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  Santa Parascheva di Iasi (XI secolo)

La patrona della prima parrocchia ortodossa romena di Torino (festa: 14 ottobre)

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Il testo che segue è stato tradotto dalla versione inglese del Patericon Romeno, curato dall'Archimandrita Ioanichie Balan, e tradotto anche in greco e francese. Oltre alla vita di Santa Parascheva e ai dettagli della sua venerazione, il testo riporta anche numerosi resoconti di miracoli avvenuti durante la vita della santa, dopo la sua morte e attraverso le sue sante reliquie.

La nostra santa Madre Parascheva di Iasi, la gloria di tutta l'Ortodossia (chiamata anche "la Luce della Moldova"), nacque all'inizio dell'undicesimo secolo nel villaggio di Epivat nella Tracia dell'Est, non lontano da Costantinopoli. I suoi genitori erano molto pii e di buona famiglia.

Parascheva e suo fratelllo Eutimio furono cresciuti con un'eccellente istruzione religiosa in seno alla loro famiglia. Il fratello maggiore della Santa, Eutimio, entrò prima di lei nell'ascetismo monastico. Per la santità della sua vita, fu fatto vescovo di Matidia, dove servì la Chiesa di Cristo fino alla fine della propria vita. Amando Cristo al di sopra di ogni cosa, anche la beata Parascheva entrò in un monastero di vergini nella città di Eraclio, nel Ponto, all'età di quindici anni. Cinque anni dopo si recò in Terra santa per venerare il Sepolcro del Signore, e rimase per alcuni anni nell'ascesi in un piccolo monastero di monache del deserto nella valle del Giordano.

Quando ebbe venticinque anni, un angelo del Signore le comandò di fare ritorno alla propria terra, dove visse nell'ascesi per altri due anni accanto alla chiesa di Epivat, il suo villaggio nativo. All'età di ventisette anni, Santa Parascheva consegnò la propria anima nelle mani del Signore e fu sepolta vicino alla costa. A causa dei miracoli che accaddero presso la sua tomba, le sue reliquie furoino in seguito riesumate, e trovate incorrotte. Furono quindi poste nella chiesa dei Santi Apostoli a Epivat, dove furono onorate e venerate, e rimasero là per circa 175 anni.

Lo zar della Romano-Bulgaria, Giovanni Asan II (1218-1241), spostò le reliquie di Santa Parascheva a Trnovo, la capitale dellla Bulgaria, nel 1223, e le pose nella Cattedrale dedicata alla Dormizione della Madre di Dio. In seguito, il beato Patriarca Eutimio di Bulgaria scrisse la Vita di Santa Parascheva e fissò la sua commemorazione al 14 Ottobre nel Sinassario della Chiesa. Verso la prima metà del quattordicesimo secolo, la venerazione di Santa Parascheva si era diffusa a nord del Danubio, nelle tre terre romene.

Le reliquie di Santa Parascheva rimasero a Trnovo per 160 anni. Quando la Bulgaria cadde sotto l'occupazione turca nel 1393, le sue sante reliquie furono date per un breve tempo a Mircea il Vecchio, principe della terra romena. Tre anni dopo i turchi le diedero alla principessa Angelina di Serbia, che le spostò a Belgrado, dove rimasero per 125 anni.

Nel 1521, i turchi occuparono la Serbia, e di nuovo presero in ostaggio le reliquie di Santa Parascheva, portandole al palazzo del Sultano a Costantinopoli. Là le sue sante reliquie furono riscattate dai turchi per opera del Patriarcato Ecumenico per 12.000 ducati d'oro, e rimasero nella cattedrale patriarcale al Fanar per 120 anni. Nel 1641, il Patriarca Partenio di Costantinopoli diede le reliquie di Santa Parascheva in segno di gratitudine a Vasile Lupu, il Principe della Moldova, che pagava il grande tributo annuale imposto dai turchi sui patriarcati di Costantinopoli e Gerusalemme.

Il 13 Giugno 1641, le reliquie della nostra santa Madre, Santa Parascheva, arrivarono a Iasi e furono poste con grande onore nella bella chiesa del monastero dei Tre Santi Ierarchi, appena costruito. Esse rimasero là fino al 26 Dicembre 1888, quando scamparono miracolosamente a un incendio (la copertura d'argento del reliquiario si sciolse, ma il legno della cassa e le reliquie rimasero intatte). Quindi furono trasferite nella nuova cattedrale metropolitana, dove si trovano ancora oggi.

Santa Parascheva di Iasi gode di una venerazione particolare in Romania, più di tutti gli altri santi le cui reliquie riposano nel paese. Ogni giorno, alla cattedrale metropolitana di Iasi, arriva a pregare un piccolo ma costante fiume di pellegrini di ogni età e provenienza. Soprattutto nei giorni di festa, durante i digiuni, e ogni venerdì (che è considerato il "giorno di Santa Parascheva": in greco, il venerdì si dice paraskevi, ovvero il giorno di preparazione che precede il sabato), molti fedeli vengono con fede a venerare il reliquiario, portando in dono fiori e abiti, con i quali toccano il reliquiario della santa, per ottenere il suo aiuto, per la salute, e come benedizione.

Nel suo grande giorno di festa, il 14 Ottobre, ha luogo uno dei più grandi pellegrinaggi ortodossi della Romania. Giungono pellegrini da tutti i villaggi e le città della Romania. Questo pellegrinaggio dura tre giorni, ed è una delle più grandi feste nazionali e religiose. Il giorno precedente alla festa, le reliquie di Santa Parascheva sono portate all'aperto di fronte alla cattedrale, e per due giorni e due notti i pellegrini fanno la fila per venerarle.

Il giorno di festa della Santa si conclude alla sera del 14 Ottobre con una commovente processione attorno alla cattedrale, aperta dal Metropolita della Moldova. Insieme al clero e ai fedeli, che portano in mano candele, egli porta il reliquiario della Santa, accompagnato dal suono delle campane e dal canto di inni.

Alla fine, le reliquie sono rimesse al loro posto nella chiesa, si canta la Paraclisi di Santa Parascheva, e tutti ritornano alle loro case con la gioia di questa grande festa nell'anima e la consolazione dello Spirito Santo nel proprio cuore.

Santra madre nostra Parascheva, intercedi presso Dio per noi!

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