per così dire, "gruppi informali di persone che la pensano allo stesso modo" all'interno dei media russi, e che stanno cercando di promuovere l'interesse dei loro sponsor e sostenitori. E mentre sarebbe una semplificazione eccessiva dire che, per esempio, NTV sostiene la "posizione A", mentre RT sostiene la "posizione B", io so per certo che all'interno di RT, NTV, Rossija, REN-TV e il resto dei vari gruppi ci sono varie linee direttive: un comitato di redazione potrebbe avere una posizione molto diversa da quella di un altro, anche all'interno dello stesso mezzo di comunicazione.

In quarto luogo, gli interessi russi non dovrebbero essere automaticamente fusi con gli interessi della Novorossija, così come gli interessi delle élite in Russia e Novorossija non devono essere fuse con gli interessi dei rispettivi popoli. Sembra ovvio, ma credo che questo dovrebbe essere chiaramente ripetuto, perché qualsiasi accordo sullo status finale della Novorossija sarà il risultato degli obiettivi di molti gruppi di interessi molto diversi e quasi certamente finirà per essere un compromesso da cui nessuno porterà a casa tutto ciò che vuole.

Detto questo, ora diamo un'occhiata a come tutto ha avuto inizio.

Come siamo arrivati ​​a questo punto?

Sei mesi fa, tutto ciò che gli ucraini orientali volevano erano a) garanzie per la lingua russa e b) autonomia fiscale. Questo è tutto. Nient'altro. Quanto alla Russia, la sua posizione era altrettanto chiara: un'Ucraina unita e neutrale, che rispetta i diritti civili di tutti i suoi cittadini. Sembra un gioco da ragazzi, vero?

Per quanto riguarda l'opposizione ucraina, voleva ufficialmente rimuovere un governo controllato dagli oligarchi e firmare un associazione con l'Unione Europea. Ancora una volta, tutto abbastanza semplice.

Ora, pensateci, una soluzione di compromesso era piuttosto ovvia: l'elezione di un nuovo governo non controllato dagli oligarchi che firmasse un accordo di associazione con l'Unione Europea e si impegnasse per i diritti civili di tutti gli ucraini, compresi i diritti culturali e linguistici degli ucraini orientali. Janukovich si è spinto fino al punto di offrire a Jatsenjuk la carica di Primo Ministro. E allora, perché non è andata così?

Perché il movimento di protesta era completamente cooptato, dirottato, manipolato, controllato, finanziato, organizzato e gestito dagli Stati Uniti, che hanno usato le élite politiche dell'Unione Europea e un gruppo di nazisti "in buona fede" per ottenere un cambiamento di regime e attrarre l'Ucraina nella sfera di influenza anglo-sionista. Quello che volevano era un'Ucraina economicamente sfruttata dall'Unione Europea e militarmente di proprietà degli Stati Uniti tramite la NATO. Questo piano era incentrato non solo sul distacco dell'Ucraina dalla Russia e dalla sua unione economica con la Bielorussia, il Kazakistan, l'Armenia e altri, ma a anche sul distacco dei legami economici tra la Russia e l'Europa (un vecchio obiettivo americano risalente alla Guerra Fredda, quando gli Stati Uniti avevano fatto tutto il possibile per evitare che l'URSS vendesse gas all'Europa occidentale).

Si può pensare ai mostri nazisti come all'equivalente ucraino di al-Qaeda o dell'ISIS: assassini rabbiosi, pazzi, odiosi, che non reiscono letteralmente a contenere il loro odio e il desiderio di opprimere e uccidere. Naturalmente, sotto la pressione degli Stati Uniti, hanno cercato con molta forza di agire come persone sane e civili, ma di volta in volta hanno fallito, quindi i riferimenti ai russofoni come sub-umani/non-umani, il desiderio di Timoshenko di usare le armi nucleari per sterminare i "maledetti moskali", l'insistenza apparentemente folle che solo l'ucraino sia la lingua ufficiale o il rifiuto categorico altrettanto imbecille di ogni forma di federazione. Inutile dire che, non appena questi pazzi sono saliti ​​al potere, hanno immediatamente approvato una serie di leggi fantasticamente stupide e provocatorie, come la ri-autorizzazione della propaganda nazista o l'abrogazione dello status ufficiale della lingua russa. Non sorprende che la gente ad est si sia spaventata e abbia correttamente concluso che "i nazisti sono tornati".

Come risultato, è stata creata una doppia dinamica: i pazzi negli Stati Uniti (i neocon) hanno minacciato direttamente gli interessi vitali / esistenziali della Russia, mentre i pazzi a Kiev (i nazisti) hanno direttamente minacciato gli interessi vitali / esistenziali della popolazione dell'Ucraina orientale e meridionale. In tal modo non hanno lasciato al Donbass e alla Russia altra scelta che quella di reagire e rispondere direttamente a tale pericolo.

Questo è importante perché non si può semplicemente desiderare che ciò che è stato fatto sia mandato via e disfatto. Sia la Russia sia la Novorossija sono ora in una "modalità di sopravvivenza", in cui niente di meno di una eliminazione completa di queste minacce vitali / esistenziali può andar bene. In altre parole, il progetto anglo-sionista dell'Impero americano e l'esperimento nazista ucroide devono essere assolutamente e definitivamente sconfitti e si devono creare le condizioni che impediscano loro per sempre di riemergere.

A che punto siamo adesso?

In primo luogo, direi che le forze di repressione della giunta sono state sconfitte. Non strategicamente (se non altro perché godono di un'immensa profondità strategica e hanno ancora enormi risorse umane e materiali), ma operativamente. Tutti i segni indicano che le Forze Armate della Novorossija fanno attenzione a non farsi prendere la mano o a spingersi troppo lontano a ovest, quindi ora le cose sembrano molto buone per la Novorossija. In secondo luogo, la giunta è stata anche sconfitta politicamente: se in passato il popolo ucraino ha avuto un governo controllato dagli oligarchi, ora hanno un governo di oligarchi. E lo sanno tutti. Inoltre, i nazisti hanno mostrato il loro vero volto (Odessa, Mariupol, MH17, lanciarazzi e missili balistici utilizzati sui civili con fosforo bianco e munizioni a grappolo, ecc). In terzo luogo, prevedibilmente, l'economia ucroide è in caduta libera e per tutti gli scopi pratici, l'industria ucroide è morta. Direi un fallimento a spettro completo per la giunta.

Zio Sam non sta molto meglio: la Crimea è persa per sempre, anche il Donbass è perso per tutti gli scopi pratici, Putin è più popolare che mai, le tensioni tra l'Unione Europea e gli Stati Uniti stanno crescendo (le repubbliche ceca e slovacca hanno entrambe annunciato che metteranno il veto a eventuali ulteriori sanzioni contro la Russia), e la giunta-fantoccio degli Stati Uniti a Kiev ha completamente perso il controllo della situazione.

caricatura di Josetxo Ezcurra

Anders Fogh Rasm... e a chi importa comunque?

Il trionfo della mediocrità

Per quanto riguarda l'Unione Europea, è veramente messa male. La recente elezione di Donald Tusk e di Federica Mogherini alle posizioni di Presidente del Consiglio e di capo della politica estera dell'Unione Europea è sicuramente una buona notizia, ma è anche troppo poco e troppo tardi. Ci vorranno anni di sforzi dolorosi per cancellare il disordine lasciato da Catherine Ashton e Herman Van Rompuy. Inoltre, quell'altro pazzo, Anders Fogh Rasmussen, è ancora lì, folle e patetico come sempre. Ma per tutta l'aria fritta che viene da Rasmussen e da pochi altri politici europei, l'Unione Europea non se la sente di sollevare altre sanzioni, tanto meno di fare una dura guerra di sanzioni con la Russia. I russi lo sanno, e così tutto quello che devono fare ora è attendere che il frutto diventi maturo (o marcio, piuttosto) e cada nel loro grembo.

Ci sarà un vertice NATO la prossima settimana in Galles, dove Obama e la sua cricca neocon di consiglieri di politica estera cercheranno sicuramente di spingere per una serie di misure anti-russe sostenuta da una dichiarazione molto forte e macho su come la Russia deve essere fermata, l'Europa protetta e la NATO riconosciuta come assolutamente indispensabile. Più uomini, più armi, più minacce e, ultimo ma non meno importante, più dollari per il complesso militare-industriale degli Stati Uniti. La Russia, tuttavia, non ne sarà impressionata per un motivo molto semplice: gli Stati Uniti e l'Unione Europea hanno già dato per molti anni il massimo delle risorse alle politiche anti-russe. In realtà, le uniche politiche anti-russe che l'Impero anglo-sionista non ha ancora adottato sono quelle che avrebbero fatto più male a se stesso di quanto ne avrebbero fatto alla Russia. In altre parole, da ora in poi le sanzioni anti-russe che saranno adottate, per definizione, feriranno gli anglo-sionisti più di quanto feriranno la Russia (e la feriranno, naturalmente). La conclusione è ovvia: l'Occidente non può permettersi una guerra continua di sanzioni contro la Russia.

C'è ancora un vero pericolo là fuori

Il problema con gli anglo-sionisti è che sono arroganti e abbastanza stupidi da inciampare in una variante della "operazione Sansone" israeliana: colpire il proprio nemico, anche se questo significa far crollare l'intero edificio su se stessi. Contrariamente a molti analisti, non credo che gli americani siano in realtà abbastanza stupidi da iniziare deliberatamente una guerra contro la Russia, tanto meno una nucleare, ma sono abbastanza arroganti per andarsi a rinchiudere in un angolo in cui l'unico modo per salvare la faccia è quello di usare la forza militare. Sono anche in grado di creare una situazione militare estremamente pericolosa in cui anche un petardo può scatenare una guerra (ricordate il folle atteggiamento della marina americana nello Stretto di Hormuz o nello Stretto di Taiwan?). I russi devono essere assolutamente consapevoli di questo pericolo e, quindi, non dare mai per scontato che gli americani siano razionali o prudenti. La storia dimostra che sono spericolati e felice di creare una situazione che degenera in guerra (la politica degli Stati Uniti verso il Giappone prima della Seconda Guerra Mondiale ne è un esempio perfetto).

Ora diamo un'occhiata alle opzioni per la Novorossija

Come ho già detto, il diavolo è nei dettagli, ma ci sono fondamentalmente due opzioni principali per la Novorossija 1) indipendenza completa (de facto e de jure) 2) indipendenza pratica (de facto ma non de jure). Onestamente credo che qualsiasi altra opzione che proponga meno dell'indipendenza di fatto sia semplicemente impossibile da raggiungere. I novorussi non vivranno sotto la polizia o l'esercito di Kiev, non pagheranno a Kiev altre tasse che quelle puramente simboliche e sicuramente non accetteranno alcuna limitazione dei loro diritti linguistici, economici e culturali, compreso il diritto di fare affari direttamente con la Russia. Ritengo tale limitazione così improbabile, e a rischio di un massiccio e prolungato bagno di sangue, che non voglio nemmeno prenderla ulteriormente in considerazione. Quindi diamo un'occhiata alle due opzioni rimanenti.

a) Indipendenza completa (de facto e de jure): Novorossija

Vantaggi: sicurezza; possibilità o di unirsi alla Russia oppure di firmare un trattato di mutua assistenza che potrebbe includere lo stazionamento di truppe russe in Novorossija. Ciò fornirebbe la protezione ideale e massima da eventuali futuri attacchi ucroidi. Economia: niente tasse da pagare a Kiev, associazione con la Russia, pieno accesso al grande mercato eurasiatico, lavoro per l'industria russa, diritti sociali pagati dalla Russia (come parte di un pacchetto di aiuti). La gioia di aver vinto completamente e di non avere a che fare con i pazzi in Ucraina occidentale. Completa e totale denazificazione.

Svantaggi: posizione massimalista che non lascia vie d'uscita per salvare la faccia ai pazzi di Kiev e a Washington, gravi difficoltà di essere riconosciuti a livello internazionale. Questa opzione lascia anche tutto il resto dell'ex-Ucraina nelle mani degli anglo-sionisti e dei nazisti, che continueranno costantemente a sabotare, sovvertire e sconvolgere la vita di Novorussia. Vi è una reale possibilità che questo possa significare l'abbandono di città e regioni come Odessa, Dnepropetrovsk, Kharkov, Chernigov, Nikolaev e molte altre parti storicamente russe dell'ex-Ucraina a qualunque regime sia al potere a Kiev. Pericolo militare costante: l'attuale ministro della Difesa ucroide ha promesso una parata della vittoria per le forze ucroidi a Sebastopoli, non scherzo. Potete immaginare che cosa la gente come lui avrà da dire a una Novorossija indipendente. Problema chiave: questa posizione massimalista non lascia a Kiev alcun incentivo per negoziare.

b) Indipendenza pratica (de facto ma non de jure): "Ucraina 2.0"

Vantaggi: la Novorussia ottiene già molto di più di ciò che voleva sei mesi fa (vedi sopra). Conservando la finzione di un'Ucraina unitaria questa soluzione lascia a tutti di via d'uscita per salvare la faccia e i grandi attori esterni (Russia, Stati Uniti, UE, ONU, OSCE) possono tutti firmare l'accordo ed essere dichiarati garanti. Inoltre, se la Novorossija è nominalmente parte della "Ucraina 2.0" allora questo dà al popolo dell'Ucraina orientale (che sono la maggioranza più ricca e più istruita della popolazione ucraina) la possibilità di contrastare e di sfidare il dominio dei nazisti a Kiev, e forse potrebbe servire come base per far cadere l'attuale "Banderastan" e sostituire anch'esso con una "Ucraina 2.0". Inoltre, un'Ucraina unita sarebbe in una posizione migliore per ricevere gli aiuti internazionali di cui ha disperatamente bisogno e il denaro per ricostruire. Considerando che almeno inizialmente i mostri nazisti resterebbero al potere a Kiev possiamo essere abbastanza sicuri che distruggeranno ulteriormente anche quel poco che resta del "Banderastan" e che, prima o poi, si verificherà qualche cambio di regime. Se il nuovo regime al potere sarà più o meno sano di mente, la parte orientale dell'Ucraina potrebbe richiedere che i responsabili del pasticcio siano chiamati in giudizio e che sia formata una commissione di tipo "verità e riconciliazione".

Svantaggi: C'è un rischio reale che il regime di Poroshenko cadrà e sarà sostituito da una dittatura di Jarosh. In alternativa, il Banderastan meridionale potrebbe staccarsi da Kiev e formare un "Kolomoiskistan". In entrambi i casi, il crollo del regime di Poroshenko rischia di risucchiare il Donbass in una seconda fase di guerra civile, senza possibilità di aiuto russo palese (sarebbe fornito, ovviamente, un aiuto coperto). Anche la nozione di essere rappresentati da mostri nazisti a Kiev o di marciare dietro una bandiera ucroide sarebbe nauseante per tutti coloro che sono morti in difesa della Novorossija. Inoltre, se l'accordo non ha un aspetto solido e stabile, lungi dal rientrare a casa dalla Russia, ancora più novorussi sceglierebbero di "votare con i piedi" ed emigrerebbero in Russia. Oggi, anche gli abitanti della Crimea sono ancora nervosi, e i politici russi, tra cui Putin, hanno dovuto costantemente dire loro "no, questa volta è per sempre, non vi abbandoneremo mai, questo non è qualcosa che sarà mai capovolto". Se la gente in Crimea è preoccupata per il proprio futuro, anche se sono ora legalmente parte della Russia, si può immaginare quanto sarà spaventato e insicuro il popolo della Novorossija in qualsiasi tipo di "associazione" con Kiev, anche puramente formale.

Questi sono solo alcuni esempi, ce ne sono molti altri che potrebbero essere elencati come vantaggi e svantaggi sia per la Novorossija indipendente sia per l'opzione "Ucraina 2.0".

La mia ipotesi altamente speculativa e personale

L'opzione preferita della Russia

Penso che la Russia preferirebbe una versione Ucraina 2.0. Dal punto di vista della Russia, ha un sacco di vantaggi (come costringere la "Ucraina 2.0" ad adottare uno status completamente neutrale, non allineato). Come ho sempre detto, la Russia non vuole né ha bisogno dell'Ucraina. Quello che vuole è un'Ucraina stabile, neutrale e prospera, e non perché Putin e il resto della gente del Cremlino sono santi o ucrainofili, ma perché questo è il miglior interesse oggettivo per la Russia. L'unica cosa di cui la Russia aveva bisogno l'ha già ottenuta: la Crimea.

A quelli di voi che potrebbero essere inorriditi all'idea di una Novorussia meno che pienamente indipendente o di una "Ucraina 2.0", dirò che dubito molto che la Russia possa imporre un tale esito al popolo della Novorossija. Certo, non sono un ingenuo, Zakharchenko e gli attuali leader della Novorossija hanno ottenuto il loro potere in un cambiamento di leadership sostenuto da Mosca, così i loro legami con Mosca sono molto stretti, ma il vero potere di Zakharchenko & Co. è che hanno il sostegno e il consenso della stragrande maggioranza del popolo della Novorossija, soprattutto coloro che lottano nelle sue forze armate. Non ho mai creduto in una "svendita" della Novorossija (anche se l'ho sempre temuta), e sono fiducioso che se un tale "svendita" avvenisse l'unica forza reale nella Novorussia – le sue forze armate – non potrà mai lasciare che accada. Allo stesso modo qualsiasi "svendita" innescherebbe una grave crisi politica per Putin.

Tutto questo per dire che, mentre io credo che, data la scelta e l'opzione, Putin e i suoi consiglieri preferirebbero una Novorussia semi-indipendente de facto ma non completamente de jure all'interno di una "Ucraina 2.0" molto libera, non credo che una "svendita" sia ciò che vogliono o anche qualcosa che si possono permettere: il garante ultimo dell'indipendenza de-facto non è Putin né la Russia, ma gli uomini armati delle Forze Armate della Novorossija.

L'opzione preferita in Novorossija

Che cosa preferirebbe la popolazione della Novorossija e, in particolare, le sue forze armate?

Onestamente non lo so, ma suppongo che la piena indipendenza sia il loro obiettivo preferito. Tuttavia, la situazione è complessa e ci sono argomenti molto solidi contro questa opzione e per una "Ucraina 2.0" (tanto quanto vi sono molto solidi argomenti a favore di una Novorossija completamente indipendente e contro una "Ucraina 2.0").

Si potrebbe anche sostenere che questo momento non è il momento giusto per fare questa scelta. Per prima cosa, nessuno sa chi sarà al potere a Kiev nei prossimi pochi mesi. L'inverno è alle porte e le trattative sul gas stanno diventando enormi. A seconda di cosa decide o non decide la NATO, l'una o l'altra opzione potrebbe diventare una scelta nettamente migliore (immaginate solo per un attimo le forze della NATO a Kiev!).

Dobbiamo dare tempo al tempo (espressione francese)

Gli esempi di Corea, Cipro, Kosovo, Transnistria e molti altri mostrano che a volte l'unica soluzione è nessuna soluzione. Gli esempi di Irlanda e Cecenia mostrano che alcune soluzioni non sono affatto quelle inizialmente considerate. Inoltre, vorrei aggiungere qui che il vero obiettivo finale della Russia in Ucraina non è ottenere la Crimea o il salvataggio del Donbass, ma ottenere un reale cambiamento di regime a Kiev. Solo quell'opzione sarebbe un risultato davvero gradito a Mosca e, se lo teniamo a mente, non mi sembra affatto chiaro che la piena indipendenza per la Novorossija sia il modo migliore per arrivarci. E dobbiamo anche meditare su questa domanda: che cosa è meglio per il popolo della Novorossija, la piena indipendenza dall'Ucraina o un reale, duraturo cambio di regime a Kiev?

Proprio come negli scacchi, il tempo e la tempistica sono elementi cruciali sulla scacchiera. Coloro che negli ultimi mesi hanno istericamente accusato Putin di essere un traditore che pugnala alle spalle i novorussi non sono semplicemente riusciti ad apprezzare l'importanza del tempo e delle tempistiche nella strategia. Mi dispiace dirlo, e lo dico senza voler offendere, ma molte persone in Occidente sono state cresciute, istruite e formate in una cultura di azione-reazione istantanea, di risposte immediate, quasi di riflessi condizionati. Riescono a prendere in considerazione solo opzioni realizzabili a breve termine. La Russia, e ancor più la Cina, sono molto diverse in questa prospettiva. Queste due nazioni costruiscono i loro immensi paesi con il progresso lento e costante, non con brevi spinte. E anche se il russo della strada potrebbe anche preferire una soluzione rapida al problema ucraino, la gente del Cremlino, in particolare gli ex ufficiali dei servizi segreti come Putin, si rendono pienamente conto che il "problema ucraino" dura da un periodo di tempo che va da 400 a 800 anni, a seconda di come lo si definisce (vi prego di leggere questo e questo, se siete interessati) e che non sarà risolto in pochi mesi. Ciò è particolarmente vero se si considera che nella situazione attuale la vera causa e la forza dietro l'attuale crisi ucraina è l'Impero anglo-sionista.

Il vero, "reale" obiettivo di Putin (e di Xi Jinping!)

Come ho già detto qui molte, molte volte, il vero, "reale" obiettivo finale della Russia non è nemmeno il cambio di regime a Kiev: si tratta di un cambiamento di regime sul pianeta. Non vi è alcun dubbio nella mia mente che sia la Russia sia la Cina vogliono creare un Nuovo Ordine Mondiale, ma uno molto diverso da quello immaginato da Bush, Fukuyama, Obama e dal resto dell'1% anglo-sionista. Russia e Cina vogliono una completa decostruzione dell'Impero anglo-sionista, vogliono la de-dollarizzazione dell'economia mondiale, vogliono un ordine mondiale internazionale multipolare, in cui lo Stato di diritto è rispettato perché si capisce che è il modo più vantaggioso per affrontare i problemi. La Russia vede il suo futuro nel suo Nord e in Siberia, la Cina vuole che la sua economia diventi globale, compresa l'Asia estremo-orientale e la regione del Pacifico, l'Africa e l'America Latina. La Russia vuole anche che il ruolo dell'America Latina e dell'Asia centrale diventi più importante perché senza di questi continenti e regioni non ci può essere alcun mondo veramente multipolare. Vorrei anche sostenere che sia la Russia e la Cina stanno rifiutando il modello di civiltà occidentale e i suoi dogmi fondamentali (non voglio elencarli qui per non offendere o infuriare i nuovi lettori, ma i miei lettori di vecchia data sanno esattamente cosa voglio dire), e che stanno entrambi cercando di creare non solo un ordine mondiale diverso, ma una civiltà diversa. Tutto questo è molto, molto più grande del Donbass o addirittura dell'intera Ucraina. Sì, in questo momento nel tempo, la prima linea della guerra di civiltà globale sta passando dritta attraverso l'Ucraina, ma questa è solo una battaglia in una guerra molto più grande e più ampia.

A giudicare da alcune dichiarazioni molto eloquenti di Zakharchenko nella sua recente conferenza stampa spartiacque, sono fiducioso che lui lo capisca molto bene. Non ho alcun dubbio Putin che lo capisca.

Conclusione

La principale conclusione che mi auguro che tutti voi potrete trarre da quanto precede è che non dobbiamo saltare alle conclusioni e dobbiamo evitare di fare grandi generalizzazioni nei giudizi. Se vi ho convinto che questa è una questione molto delicata, complessa e multi-dimensionale, allora sono soddisfatto. Se ricevo un altro diluvio di slogan a favore di entrambe le opzioni, allora ho fallito. Come ho detto, non sono sicuro che qualcuno sappia veramente dove stiamo andando tutti. Per prima cosa, gli ucroidi e loro protettori occidentali hanno rinnegato ogni singolo accordo che hanno sottoscritto, a partire dallo scorso autunno, e non c'è davvero alcun motivo razionale per aspettarsi che mantengano un qualsiasi accordo che potrebbero firmare in questo momento. O forse questi negoziati non porteranno da nessuna parte e il caos e la "somalizzazione" dell'ex-Ucraina continuerà. L'altro giorno Putin ha detto questo: "non importa dove vengano coinvolti gli Stati Uniti, il risultato che ottengono è sempre lo stesso: la Libia". Questo è molto vero e forse deve avvenire una "deriva libica" del Banderastan, prima che tutti riprendano i sensi. O forse, e questo è terribile da dire, la situazione è più simile a quella in Cecenia nel 1999, quando un numero enorme di persone doveva essere semplicemente eliminata fisicamente, uccisa, prima di poter trovare una qualsiasi soluzione (purtroppo, ma una cosa che i nazisti e i wahabiti hanno in comune è che l'unico modo di affrontare la maggior parte di loro è ucciderli). Onestamente, non lo so.

Cerchiamo quindi di tenere d'occhio questa situazione incredibilmente fluida, complessa e pericolosa e non pretendere che tutto sia semplice e che la soluzione sia ovvia.

Restate sintonizzati: come sempre, farò del mio meglio per tenervi sempre aggiornati.

Cordiali saluti e ringraziamenti,

Saker

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