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  Perché prendersela con i greci?

di George Michalopulos

Monomakhos

22 gennaio 2018

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Recentemente, ci sono state un po' di controversie qui sul blog Monomakhos. [...] Mi ha colpito una cosa a cui non avevo mai pensato. Uno dei partecipanti ha chiesto perché andasse bene "criticare la GOA" [Arcidiocesi greco-ortodossa d'America, ndt] all'infinito, ma non altre giurisdizioni, in particolare gli antiocheni.

Questa è una domanda giusta e ci ho riflettuto nelle ultime 36 ore circa.

Se me lo permettete, vorrei rispondere a questa domanda tramite il formato video, dato che ci sarà un flusso di informazioni personali in corso (in pratica, penserò a voce alta).

Spero che non vi dispiaccia. Per favore, fatemi avere il vostro feedback in ogni caso.

Grazie

Traduzione del video

​Okay, lasciatemi riprovare: ho avuto dei problemi con il download sulla mia pagina Facebook, spero che qui possiate sentirmi meglio. Cercherò di troncare il video, facendolo quanto più possibile vicino ai sei minuti.

Perché prendersela con i greci? Avete letto il titolo e la prefazione sul blog, perciò spero che avrete pazienza e mi lascerete spiegare in un formato video. La domanda è: "Perché prendersela con i greci?", come ha detto uno dei partecipanti, "e non con gli antiocheni?" Ebbene, questo mi ha fatto davvero pensare. Prima di tutto, in passato me la sono presa con gli antiocheni, soprattutto con il defunto metropolita Philip (Saliba). Questo era basato su cose che aveva fatto e che erano pubblicamente scandalose. Da allora ho appreso che aveva fatto cose che erano privatamente scandalose (o lui o persone associate con lui), e ne è stata fatta menzione, perciò non posso dire che non me la sono mai presa con gli antiocheni. Se mi ricordo bene, quando ho iniziato questo blog stavamo davvero passando molto tempo a criticare Syosset [la sede della cancelleria della O.C.A., ndt]. È stato il momento in cui questo blog è diventato maggiorenne, per così dire. Nell'ultimo paio d'anni, in particolare l'anno scorso, l'Arcidiocesi greco-ortodossa d'America e il Fanar hanno ridicolizzato se stessi in modi da cui è impossibile sfuggire, così, in un certo senso, si va dove c'è il denaro, si segue la traccia, e io come giornalista alternativo scrivo ciò che è di pubblico dominio. Siamo nel campo delle notizie pubbliche, in cui l'Arcidiocesi greco-ortodossa d'America ha costantemente fatto cose che non erano positive e che non voglio ripresentare qui. Tirando le somme, direi che ci sono state più critiche accumulate sull'Arcidiocesi greco-ortodossa d'America che sulla giurisdizione antiochena su questo blog, in proporzione di almeno nove a uno. Avendo detto questo, mi è venuto da pensare perché la gente in genere non se la prende con Antiochia. Ci sono molte ragioni, ma penso che ciò si riassuma in una sola cosa che hanno fatto e che è stata un vero spartiacque, ovvero l'accettazione dei quasi 3.000 convertiti e la loro cresima di massa all'inizio degli anni '90. Alcune persone molto brave sono state portate alla fede: alcune di loro sono giunte su questo sito. Questo ha fatto sì che ne risultasse così tanta benevolenza verso Antiochia, che la gente o dimentica o non vede le cose che erano meno piacevoli. Questo è arrivato a me personalmente attraverso uno dei miei figliocci (sono stato benedetto con molti figliocci) e quando me la prendevo con il metropolita Philip, uno di loro è venuto da me quasi con le lacrime agli occhi, e anche se lui e io eravamo nella O.C.A., la mera gratitudine che lui provava per Antiochia in generale, e per il metropolita Philip in particolare era diversi ordini di grandezza superiore a ciò che io potevo comprendere in qualità di persona che in questa fede ci era nata. Noi nati e cresciuti nella fede non comprendiamo il deserto spirituale da cui provengono questi convertiti benintenzionati: non riusciamo proprio a comprenderlo. Ecco dunque in sintesi perché prendersela con i greci: ciò che Antiochia ha fatto è stato così meraviglioso, su una scala logaritmica, e ciò che l'Arcidiocesi greco-ortodossa d'America e il Fanar hanno fatto è stato proporzionalmente diversi ordini di grandezza inferiore, sempre su una scala logaritmica. Io non lo sapevo a quel tempo, ma la Chiesa ortodossa evangelica si era rivolta per prima all'Arcidiocesi greco-ortodossa d'America, chiedendo di esservi incorporata; il vescovo Maximos di Pittsburgh ha fatto tutto quel che poteva, di fatto ha condotto con sé in aereo alcuni dei loro leader a Istanbul (non era un viaggio economico, lo so per averlo fatto) e ha cercato di farli incontrare con il patriarca Dimitrios, un'ottima persona, ma che non parlava affatto inglese. Ebbene, sono stati accolti al Fanar dall'allora metropolita di Calcedonia, credo (Calcedonia o Filadelfia, non riesco a ricordare), e che oggi è il Patriarca ecumenico, e sono stati letteralmente messi alla porta. Questo mi ha scioccato, e in seguito ho scoperto che il metropolita aveva fatto così perché il governo greco aveva fatto delle pressioni su di lui in tal senso, dicendogli di non prendere questi non greci nell'Arcidiocesi greco-ortodossa d'America, perché non li volevano. Basilarmente, l'Arcidiocesi greco-ortodossa d'America era allora ed è oggi una lobby etnica. Questo mi ha fatto molto male: ha violato il mio senso di philòtimo, l'amore per l'onore, e il tradizionale senso greco di philoxenìa, ovvero l'ospitalità. Tutto questo è meschino, non è una cosa buona da fare, e non c'è alcun modo, proprio alcuno, con cui voi, io o il primo che passa possa giustificarlo. È una cosa terribile, e in sintesi ecco perché credo che ci siano fino a oggi nel mondo ortodosso così tante critiche accumulate sull'Arcidiocesi greco-ortodossa d'America e sul Fanar. È triste, mi addolora riportare queste cose, mi addolora certamente vederle in qualità di greco americano, ma è la sola spiegazione che posso offrire. In ogni modo, pax vobiscum, cerchiamo di amarci gli uni gli altri, statemi tutti bene e adios. Arrivederci.

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