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  Il Concilio di Gerusalemme sul sangue degli animali

Dal blog di padre John Whiteford

16 luglio 2014

Nell'immagine: icona georgiana della Sinassi dei 12 Apostoli

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Domanda: "In Atti 15, pur senza imporre ai convertiti gentili la circoncisione o le leggi sugli alimenti kasher, gli apostoli, tuttavia, ordinarono loro di astenersi dal sangue degli animali (Atti 15:29) Ho sentito che i cristiani ortodossi dicono che questa è una cosa che non dobbiamo più osservare. È vero?"

Il Concilio di Gerusalemme ebbe luogo come conseguenza della visione del cibo impuro da parte di san Pietro, della Pentecoste dei gentili che seguì quella visione, e quindi della rapida diffusione del Vangelo tra i pagani di Antiochia e in altri luoghi. La questione era se questi convertiti dovessero diventare ebrei, e mantenere le leggi e i costumi dell'Antico Testamento, oppure no. La decisione presa dagli Apostoli fu consegnata per mezzo della seguente lettera, che si trova in Atti 15:23-29:

"Gli apostoli e gli anziani ai fratelli di Antiochia, di Siria e di Cilicia che provengono dai pagani, salute! Abbiamo saputo che alcuni da parte nostra, ai quali non avevamo dato nessun incarico, sono venuti a turbarvi con i loro discorsi sconvolgendo i vostri animi. Abbiamo perciò deciso tutti d'accordo di eleggere alcune persone e inviarle a voi insieme ai nostri carissimi Barnaba e Paolo, uomini che hanno votato la loro vita al nome del nostro Signore Gesù Cristo. Abbiamo mandato dunque Giuda e Sila, che vi riferiranno anch'essi queste stesse cose a voce. Abbiamo deciso, lo Spirito Santo e noi, di non imporvi nessun altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie: astenervi dalle carni offerte agli idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalla impudicizia. Farete cosa buona perciò a guardarvi da queste cose. State bene".

Non solo vi è nulla nella Scrittura che suggerisca che "queste cose necessarie" siano state accantonate, ma in realtà ci sono diversi canoni ecumenici che le riaffermano.

Per cominciare, c'è il canone 63 dei santi Apostoli, specificamente confermato dai Concili ecumenici IV, VI e VII:

"Se un vescovo o presbitero o diacono, o chiunque altro sulla lista del clero, mangia carne con sangue, o di animali uccisi da bestie selvagge, o che siano morti di morte naturale, che sia deposto. La legge infatti proibisce queste cose. Se lo fa un laico, che sia scomunicato ".

San Nicodemo l'Aghiorita offre il seguente commento:

"A causa del fatto che Dio, nel dare a Noè la legge su ciò che può essere mangiato, disse: "Ogni cosa che si muove e vive sarà cibo per voi; così come l'erba verde vi ho dato tutte le cose. Ma non mangiate la carne con la sua vita, cioè il suo sangue" (Gen 9:3-4), nel presente Canone i divini Apostoli ordinano che ogni vescovo o presbitero o diacono, o chiunque altro sulla lista dei sacerdoti e del clero, deve essere deposto dalla carica se mangia carne con sangue, che è la vita dell'animale; ciò significa un animale strangolato, secondo il Crisostomo, o se mangia carne uccisa da una selvaggia bestia, vale a dire, per esempio, un animale catturato e ucciso da un lupo o da un orso o da un avvoltoio o da qualsiasi altra bestia, o se mangia carne morta di morte naturale, vale a dire, una carcassa morta senza cause apparenti: ogni membro del clero, in altre parole, che è colpevole di mangiare tale carne deve essere deposto dalla carica, dal momento che la legge ne vieta il consumo, comprendendo sia la legge data a Noè, come abbiamo detto, sia quella data a Mosè nel cap. 17 del Levitico. Se, tuttavia, colui che ne mangia è un laico, egli sarà scomunicato.

Inoltre, anche nella nuova legge evangelica queste cose non possono essere mangiate. Gli stessi Apostoli hanno tenuto una riunione e hanno scritto agli abitanti pagani di Antiochia e della Siria e della Cilicia le seguenti parole: "Abbiamo deciso, lo Spirito Santo e noi, di non imporvi nessun altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie: astenervi dalle carni offerte agli idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalla impudicizia" (At 15:28-29). Il motivo per cui gli animali uccisi da bestie feroci o da avvoltoi, e quelli che sono morti di morte naturale, o che sono stati strangolati, sono proibiti è che non tutto il loro sangue è stato rimosso, ma, al contrario, la maggior parte del sangue rimane in loro, essendo tutta la carne cosparsa di vene, da cui non c'è modo di farlo fuoriuscire. Perciò coloro che li mangiano stanno mangiando carne con la propria vita nel sangue. Di conseguenza, il canone 47 del VI concilio depone ogni chierico che mangia sangue in qualsiasi modo e con qualsiasi dispositivo, mentre, d'altra parte, scomunica un laico che fa la stessa cosa. Anche il canone II di Gangra vieta il consumo di sangue e di carne di animali soffocati e il cibo offerto agli idoli. Ci sono stati vari motivi per cui Dio ha comandato agli uomini non mangiare il sangue. Teodoreto dice che il sangue non deve essere consumato a causa del fatto che è l'anima animale. Quindi quando qualcuno mangia carne senza sangue è come se avesse mangiato vegetali senz'anima. Ma se la mangia con il sangue è evidente che egli sta mangiando l'anima di un animale. Crisostomo afferma che la ragione per non mangiare il sangue è che è stato consacrato per essere offerto solo a Dio. Oppure può essere che Dio ha voluto che gli uomini non versino sangue umano, e per questo motivo comanda loro di non mangiare neanche il sangue degli animali, per timore che, di conseguenza, a poco a poco degenerino nell'abitudine di uccidere esseri umani. Adelus dice che il motivo per cui Dio comandò agli uomini di mangiare carne libera dal sangue era quello di insegnare loro a non essere inumani e sanguinari come le bestie selvatiche, che mangiano tutti gli animali da loro uccisi allo stato grezzo, facendoli a pezzi con il sangue ancora in loro, ma, al contrario, di essere diversi dalle bestie feroci, e come esseri razionali sacrificare gli animali, prima di tutto versando il loro sangue, e quindi cuocendo la carne in vari modi e poi mangiandola. Perché è sufficiente che diventino tanto crudeli e privi di compassione da abbattere gli animali, ma certamente non dovrebbero essere così eccessivamente privi di compassione da mangiarli con il loro sangue. Tuttavia, la ragione principale, e quella più vicina alla verità della questione perché Dio comandò agli uomini di non mangiare il sangue, è la seguente. Il sangue ha la forma, o il tipo, dell'anima immateriale e inconsumabile e immortale dell'uomo per due ragioni: in primo luogo, perché l'anima degli animali è proprio come il loro sangue, essendo qualcosa di più caldo, più vivo e più mobile degli altri liquidi, pur essendo un'anima irrazionale e materiale, così anche l'anima dell'uomo, anche se immateriale e razionale, e anche se non è fatta di sangue, ma è senza corpo e immateriale, eppure usa il sangue umano come veicolo e strumento oppure organo delle sue attività per le proprie motivazioni o esigenze; secondo, perché il sangue è stato versato allo scopo di placare le anime razionali degli esseri umani, come dice Dio nel Levitico (17,11), "l'anima di ogni carne è il sangue; e io l'ho dato a voi sul mio altare sacrificale perché voi facciate l'espiazione per le vostre anime; perché è il sangue che fa l'espiazione per l'anima". Così chi mangia il sangue sta mangiando l'anima razionale, di cui quel sangue serve come una forma o tipo. Ma se lo mangia, è chiaro che si tratta di qualcosa di corporeo e materiale, e di conseguenza fa dell'anima qualcosa di mortale. "Perché se ne mangiate", dice Teodoreto nell'interpretare il detto di cui sopra, "mangiate l'anima. Il sangue occupa la stessa posizione di un'anima razionale, e per questo il mangiarne è detto omicidio" In tal modo i latini, e tutti gli altri esseri umani che mangiano carne soffocata, o carne uccisa da una belva, o carne morta di morte naturale, e in generale carne con il sangue in essa, o cosa peggiore di tutte, il sangue da solo, peccano contro una grande dogma. Così facendo infatti stanno dogmatizzando che l'anima razionale è sia materiale sia influenzabile come i corpi umani. Infatti tutto ciò che avviene nella forma o nel tipo, si verifica anche in quello che è caratterizzato, o vi fa riferimento. Ciò è lo stesso che dire che tutto ciò che risulta come conseguenza dal consumo di sangue interesserà anche l'anima razionale; e per questo motivo Dio minacciava di morte chi mangia il sangue: "Chiunque ne mangia sarà tagliato fuori" (Lev 17:14). Forse, anche, in un senso più mistico, il consumo di sangue è stato vietato in modo da rendere chiaro che, proprio come il sangue non deve essere mangiato indifferentemente e in modo simile alla carne, così anche il sangue tutto immacolato del Dio-uomo Gesù non deve essere consumato indifferentemente e analogamente agli altri alimenti, ma, al contrario, con grande e speciale rispetto, e con fede senza esitazioni. Quanto al fatto che il sangue dei sacrifici aveva il tipo o forma del sangue di Cristo, di questo il divino Apostolo è un testimone, e lo conferma in tutta la sua Lettera agli Ebrei, e insieme all'Apostolo anche il coro dei Padri divini. Invece per quanto dice Origene nel suo discorso contro Celso, ovvero che non dobbiamo mangiare sangue, al fine di evitare di essere nutriti con il cibo dei demoni (c'erano infatti alcuni uomini che affermavano che i demoni sono nutriti dalle esalazioni del sangue); e anche ciò che ha affermato Clemente di Alessandria, maestro di Origene, nel senso che gli esseri umani non dovrebbero mangiare il sangue, perché la loro carne è irritata e stimolata dal sangue – tutte queste idee, dico, sono state lasciate per ultime perché non possiedono così tanta forza e potenza".

E il canone 67 del Concilio Quinisesto recita:

"La Divina Scrittura ci ha comandato di "astenerci dal sangue, e dalla carne soffocata, e dall'impudicizia" (Gen 9:3-4; Lev 17 e 18:13; At 15:28-29). È quindi adeguato imporre penitenze a coloro che a causa del diletto del loro stomaco mangiano il sangue di un animale qualsiasi dopo averlo reso commestibile con qualche arte. Se, dunque, qualcuno da ora in poi cercherà di mangiare il sangue di un qualsiasi animale, in qualsivoglia modo, se è un chierico, sia deposto dalla sua carica, e se è un laico, sia scomunicato".

Questo non si riferisce al succo che può fuoriuscire da un pezzo di carne quando è cotta, ma piuttosto al sangue che è normalmente drenato da un animale nel momento in cui viene macellato. E così alimenti come il "sanguinaccio", e alcuni vini che hanno sangue aggiunto non dovrebbero essere consumati da un cristiano ortodosso.

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