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  Le origini della russofobia

dal blog del sito Orthodox England

6 luglio 2015

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Come cominciano le guerre? Le guerre cominciano quando i politici mentono ai giornalisti e poi credono a ciò che hanno letto sui giornali.

Karl Kraus, Dits et Contredits 1932

L'Occidente non si opporrà a qualsiasi manipolazione per raggiungere i suoi scopi... Oggi molti storici occidentali si comportano esattamente come i teologi papali di 1000 anni fa; a forza di riscrivere la storia, con il supporto di documenti ingannevoli e "dimenticando" documenti imbarazzanti, sono stati in grado di riscrivere la storia cancellando la Russia dai ricordi europei così come i teologi hanno fatto con Bisanzio (sic) 600 anni prima. Tutto quello che dovete fare ora è far slittare la colpa sugli 'orientali'. Se questo riesce, con il passare del tempo e la morte dei testimoni oculari, la manovra raggiungerà lo stesso obiettivo: la distruzione della memoria della Russia come liberatrice dal nazismo e la creazione del mito di una liberazione atlantica dell'Europa. E lo spostamento della colpa per le guerre mondiali sulla Russia, così come la colpa del grande scisma è stata spostata su Bisanzio.

Russia – the West, a Thousand Years of War, pp. 180 e 317-18, Guy Mettan, Edition des Syrtes, 2015

L'Europa cristiana comincia dove finiscono i castelli e lo stile gotico. Qui ci sono i confini della cristianità, che dividono l'Occidente anti-cristiano dall'Europa cristiana in Oriente. Questi confini e marche, o terre di confine (la parola 'Ucraina' significa terra di confine), segnano anche l'inizio della russofobia, dell'odio auto-giustificante per Cristo e la sua Chiesa. Tuttavia, non dobbiamo dimenticare che i confini e le terre di confine sono nella mente della gente tanto quanto sono sulle mappe. 'L'Occidente' è un costrutto mentale; Cristo, invece, è un modo libero di vita che va oltre i confini umani artificiali.

Perché il mondo occidentale di oggi, la 'Euroamerica', non può smettere di odiare la Russia e di credere alle proprie menzogne ​​su di lei? Perché, se dovesse farlo, dovrebbe rinunciare a 1.000 anni del suo espansionismo aggressivo, ipocrisia, gelosia e menzogna palese (in altre parole, tutto ciò che con vanto e orgoglio chiama 'cultura occidentale'). Tale 'cultura' è fortemente segnata dal senso di colpa – perché sa di essere nel torto. In altre parole, al fine di rinunciare a 1.000 anni di menzogne, dovrebbe fare la cosa più difficile di tutte – andare a confessarsi e pentirsi. Proprio perché l'Occidente ha perso la sua strada nel secondo millennio, non significa che sia troppo tardi per pentirsi. Tuttavia, è più tardi di quanto l'Occidente pensi. La russofobia dice molto sull'Occidente, ma molto poco sulla Russia.

La russofobia francese è filosofica, un'auto-giustificazione, perché la civiltà e la cultura francese, come ritiene l'élite francese, sono superiori a tutti gli altri e la Francia è il centro del mondo.

La russofobia tedesca, sia essa quella di Carlo Magno, dei cavalieri teutonici, di Federico Barbarossa, del Kaiser o di Hitler, è profondamente razzista, basata sul desiderio di impadronirsi della terra slava, chiamato 'Lebensraum'.

La russofobia britannica si basa sul desiderio imperialista britannico di supremazia mondiale – poiché la Russia si trovava sulla sua strada, di conseguenza doveva essere calunniata e odiata.

La russofobia americana si basa su tutte e tre le russofobie precedenti. È filosofica, perché ritiene che l'America sia superiore ('eccezionale') a tutti gli altri paesi, che gli americani siano una razza 'migliore' in quanto hanno 'la libertà e la democrazia' e che il destino dell'America sia quello di unire il mondo sotto il suo controllo totalitario (Come ha detto George Bush, 'Dio mi ha detto di invadere l'Iraq', anche se in realtà si trattava dei suoi consiglieri che con la voce di Dio gli hanno detto di rapinare il petrolio e il gas iracheno).

È la russofobia che ha fatto sì che i paesi occidentali chiamassero Ivan il Minaccioso (minaccioso per i suoi nemici) Ivan 'il Terribile', anche se i governanti occidentali contemporanei come Enrico VIII hanno causato da dieci a venti volte più vittime, compresi i membri delle loro stesse famiglie, e con le più atroci torture (per esempio bollendoli vivi).

È la russofobia che ha fatto inventare agli imperialisti inglesi come Palmerston e Disraeli la frase 'il grande gioco', del tutto sconosciuta in Russia, per definire i tentativi britannici di distruggere la Russia. La frase era, in altre parole, un mero pretesto per giustificare l'imperialismo britannico vittoriano. Come l'odierno 'eccezionalismo americano', tutta la frase dice che le regole e gli standard normali, non si applicano a tale imperialismo – nel complesso di superiorità della sua arroganza arrogante è al di sopra di ogni giudizio, al di sopra di Dio.

È la russofobia che ha deciso che i russi erano così arretrati da introdurre la servitù della gleba e mantenerla fino agli anni dopo il 1860. In realtà, sono stati i governanti occidentali come Pietro I e la tedesca Caterina II a introdurre la servitù della gleba (insieme all'assolutismo), che fu pacificamente abolita prima che gli Stati Uniti abolissero la schiavitù a un costo di 620.000 morti in un'atroce guerra civile. E a quel tempo in Europa occidentale, gli operai e i contadini sfruttati erano così oberati di lavoro che spesso morivano quarantenni, molto più schiavi di quanto i servi russi fossero mai stati.

È la russofobia che ha deciso che gli attacchi di rappresaglia contro gli ebrei nelle aree cattoliche dell'Impero russo (Polonia, Lituania, Ucraina cattolica o Galizia) sarebbero stati chiamati "pogrom", quando di fatto gli omicidi di massa di ebrei a Vienna, Berlino e Parigi (ricordate Dreyfus) nello stesso periodo sono stati dieci volte peggio.

È la russofobia che ha fatto  sì che la Germania prussiana militarista iniziasse una guerra contro la Russia non militarista nel 1914.

È la russofobia che ha portato un giornalista americano a inventare una forma di suicidio che ha chiamato 'roulette russa', ma totalmente inaudita e sconosciuta in Russia.

È la russofobia che ha spinto Churchill a chiamare la Russia 'un indovinello avvolto in un mistero all'interno di un enigma'. Tutto questa frase voleva dire che Churchill era estremamente ignorante sulla Russia e che non voleva capirla.

È la russofobia che ha fatto sì che la Gran Bretagna e la Francia incoraggiassero Hitler e le sue forze fasciste pan-europee ad attaccare e distruggere la Russia nel 1941, così come la Gran Bretagna aveva già incoraggiato il Giappone militarista a distruggere la Russia nel 1904, rifornendolo di corazzate e di propaganda.

È la russofobia che ha portato spie britanniche a calunniare e assassinare il contadino-guaritore Grigorij Rasputin nel 1917 e poi a organizzare il rovesciamento del legittimo sovrano della Russia, Nicola II, sostituendolo con il barbaro e satanico serial killer di quattro milioni di persone, l'ebreo tartaro-tedesco Lenin, e i tiranni non russi che lo hanno seguito.

È la russofobia che ha spinto l'Occidente a invadere e occupare l'Europa occidentale nel giugno 1944, undici mesi prima che le truppe russe liberassero Berlino, impedendo che la Russia liberasse tutta l'Europa dal giogo fascista. Non c'è da stupirsi che De Gaulle si rifiutò di ricordare il D-Day come qualcosa di diverso dall'umiliazione e dall'occupazione della Francia.

È la russofobia che ha deciso che la sinistra occidentale avrebbe trattato la Russia come fascista e la destra occidentale avrebbe trattato la Russia come comunista. Così la Russia sarebbe stata un capro espiatorio e uno spauracchio per tutti i mali occidentali allo stesso tempo.

È la russofobia che ha deciso che i russi sono ubriachi, criminali mafiosi, crudeli, dispotici, incivili e semplicemente barbari. A quanto pare, la storia delle crociate occidentali, inquisizioni e Medioevo, dei suoi genocidi coloniali e dello sfruttamento in America Latina, Nord America, Asia, Oceania e Africa, due guerre mondiali, l'invenzione del comunismo (e la sua esportazione in Russia e altrove) e del nazismo, dei campi di concentramento e della bomba atomica, di armi di distruzione di massa inventate solo dall'Occidente, dimostrano che l'Occidente è sobrio, onesto, gentile, democratico, civile e semplicemente santo.

La Russia ha respinto invasioni occidentali multinazionali quasi continue del suo territorio, per quattro volte tra il 1812 e il 1941 da sola. Ha salvato l'Europa dagli eserciti europei multinazionali di Napoleone, liberando Parigi con le sue truppe nel 1814, e dagli eserciti europei multinazionali di Hitler, liberando Berlino con le sue truppe nel 1945. Ora deve salvare l'Europa da se stessa di nuovo. Questa volta la salvezza non sarà militare, ma spirituale e morale, deve lottare per la salvezza dell'Occidente da Eurosodoma e Gomorrica, dai risultati perversi dell'ex cattolicesimo e dell'ex protestantesimo pervertiti.

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