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  La Chiesa russa e la Francia: intervista al vescovo Nestor

dal blog Parlons d'Orthodoxie

21 settembre 2015

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Il numero di luglio-agosto dell'eccellente rivista "La Nef" è stato appena messo online. Contiene un dossier sull'Ortodossia russa. "Parlons d'Orthodoxie" pubblicherà gli articoli degli autori ortodossi russi gli autori di questo dossier e il testo di Didier Rance, "I martiri russi del comunismo."

La Nef: Qual è l'origine della diocesi di Korsun?

Vescovo Nestor: La diocesi di Korsun comprende le parrocchie della Chiesa ortodossa russa del Patriarcato di Mosca non solo in Francia, ma anche in Svizzera, Spagna e Portogallo. In Francia, è composta da clero e fedeli che non hanno mai rotto i legami canonici tra il Patriarcato di Mosca e diverse generazioni di immigrati russi, oltre a un considerevole numero di francesi che ha abbracciato l'Ortodossia. La maggioranza dei nostri membri del clero e dei fedeli è composta da russi, ucraini, moldavi, etc., venuti in Francia negli ultimi vent'anni.

Il Patriarcato di Mosca ha un seminario a Epinay-sous-Senart dal 2009: perché un seminario in Francia? E come vede le relazioni tra la Chiesa ortodossa russa e la Francia?

Il seminario, una realizzazione ammirevole, forma il futuro clero delle nostre parrocchie all'estero. Esso permette ai suoi studenti di acquisire vaste conoscenze accademiche e teologiche. Il seminario ha legami di proficua collaborazione con la Sorbona, l'École pratique des hautes études (EPHE) e con l'Istituto Cattolico. Siamo felici dei risultati raggiunti insieme.

La presenza di ortodossi russi in Francia risale alla seconda metà del XIX secolo. È diventata una parte integrante del patrimonio religioso e culturale del paese. Un dialogo diretto è stato stabilito tra noi e la società francese, in particolare con la Chiesa di Francia. Questo dialogo, tradizione secolare, oggi è diventato un'occasione di particolarmente arricchimento.

Quali le sembrano i prossimi passi di riconciliazione tra le Chiese ortodosse e la Chiesa cattolica? Qual è il ruolo particolare del Patriarcato di Mosca in tale riconciliazione?

Dobbiamo continuare a sbarazzarci di pregiudizi e stereotipi obsoleti e superare la diffidenza e i sospetti che esistono ancora. Non dimentichiamo mai che l'Ortodossia e il cattolicesimo sono due ramificazioni della tradizione apostolica. Entrambi hanno alle loro spalle una storia comune, quella della Chiesa indivisa. Dobbiamo rimanere lucidi mentre affrontiamo ciò che ci separa gli uni dagli altri. Ed è proprio in questo che vedo il ruolo che spetta alla Chiesa ortodossa russa. È lei che, nel dialogo teologico tra le due fedi, difende l'autentica ecclesiologia ortodossa secondo la quale è Cristo che è il capo della Chiesa, mentre le chiese locali sono in relazione reciproca secondo il principio della conciliarità, che promulga l'uguaglianza di tutte le Chiese tra loro. L'Ortodossia non è un avatar del cattolicesimo, altrimenti non avrebbe alcuno scopo.

Nonostante le difficoltà incontrate, il Patriarca Kirill ha recentemente confermato lo svolgimento nel 2016 del famoso concilio pan-ortodosso annunciato tempo fa: quale sarà l'oggetto?

L'ultimo concilio pan-ortodosso si è riunito nel 787. Gli argomenti di discussione sono più che abbondanti. Il futuro concilio sarà per gli ortodossi una vera prova: saranno in grado di passare in secondo piano le questioni futili e banali del primato fra le Chiese? Ordini di commemorazione, regole gerarchiche... Speriamo che il concilio sviluppi posizioni comuni sui problemi più gravi della modernità. L'organizzazione ecclesiale della diaspora e le modalità di concessione dello status di autocefalia (la comparsa di nuove Chiese locali) sono tra le questioni più importanti che il concilio è destinato a discutere.

Quali sono per lei le principali sfide per il futuro che la Chiesa russa si trova ad affrontare?

In passato, nel presente e nel futuro la Chiesa ortodossa russa continua lo stesso compito immanente: mostrare al mondo l'ideale della vita cristiana, vale a dire la santità. Questo ideale è incarnato attraverso la testimonianza di Cristo. Questo in tutte le forme possibili. Dal martirio alla missione sociale, all'evangelizzazione e all'educazione della nostra gente. Questo non ha nulla a che fare con tutto ciò che è potere, influenza e autorità, e può andarvi anche contro.

Sua Grazia Nestor (Sirotenko) è vescovo della diocesi di Korsun dalla fine del 2010.

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