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Il gattino volante

Il gattino di un parroco si era arrampicato su un albero nel cortile della chiesa, e non riusciva a scendere. Il parroco cercò di chiamarlo incoraggiandolo e offrendogli del cibo, ma il gattino era troppo spaventato per muoversi.

L'albero era sottile e flessibile, per cui il parroco pensò di legarlo a una corda fissata alla sua auto, in modo da abbassare l'albero quel tanto necessario a ricuperare il micio.

Facendo lentamente lmanovra con la macchina, l'albero iniziò a piegarsi, fino al punto in cui era quasi possibile prendere l'animale con le mani. Ma all'improvviso la corda si ruppe.

L'albero si drizzò con un colpo secco, e il gattino all'istante finì in volo per aria, fino a scomparire alla vista.

Il parroco, sconvolto, girò per tutto il vicinato chiedendo se qualcuno avesse visto il micio. Ma nessuno lo aveva notato. Così non gli rimase che pregare: "Signore, affido questo gattino nelle tue mani", e tornare al suo lavoro.

Pochi giorni dopo, in un negozio, incontrò una parrocchiana che stava facendo scorte di cibo per gatti. La donna detestava i gatti, e tutti lo sapevano: per questo il parroco le chiese il motivo di quella spesa.

La donna rispose "non ci crederà, padre... mia figlia continuava a chiedermi un gatto, ma io sono sempre stata contraria, finché un giorno, per la sua insistenza, le ho detto: ...e va bene, se Dio ti dà un gatto, te lo lascerò tenere".

"Ho visto la bambina uscire in giardino, inginocchiarsi e chiedere a Dio un gatto... e poi, padre, non ci crederà, ma l'ho visto con i miei occhi: un gattino è arrivato in volo dal cielo, a zampe larghe, ed è atterrato proprio davanti a mia figlia."

 

I tre alberi

Un giorno, su un monte, tre piccoli alberi sognarono ciò che volevano diventare da grandi. Il primo guardò le stelle e disse: "Voglio contenere dei tesori. Voglio essere ricoperto d'oro e riempito di pietre preziose. Sarò il più bello scrigno di tesori del mondo!"

Il secondo albero guardò il piccolo torrente che si riversava sulla via per l’oceano. "Voglio viaggiare sulle grandi acque e portare grandi re. Sarò la più forte nave del mondo!"

Il terzo albero guardò giù nella valle, dove uomini e donne vivevano in una città piena di traffico. "Io non voglio affalto lasciare la cima del monte. Voglio crescere così alto che quando la gente si fermerà a guardarmi, eleverà gli occhi al cielo e penserà a Dio. Sarò il più alto albero del mondo!"

Passarono gli anni. Venne la pioggia, splendette il sole, e i tre piccoli alberi crebbero alti. Un giorno tre boscaioli si arrampicarono sulla montagna. Il primo boscaiolo guardò il primo albero e disse, "Quest'albero è bello. È perfetto per me." Con un colpo della sua ascia luccicante, il primo albero cadde. "Ora faranno di me uno scrigno prezioso, e avrò al mio interno tesori meravigliosi!" disse il primo albero.

Il secondo boscaiolo guardò il secondo albero e disse, "Quest'albero è forte. È perfetto per me." Con un colpo della sua ascia luccicante, il secondo albero cadde. "Ora solcherò le acque possenti!" pensò il secondo albero. "Sarò una nave forte per re potenti!"

Il terzo albero provò un tuffo al cuore quando l'ultimo boscaiolo guardò nella sua direzione. Se ne stava eretto e alto, e puntava con coraggio verso il cielo. Ma il boscaiolo non guardò neppure una volta in alto. "Qualunque tipo di albero mi andrà bene." Mormorò. Con un colpo della sua ascia luccicante, il secondo albero cadde.

Il primo albero si rallegrò quando il boscaiolo lo portò nella bottega di un carpentiere. Ma il carpentere fece dell’albero una mangiatoia per animali. L'albero che era stato bello non fu ricoperto d'oro e di tesori. Fu ricoperto di segatura e riempito di fieno per animali affamati.

Il secondo albero sorrise quando il boscaiolo lo portò a un cantiere navale, ma nessuna potente nave da crociera fu fatta in quel giorno. Invece, l'albero che era stato forte fu trasformato in una semplice barca da pesca. Ed era troppo piccola e debole per navigare nell’oceano, o perfino in un fiume, e fu invece portata in un piccolo lago.

Il terzo albero era confuso quando il boscaiolo lo tagliò squadrandolo in robusti pali e lo lasciò in un deposito. "Che cosa è successo?" si chiedeva tra sé l'albero che era stato alto. "Tutto ciò che volevo era stare in cima al monte e puntare verso Dio..."

Passarono molti, molti giorni e notti. I tre alberi quasi dimenticarono i loro sogni. Ma una notte, la luce dorata delle stelle si riversò sul primo albero mentre una giovane donna posò il suo bimbo appena nato nella mangiatoia.

"Vorrei fare per lui una culla." sussurrò il marito. La madre gli strinse la mano e sorrise mentre la luce delle stelle risplendeva sul legno lucido e robusto. "Questa mangiatoia è bella." disse. E all'improvviso il primo albero seppe che aveva al suo interno il più grande tesoro del mondo.

Una sera un viaggiatore stanco e i suoi amici si assieparono dentro la vecchia barca da pesca. Il viaggiatore si addormentò mentre il secondo albero salpava quietamente nel lago. Ben presto scoppiò una furiosa tempesta. Il piccolo albero rabbrividì. Sapeva di non avere la forza di portare al sicuro tanti passeggeri attraverso il vento e la pioggia.

L’uomo stanco si svegliò. Si alzò, distese la mano e disse, "Pace." La tempesta terminò tanto rapidamente quanto era iniziata. E all'improvviso il secondo albero seppe che stava portando il re del cielo e della terra.

Un venerdì mattina, il terzo albero trasalì quando presero i suoi pali dal deposito dimenticato. Tremò mentre veniva portato attraverso una folla arrabbiata e irridente. Rabbrividì quando dei soldati gli inchiodarono addosso le mani di un uomo. Si sentiva brutto, spietato e crudele.

Ma alla domenica mattina, al sorgere del sole, mentre la terra tremava di gioia ai suoi piedi, il terzo albero seppe che l'amore di Dio aveva cambiato ogni cosa. Aveva reso il terzo albero forte. E ogni volta che la gente pensava al terzo albero, pensava a Dio. Ed era una cosa più bella che essere l'albero più alto del mondo.

 

Il ritratto del figlio

Un uomo ricco e suo figlio amavano fare collezione di dipinti famosi. Avevano di tutto nella loro collezione, da Raffaello a Picasso. Spesso sedevano assieme ad ammirare queste grandi opere d’arte. Quando scoppiò un conflitto, il figlio andò in guerra. Fu molto coraggioso, e morì in battaglia mentre salvava la vita di un altro soldato.

Il padre fu molto addolorato per la morte del figlio. Qualche mese dopo, poco prima di Natale, un giovane bussò alla sua porta. Tenendo un pacco tra le mani, disse: “Lei non mi conosce, ma io sono il soldato per cui suo figlio ha dato la vita. Ha salvato molte vite in quel giorno, e mi stava portando in salvo quando fu raggiunto da un proiettile. Spesso mi parlava di Lei e del suo amore per l’arte”. Il giovane gli porse il suo pacco: “So che questo non è molto. Io non sono un grande artista, ma penso che a suo figlio avrebbe fatto piacere.”

Il padre aprì il pacco. Era un ritratto di suo figlio, dipinto dal giovane. Il padre rimase impressionato dal modo in cui il soldato aveva catturato la personalità di suo figlio. Fu così attratto dallo sguardo del ritratto che i suoi occhi si colmarono di lacrime. Ringraziò il giovane e si offrì di pagargli il quadro. "Oh, no signore, non potrei mai ripagare quello che suo figlio ha fatto per me. E’ un dono."

Il padre appese il ritratto sul suo caminetto. Ogni volta che venivano visitatori a casa sua, li portava a vedere il ritratto di suo figlio prima di mostrare loro le altre grandi opere della sua collezione.

L’uomo morì poco tempo dopo. Fu organizzata una grande asta dei suoi dipinti. Molte persone influenti si radunarono, eccitate dai grandi dipinti e dall’opportunità di acquistarne uno per la loro collezione.

Sul palco stava il ritratto del figlio. Il banditore aprì l’asta. "Inizeremo da questo ritratto del figlio. Chi vuole fare un’offerta per questo quadro?"

Vi fu silenzio.

Quindi una voce al fondo della sala esclamò, "Vogliamo vedere i dipinti famosi. Saltiamo questo." Ma il banditore insisteva. "Qualcuno vuol fare un’offerta per questo dipinto? Chi fa un’offerta iniziale? 100 euro? 200?"

Un’altra voce esclamò adirata. "Non siamo venuti per questo dipinto. Siamo venuti a vedere i Van Gogh, i Rembrandt. Passiamo alle vere offerte!"

Ma il banditore continuava ancora. "Il figlio! Il figlio! Chi prende il figlio?”

Alla fine, una voce si levò proprio dal fondo della sala. Era il vecchio giardiniere dell’uomo e di suo figlio. "Io offro 10 euro per il dipinto." Essendo povero, era tutto quello che si poteva permettere.

"Siamo a 10 euro, chi ne offre 20?"

"Dateglielo per 10. Vediamo i maestri."

"L’offerta è 10, qualcuno offre 20?"

La folla si stava arrabbiando. Non volevano il quadro del figlio. Volevano investimenti più adeguati per le loro collezioni.

Il banditore agitò il martello. "10 e uno, 10 e due, VENDUTO per 10 euro!"

Un uomo seduto nella seconda fila, "E adesso vediamo i capolavori!"

Il banditore posò il martello. "Mi dispiace, l’asta è finita."

"E che ne è dei quadri?"

"Mi rincresce. Quando sono stato chiamato a dirigere quest’asta, mi è stata comunicata una clausola segreta del testamento, che non potevo rivelare prima. Solo il ritratto del figlio sarebbe stato messo all’asta. Chiunque lo avesse comprato avrebbe ereditato tutti i beni, inclusi i quadri. L’uomo che ha preso il figlio ha preso tutto!"

Duemila anni fa Dio ha dato suo Figlio per noi, perché attraverso la sua morte e la sua risurrezione avessimo la vita. Proprio come il banditore dell’asta, il suo messaggio di oggi è: "Il figlio! Il figlio! Chi prende il figlio?" Perché, vedete, chi prende il Figlio prende tutto.

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