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  Mosca, Belgrado, Tbilisi, Bucarest: uno sguardo a quattro cattedrali ortodosse
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Negli ultimi vent’anni, abbiamo visto inaugurare (per ricostruzione o per costruzione ex novo) tre grandi cattedrali nelle capitali di altrettante nazioni a maggioranza ortodossa, e una quarta è oggi in fase di costruzione, non senza le relative polemiche.

Diamo uno sguardo ai dati generali delle cattedrali di Cristo Salvatore a Mosca, di San Sava a Belgrado e della Santa Trinità a Tbilisi, e confrontiamoli con i progetti della cattedrale della Salvezza del Popolo oggi in fase di realizzazione a Bucarest.

Non analizziamo qui altre cattedrali ortodosse di valore nazionale, come la cattedrale di Sant'Aleksandr Nevskij a Sofia, solo perché non sono state oggetto di costruzione negli ultimi decenni.

 

Mosca – la cattedrale di Cristo Salvatore (Храм Христа Спасителя – Khram Khrista Spasitelja)

Articolo di Wikipedia

Sito della cattedrale

Tour virtuale

Ricordiamo, sul nostro sito, l'articolo con la lettura per la famiglia che spiega la storia della cattedrale.

La ricostruzione della cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca è stato il simbolo più evidente della rinascita della Chiesa russa dopo le persecuzioni del periodo comunista.

Nata come chiesa memoriale per celebrare la vittoria russa sull'invasione napoleonica, fu completata e consacrata nel 1883. Il progetto (in stile neobizantino) non corrisponde a quello originale, e anche il luogo originale della chiesa fu abbandonato a favore di quello attuale, sulle rive della Moscova, a poca distanza dal Cremlino.

Dopo meno di un quarantennio di attività, la chiesa fu demolita per far spazio a un monumento al potere sovietico, che non si riuscì mai a realizzare.

Il desiderio dei cittadini di Mosca e di tutti i russi di riedificare la cattedrale (proprio negli anni '90, disastrosi per l’economia russa) testimonia i fermenti della ripresa della Chiesa ortodossa nello spazio post-sovietico.

È stato fortemente criticato il desiderio di ridare alla chiesa esattamente l'aspetto precedente, ottocentesco e piuttosto manieristico, proprio in un periodo in cui era invece vivo il recupero degli stili più tradizionali dell’iconografia ortodossa in Russia e in tutto il mondo. Questo desiderio di uno stile più tradizionale ha trovato il suo spazio nella chiesa sotterranea, dedicata alla Trasfigurazione. Per la chiesa superiore, tuttavia, il desiderio di restaurare ciò che fu distrutto dal regime comunista ha prevalso, come sfida alla capacità del popolo russo di riappropriarsi della propria storia rubata. Perfino alcune deviazioni dal progetto originario hanno causato polemiche contrarie. Per esempio, gli originali altorilievi esterni in marmo (che furono l'unica parte superstite della chiesa precedente, conservati al monastero Donskoj) sono stati sostituiti da analoghi altorilievi in bronzo di Zurab Tsereteli, criticati come dipartita dallo stile russo.

La cattedrale funziona oggi come centro nevralgico delle attività della Chiesa russa, grazie alla presenza nell’area sotterranea di una grande sala conciliare e di altri spazi per riunioni: vi si sono tenuti alcuni momenti di grande importanza, come il Concilio giubilare del 2000, con la canonizzazione della famiglia imperiale e di un gran numero di nuovi martiri, e la riunificazione con la Chiesa russa all'Estero nel 2007. Lo spazio della chiesa superiore è purtroppo severamente limitato, ma le strutture aggiuntive garantiscono una capacità di circa 10.000 fedeli; inoltre, l'area di terrazzi e giardini attorno alla chiesa permette l'afflusso di grandi numeri di persone.

 

Belgrado – la cattedrale di san Sava (Храм светог Саве - Hram svetog Save)

Articolo di Wikipedia

Sito della cattedrale

La cattedrale di san Sava sorge su un luogo altamente simbolico per il popolo serbo: la collina di Vračar a Belgrado, dove nel 1594, in segno di spregio, i turchi bruciarono le reliquie del fondatore della Chiesa serba. La dedicazione della chiesa a san Sava era pertanto naturale e in un certo senso obbligatoria. I progetti per l'edificazione della chiesa sono iniziati alla fine del XIX secolo, poco dopo il termine del dominio turco, e dopo diverse battute d’arresto (che hanno comportato anche cambi di progetti e miglioramenti di tecnologie) proseguono ancora oggi. Costruita in stile neobizantino molto reminiscente della chiesa di Santa Sofia a Costantinopoli, è oggi la chiesa ortodossa più grande nel mondo. La chiesa è stata consacrata nell'anno 2000, ma molte parti della ricca decorazione interna devono ancora essere completate. La costruzione della chiesa è finanziata esclusivamente attraverso donazioni: il recente impoverimento del popolo serbo ha causato ritardi nei lavori, che comunque procedono discretamente e con costanza.

Si noti che (così come Cristo Salvatore a Mosca), la chiesa non è chiamata cattedrale in quanto sede patriarcale (la vera cattedrale patriarcale di Belgrado è la chiesa di san Michele), ma piuttosto per le sue dimensioni e importanza; vero è, comunque, che è prevista l'edificazione di un futuro palazzo patriarcale proprio accanto alla chiesa, cosa che ne assicurerà comunque il ruolo di cattedrale effettiva. Per il momento la chiesa è affiancata solo da una casa parrocchiale di dimensioni modeste.

La chiesa ha una capacità di 10.000 fedeli (oltre a 800 coristi nella balconata del coro), e ampi spazi nel parco circostante.

 

Tbilisi – la cattedrale della Santa Trinità (თბილისის წმინდა სამების საკათედრო ტაძარი – Thbilisis Tsminda Samebis sakathedro tadzari)

Articolo di Wikipedia

La cattedrale della Trinità (o Sameba – სამება– dal temine georgiano per Trinità), è stata costruita sulla collina di sant'Elia a Tbilisi tra il 1995 e il 2004, su un progetto avviato nel 1989, per l'occasione della duplice ricorrenza dei 2000 anni dalla nascita di Cristo e dei 1500 anni dall'autocefalia della Chiesa georgiana.

La sponsorizzazione per la chiesa è venuta in gran parte da donazioni di privati e di enti, ma anche con un interesse governativo come simbolo della rinascita dello spirito georgiano, che si può vedere nella somma degli elementi architettonici.

Una volta terminata, la chiesa è divenuta sede patriarcale, con lo spostamento della cattedra del patriarca-catholicos di Georgia dalla precendente cattedrale di Sion a Tbilisi.

La chiesa si articola su cappelle multiple, ed è dotata di locali sotterranei: chiaramente, i suoi progettisti hanno potuto fare tesoro dell'esperienza della struttura di Cristo Salvatore a Mosca.

Nella costruzione non sono mancate le polemiche, dovute alla presenza sul luogo dell'antico cimitero chiamato Khojavank, o "Pantheon degli armeni". Le accuse di scandalosa mancanza di rispetto verso i resti umani esumati negli scavi hanno creato tensioni nei rapporti già difficili tra georgiani e armeni, e a farne le spese è stata la non indifferente minoranza armena residente a Tbilisi.

La cattedrale è stata studiata per garantire uno dei massimi volumi di accoglienza di fedeli, e riuscendo a contenere circa 15.000 fedeli (oltre agli enormi spazi esterni), è per ora in testa alla classifica delle chiese ortodosse per capacità.

 

Bucarest – la cattedrale della Salvezza del popolo (Catedrala Mântuirii Neamului)

Articolo di Wikipedia

Sito della cattedrale

foto dei lavori al 18 ottobre 2014 (è completato circa il 15% della costruzione)

La Chiesa ortodossa romena si distingue tra le chiese qui analizzate per una precedente cattedrale patriarcale di importanza storica ma di dimensioni molto minuscole (appena 500 persone all'interno, e non molte di più nel cortile esterno), a fronte del grande afflusso di fedeli che caratterizza la seconda chiesa ortodossa nel mondo per ordine di grandezza. Era quindi normale che la Chiesa romena volesse realizzare una cattedrale patriarcale più spaziosa, in questi tempi di costruzione e ricostruzione di cattedrali fortemente significative per i rispettivi popoli. Si è proceduto a dare corpo all'idea espressa dal patriarca Miron (primo patriarca della Chiesa ortodossa romena) nel 1920, di chiamare la nuova chiesa "Cattedrale della Salvezza del popolo". La dedicazione, a differenza di quelle viste finora, non è tradizionale ed è teologicamente piuttosto discutibile (ci si può e ci si deve chiedere se il Figlio di Dio si sia incarnato per la salvezza di un qualsivoglia gruppo umano), ma ha di sicuro una certa presa popolare.

La progettazione parte da un appello del patriarca Teoctist nel 1995, che nell'occasione del 70° anniversario del Patriarcato, ha proposto una cattedrale sulla scala di Cristo Salvatore a Mosca, con una capacità di 10.000 persone. Dopo alcune polemiche sulla scelta del luogo e il dono alla Chiesa di un'area di 11 ettari sulla Collina dell'arsenale presso al palazzo del Parlamento, la prima pietra è stata benedetta dal patriarca Daniel il 29 novembre 2007, e i lavori di costruzione sono iniziati il 15 dicembre 2010, con il completamento previsto attorno al 2015.

Ecco il video di come dovrebbe apparire la nuova cattedrale.

La chiesa, ispirata a modelli di architettura ecclesiastica romena, dovrebbe diventare la più alta cattedrale ortodossa del mondo, superando l'altezza della cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca. La capacità della chiesa resta modesta, tra le 5.000 e le 6.000 persone, ma l’intero complesso, incluse le aree esterne, è studiato per contenerne circa 125.000.

Il progetto e la realizzazione della cattedrale sono stati criticati a più riprese e in ogni campo, e in questo si vede una netta differenza con le altre cattedrali, dove le polemiche hanno avuto una portata molto limitata e settoriale. In parte le accuse riguardano l'aspetto del complesso, tacciato di megalomania, alla maniera dei grandi palazzi costruiti sotto Ceauşescu. Altre accuse vengono dal forte contributo dello stato romeno, che ha generato proteste di favoritismo confessionale, soprattutto in un periodo in cui per crisi economica lo stato deve chiudere scuole e ospedali. Non ci dilunghiamo qui nelle polemiche pro o contro, dove è difficile trovare valutazioni obiettive. Non vogliamo neppure prendere una posizione apologetica, dal momento che il patriarcato di Romania ha la sua posizione ufficiale in materia.

A prescindere dai motivi di polemica, ci preme sottolineare che, a differenza delle cattedrali a Mosca, Belgrado e Tbilisi, la cattedrale di Bucarest è vista nella prospettiva di un simbolo della capitale di uno dei paesi dell'Unione Europea. Se il progetto stesso della costruzione di una dignitosa cattedrale ortodossa ha già aperto la porta a tutte le polemiche "in stile europeo" che conosciamo così bene in Occidente, ci viene da pensare a quale futuro può avere una "euro-Ortodossia" che presuma di convertire l'Occidente sviato, e alla prima occasione si lascia già sviare dalle peggiori usanze europee.

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