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  Il santo e venerabile Serafino, taumaturgo di Sarov
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Il santo e venerabile Serafino, taumaturgo di Sarov

La Rus' è ricca di uomini santi,
che senza posa intercedono per noi;
del benedetto anziano Serafino
ascoltate, bambini, il mio racconto.
Viveva a Kursk il piccolo Prokhor,
suo padre costruiva una chiesa,
e il bambino stava accanto a lui.
Dal campanile cadde sotto gli occhi della mamma,
ma atterrò senza farsi alcun male.
Un altro miracolo: a Prokhor, ammalato,
apparve un giorno la Madre di Dio
e, accostandosi alla sua santa icona,
il bambino fu guarito in quell'istante.
La madre crebbe il figlio piamente.
Quando abbandonò la casa paterna,
Agafia lo benedisse con la croce,
e Prokhor andò a Sarov, in monastero.
Con preghiere, pazienza e temperanza
si salvava, ma gravemente si ammalò.
Giacque tre anni. Di colpo, con la sua benedizione,
la Tuttapura apparve sulla soglia.
Ecco la Vergine accanto al suo letto.
Assieme a lei egli vide gli apostoli.
"È della nostra stirpe", disse lei.
E Prokhor per miracolo guarì.
E un nome "infuocato" gli fu dato
alla sua tonsura come monaco,
ovvero il nome Serafino,
per la sua fede ardente e il suo servizio.
E gli angeli pregavano con lui.
Durante il servizio, stando sull'ambone,
"Nei secoli..." il giovane diacono diceva,
ed egli vide: in una tunica splendente
veniva a lui attraverso l'aria Cristo.
Il Signore benediceva chi pregava!
E gli angeli del cielo stavano attorno.
E il cuore si sciolse come cera calda,
e Serafino di colpo si bloccò.
Al risvegliò, raccontò la sua visione,
Ma poi tacque. E andò nella foresta
in una cella deserta a vivere isolato
e a gioire di un cibo ultraterreno.
in lavoro, preghiera, leggendo il Salterio
e la Bibbia, trascorreva il tempo.
Un orso venne all'eremitaggio
e batjushka lo accolse e lo nutrì.
Sconfisse la spregevole razza dei demoni,
pregando su una roccia mille notti,
ma il mondo non conosceva il giusto di Sarov,
umile di mente, fervido nel cuore,
sempre in sandali e in una vecchia tonaca,
un'icona nella cella, e niente più.
Ma vollero derubarlo dei contadini
che lo assalirono e lo ferirono.
Il monaco non resistette ai malvagi
anche se era forte, e nelle mani aveva un'ascia.
I ladri fuggirono, lasciandolo appena in vita.
E otto giorni giacque in gravi condizioni.
Di nuovo lo guarì la tuttasanta Vergine.
Batjushka incontrò i ladri catturati
ma li perdonò tutti, senza rabbia.
E i peccatori, pentiti, se ne andarono,
Anche se da allora camminò curvo e storpio,
a tutta la gente del mondo, con amore ardente,
l'anziano Sarov diceva, incontrandola:
"Gioia mia, Cristo è risorto!"
Con profezia, conforto e consiglio
tutti ha servito, ha guarito i malati.
E avvenivano miracoli in quel tempo,
in preghiera dal terreno levitava.
E nel monastero femminile di Diveevo -
la quarta eredità della Madre di Dio
costruì il suo tutore di Sarov.
In ogni cosa ebbe cura delle suore.
Un giorno avvenne che con una sorella di Diveevo
il venerabile Serafino pregava.
Nel bagliore del suo santo seguito
la Tuttapura si mostrò davanti a lui
in mezzo a dodici vergini incoronate.
E la Madre di Dio dice a bassa voce:
"Presto, mio amato, sarai con noi"
L'anziano pensò: "Presto si estinguerà la mia candela"
e pensando alla sua dipartita:
"Si scatenerà il fuoco" - previde.
E rese l'anima al Padre e il Figlio.
Rimase fermo, immobile in ginocchio,
e una luce santa si soffuse sul suo volto
e tutti seppero: si è addormentato un giusto.
E nel tempio il vescovo di Voronezh
disse ai riuniti per il funerale:
"Noi e voi tutti – siamo candele da un copeco.
La candela della sua santa vita – è un tesoro.
Ascoltiamo di nuovo al nostro incontro:
"Gioia mia, Cristo è risorto!"
Batjushka è un difensore della gente, e ancor ora
Il fuoco della sua preghiera non si spegne.
O Signore Gesù, Figlio di Dio,
Salva o Cristo, e abbi misericordia di noi peccatori!
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