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  Intervista di Tudor Petcu ad Agata Ester Naselli
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Prima di tutto, mi farebbe piacere se lei potesse parlare un po' delle sue esperienze spirituali passate e dirmi quando e come ha incontrato la spiritualità ortodossa.

Sono Agata Ester Naselli, sono orgogliosamente italiana, di origine siciliana, nata in Sicilia a Catania e cresciuta nel paese di Militello in val di Catania, ma per motivi di mancanza di lavoro sono stata costretta ad emigrare al nord Italia, nelle Marche, alla periferia di una piccola città in cui attualmente vivo; intanto ringrazio il signor Tudor Petcu per avermi invitata a fare questa intervista sulla meravigliosa Fede ortodossa.

Inoltre spiegare la mia esperienza spirituale non è facile, perché mi hanno sempre detto quelle poche persone di fiducia a cui ho raccontato le mie esperienze spirituali, che posso scrivere libri e libri interi della mia esperienza spirituale (ma non lo faccio perché a me non interessa), ma quello che posso dire è che l'esperienza spirituale parte da quando siamo nati, appena siamo messi al mondo perché il neonato/a nei primi giorni di vita non ci vede, e così siamo noi da appena nati fino a quando raggiungiamo la vecchiaia. Ciò vuol dire che anche prima o dopo la conversione non smettiamo mai di fare esperienze spirituali, ovvero non si smette mai di imparare anzi dopo che ci convertiamo veramente e sinceramente, e più ci incamminiamo verso il Signore e più pian piano ci purifichiamo, più il Signore ci fa vedere tutto ciò che abbiamo fatto quando non ci vedevamo; ovvero quando eravamo ciechi, ma lo fa solo per renderci più umili e farci vedere come eravamo, cosa eravamo e come siamo dopo che ci siamo convertiti sinceramente e veramente con il sacramento del Santo Battesimo, che ci fa rinascere come nuove creature in Cristo.

La più bella esperienza spirituale che ho fatto è questa: quando ho fatto il battesimo per me e stata la cosa più bella del mondo, mi sentivo come una bambina appena nata in braccio a papà Dio, e a mamma Maria, a Gesù e allo spirito Santo, mi sentivo così felice e coccolata tra le loro braccia piene di immenso e infinito amore che sprizzavo di gioia e di felicità da tutti i pori e spiritualmente mi sentivo volare e mi sentivo a casa e mi sentivo finalmente dopo tanto tempo rinata, finalmente uscita fuori, e la prima frase che dissi in quei momenti come una bambina che non si vuole separare da mamma e papà, a papà Dio, a mamma Maria, a Gesù e allo spirito Santo fu questa: papà, mamma, santissima Trinità, per piacere non mi lasciate; e mi sentii dire con un amore illimitato: mai ti lascerò, fino alla fine del mondo io sarò sempre con te; di conseguenza lo raccontai al mio padre spirituale e lui con le lacrime agli occhi mi disse: Dio ti ama tanto e in maniera particolare, è così grande il suo amore per te che mi scoppia il cuore nel petto per quanto amore ha per te; e tutte e due scoppiammo a piangere insieme come due bambini.

E tutte le volte che lo racconto fino ad adesso, mentre lo sto raccontando mi escono le lacrime agli occhi.

Questa è una delle esperienze spirituali più belle che ho vissuto, perché prima che diventassi ortodossa mi sentivo bloccata, come se fossi chiusa in una gabbia, dopo che ho conosciuto l'Ortodossia e ho fatto il battesimo mi sentivo sbloccata, libera dalla gabbia, sono rinata, sono finalmente uscita fuori. Inoltre avevo attorno a me amici di infanzia e successivamente anche colleghi di lavoro ortodossi e nemmeno lo sapevo, praticamente ero circondata dall'ortodossia senza saperlo: l'ho scoperto dopo che ho conosciuto una fedele ortodossa ucraina (ci siamo conosciuti per una cosa banale e comune, e ancora oggi le voglio bene come se fosse mia sorella consanguinea), e raccontandolr di questi amici di infanzia e di questi miei colleghi di lavoro e della loro provenienza, lei mi disse che questi miei amici e colleghi erano ortodossi. Io per curiosità le chiesi cosa fosse l'ortodossia e lei me lo spiegò, e la mia risposta dopo che mi ha spiegato cos'era l'ortodossia fu questa: ma pensa te, ero circondata già dall'ortodossia dall'infanzia, poi ho continuato ad avere colleghi ortodossi e nemmeno lo sapevo fino ad oggi che me lo hai detto tu; ma poi la cosa finì lì.

Ma il pallino dell'ortodossia mi girava in testa da un bel po' di tempo fino a quando dissi tra me e me: adesso basta, voglio sapere di più sull'ortodossia, così cominciai a chiedere dove ci fosse una chiesa dove si celebrasse la liturgia, poi la trovai e così cominciò il mio cammino fino al battesimo, e a volte quando ci penso nuovamente sorrido e dico: ma guarda un po', era così vicina a me l'Ortodossia senza saperlo ed e iniziato tutto per caso. E così divenni felicemente ortodossa.

Si potrebbe dire che il suo incontro con l'Ortodossia ha rappresentato il momento decisivo per l'evoluzione della sua personalità spirituale, anche per il suo cambiamento?

Sì, come ho detto all inizio della prima domanda che mi ha posto, ci sono state grandi evoluzioni di personalità spirituale, e il mio padre spirituale disse che secondo la mia età ero molto in ritardo, ed è per questo che sto recuperando tutto il ritardo precedente, fino all'età giusta che ho adesso, e poi proseguire con l'evoluzione personale spirituale.

Queste sono state le parole del mio padre spirituale, con cui sono pienamente d'accordo.

Qual è il più importante tesoro che lei ha scoperto nella Chiesa Ortodossa e come dovrebbe capire questo tesoro qualcuno che vuole conoscere meglio l'Ortodossia?

Il tesoro più importante che ho scoperto nella Chiesa ortodossa è la spiritualità ortodossa, la comunione e la confessione, e la vicinanza di Dio a ognuno di noi; e credo che questo ognuno di noi lo deve scoprire da solo/a perché deve essere un rapporto intimo e personale con la santissima Trinità e mamma Maria con la sua creatura e suo figlio/a, affidandosi totalmente al Signore e allo spirito Santo, solo così si può capire quanto immenso amore hanno per noi.

Studiando l'Ortodossia e anche la sua evoluzione in Occidente, soprattutto in Italia, ho sentito che la Chiesa Ortodossa esiste in Italia fin dal tempo degli apostoli. Allora, come potrebbe essere riscoperta l'eredità ortodossa dell'Italia?

Credo che l'ortodossia in Italia potrebbe essere riscoperta in anzitutto rimanendo fedeli al credo ortodosso e agli insegnamenti degli antichi padri della Chiesa e del Santo Vangelo e della Chiesa stessa, cercando di immedesimarsi più possibile nell'ambiente di vita del territorio dove si trova una parrocchia di riferimento, di cultura, di vari modi della dialettica infinita che esiste in Italia, del modo di vivere in cui la gente vive da secoli nel luogo dove si ha la parrocchia di riferimento, cercando di essere sensibili con tutti e non solo con un certo determinato gruppo di persone, ma con tutti, cercando così di far conoscere l'ortodossia a tutti quelli che non la conoscono, con accoglienza paterna e fraterna da parte dei fedeli per cominciare a farci sentire prima di tutto nella casa del Signore e poi a casa nostra cominciando dai catecumeni fino a poi a fare il passo decisivo, e più vicinanza paterna e fraterna verso coloro che vorrebbero conoscere l'ortodossia e poi convertirsi, e a coloro che sono appena entrati nella casa, perché gesù dice nel Vangelo di amare e aiutare il fratello o la consorella a far conoscere il Signore. Gesù nel Vangelo non ha detto, maltrattateli, scaricate su di loro i vostri rimorsi e i vostri rancori e uccideteli nel corpo e nell'anima prima ancora che mi conoscano, no, lui dice di amare e aiutare senza differenze, per poi prenderli per mano e portarli alla retta fede e alla salvezza senza farli sentire minacciati, e qui aggiungo ciò che dice Padre Andrew Phillips : “Non dimentichiamolo mai. Noi serviamo Dio, non l'uomo. La Chiesa è di Dio, non la nostra. Quanto a noi, oggi siamo qui, domani non ci saremo più, ma le porte degli inferi non prevarranno. La Chiesa non ha bisogno di noi, noi abbiamo bisogno della Chiesa.” (P. Andrew Phillips – arciprete ortodosso russo), quindi credo che Padre Andrew è stato chiaro e diretto; inoltre , stabilendo così un contatto più ravvicinato con il nuovo catecumeno con delicatezza, sensibilità e paternità, facendolo sentire veramente a casa e non fuori posto, poiché essendo ai primi passi bisogna essere più vicini possibili e più sensibili, senza pretendere miracoli, perché dopo saranno i passi decisivi che portano al passo finale di decidere se continuare nell'ortodossia oppure no (anche se poi dopo tutti si convertono perché niente è più bello dell'Ortodossia). Ovviamente rispettando nella giusta misura i propri costumi, le proprie usanze e le tradizioni del luogo di provenienza rendendosi conto che non ci si trova più nel proprio territorio nativo ma che si trova in un altro territorio che non è il proprio luogo di provenienza, come dicevo prima, nella giusta misura in parità, facendo così un'unione di interscambio interculturale con culture, tradizioni, costumi e modi di vivere del luogo di dove si ha la parrocchia, secondo i criteri della Chiesa, amandosi gli uni con gli altri, perché Dio unisce e costruisce, il diavolo distrugge e più distrugge e più Dio unisce e costruisce perché il bene di Dio trionfa sempre sul male grazie alla Croce di Gesù Cristo e all'intercessione della dolce mamma Maria.

Sappiamo molto bene che Italia è un paese cattolico, ma poiché lei si è convertita all'Ortodossia, le sarei grato se volesse argomentare perché la Chiesa Ortodossa ci aiuta meglio a capire la verità e la volontà del Signore.

Questa domanda la ricollego nuovamente con la risposta alla sua prima domanda, aggiungendo che le vie del Signore sono infinite, Dio non si dimentica mai delle sue pecore smarrite e non curate bene secondo i criteri di Cristo. Nessuna anima è un pupazzo o una bambola che modelliamo come pare a noi, ma la dobbiamo modellare secondo i disegni di Dio e della Chiesa e degli insegnamenti degli antichi Padri del Deserto, e i suoi modi di agire sono infiniti, la Chiesa Ortodossa ci dà gli strumenti per conoscere l'ortodossia e seguirla, con la preghiera, l'aiuto della liturgia e lo Spirito Santo che ci illumina e ci accompagna passo passo con l'apertura del nostro cuore, in ciò che ci dice di fare attraverso la nostra volontà. Ci aiuta a capire meglio con più chiarezza, a capire la volontà del Signore prima per noi stessi e successivamente progredendo nella vita spirituale personale, e poi molto dopo a quella del suo prossimo che ha bisogno di vedere con più chiarezza.

Ma questo lo si fa chiedendo al Signore nella preghiera prima di tutto di insegnarci a sentire il suo amore per noi e a sentirci suoi figli, e poi a chiedere sempre di aiutarci a fare la sua volontà e non la nostra, sempre come piace a lui e non a noi e come vuole lui e non noi e di aiutarci a farla perché da soli non siamo in grado di fare nulla senza di lui, chiedendo così di rendere i nostri cuori propensi ad accogliere ciò che lui ci comanda paternamente e con amore. Ma la base di tutto questo e la preghiera, senza questa base tutto è come la casa del Vangelo costruita sulla sabbia, ovvero fumo.

Si può dire dal suo punto di vista che la dimensione comunitaria del vivere insieme è una caratteristica essenziale della Chiesa Ortodossa?

Si può decisamente dire non dal mio punto di vista ma della stessa ortodossia che poter vivere insieme nella dimensione comunitaria non solo è una caratteristica essenziale della Chiesa Ortodossa, ma è anche un diritto di un singolo fedele di qualsiasi nazionalità, cultura e regione europea e non europea di far parte della comunità ortodossa.

Poiché se un fedele ortodosso per diritto della Chiesa Ortodossa non viene inserito nella comunità rischia di smarrirsi, di essere trascurato spiritualmente perché gli si impedisce di crescere spiritualmente e umanamente insieme alla comunità e ai propri fratelli e sorelle in Cristo, portandolo così allo sbando e rendendolo facile preda per i lupi buttandolo giù da un precipizio distruggendo così un'anima, perché non viene accettato nella comunità. Quindi ripeto nuovamente che è una caratteristica essenziale vivere insieme nella comunità della Chiesa Ortodossa in modo che ci siano scambi interculturali, come ho già spiegato, per essere seguiti spiritualmente e umanamente senza trascurare nessuno.

Da italiana convertita all'Ortodossia, come spiega la crisi attuale del cristianesimo in Occidente? E un'altra domanda che esprime infatti una mia curiosità: come sarebbe possibile ritrovare oggi il senso cristiano – ortodosso – dell'esistenza umana?

Non credo che sia esatto dire che noi italiani ci siamo convertiti all'ortodossia, perché già dal primo secolo e fino al grande scisma del 1054 l'Occidente e precisamente l'Italia era già ortodosso, quindi è chiaro che noi italiani eravamo già ortodossi, poi se si va a studiare la storia da fonti bene informate e aggiornate si viene a scoprire che l'Italia all'inizio era stata resa ortodossa dai monaci greci ortodossi che poi pian piano con l'aiuto di altri monaci resero l'Italia ortodossa cominciando dal Sud Italia, che fu il centro di un'alta influenza ortodossa: quindi Sicilia, Calabria, Campania, Marche fino al Nord Italia in su; dopo il grande scisma del 1054 subentrò così l'Impero cattolico romano con il suo esercito che fu mandato in tutta l'Italia per conquistare terre e per diffondere il cattolicesimo; le terre più massacrate furono le terre del Sud, il centro di grande influenza ortodossa, dalla Campania a Reggio Calabria, fino alla Sicilia che fu quella più martoriata perché oppose maggiore resistenza all'esercito cattolico romano che con violenze e torture costrinse gli ortodossi siciliani italiani a convertirsi al cattolicesimo. Fu così che nacquero santi e martiri italiani ortodossi che non si sono piegati ai cattolici e hanno dato la vita per la fede ortodossa che hanno professato fino alla morte, per amore di Cristo e dell'Ortodossia.

Quindi in questo caso gli italiani ortodossi sono solo ritornati alle origini di ciò che era prima dello scisma del 1054.

Quindi credo che la crisi l'abbiamo creata noi perché il Vangelo ci parla di pace, di amore e non di cose mondane del mondo e non di pace solo per il quieto vivere e non di amore tanto per curiosità, questo non è vero amore di Dio e non è vera pace di Dio; e poi si prosegue con il potere, le conquiste delle cose del mondo, di denaro, di averi e così via (tante volte vedo tanti miei fratelli e sorelle in Cristo che si affannano così tanto in lotte e conquiste delle cose del mondo, e nell'osservarli dico questo: mah! Peccato che non ci affanniamo così tanto nelle conquiste del Vangelo e delle cose celesti come vuole Cristo), che ci allontanano dal Signore Gesù Cristo e dalla croce, dalla preghiera, dal dedicare quel poco tempo che troviamo per stare con Gesù, a tal punto che quando arriviamo alla Santa icona di Gesù in croce nemmeno preghiamo bene perché abbiamo la mente e il cuore intasato, pieno zeppo di cose del mondo, e non riusciamo più a dedicare la mente e il cuore a Gesù Cristo crocifisso per noi; davanti al Signore, davanti al suo tribunale, non ci saranno né ricchi, né poveri, né autorità clericali, né autorità politiche governative, perché darà a ciascuno di noi secondo quanto abbiamo amato secondo la misura prestabilita del Signore per ognuno di noi. In questo modo si può ritrovare il vero cristianesimo ortodosso umano proseguendo pian piano nella via della santità e della salvezza.

Ringrazio il Signor Tudor Petcu per il suo invito. Ora si stanno realizzando vari progetti per raccogliere offerte, per la traduzione da tutte le lingue di testi di lettura spirituale Ortodossa e di testi di preghiere ortodosse per gli italiani ortodossi, poi successivamente saranno anche aperti nuovi locali per lo studio e la traduzione dei testi in italiano, cercando offerte per la futura ristrutturazione dei locali, intanto cominciamo passo passo, e preghiamo anche per questi progetti. Chi vuole contribuire con un piccolo contributo contatti la pagina Facebook “Fratellanza Ortodossa in Italia” e vi forniremo di tutte le informazioni per versare il vostro contributo di ciò che potete, che verrà usato solo per lo scopo che vi ho spiegato prima, e per piacere non dimenticate di pregare per me. Grazie mille a tutti, fraternamente in Cristo un abbraccio e buona Pasqua a tutti e scusate se ci sarà un numero di errori grammaticali, purtroppo non ho conseguito la laurea, un abbraccio fraterno a tutti.

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