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  Riflessioni sulla vita e sullo spirito

di Tudor Petcu

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La lezione piu importante della vita: l'uomo deve diventare spirito e non continuare a vivere come uomo.

Il più importante viaggio interiore è infatti la preghiera del cuore.

Vogliamo sempre parlare della relazione tra fede e ragione, ma la fede è la sola ragione della vita.

Non è possibile trovare la verita, che è infatti l'eternita, senza seguire la coscienza spirituale per superare il tempo.

La filosofia esprime la saggezza quando diventa teologia perche la saggezza significa la ricerca della parola di Dio.

La logica della creazione di Dio è l'amore, ma la logica della creazione dell'uomo è soprattutto la lotta per il potere.

Nessuna rivoluzione sociale è riuscita perche nessuna è stata prima di tutto una rivoluzione dell'anima.

Il ritorno all'innocenza sarà possibile quando l'uomo stesso potrà capire il miracolo della santa semplicità.

Non e facile vivere in questo mondo ma io l'amo perche questo mondo e il viaggio verso l'Eternità.

Le cose più belle della vita non si vedono con gli occhi, ma si sentono con il cuore. Questo è il messaggio dell'Ortodossia dal mio punto di vista.

L'icona è la finestra verso l'Assoluto, ma prima di tutto rappresenta la possibilità di un incontro reale tra l'uomo e Dio. L'icona è anche la traduzione in un linguagio figurativo universalmente leggibile della storia cristiana.

Non credo per vivere, ma vivo per credere.

Nella tradizione ortodossa si può senz'altro trovare e capire il dramma sacro della vita.

Forse è difficile amare tutto, ma almeno possiamo provare a rispettare tutto.

L'Ortodossia ci insegna a lasciare spazio al cuore, non solo alla lettera, pertanto tramite l'Ortodossia si può scoprire il regno dell'infanzia.

L'Ortodossia non esprime una filosofia pratica, ma il mistero ontologico, vale a dire la filosofia del cuore che ci insegna anzitutto la potenza salvifica di Dio.

L'Ortodossia è universale, anche perche ci mostra la dimensione comunitaria del vivere insieme.

La Chiesa Ortodossa ha la pienezza perche nell'Ortodossia c'e la natura nascosta dell'uomo, ma l'uomo deve riscoprirla.

Non posso dire che ho capito Dio se non sono capace di capire l'uomo accanto a me perché l'uomo accanto a me è stato inviato da Dio nella mia vita.

L'uomo non vive in una realtà concreta come sostiene, poiché ogni essere umano costruisce la propria realtà.

La misura della ricerca dell'idea per dare la parola significa il fatto di ricercare la guida persa.

Non possiamo mai dire che abbiamo conosciuto davvero qualcosa se non siamo riusciti a capire che la comprensione è la conseguenza logica della conoscenza.

La gentilezza come vettore dell'intelligenza e dell'amore è la più grande virtù, perché la gentilezza ci guida verso il coraggio di essere differenti.

L'oblio potrebbe spesso essere l'appannaggio dell'ignoranza, ma a volte può essere una medicina salvifica per la mente stanca.

L'uomo non è quello che sarebbe stato, se non avesse ricevuto da Dio il regalo della perenne ricerca.

Dare qualcosa come regalo a qualcuno che non chiede niente significa la scienza di avere cura della propria anima.

Non tutto quello che esiste è necessario, ma l'uomo vuole assaggiare tutto perché non può ancora rinunciare al frutto proibito.

Crediamo spesso che siamo abbandonati in questo mondo e in questa realtà perché noi stessi abbiamo abbandonato il Signore.

I verbi "essere" e "avere" non esprimerebbero in modo chiarissimo il senso della vita e della natura umana, se non fossero basati sui verbi "pensare" e "sapere".

Se l'uomo è per Nietzsche solo un prodotto della malattia, per me è un'invenzione audace dell'universo.

Tudor Petcu

 

 

Tristeţe abisală

 

Întind o mână şi-ţi cuprind bărbia

Vreau să-ţi citesc tristeţea din priviri

E un abis latent în spatele pupilei

Ce se afundă într-un nor de şovăieli,

 

Nu ştii nici tu ce cauţi în adâncuri

Nu ştii ce ruguri să aprinzi în trupul tău

Te cerţi că ţi-ai pierdut cândva iertarea

Şi ai uitat să te închini la Dumnezeu,

 

Îţi prind în palme chipul răvăşit de neguri

Privesc acelaşi freamăt ca şi ieri

Ţi-e frică să-ţi cobori în piept bărbia

Ţi-e frică să priveşti adânc în ochii mei,

 

Te pierzi în căutări şi în răspunsuri

Le pipăi rând pe rând cu gândul tău

Te îndoieşti de tot ce-i scris în Carte

Deşi ai vrea să fie sincer, adevăr,

 

Mă-ntrebi apoi pe mine cu mirare

ce am găsit ? ce urme ? unde stă?

iubirea LUI dacă-i aşa de mare

de ce există moartea pe Pământ ?

 

Ţi-aş spune, simplu, să priveşti în tine,

să te găseşti pe tine primul, şi, de vrei

poţi să-ţi alegi dacă să mergi în moarte

sau viaţa s-o petreci în Dumnezeu.

 

(Liliana Petcu)

Tristezza abissale

 

Tendo una mano e reggo il tuo mento

Voglio leggere la tristezza nel tuo sguardo

C’è un abisso nascosto dietro la pupilla

Che si immerge in una nuvola di esitazione

 

Non sai neppure tu cosa cerchi nel profondo

Non sai quali roveti sono ardenti nel tuo corpo

Tu piangi spesso che hai perso il perdono

E ti sei dimenticato di adorare Dio.

 

Prendo tra le mani il tuo viso devastato delle nebbie

Guardo lo stesso fremito di ieri

Hai paura di abbassare il tuo mento sul petto

Hai paura di guardare nel profondo dei miei occhi

 

Tu stesso ti perdi in ricerche e in risposte

Le accarezzi una per una con i tuoi pensieri

Non credi a niente di quel che è scritto nel Libro

Anche se vuoi che il Libro sia vero e sincero

 

Mi chiedi poi con stupore

Cosa ho trovato? Quali passi? Dove sta?

Se il Suo Amore è davvero così grande

Perché c’è la morte sulla terra?

 

Ti direi semplicemente di guardar dentro di te,

Di ritrovare te stesso innanzitutto e, se vuoi,

Puoi scegliere di andare sul cammino della morte

O vivere la ricchezza di una vita in Dio.

 

(Liliana Petcu)

 

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