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  Mikhail Khazin sul discorso di Putin a Valdai
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Trascrizione di un video di Mikhail Khazin sul discorso di Putin a Valdai:

Se si guarda al forum di Valdai che è andato avanti per 3 giorni, si possono vedere 4 interventi: quelli Lavrov, di Volodin, di Ivanov e alla fine il discorso di Putin; il tema comune era che gli Stati Uniti stanno distruggendo, con le proprie azioni, lo stesso sistema di sicurezza internazionale, che essi stessi sostengono di cercare di proteggere.

Questa è, in sostanza, una conseguenza della completa assenza di alcun contrappeso [all'egemonia statunitense]. Era assiomatico durante i periodi associati a un mondo bipolare, che le azioni e avventure rischiose fossero impedite perché le azioni comuni da parte degli USA e dell'URSS si bilanciavano a vicenda. Oggi ci sono molte avventure di questo tipo.

Quindi è seguito il discorso di Putin, che ha detto più o meno questo: "Ragazzi, avete preso molte volte l'iniziativa, e avete creato pasticci nei quali tutti noi siamo stai coinvolti; inoltre, tentate di imporci le vostre regole. Troviamo prima un accordo sulle regole, e poi le osserveremo insieme".

Detto questo, né Lavrov né Volodin né Putin nei loro discorsi hanno mai menzionato il motivo per cui dovremmo avere dei diritti in un mondo in cui le regole sono scritte e interpretate dagli Stati Uniti: abbiamo il diritto di discutere queste regole o perfino di offrire le nostre regole? [domanda retorica]

Non c'è stata risposta a questa domanda. Non mi immagino che Putin non lo capisca o non se ne accorga, in particolare, in quanto questo è stato il tema principale della conferenza di tre giorni. Sono propenso a ritenere che questo discorso sia stato l'ultimo ultimatum.

Ha detto all'Occidente più o meno quanto segue: "Siamo stanchi di giocare secondo le vostre regole perché le violate costantemente a vostro capriccio e la vostra interpretazione delle norme non può essere prevista. Perciò, se non avete intenzione di cambiare le regole del gioco, comprese quelle relative alla Russia, cercheremo di offrire noi le nostre regole".

Come saranno queste regole non è ancora chiaro. Putin ne parlerà nel discorso all'Assemblea federale che avrà luogo entro un mese.

Quindi è necessario capire che il mondo in cui viviamo cambierà molto radicalmente.

C'è un'altra circostanza: che la Cina formulerà alla fine la propria politica. La Cina ha già dichiarato che il XXI secolo sarà il secolo dell'Asia e ha preparato di conseguenza riunioni del personale militare in pensione, dopo la sessione del Comitato centrale del Partito comunista cinese, il 23 novembre, in cui verrà dichiarata la nuova politica per l'Asia.

In questa situazione dobbiamo decidere entro il 23 novembre: saremo il soggetto di questa politica, ovvero saremo un partner della Cina nella sua politica in Asia, oppure ne saremo l'oggetto.

In altre parole, la Cina sta dicendo: "Volete vivere con l'Europa? Siete un paese europeo, quindi ci prenderemo cura noi dei vostri territori asiatici, voi non ve ne occupate".

C'è stato un episodio particolare in cui Volodin ha detto qualcosa sul genere di "il partito e Lenin sono fratelli gemelli" [riferimento al Partito comunista sovietico]. Ha detto che Putin e la Russia, oggi, sono la stessa cosa.

Putin nel suo discorso ha criticato questa affermazione, ma io sono incline a pensare che Volodin non ha articolato correttamente [il suo pensiero] e non è stato interpretato in modo preciso.

Molto probabilmente il senso della sua dichiarazione è questo: "Oggi l'Occidente punta tutto sulla liberalizzazione della Russia, e in quanto tale deve abbattere Putin. Pertanto, per coloro che non vogliono la liberalizzazione della Russia è necessario proteggere Putin". Oggi Putin e la Russia non liberalista sono sinonimi. Putin può rompere questo legame se decide di "sottomettersi" a Washington. Ma a giudicare dal modo in cui 'gioca' oggi Washington, non crede che ciò accadrà. Che Putin intraprenda azioni per la de-liberalizzazione [della Russia] è una questione a parte. Ma anche se non compirà una de-liberalizzazione, i liberali della Russia hanno già aderito al fronte anti-Putin e agiranno di conseguenza. L'Occidente non può aspettare.

Ecco la storia della settimana, quando la Federal Reserve e il suo Comitato per le operazioni di mercato aperto dovranno prendere decisioni difficili e spiacevoli per fermare le emissioni dei dollari o al contrario restringere la propria politica monetaria. I mercati sono crollati quasi una settimana e mezzo fa ed è diventato chiaro che in generale non è possibile restringere la politica monetaria. Ma tutta la retorica delle autorità monetarie degli Stati Uniti si basava sul racconto che la situazione economica è migliorata e quindi era necessario restringere la politica monetaria.

Per questo motivo, si trovano ad affrontare una scelta estremamente sgradevole: o continuano le emissioni dei dollari, il che equivale a riconoscere che la crisi e la recessione sono tutt'altro che finite, oppure restringere nonostante tutto la politica monetaria, e e rischiare che tutto crolli in un forte e rapido crash.

Quale decisione sarà presa dalla leadership degli Stati Uniti, lo sapremo entro i prossimi 2 giorni.

 

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