Рубрика

 

Информация о приходе на других языках

Mirrors.php?locale=ru&cat_id=32&id=205  Mirrors.php?locale=ru&cat_id=32&id=602  Mirrors.php?locale=ru&cat_id=32&id=646  Mirrors.php?locale=ru&cat_id=32&id=647  Mirrors.php?locale=ru&cat_id=32&id=4898 
Mirrors.php?locale=ru&cat_id=32&id=2779  Mirrors.php?locale=ru&cat_id=32&id=204  Mirrors.php?locale=ru&cat_id=32&id=206  Mirrors.php?locale=ru&cat_id=32&id=207  Mirrors.php?locale=ru&cat_id=32&id=208 
Mirrors.php?locale=ru&cat_id=32&id=3944  Mirrors.php?locale=ru&cat_id=32&id=7999  Mirrors.php?locale=ru&cat_id=32&id=8801  Mirrors.php?locale=ru&cat_id=32&id=9731  Mirrors.php?locale=ru&cat_id=32&id=9782 
Mirrors.php?locale=ru&cat_id=32&id=11631         
 

Православный календарь

   

Воскресная школа прихода

   

Поиск

 

Главное

04/10/2023  Scoperte, innovazioni e invenzioni russe  
14/03/2020  I consigli di un monaco per chi è bloccato in casa  
11/11/2018  Cronologia della crisi ucraina (aggiornamento: 3 febbraio 2021)  
30/01/2016  I vescovi ortodossi con giurisdizione sull'Italia (aggiornamento: 21 dicembre 2022)  
02/07/2015  Come imparare a distinguere le icone eterodosse  
19/04/2015  Viaggio tra le iconostasi ortodosse in Italia  
17/03/2013  UNA GUIDA ALL'USO DEL SITO (aggiornamento: aprile 2015)  
21/02/2013  Отпевание и панихиды  
10/11/2012  I padrini di battesimo e il loro ruolo nella vita del figlioccio  
31/08/2012  I nostri iconografi: Iurie Braşoveanu  
31/08/2012  I nostri iconografi: Ovidiu Boc  
07/06/2012  I nomi di battesimo nella Chiesa ortodossa  
01/06/2012  Indicazioni per una Veglia di Tutta la Notte  
31/05/2012  La Veglia di Tutta la Notte  
28/05/2012  Подготовка к таинству Брака в Православной Церкви  
08/05/2012  La Divina Liturgia con note di servizio  
29/04/2012  Подготовка к таинству Крещения в Православной Церкви  
11/04/2012  CHIESE ORTODOSSE E ORIENTALI A TORINO  
 



Главная  >  Сбор текстов  >  Sezione 8
  Una fede polemica

di padre Lawrence Farley

Orthochristian.com, 14 febbraio 2018

Clicca per SCARICARE il documento come PDF file  
Поделиться:

foto: kulturologia.ru

"Polemica" è un nome piuttosto brutto, e questo forse non sorprende, dal momento che deriva dalla parola greca polemos, che significa "guerra". Alcune persone in particolare si sentono angosciate quando vedono negli scrittori cristiani qualcosa di polemico o negativo. Perché, chiedono, questi scrittori cristiani devono denunciare certe tendenze e idee? Non possiamo essere tutti positivi, ottimisti e incoraggianti? Dopo tutto, Gesù ha predicato un Vangelo d'amore. Non possiamo semplicemente parlare delle cose vere senza denunciare le cose false? Spesso tale critica polemica si combina con una specie di attacco ad hominem, in cui lo scrittore polemico viene rimproverato di mancanza di carità, solidarietà e gentilezza generale, ed è ritratto come un misantropo carente di spirito cristiano, nonostante il fatto che chi lancia quest'ampia accusa ad hominem non ha alcuna conoscenza personale dello scrittore polemico.

C'è un certo valore in una riluttanza a occuparsi di polemiche. San Paolo avverte che il servo del Signore non deve essere litigioso (2 Timoteo 2:24), e deve evitare stupide controversie che sarebbero inutili e futili (Tito 3:9). San Giacomo ci ricorda che l'uomo saggio dovrebbe mostrare la sua saggezza nella mansuetudine, e che la vera saggezza è pacifica, gentile e aperta alla ragione (Giacomo 3:13,17). Sappiamo tutti di persone che amano litigare e sono sempre portate alla lotta, persone che non chiedono niente di meglio che correggere tutti gli altri. Quando li incontriamo online, li chiamiamo "troll". Una lunga familiarità con loro è sufficiente per dare a chiunque un ripensamento sul valore delle polemiche.

Ma le polemiche nel cristianesimo non devono essere così facilmente respinte. I troll possono abusarne, ma l'uso improprio non invalida un uso corretto. L'uso corretto è quello che vediamo nelle parole degli apostoli. Questo perché non è sufficiente dire semplicemente la verità positiva che 2+2=4. Purtroppo il mondo è pieno di persone che non possono fare a meno di ascoltare la propaganda anticristiana che inonda la nostra cultura e che quindi crederanno anche che 2+2 è uguale a 5. Non è logico, naturalmente, credere nello stesso tempo a due cose che sono reciprocamente contraddittorie e incompatibili, ma moltitudini di persone lo fanno comunque. Ecco perché alle persone buone serve non solo la verità che 2+2=4, ma anche la verità complementare che 2+2 non è uguale a 5. Hanno bisogno non solo di ricevere la verità positiva, ma anche di essere avvisati di non accogliere un errore.

Ecco perché gli apostoli nelle loro epistole hanno impiegato così tanto tempo a mettere gli altri sull'avviso contro l'errore e il peccato. Non hanno semplicemente detto chi era Gesù e consigliato opere di rettitudine. Hanno anche detto di non ascoltare coloro che avrebbero distorto la verità su Gesù e li hanno messi in guardia contro particolari atti di peccato. La fede apostolica è polemica nel suo cuore. Se ne dubitate, provate a fare questo esperimento: passate in rassegna le epistole del Nuovo Testamento e sottolineate tutto ciò che è negativo, ogni versetto in cui san Paolo avverte i suoi lettori di evitare gli errori e denuncia il peccato e l'eresia. Farete molte sottolineature.

Per esempio, nella sua epistola ai Romani, Paolo polemizza con gli ebrei su larga scala; nella sua epistola ai Corinzi denuncia i suoi detrattori come "falsi apostoli", come servi di Satana; nella sua epistola ai Galati insiste sul fatto che coloro che rifiutano il suo insegnamento sulla circoncisione sono recisi da Cristo e privati della grazia; nella sua epistola ai Filippesi chiama i suoi avversari "cani", "malvagi", "mutilatori"; nella sua epistola a Timoteo fa dei nomi e dice di stare attenti a "Imeneo e Alessandro, che ho consegnato a Satana [cioè, ho scomunicato] affinché imparino a non bestemmiare" (1 Timoteo 1:20).

E non c'è solo san Paolo, come se l'apostolo delle genti fosse una specie di eccezione. Anche san Giacomo denuncia il peccato e i peccatori, dicendo loro di piangere e lamentarsi per le miserie che ricadono su di loro (Giacomo 5:1). San Pietro mette in guardia contro il peccato, i peccatori e gli eretici, descrivendo i colpevoli come "audaci e intenzionali" e come "figli maledetti" (2 Pietro 2:10s). L'epistola di san Giuda consiste interamente nel mettere in guardia contro l'eresia, e descrive gli eretici come "nuvole senz'acqua, alberi senza frutto, onde selvagge del mare, che rigettano la schiuma della loro stessa vergogna, stelle vaganti alle quali l'oscurità delle tenebre è stata riservata per sempre" (Giuda 12-13). Anche san Giovanni, l'apostolo dell'amore, scrive ai suoi lettori di stare attenti ai falsi maestri, che stigmatizza come "anticristi" (1 Giovanni 2:18s), e ordina al suo gregge di non avere nulla a che fare con loro – nemmeno lasciarli entrare nelle loro case o dare loro un saluto (2 Giovanni 10s).

Non è che queste aperte denunce del peccato fossero qualcosa di estraneo alla fede. In effetti, si potrebbe dire che è da Cristo stesso che gli apostoli hanno appreso tale zelo. Le denunce di Cristo ai farisei presentati come ipocriti, figli dell'inferno, sepolcri imbiancati, serpenti e covate di vipere sono ben noti (si veda Matteo 23:13, 15, 27, 33). Coloro che suggeriscono che il cristianesimo riguarda l'amore, l'amore e solo l'amore dicono la verità, ma non sanno cosa comporta veramente l'amore. Cristo e i suoi apostoli non hanno fatto tali paurose denunce in un attacco di rabbia, ma per mettere in guardia i loro ascoltatori dal destino che li attendeva se si fossero rifiutati di pentirsi.

Non serve a nulla, dunque, pretendere che le polemiche siano evitate nella scrittura cristiana, poiché il cristianesimo apostolico è polemico nel suo nucleo. Non dovremmo dilettarci nell'offendere, ma non osiamo evitare di farlo quando è necessario. Dopotutto, la schizzinosità non è uno dei frutti dello Spirito. Come disse una volta Dorothy Sayers (nel suo pezzo Creed o Chaos?), è "un grave errore presentare il cristianesimo come qualcosa di affascinante e popolare privo di offese. Vedendo che Cristo è andato in giro per il mondo facendo le più violente offese a tutti i tipi di persone, sembrerebbe assurdo aspettarsi che la dottrina della sua persona possa essere presentata in modo da non offendere nessuno". Non c'è niente da fare: le polemiche sono una componente inevitabile per la fede cristiana. Questo non dovrebbe sorprendere, perché siamo tutti soldati cristiani, e la Chiesa è una Chiesa che è spiritualmente in guerra.

Поделиться:
Главная  >  Сбор текстов  >  Sezione 8