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  Il mondo e la Chiesa dopo il 2022

dal blog del sito Orthodox England, 24 dicembre 2022

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Introduzione: dopo la campagna militare

La data del 24 febbraio 2022 è già passata alla storia mondiale. Siamo giunti alla fine di un vitale anno di crocevia e di una rivoluzione che avviene solo una volta ogni 500 anni. Con la fine della civiltà dei conquistatori occidentali, proviamo a scrutare oltre l'orizzonte fino al 2023 e oltre. Cosa accadrà dopo la fine della guerra ucraina? Alcuni che seguono i resoconti occidentali del conflitto potrebbero essere sorpresi da questa affermazione. Tuttavia, quei resoconti sono stati uno strano miscuglio di fantasie deliranti/pii desideri e semplice propaganda organizzata dai servizi segreti, e hanno omesso verità, logica e realtà. Ai giornalisti è stato ordinato dall'alto di diffondere queste assurdità (altrimenti avrebbero perso la carriera e il reddito). Tale cronaca era essenzialmente destinata a cercare di tenere sotto controllo i popoli occidentali nelle difficoltà che stanno affrontando a causa delle decisioni suicide delle loro élite politiche filoamericane. L'élite statunitense sta facendo uso delle scarse risorse dei suoi vassalli della NATO (i cosiddetti 'alleati'), usando come campo di battaglia l'Ucraina e come carne da cannone ucraini e mercenari. Ma la vittoria russa è inevitabile, anche se sarà ritardata, perché gli Stati Uniti vogliono fare dell'Ucraina il loro secondo Vietnam.

L'élite occidentale vuole combattere "fino all'ultimo ucraino". ("Non ci interessa quanti ucraini moriranno. Quante donne, bambini, civili e militari. Non ci interessa. L'Ucraina non può prendere la decisione di pace. La decisione di pace può essere presa solo a Washington. Ma per ora noi vogliamo continuare questa guerra, combatteremo fino all'ultimo ucraino": così ha detto l'ex senatore americano Richard Blake). Pertanto sta fornendo ogni sorta di armi letali affinché altre centinaia di migliaia muoiano e vengano ferite. Anche se alcuni membri della NATO osano inviare direttamente al massacro in Ucraina altre decine di migliaia di loro "volontari", e non in uniforme ucraina, come con le decine di migliaia degli attuali mercenari principalmente polacchi, molti dei quali già morti, la vittoria russa è comunque inevitabile. La Russia si sta preparando per una guerra continentale su vasta scala sin dal 2014. Anche se l'anno prossimo i 200.000 uomini dell'esercito polacco e dei riservisti attaccheranno, armati fino ai denti dagli Stati Uniti, la Russia è pronta. Sebbene le profezie dei santi e degli anziani indichino il maggio 2024 come la fine di questa guerra decennale (l'élite statunitense l'ha iniziata attraverso i propri burattini ucraini nel 2014), le profezie sono sempre subordinate al pentimento e non dovremmo cercare di determinare da loro i dettagli esatti. Qualunque cosa accada, i prossimi anni vedranno trasformazioni rivoluzionarie in tutto il mondo come risultato di questa guerra.

Il Nuovo Ordine Mondiale

L'evento più drammatico dopo la sconfitta in Ucraina sarà sicuramente la ritirata degli Stati Uniti, con la loro espulsione dall'Eurasia, un processo iniziato in Vietnam e poi proseguito in Iraq e Afghanistan. Trump lo ha deciso volontariamente, ma non gli è stato permesso, quindi accadrà con la forza. "Yankees, tornate a casa". In Eurasia gli Stati Uniti ora occupano solo poche isole (Taiwan, Giappone, Singapore), le estremità di due penisole (Corea ed Europa occidentale) e il confine costiero di Israele. Dovrà lasciare tutto questo, ad eccezione delle parti non palestinesi di Israele. Taiwan tornerà naturalmente alla Cina, il Giappone dovrà trovare la propria strada, riconciliandosi con una Corea riunificata e sottomettendosi economicamente alla Cina. (Per l'Europa occidentale si veda sotto).

Una volta a casa, gli Stati Uniti dovranno leccarsi le ferite e de-oligarchizzarsi. La de-dollarizzazione dell'economia mondiale è già in atto, con gravissime conseguenze per l'economia de-industrializzata statunitense. L'impero americano subirà la de-imperializzazione, come gli imperi europei dopo il 1945, e, se possibile, troverà una sorta di unità, identità e sovranità nella sua situazione altamente polarizzata, fortemente indebitata e altamente fragile. L'uscita degli USA dall'Europa occidentale dopo ottant'anni di occupazione segnerà la fine della già tanto disarmata e futile NATO. La bancarotta suicida dei paesi europei porterà anche alla fine del braccio politico ed economico della NATO, l'Unione Europea.

Ciò comporterà innanzitutto il riassetto della punta della penisola europea e la sovranizzazione dell'Europa orientale, un processo che è già iniziato in Ungheria. Nei Balcani occidentali, Camp Bondsteel, la seconda base statunitense al mondo, sarà abbandonata e Serbia, Montenegro, Kosovo e Bosnia si riorganizzeranno nel mondo post-americano, il mondo della tanto attesa giustizia. Il futuro dell'Europa non è a migliaia di chilometri dall'altra parte dell'Atlantico, ma verso est, alla porta accanto, nelle fonti di energia, cibo, fertilizzanti e manufatti. L'Europa come continente separato è dopo tutto una pura finzione, un costrutto artificiale creato e tagliato fuori dalla massa continentale eurasiatica per ragioni puramente politiche. L'Europa sta per imparare la lezione.

Anche all'interno della stessa Russia ci sarà una trasformazione, che è già iniziata, con molti membri della 'classe creativa' che andranno con Zelenskij nella loro casa spirituale in Israele, così come oltre i confini in Georgia e Finlandia. Tuttavia, la portata di questo processo di pulizia e la conseguente ri-russificazione della Russia, dopo le deviazioni di 200 anni di Russia imperiale (e vi furono gravi deviazioni anche allora – altrimenti non ci sarebbe mai stato il 1917), 70 anni di sovietizzazione marxista e 30 anni corrotti di americanizzazione e quindi di oligarchizzazione, non sono ancora del tutto compresi. Ma ci sarà un grande rinnovamento e purificazione dell'identità nazionale dopo questo inaudito periodo di decadenza e corruzione, che alla fine risale a più di 300 anni fa. Tutte le istituzioni russe, inclusa la Chiesa post-sovietica, insieme ai suoi piccoli rami fondati da emigrati post 1917, si trasformerà. Il passato è finito. L'arrivo del futuro nel 2022 ha reso tutto così irrilevante.

Il Nuovo Ordine Cristiano

Per quanto riguarda le versioni attuali del cristianesimo occidentale, il protestantesimo (1517-2017) è in gran parte una forza esaurita nel mondo occidentale, la sua data di scadenza di 500 anni è già passata. Proprio come è stato lanciato dalla tecnologia della stampa, ha raggiunto il suo termine con la tecnologia di Internet. Il puritanesimo predicava "Odia il peccato e soprattutto odia il peccatore", ora il suo discendente altrettanto aggressivo, il wokeismo, predica "Ama il peccatore e soprattutto ama il peccato". In altre parole, tutto è permesso. Le chiese del protestantesimo, un tempo piene, chiudono a centinaia ogni anno nel mondo occidentale. È stato quello che è stato, un puntino moralizzante e suprematista bianco nella storia, sia nel bene, come il mantenimento delle promesse, l'onestà, l'integrità e la rettitudine morale, sia nel male, come lo sfruttamento spietato e insostenibile delle risorse umane e naturali, inclusa la schiavitù, così come la tragica repressione della natura umana, provocando crassa ipocrisia e misoginia, fino al massacro delle donne come "streghe".

Per quanto riguarda il cattolicesimo romano, in un processo in cui è stato buttato via il bambino con l'acqua sporca, è stato precettato dalla CIA nei primi anni Sessanta per essere usato come ariete politico contro l'URSS. E anch'esso è in gran parte una forza esaurita (1054-2054?). La pedofilia nascosta e la misoginia di chierici forzatamente celibi e frustrati, ora smascherati, la stanno uccidendo. Tuttavia, se il cattolicesimo può essere liberato dai suoi tirapiedi politici americani ed europei e ripulito dal suo intrinseco secolarismo, può almeno tornare alle radici (il protestantesimo, un quanto movimento di opinione di protesta scismatico e frammentato, non ha di per sé radici a cui tornare). Liberate da Roma, le popolazioni ora chiamate "cattoliche" possono rifiorire in nuove forme, specialmente in America Latina, Africa e parti dell'Asia, a condizione che il cattolicesimo diventi nativo, pur rimanendo tradizionale, e i matrimoni quasi universali ma ipocritamente nascosti del clero del Sud del mondo possano essere riconosciuti ufficialmente. Ciò significherà che il cattolicesimo si spoglierà del medioevo occidentale secolarista e corrotto e ritornerà allo spirito della fede romana dell'Europa occidentale del primo millennio.

Per quanto riguarda la Chiesa non occidentale, i 200 milioni negli attuali quindici rami locali della Chiesa ortodossa, la rivoluzione anti-occidentalizzazione sarà altrettanto radicale. Attualmente i 14 milioni delle Chiese greche di Costantinopoli, Grecia, Cipro, Alessandria e Gerusalemme ne rappresentano il 7%. Una volta che l'establishment statunitense, che sta dietro a tutti loro e si immischia intensamente nei loro affari, si sarà ritirato, verrà finalmente per loro la libertà. Quanto alla Chiesa russa, il 70% o 140 milioni, così come per il 23% o 46 milioni delle altre Chiese non greche, in Romania, Serbia, Bulgaria, Georgia, Antiochia, Macedonia, Polonia, Cecoslovacchia e Albania, anche in esse la rivoluzione sarà necessariamente radicale. Saranno tutti liberati dalla malattia occidentale: "Gesù entrò poi nel tempio e scacciò tutti quelli che vi trovò a comprare e a vendere; rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe e disse loro: La Scrittura dice: La mia casa sarà chiamata casa di preghiera, ma voi ne fate una spelonca di ladri". (Mt 21:12-13)

Il futuro della Chiesa russa fuori dal mondo occidentale

L'intera campagna politica russa degli ultimi ventidue anni per muoversi verso un mondo multipolare/policentrico sta ora giungendo a buon fine. Ai Big Four, Russia, Cina, India e Iran, si stanno unendo molti paesi di tutti i continenti del Sud del mondo in enormi e potenti organizzazioni non occidentali come i BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa), la SCO (Shanghai Co-operation Organisation) e la EEU (Eurasian Economic Union), per formare un nuovo G20 in sostituzione del fallito vassallo americano. Ora questo mondo multipolare/policentrico, intrinsecamente anticentralista, si rifletterà nella vita della Chiesa. La vecchia e fallita centralizzazione di Costantinopoli e di Mosca in particolare, che ha sempre portato con sé la corruzione, finirà per scomparire nell'era globale di Internet fatta di trasparenza e diversità, dove le persone sono viste per quello che sono. Questo è un avvertimento per tutti i tiranni e i prepotenti. I tuoi segreti vengono scoperti. Il tuo tempo è scaduto.

I nazionalisti russi e gli accentratori all'antica credono che una volta che la Russia avrà preso il controllo dell'Ucraina, la Chiesa in Ucraina tornerà a far parte della Chiesa russa. Questo è assurdo. La campagna di Russia ha trasformato la maggior parte dei veri ucraini in nemici disillusi da tutto ciò che è russo. Una vittoria militare e politica è solo militare e politica. Nella Nuova Ucraina (o come si chiamerà), con una popolazione a maggioranza ortodossa tra i 10 ei 20 milioni, abitata da veri ucraini, la gente si rifiuterà semplicemente di frequentare le chiese russe. Ci sono già più di trenta parrocchie ucraine indipendenti sotto il metropolita Onufrij nella diaspora. L'insistenza sul centralismo di stampo sovietico che ha causato il terribile pasticcio nella Chiesa ortodossa russa in Ucraina, come anche in Estonia, Lituania, Lettonia e nel mondo occidentale, dovrà essere sanata. Proprio come alla fine furono fondate nuove Chiese autocefale (fino agli anni '50 e '70) in Polonia, Cecoslovacchia e "America" (così come Chiese autonome per i piccolissimi gruppi in Giappone e Cina), saranno inevitabilmente fondate Chiese autocefale come risultato della disgregazione dell'Unione Sovietica. Sono passati trent'anni. È giunto il momento.

Le numerose diocesi della Chiesa russa al di fuori dello Stato dell'Unione della Federazione Russa e della Bielorussia hanno perso il loro multi-nazionalismo, che è stato distrutto per sempre negli ultimi dieci mesi in Ucraina. Esarcati come quelli già presenti in Bielorussia non basteranno altrove, anche se senza dubbio saranno fondati nuovi Esarcati in paesi come il Kazakistan. La Chiesa in Moldova, già al 20% sotto il Patriarcato romeno, potrebbe forse non diventare nemmeno un Esarcato, ma piuttosto una parte autonoma della Chiesa ortodossa romena, utilizzando il vecchio calendario e con le proprie usanze, proprio come fa già il nostro gruppo di parrocchie moldavo/russo/romeno in Inghilterra.

La Chiesa russa è destinata a diventare una famiglia di Chiese autocefale, forse relativamente vicine alla Chiesa-madre, come la Chiesa di Polonia, la Chiesa della Cechia e della Slovacchia e l'OCA in America, ma comunque del tutto indipendenti da essa. Questo è il meglio che Mosca può sperare per ora. Il processo è già in corso da tempo. Mosca dovrà solo riconoscere la realtà come un fatto compiuto. La realtà sorgerà. La base ha votato. Non puoi costringere le persone ad appartenere a una Chiesa aliena. Così, si formerà una nuova 'Comunità bizantina', non solo delle Chiese russa, polacca e cecoslovacca, ma, pensiamo, forse con ben altre otto nuove Chiese locali. Questo potrebbe portare il numero totale delle Chiese locali, da tutte riconosciute, da quindici a ventitré. Suggeriamo che nuove Chiese autocefale, non autonome, perché i numeri sono troppo grandi per una semplice autonomia, siano fondate nel mondo non occidentale in:

  1. L'Ucraina. Nessuno sa cosa ne sarà delle ex 25 province dell'Ucraina, tipicamente centralizzata in modo sovietico, perché interamente inventata dai comunisti. Sembra probabile che tra 7 e 12 di loro torneranno alla Russia, come 5 hanno già fatto con ampie maggioranze democratiche, 3 potrebbero tornare alla Polonia, 1 alla Romania e 1 all'Ungheria. (Quest'ultima potrebbe a sua volta diventare il fondamento di una futura Chiesa ortodossa ungherese). Ma qualunque sia l'aspetto della Nuova Ucraina, avrà la sua Chiesa autocefala di lingua ucraina.

  2. I Paesi Baltici. La Finlandia (cioè tutti gli ortodossi in Finlandia che vogliono vivere secondo i cicli pasquali ortodossi, il che è una definizione di Ortodossia canonica), l'Estonia, la Lettonia e la Lituania insieme hanno una popolazione ortodossa abbastanza numerosa e abbastanza vescovi per formare la propria Chiesa autocefala. Una singola Chiesa per queste quattro nazioni metterà fine a qualsiasi meschino nazionalismo provinciale.

  3. Il Sud-est asiatico. L'attuale Esarcato del Sud-est asiatico diventerà col tempo almeno una Chiesa autocefala, sebbene il suo territorio possa essere definito diversamente da adesso.

  4. L'Africa. Qualunque cosa si possa pensare della recente iniziativa russa, è ormai troppo tardi perché la Chiesa russa rinunci al suo esarcato di circa 200 parrocchie e chierici in Africa, anche se lo volesse. La Chiesa greca coloniale di Alessandria ha offerto ben poco futuro per molto tempo. Ha avuto molte possibilità missionarie e ne ha sprecato la maggior parte nel corso dei secoli. Un gregge di forse un milione di fedeli nominali su una popolazione di un miliardo di africani non è convincente come sforzo missionario. L'attuale Esarcato russo in Africa avrà relativamente presto vescovi nativi africani – i candidati stanno già studiando in Russia – e col tempo diventerà una Chiesa ortodossa africana autocefala e genuina, anche se con 1.700 anni di ritardo.

Il futuro della Chiesa russa all'interno del mondo occidentale

Attualmente la CIA e le sue agenzie figlie manipolano gran parte della Chiesa ortodossa russa nel mondo occidentale, proprio come fa il Patriarcato di Costantinopoli. Interferiscono nell'Ortodossia proprio come fanno nel Cattolicesimo, là usando il Papato come proprio tirapiedi, qui i vescovi. Divide et impera è lo slogan, portato avanti con successo, polarizzando gli ortodossi tra greci liberali e russi conservatori. Entrambi i gruppi sono manipolati e infiltrati esattamente dallo stesso laicismo, secondo le loro intrinseche debolezze politiche. È giunto il momento di risolvere finalmente il problema della diaspora, con 100 anni di ritardo. Suggeriamo che nuove Chiese autocefale siano fondate nel mondo occidentale in:

  1. Nord America. A differenza del "Nord America" geografico, questo termine sociologico indica gli Stati Uniti e il Canada, insieme ad alcune isole settentrionali come le Bermuda. Qui i missionari possono costruire sull'OCA, ribattezzandola NAOC (North American Orthodox Church). L'OCA è stato un progetto vitale e coraggioso, ma imperfetto, a causa della Guerra Fredda e per il suo disprezzo di parti della Tradizione. Se la cooperazione tra greci, russi, arabi, serbi, romeni, bulgari, albanesi e altri può essere raggiunta senza condiscendenza imperialista e ingerenze politiche e nazionaliste da parte di greci e russi in particolare, c'è una reale speranza che possa essere fondata una nuova Chiesa locale.

  2. America Latina. Estendendosi su un vasto territorio dall'Argentina al Messico e includendo i Caraibi, qui c'è un grande bisogno di una nuova Chiesa locale, anche se molto impulso iniziale dovrà venire dal mondo ortodosso arabo.

  3. Oceania. Con un centro in Australia, qui c'è un grande bisogno di una nuova Chiesa locale, anche se molto impulso iniziale dovrà venire dal mondo ortodosso greco.

  4. Europa occidentale. Questo territorio ha molti più ortodossi di qualsiasi altra parte del mondo occidentale. Ora per l'80% sono romeni e moldavi (un quarto della Romania, oltre 4.000.000 di ortodossi, e un terzo della Moldova, 1.400.000 ortodossi, vivono nell'Europa occidentale, soprattutto in Spagna, Italia, Germania e Inghilterra. Ci sono anche oltre 1.000.000 di greci, russi, serbi, bulgari, arabi, ucraini e altri. È davvero scandaloso che non esista già una Chiesa locale – la Chiesa ortodossa dell'Europa occidentale. Prima i greci e poi i russi non hanno avuto il coraggio e la volontà di seguire i canoni. Le speranze che una volta riponevamo in loro sono state deluse dalla loro politica nazionalista. La grande responsabilità per il futuro sembra ora essere nelle mani del gruppo di immigrati di gran lunga più numeroso e di gran lunga più recente, i romeni e i moldavi.

Conclusione: costruire la Chiesa di Dio o morire nell'irrilevanza

Nuove Chiese locali appariranno al di fuori del mondo occidentale. La questione al di fuori del mondo occidentale può essere abbastanza semplice per la Chiesa russa. All'interno del mondo occidentale, la questione è molto più complessa a causa dell'attuale situazione multi-giurisdizionale. Questa non dipende dai russi, che hanno perso la loro occasione. La soluzione richiederà talento diplomatico e cooperazione tra ortodossi romeni, greci, russi, arabi, serbi, ucraini, bulgari, macedoni e georgiani. Tutti hanno diaspore. Le diocesi e i decanati nazionali possono essere istituiti all'interno di una struttura multinazionale non dominata da alcuna nazionalità, come in gran parte visse il Nord America sotto il futuro san Tikhon di Mosca circa 120 anni fa. È stato sprecato così tanto tempo a causa dell'ingerenza politica e del dispotismo nazionalista e si sta ancora sprecando.

Tutti gli estremisti che non vogliono collaborare perché sono fanatici nazionalisti (cioè laicisti) saranno lasciati da parte. Saranno lasciati da parte anche tutti i modernisti ecumenisti che non vogliono nemmeno celebrare la Pasqua secondo il calendario ortodosso. Lo stesso vale per gruppi settari di destra come la nuova ROCOR (la vecchia ROCOR è stata purtroppo uccisa nell'infamia dall'amore per il dollaro e dall'avidità di potere) e altri gruppi di vecchi calendaristi che non vogliono appartenere a una Chiesa di 200 milioni di fedeli, ma solo a minuscoli ghetti esclusivisti. Anche loro saranno lasciati da parte. Gli esclusivisti che si rifiutano di cooperare con le altre Chiese locali, nell'immaginazione da farisei dei loro cuori orgogliosi, ritenendosi superiori a loro, hanno perso il loro scopo, la loro ragion d'essere. In quanto settari, si sono resi irrilevanti, screditandosi con pratiche settarie e ipocrite e tentativi di intimidazione, minacce e controllo mentale nello stile dei guru. Quanto a noi, semplicemente li ignoriamo e continuiamo a costruire!

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