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  Rue Daru al capolinea

dal blog del sito Orthodox England, 9 settembre 2019

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Alla riunione della sua Assemblea generale, tenutasi, come di solito, in una chiesa cattolica a Parigi lo scorso sabato, i delegati delle parrocchie e delle comunità della piccola arcidiocesi di Rue Daru hanno votato al 58% per tornare alla Chiesa ortodossa russa e al 42% per non farlo. Sembra che, di conseguenza, ogni comunità, la maggior parte delle quali è minuscola, si unirà a qualunque Chiesa ortodossa desideri, a condizione che qualche Chiesa locale le desideri. (La maggior parte delle Chiese locali non vuole ricevere clero non addestrato e individui che hanno la reputazione di piantagrane, che non possiedono nemmeno i loro edifici ecclesiali e che tuttavia credono, anche se sono in realtà un piccolo gruppo di marginali, di trovarsi al centro dell'universo!)

I moldavi che hanno rilevato diverse parrocchie in precedenza virtualmente vuote a Parigi, tra cui la stessa chiesa in Rue Daru, torneranno naturalmente alla Chiesa ortodossa russa, così come quelli che si considerano ancora totalmente appartenenti alla Tradizione russa, come lo sono stati i primi tre ierarchi di Rue Daru, l'ultimo dei quali si è addormentato nel Signore nel 1981. Quelli che si trovano in Belgio potranno chiedere alla Chiesa romena di prenderli, anche se la Chiesa romena esita a farlo. Alcuni in Inghilterra guardano con speranza ad Antiochia, ma ancora una volta non si ha la certezza che Antiochia li vorrà. Altri se ne sono già andati nella Chiesa bulgara (in Scandinavia) o nella Chiesa fuori dalla Russia (in Italia). Alcune comunità saranno semplicemente assorbite nelle diocesi greche moderniste locali, e così scompariranno.

L'arcivescovo francese Jean, settantasettenne e malato, l'ultimo vescovo del gruppo anti-monastico e anti-episcopale di Rue Daru, è stato così sconvolto durante la riunione per non aver ottenuto la maggioranza dei due terzi di cui aveva bisogno per portare il gruppo nel suo insieme di nuovo nella Chiesa ortodossa russa, che ha minacciato di dimettersi. È la fine ignominiosa di un gruppo fondato da aristocratici ribelli e intellettuali protestantizzanti, che, secolarizzati all'estremo, sono sempre stati inclini a ribellioni in stile francese guidate da personalità divisive, a litigi, a spaccature, a calunnie e minacce, un nido di vipere o "paniere di granchi" (panier de crabes) come era stato definito a Parigi quarant'anni fa. In effetti il ​​precedente arcivescovo Job, proveniente dagli scismatici ucraini, poteva frequentare la chiesa di Rue Daru solo se protetto da aggressioni fisiche da cinque corpulente guardie del corpo che durante i servizi scortavano fuori i manifestanti.

Intanto ieri nella chiesa greca di Parigi, gli scismatici ucraini hanno concelebrato con il famigerato metropolita greco Emmanuel. Si dice che il piano greco sia quello di impadronirsi della storica chiesa di Rue Daru e di consegnarla agli scismatici. L'intero dibattito su Rue Daru è stato caratterizzato dalle fantasie di sacerdoti che non sanno come celebrare i servizi e di laici irreligiosi ma altamente politicizzati che non hanno idea di cosa sia la Chiesa, di come funzioni la Chiesa e di ciò di cui c'è bisogno per fare un vescovo – tre altri vescovi. Ora sembra che le parrocchie e le comunità di Rue Daru che non vogliono rimanere nel patriarcato scismatico di Costantinopoli saranno accolte nella Chiesa ortodossa russa individualmente, non come gruppo. Non è chiaro se una qualsiasi altra Chiesa locale vorrà le altre.

Oltre 12 anni fa la parte principale dell'emigrazione russa, la Chiesa fuori dalla Russia con il suo Sinodo dei vescovi, circa l'80% dell'emigrazione, è tornata alla Chiesa ortodossa russa. Avevano capito che la Chiesa in Russia era ormai completamente libera dallo Stato russo. Chiaramente il frammento distaccato degli emigrati di Rue Daru, che si era separato dalla Chiesa fuori dalla Russia sotto pressione politica degli anni '20, avrebbe dovuto fare allora lo stesso passo. Tutta questa agonia mortale si era trascinata troppo a lungo, per decenni. Ma quel frammento si è rifiutato di ritornare, e il suo arcivescovo di allora, Gabriel, un convertito, ha dimostrato di essere profondamente russofobo, ordinando sacerdoti in modo non canonico senza prima addestrarli e ricevendo ogni sorta di dissidenti e di strani individui da altrove. Ecco qui il risultato.

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