Рубрика

 

Информация о приходе на других языках

Mirrors.php?locale=ru&cat_id=30&id=205  Mirrors.php?locale=ru&cat_id=30&id=602  Mirrors.php?locale=ru&cat_id=30&id=646  Mirrors.php?locale=ru&cat_id=30&id=647  Mirrors.php?locale=ru&cat_id=30&id=4898 
Mirrors.php?locale=ru&cat_id=30&id=2779  Mirrors.php?locale=ru&cat_id=30&id=204  Mirrors.php?locale=ru&cat_id=30&id=206  Mirrors.php?locale=ru&cat_id=30&id=207  Mirrors.php?locale=ru&cat_id=30&id=208 
Mirrors.php?locale=ru&cat_id=30&id=3944  Mirrors.php?locale=ru&cat_id=30&id=7999  Mirrors.php?locale=ru&cat_id=30&id=8801  Mirrors.php?locale=ru&cat_id=30&id=9731  Mirrors.php?locale=ru&cat_id=30&id=9782 
Mirrors.php?locale=ru&cat_id=30&id=11631         
 

Православный календарь

   

Воскресная школа прихода

   

Поиск

 

Главное

04/10/2023  Scoperte, innovazioni e invenzioni russe  
14/03/2020  I consigli di un monaco per chi è bloccato in casa  
11/11/2018  Cronologia della crisi ucraina (aggiornamento: 3 febbraio 2021)  
30/01/2016  I vescovi ortodossi con giurisdizione sull'Italia (aggiornamento: 21 dicembre 2022)  
02/07/2015  Come imparare a distinguere le icone eterodosse  
19/04/2015  Viaggio tra le iconostasi ortodosse in Italia  
17/03/2013  UNA GUIDA ALL'USO DEL SITO (aggiornamento: aprile 2015)  
21/02/2013  Отпевание и панихиды  
10/11/2012  I padrini di battesimo e il loro ruolo nella vita del figlioccio  
31/08/2012  I nostri iconografi: Iurie Braşoveanu  
31/08/2012  I nostri iconografi: Ovidiu Boc  
07/06/2012  I nomi di battesimo nella Chiesa ortodossa  
01/06/2012  Indicazioni per una Veglia di Tutta la Notte  
31/05/2012  La Veglia di Tutta la Notte  
28/05/2012  Подготовка к таинству Брака в Православной Церкви  
08/05/2012  La Divina Liturgia con note di servizio  
29/04/2012  Подготовка к таинству Крещения в Православной Церкви  
11/04/2012  CHIESE ORTODOSSE E ORIENTALI A TORINO  
 



Главная  >  Сбор текстов  >  Sezione 6
  Il patriarca Bartolomeo a Kiev: prime dichiarazioni e conclusioni

di Kirill Aleksandrov

Unione dei giornalisti ortodossi, 24 agosto 2021

Clicca per SCARICARE il documento come PDF file  
Поделиться:

i credenti della Chiesa ortodossa ucraina chiedono che il patriarca Bartolomeo restituisca le loro chiese. Foto: Unione dei giornalisti ortodossi

Il capo del Fanar è in Ucraina. Incontra la leadership del paese, parla ai forum dei veterani ma scappa dall'incontro con i credenti della Chiesa ortodossa ucraina. Cosa accadrà dopo?

Il capo del Fanar è arrivato in Ucraina , ha incontrato i vertici dello Stato e si è rifiutato di guardare negli occhi le persone che soffrivano per "l'amore della Chiesa madre". Cosa suggeriscono i primi passi del patriarca Bartolomeo sulla nostra terra, e come può evolvere ulteriormente la situazione?

Un progetto politico in violazione della Costituzione

Il 20 agosto 2021, l'aereo con il capo del Fanar è atterrato all'aeroporto di Boryspil, dove è stato accolto dal primo ministro Denis Shmyhal e dal capo della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" Sergej (Epifanij) Dumenko.

Denis Shmyhal e Sergej Dumenko incontrano il patriarca Bartolomeo. Foto: canale Telegram di Denis Shmyhal

Secondo la Costituzione dell'Ucraina, il primo ministro è la terza persona nello stato in termini di status e, secondo la pratica diplomatica, i primi ministri incontrano i capi degli stati esteri negli aeroporti, e anche in tal caso non tutti e non sempre. Per esempio, il 22 agosto 2021, Denis Shmyhal non ha incontrato il cancelliere tedesco Angela Merkel a Boryspil.

"Una visita simbolica e importante per il nostro Stato. La delegazione del Patriarcato Ecumenico prenderà parte alle celebrazioni per il 30° anniversario del ripristino della nostra indipendenza. Ho ringraziato per il supporto fornito all'Ucraina e al popolo ucraino da sua Santità", ha scritto Denis Shmyhal sul suo canale Telegram dopo aver incontrato il capo del Fanar.

Subito dopo essere arrivato a Kiev, il patriarca Bartolomeo è andato a un incontro con il presidente dell'Ucraina Vladimir Zelenskij.

Vladimir Zelenskij e il patriarca Bartolomeo. Foto: president.gov.ua

Nel corso dell'incontro si è svolto uno scambio protocollare di cortesie e sono state rilasciate alcune dichiarazioni, di cui si parlerà qui di seguito.

E il giorno successivo, 21 agosto 2021, il patriarca Bartolomeo è arrivato alla Verkhovna Rada dell'Ucraina e ha incontrato il suo presidente Dmitrij Razumkov, che, secondo la Costituzione, è la seconda persona nello stato.

Pertanto, tutti e tre i principali leader dell'Ucraina hanno incontrato il patriarca Bartolomeo, che non è né il capo di alcuno stato, né il primo ministro, né alcun altro funzionario. Dal punto di vista giuridico è il capo di un'organizzazione religiosa straniera e niente di più. Allora perché tutti i capi dello stato si incontrano con lui? E in che veste lo fanno: come funzionari o privatamente? A quest'ultima domanda si può rispondere in modo inequivocabile – come funzionari. Ciò è dimostrato sia dal fatto che quasi tutti questi incontri si sono svolti in un'atmosfera ufficiale per conto dello stato e, sulla base dei risultati di questi, nonché di precedenti incontri, sono state prese decisioni di natura legale.

Tuttavia, la Costituzione dell'Ucraina, che descrive i poteri dei tre più alti funzionari dello stato, non conferisce loro poteri di tale genere, per non parlare del fatto che l'Ucraina è uno stato laico in cui la Chiesa è separata dallo stato. Da ciò possiamo concludere che non solo l'attuale visita, ma tutta la cooperazione tra l'Ucraina e il Fanar è un progetto politico attuato dal governo ucraino in violazione della propria Costituzione.

La posizione dello struzzo: non vediamo conflitti, nessuna protesta

Durante un incontro con il patriarca Bartolomeo, il Presidente dell'Ucraina Vladimir Zelenskij ha affermato che il nostro paese è "un esempio unico della pacifica convivenza di molte confessioni". E questo si dice in un momento in cui in tutto il paese continua un'ondata di violenti sequestri di chiese, in cui i credenti vengono picchiati, e centinaia di comunità della Chiesa ortodossa ucraina rivendicano giustizia legale nei tribunali, contestando una re-iscrizione illegale. C'è ovviamente un confronto religioso nella società ucraina, ed è piuttosto duro. Ma invece di prendere provvedimenti per pacificare la società, per risolvere il conflitto, chi detiene il potere preferisce semplicemente chiudere gli occhi sul problema e dichiarare che esso non esiste. Ma questo non risolverà il problema, lo aggraverà ancora di più.

La sera del 20 agosto, migliaia di fedeli della Chiesa ortodossa ucraina si sono allineati lungo l'autostrada di Boryspil con manifesti in ucraino, inglese e greco, che dicono che:

  • il nostro primate è il metropolita Onufrij di Kiev;
  • i credenti chiedono al capo del Fanar di venire a un incontro;
  • i credenti chiedono al Fanar di correggere ciò che ha fatto in Ucraina.

i credenti della Chiesa ortodossa ucraina lungo l'autostrada di Boryspil. Foto: Unione dei giornalisti ortodossi

C'erano molti di questi gruppi lungo il percorso del corteo del patriarca Bartolomeo dall'aeroporto a Kiev. E non poteva fare a meno di vederli. C'erano anche enormi striscioni su cui i credenti lo invitavano a un incontro.

invito per il patriarca Bartolomeo a un incontro con i credenti della Chiesa ortodossa ucraina. Foto: Unione dei giornalisti ortodossi

Il 21 agosto, in occasione dell'incontro del patriarca Bartolomeo con Dmitrij Razumkov, alla Verkhovna Rada si sono radunati più di 10.000 fedeli della Chiesa ortodossa ucraina, venuti per rispondere all'appello dell'ONG "Miriane" ("Laici"), per testimoniare la fedeltà alla Chiesa ortodossa ucraina e dimostrare al capo del Fanar a cosa ha portato il suo intervento non canonico nella sfera religiosa dell'Ucraina. Prima della visita, l' ONG "Miriane" ha inviato una lettera ufficiale al Fanar invitando il patriarca Bartolomeo ad incontrarli e ad assicurarsi personalmente che la maggioranza dei cristiani ortodossi ucraini non accetta di seguire le decisioni prese dalle autorità ucraine insieme al Patriarcato di Costantinopoli .

parrocchiani della Chiesa ortodossa ucraina alla Verkhovna Rada. Foto: Unione dei giornalisti ortodossi

Il giorno prima della visita, alcuni social network religiosi hanno comunicato che il patriarca Bartolomeo intendeva comunque incontrare i fedeli della Chiesa ortodossa ucraina, ma la realtà è stata diversa. Il capo del Fanar è stato portato alla Verkhovna Rada attraverso l'ingresso di servizio.

E questo è stato fatto nello stile dei film d'azione di Hollywood, in pochi istanti: quando il corteo si è avvicinato, i cancelli sono stati aperti e chiusi proprio dietro l'ultima macchina. Allo stesso modo, il capo del Fanar è stato portato "segretamente" fuori dalla Verkhovna Rada. Razumkov lo ha accompagnato nel cortile interno, dove hanno fatto sedere "sua Santità" in un'auto, e nello stesso stile hollywoodiano lo hanno immediatamente portato via.

il patriarca Bartolomeo e Dmitrij Razumkov nel cortile della Verkhovna Rada. Foto: rada.gov.ua

Così, il capo del Fanar crede di essere in una posizione vantaggiosa per tutti: non ho visto e non ho sentito niente, non so niente, il che significa che tutto va bene in Ucraina e che ho fatto tutto bene. E se gli eventi attuali fossero avvenuti nel Medioevo, una tale versione avrebbe diritto a esistere. Ma noi non siamo nel Medioevo, e qualsiasi informazione diventa subito nota in tutto il mondo.

Il patriarca Bartolomeo è arrivato in Ucraina con i suoi associati. Uno di loro è Nikolaos Papachristou, direttore del Dipartimento stampa e comunicazione del patriarca Bartolomeo (sì, ne ha uno). Prima della visita, Papachristou ha rilasciato un'intervista dettagliata a una delle risorse della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina", in cui ha dimostrato un'eccellente consapevolezza delle proteste dei credenti della Chiesa ortodossa ucraina contro le azioni del Fanar e, in generale, della situazione nella vita ecclesiale dell'Ucraina.

Pertanto, non dubitiamo assolutamente che il patriarca Bartolomeo abbia le informazioni più complete sui sequestri dei luoghi di culto della Chiesa ortodossa ucraina, sul numero di partecipanti alla Grande processione della Croce e, in effetti, sulla posizione dei laici vicino alla Verkhovna Rada, che lo hanno aspettato per diverse ore per parlargli. Inoltre, osiamo suggerire che l'ingresso del corteo di Bartolomeo nella Rada attraverso la porta di servizio sia stato fatto su sua richiesta personale per non "perdere la faccia". Ma l'idea ha avuto successo? Difficilmente.

"Sua Santità" semplicemente non ha avuto il coraggio di guardare in faccia quelle persone che sono state picchiate, umiliate ed espulse dalle loro chiese per costringerle ad aderire al progetto della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina". Non tutti sono in grado di guardare onestamente ai risultati delle proprie azioni e assumersene la responsabilità, anche solo morale.

Tuttavia, il giorno successivo, 22 agosto, a santa Sofia di Kiev il patriarca Bartolomeo ha lasciato intendere di essere pronto ad ascoltare i fedeli della Chiesa ortodossa ucraina, ma nel quadro di una certa "tradizione ecclesiale consacrata". "Noi, come Chiesa madre, siamo sempre pronti ad ascoltare i problemi, dissipare i dubbi, curare le ansie, trattare con la grazia di Dio i traumi di tutti i nostri figli, ma nel quadro di una tradizione ecclesiale consacrata", ha affermato il patriarca Bartolomeo.

Va inteso che per "tradizione della chiesa" il patriarca Bartolomeo intende che i credenti espulsi grazie a lui dalle loro chiese dovrebbero strisciare verso di lui in ginocchio, omaggiarlo e chiedergli di "dissipare i dubbi". Ma essi, semplicemente, non hanno dubbi. Rimangono fedeli alla loro Chiesa, al loro primate, sua Beatitudine il metropolita Onufrij, e non venderanno la loro fede per trenta denari.

Il Patriarca Bartolomeo ha una mania di persecuzione?

Già prima di arrivare in Ucraina, il pubblico è rimasto sorpreso da alcune, diciamo, eccessive precauzioni prese durante gli incontri con la partecipazione del patriarca Bartolomeo. Si comprende ancora il timore di incontrare i fedeli della Chiesa ortodossa ucraina, dove dovrebbe vergognarsi delle sue stesse azioni, ma molti fatti indicano che il capo del Fanar evita e teme anche i suoi pochi sostenitori della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" – il molto "amato popolo ucraino" di cui parla così spesso.

Prima dell'arrivo del Patriarca Bartolomeo in Ucraina, la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" ha annunciato che non sarebbe stato possibile portare acqua, cibo e manifesti nel territorio della cattedrale di santa Sofia, dove il 22 agosto si sarebbe svolta la funzione con il capo del Fanar. Molti sono stati sorpresi da queste precauzioni, ma questo era solo l'inizio.

Il 21 agosto, il patriarca Bartolomeo ha servito il Vespro nella chiesa di sant'Andrea, la stavropegia del Patriarcato di Costantinopoli a Kiev. Durante il servizio, la polizia ha completamente bloccato la collina di sant'Andrea, dove si trova la chiesa. Cioè, anche le persone che volevano vedere "il loro patriarca" e pregare con lui non hanno avuto una tale opportunità. Di conseguenza, la chiesa di sant'Andrea era praticamente vuota : c'erano solo "vescovi della Chiesa ortodossa dell'Ucraina" ", giornalisti e "parrocchiani VIP": Petro Poroshenko, Andrej Jurash, il boss della criminalità Aleksandr Petrovskij (soprannominato "Narik", ndc) e altri. Certo, non possiamo dire che se la polizia non avesse bloccato la collina di sant'Andrea, sarebbero venuti al servizio del patriarca Bartolomeo dei parrocchiani normali, ma c'era una tale possibilità.

Il 22 agosto ha avuto luogo una "liturgia" congiunta del capo del Fanar, Sergej Dumenko e altri "vescovi" della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina". Come già accennato, era vietato portare lì acqua, cibo e manifesti. Le persone potevano entrare nel territorio di santa Sofia di Kiev solo attraverso telai metallici (in cerca di armi?). E la cosa più interessante è che nel "santuario" accanto al patriarca Bartolomeo c'erano diverse guardie in giacca e cravatta e, per qualche motivo, occhiali scuri. Risaltavano brillantemente sullo sfondo di persone in paramenti e sembravano molto comici. La domanda è: se il popolo ucraino ama così tanto il patriarca Bartolomeo (e lui ama il popolo ucraino) perché ha bisogno di tanta protezione, anche durante un servizio divino? Di chi ha paura?

guardie nel "santuario" alla "liturgia" della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina". Foto: Facebook di Sergej Chapnin

Continua la persecuzione della Chiesa ortodossa ucraina

Sfortunatamente, le ipotesi di molti esperti e analisti secondo cui l'arrivo del patriarca Bartolomeo in Ucraina potrebbe provocare una nuova ondata di sequestri di chiese hanno tutte le probabilità di essere corrette. I credenti della Chiesa ortodossa ucraina si appellano da molto tempo sia alle autorità ucraine che ai fanarioti, chiedendo almeno una valutazione dell'illegalità e della violenza che i sostenitori della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" stanno facendo. Ma invece sia le autorità che i fanarioti sono in realtà solidali con gli oppositori della Chiesa ortodossa ucraina. In un incontro con il patriarca Bartolomeo il 20 agosto, Vladimir Zelenskij ha affermato che il fattore religioso è "uno dei fattori che l'aggressore usa contro l'Ucraina come arma ibrida", accennando chiaramente alla Chiesa ortodossa ucraina. Il patriarca Bartolomeo, in un'intervista a Ukrinform alla vigilia della sua visita in Ucraina, ha detto che la Chiesa ortodossa ucraina si preoccupa di interessi stranieri piuttosto che di criteri ecclesiali.

Pertanto, sia il governo ucraino che il Patriarcato di Costantinopoli hanno dichiarato il loro atteggiamento negativo nei confronti della Chiesa ortodossa ucraina. E questo non è solo un atteggiamento negativo, ma un approccio, la cui essenza è stata espressa in modo molto succinto dagli antichi persecutori dei cristiani nell'Impero romano: "voi non dovreste esistere". Il Fanar ha dichiarato che la Chiesa ortodossa ucraina non esiste più. Sergej Dumenko afferma che tutte le parrocchie della Chiesa ortodossa ucraina appartengono alla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" e il governo ucraino sta cercando di fare tutto il possibile per attuare tali parole. Tuttavia, non bisogna dimenticare che tutto è nelle mani di Dio. La verità di queste parole può essere osservata con i nostri occhi in Ucraina: la Chiesa ortodossa ucraina vive e cresce, e la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" cerca sostegno dagli uffici governativi e dai funzionari del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti.

Sergej Dumenko tra i favoriti

Di recente, il patriarca Bartolomeo ha esagerato nei complimenti a Sergej Dumenko. Nella stessa intervista con l'agenzia Ukrinform, ha affermato che Sergej Dumenko è un leader efficace di cui al Fanar hanno fiducia. "Epifanij è un primate sensibile che sa come gestire gli affari ecclesiastici in modo efficace e nello spirito della tradizione canonica dell'Ortodossia", ha affermato il patriarca Bartolomeo. Essendo già arrivato a Kiev, ha detto che in decenni gli ucraini avrebbero glorificato il nome e l'esempio di Sergej Dumenko. "Il tuo lavoro sarà duro, ma tra molti decenni i tuoi discendenti loderanno il tuo nome e il tuo esempio. Abbiamo avuto modo di conoscerti come un uomo d'azione, come un uomo timorato di Dio, con una fede incrollabile in Cristo, amore per la Chiesa e per la tua patria", ha detto il capo del Fanar.

Sì, per una persona normale sembra tutto assurdo e persino beffardo. Ma questo non è solo un inchino diplomatico. Questa è una risposta a quei "vescovi" della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" che stanno cercando di fare il proprio gioco nella lotta per il potere nella "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" e, nell'ambito di questo gioco, cercano i propri canali di comunicazione con il Fanar. Ora, a questi "vescovi" è stato dato un chiaro segnale: starsene seduti e non dubitare delle capacità di un "leader efficace".

Il patriarca Bartolomeo è il creatore di una nuova "realtà"

In un'intervista all'agenzia Ukrinform, il capo del Fanar ha criticato gli oppositori del tomos della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" e ha affermato: "Il problema di queste persone è che è difficile per loro accettare la realtà, oppure si rifiutano di riconoscerla. Ignorano anche cosa significhi l'autocefalia, così come la storia e la pratica canonica di concederla". Cioè, il patriarca Bartolomeo sta cercando di convincere tutti che è lui, il capo del Patriarcato di Costantinopoli, che crea la vera "realtà". E se ciò che vedi con i tuoi occhi non coincide con ciò che dice il capo del Fanar, dovresti credere a lui, non ai tuoi occhi.

Per esempio, 10.000 persone che lo stavano aspettando vicino alla Verkhovna Rada il 21 agosto, così come quelle 350.000 persone che hanno camminato nella Grande processione – questa non è una realtà. Anche sua Beatitudine il metropolita Onufrij non è una realtà, così come più di 12.000 comunità della Chiesa ortodossa ucraina – questa non è una realtà. Ma Sergej Dumenko, che non ha affatto il sacerdozio, una persona che chiama le parole del Vangelo "proverbi", è una realtà. Anche i suoi pochi sostenitori, che non hanno nemmeno osato organizzare una vera e propria processione religiosa nel giorno del Battesimo della Rus', sono una realtà. Nella sua realtà, quella "di Bartolomeo", solo lui, il patriarca Bartolomeo, può concedere l'autocefalia, e poco importa se la conceda a scismatici o a cristiani ortodossi. E chiunque la pensi diversamente viene dichiarato ignorante.

E il 21 agosto, mentre si trovava al monastero di san Michele dalle cupole dorate, il patriarca Bartolomeo ha dichiarato che il Fanar "era in origine un custode affidabile del bene della Chiesa, e sebbene all'epoca del suo culmine e della sua forza numerica potesse introdurre e stabilire una forma piramidale della Chiesa ortodossa orientale, ha respinto questa idea con disgusto e non ha deviato né dall'ecclesiologia che le è stata data né dal sistema della 'pentarchia' stabilito e santificato dai Concili" .

Innanzitutto, è interessante la formulazione stessa della domanda: "potremmo se volessimo". Qui ascoltiamo di nuovo l'affermazione che un vescovo greco espresse una volta in chiaro: "In cielo, naturalmente, il Signore è il capo della Chiesa, ma sulla terra il capo della Chiesa è il patriarca di Costantinopoli".

I fanarioti credono seriamente di poter organizzare e ricostruire la Chiesa a loro discrezione? Tutta la storia della Chiesa testimonia il fatto che è il Signore che governa questa Chiesa terrena e storica, e nessun "periodo d'oro e forza numerica" ​​significa nulla senza la Provvidenza di Dio.

In secondo luogo, naturalmente, il patriarca Bartolomeo attribuisce al Patriarcato di Costantinopoli che non ha formalmente subordinato il resto dei patriarcati orientali durante il periodo culminante dell'Impero bizantino e durante il declino dell'Ortodossia. Ma dice che l'ecclesiologia sarebbe stata data a Costantinopoli, e quindi è questo patriarcato che ne è il custode. L'affermazione è assurda poiché l'ecclesiologia non può essere data a nessuna Chiesa locale. La dottrina della Chiesa è uno degli elementi dogmatici della fede ortodossa, senza la quale questa fede diventa viziata, e quindi non salvifica. Non si può rimanere ortodossi e leggere il Credo senza "Credo nella Chiesa una, santa, cattolica e apostolica". Tuttavia, il Fanar sta cercando di convincere tutti che il Patriarcato di Costantinopoli è l'unico custode dell'ecclesiologia ortodossa, il solo che ha accesso alla "sacra conoscenza" di come dovrebbero essere organizzati gli affari ecclesiastici.

In terzo luogo, i Concili ecumenici non hanno istituito né consacrato il sistema della "pentarchia". Questo sistema delle cinque sedi più influenti – Roma, Costantinopoli, Alessandria, Antiochia e Gerusalemme – si è formato naturalmente sotto l'influenza di fattori prevalentemente politici. I Concili ecumenici hanno introdotto alcune regole per regolare i rapporti tra questi troni, ma non hanno per nulla fatto dell'esistenza di queste sedi, e dei territori influenzati da queste sedi, un dogma incrollabile. Le regole conciliari descrivevano semplicemente la realtà di allora, anche se in tutta onestà va detto che sia allora che ora ci sono state persone che sostenevano che la Chiesa non potesse esistere se non nella forma dei cinque patriarcati. Queste persone rimasero sinceramente perplesse quando la sede romana si separò dalla Chiesa ecumenica e restarono quattro patriarcati. A proposito, quando nel 1589 fu riconosciuto lo status di patriarcato alla Chiesa russa, i sostenitori della "Pentarchia" videro in questo il ripristino di una teoria perduta e affermarono che Mosca avrebbe presumibilmente preso il posto di Roma. Inutile dire che tutte queste teorie e ragionamenti non hanno fondamento nel Nuovo Testamento e sono, nel migliore dei casi, un tentativo di regolare le relazioni interecclesiali in specifiche condizioni storiche.

Oggi, la cosiddetta teoria della "Pentarchia" è piuttosto un fenomeno storico, non è la struttura moderna della Chiesa e, naturalmente, non è un dogma ecclesiologico. E giustificare alcuni diritti speciali con questa teoria non è altro che una speculazione su temi storici.

E in quarto luogo, se parliamo della teoria della "Pentarchia", questa semplicemente non implica che Costantinopoli sia stata dotata di alcun privilegio esclusivo, ma riconosce l'uguaglianza dei cinque patriarcati che esistevano nel primo millennio. E se si va ancora oltre e si riconosce il Patriarcato di Mosca come uno dei cinque patriarcati della "Pentarchia", allora in generale si scopre che Costantinopoli non ha affatto ragione.

Cosa accadrà dopo?

Osiamo suggerire che se inizierà una nuova ondata di sequestri, è improbabile che avvenga su larga scala. E questa speranza si basa non sulla "coscienza" delle autorità, ma sulla forza della Chiesa. Il gregge della Chiesa ortodossa ucraina nell'ultimo anno è diventato notevolmente più attivo e organizzato nel difendere i propri diritti costituzionali. La natura massiccia della Grande processione, la capacità di radunare rapidamente decine di migliaia di persone per incontri di preghiera sotto la Verkhovna Rada e altri organi governativi, fa riflettere queste stesse autorità sul costo di continuare la sua politica anti-ecclesiale.

Da un lato, è abbastanza ovvio che, sotto l'influenza del Dipartimento di Stato americano, le autorità siano tornate alla politica anti-ecclesiale dell'ex presidente Poroshenko. Ma d'altro canto tutti capiscono benissimo che i mantra sull'assenza di conflitti interreligiosi in Ucraina vanno bene solo per i ricevimenti diplomatici, e in realtà i tentativi di fare più pressione sulla Chiesa ortodossa ucraina porteranno a un atteggiamento ancora più negativo della Società ucraina nei confronti dell'attuale governo, con corrispondenti percentiali alle prossime elezioni. Allo stesso tempo, va tenuto presente che sia la situazione politica esterna che quella interna stanno delineando piuttosto per il governo un'assenza di successo. A proposito del gasdotto Nord Stream 2, sia gli Stati Uniti che la Germania hanno ingannato l'Ucraina. All'Ucraina viene imposto il tema della "energia verde", che minaccia di finire i resti della nostra industria, oltre a portare a un collasso energetico. C'è un crescente malcontento nella società per la vendita delle terre ucraine, che Vladimir Zelenskij ha legalizzato per compiacere i nostri partner occidentali (probabilmente meglio dire, i nostri curatori). È già stato annunciato un aumento significativo delle tariffe per le bollette del gas, dell'elettricità e delle utenze. Inoltre, questo aumento potrebbe essere tale da mettere la maggior parte della popolazione sull'orlo della sopravvivenza. Tutte queste circostanze giocheranno contro l'attuale governo e non c'è bisogno di un altro fattore aggiuntivo sotto forma di reazione alla politica anti-ecclesiale.

E, probabilmente, il fattore principale che influenzerà la politica delle autorità ucraine, e non solo nella sfera religiosa, è una diminuzione tangibile dell'influenza degli Stati Uniti sugli affari mondiali. Ciò è stato simboleggiato dai recenti eventi in Afghanistan, dove gli americani hanno dovuto evacuare caoticamente, e i cittadini afgani che hanno servito fedelmente gli Stati Uniti sono stati gettati alla mercé dei nuovi talebani. In molti paesi molti politici hanno pensato seriamente: vale la pena seguire così sconsideratamente gli ordini dell'amministrazione americana, soprattutto se questi ordini contraddicono direttamente sia gli interessi di questi paesi sia, spesso, la legislazione?

Quanto al Patriarcato di Costantinopoli, questo va sempre più avanti nel suo sforzo di affermare il proprio privilegio ed esclusività nel mondo ortodosso. Il Fanar, invece di cercare modi per ritirarsi dal progetto chiaramente fallito della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina", al contrario, dichiara che questo progetto è una "realtà".

Il 22 agosto, presso santa Sofia di Kiev, il patriarca Bartolomeo ha affermato che è sbagliato definire anacronistico e museale il patriarca di Costantinopoli. Ma se il Fanar non cambia idea in un futuro molto prossimo, allora è possibile che accada propriquesto.

Поделиться:
Главная  >  Сбор текстов  >  Sezione 6