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  Una proposta ortodossa per un incontro di preghiera nella S.P.U.C. (Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani)

20 gennaio 2016

Parrocchia ortodossa di san Massimo di Torino (Patriarcato di Mosca)

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Introduzione

Nei giorni della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani (S.P.U.C.) le comunità ortodosse sparse per l’Italia si vedono invitare ogni anno a una riunione di preghiera basata su testi piuttosto lontani dalla loro mentalità e dalla loro tradizione. Se la partecipazione ortodossa si limita alla presenza di un predicatore ospite in una chiesa non ortodossa, è generalmente la comunità ospitante (cattolica o evangelica) che prepara l’incontro, basandosi su uno schema che riporta quasi sempre un mix di preghiere e canti di provenienza cattolica o evangelica.

Che fare, quando invece si stabilisce di tenere un simile incontro presso la sede di una comunità ortodossa? Una delle possibilità, sperimentate in passato, è offrire una delle preghiere secolari della Chiesa ortodossa (il Vespro, oppure la Compieta, o magari una delle numerose forme di inno Acatisto), ma questo non fa che aumentare il divario con gli schemi delle preghiere offerte nelle altre chiese. Sembra strano a dirsi, ma anche nella Chiesa ortodossa è possibile creare una miscellanea di preghiere secondo le necessità di un’occasione speciale. Di fatto, le preghiere del mattino e della sera recitate abitualmente dai fedeli ortodossi sono proprio forme di antologia di preghiere tratte da diversi Padri della Chiesa sui temi dell’inizio e della fine del giorno.

Abbiamo voluto preparare, pertanto, uno schema alternativo che, pur seguendo le linee generali degli incontri di preghiera comunemente proposti, sia composto da un’antologia di preghiere esclusivamente tratte dalla tradizione ortodossa. Con questo schema, anche negli anni a venire, le comunità ortodosse a cui è chiesto di ospitare un incontro di preghiera della S.P.U.C. potranno offrire un momento di preghiera che non si discosta nei suoi elementi dalle abituali preghiere ortodosse. In questo schema cerchiamo anche di delineare quali sono le difficoltà che possono essere percepite da una comunità ortodossa di fronte agli eventi e alle proposte di preghiera comuni a questa settimana.

Ingresso

La modalità dell’ingresso prevista dagli schemi di preghiera ecumenica (“ingresso dei predicatori e del rettore della chiesa preceduti da un cero e dalla Bibbia con sottofondo musicale”) è molto estranea alla prassi ortodossa, nella quale gli ingressi di un libro preceduto da un cero precedono immediatamente le rispettive letture, e il libro non è mai una versione completa della Bibbia, ma è il libro dei Vangeli oppure l’Apostolo (raccolta degli Atti e delle Lettere apostoliche). Quanto al “sottofondo musicale”, la tradizione ortodossa non prevede la musica strumentale, e non ha sviluppato le musiche d’ingresso comuni a cattolici ed evangelici. Per un accompagnamento dell’ingresso in una chiesa ortodossa, una buona alternativa può essere il canto del Tropario (l’inno principale di una particolare festa o ricorrenza), che nel caso degli ortodossi di vecchio calendario, è il Tropario della festa dell’Epifania, cantato proprio nei giorni della S.P.U.C.:

TROPARIO DELL’EPIFANIA (Tono 1°)

Nel Giordano, / al tuo battesimo, Signore, / si è manifestata l'adorazione della Trinità: / la voce / del Padre ti ha reso testimonianza, / chiamandoti Figlio diletto; / e lo Spirito / in forma di colomba, / ha confermato la sua parola. / O Cristo Dio, ti sei manifestato / e hai illuminato il mondo: gloria a te.

Saluto del rettore della chiesa

Nel saluto ai partecipanti, il rettore della chiesa può indicare le ragioni per cui una comunità ortodossa può preferire uno schema come questo nella propria proposta di preghiera.

Canto iniziale

Il canto Luce radiosa (in greco Fos ilaron) è uno dei più antichi inni cristiani, ancora oggi cantato nel Lucernale del Vespro ortodosso, e dedicato a Cristo come luce della sera. La versione italiana è studiata per il canto secondo l’armonizzazione polifonica in tono 8° di Filotei Moroşanu, molto comune in Romania.

LUCE RADIOSA

Luce radiosa della santa gloria del Padre celeste, dell'immortale, del santo, del beato, Gesù Cristo! Venuti al calar del sole, vedendo la luce della sera, cantiamo inni al Padre, al Figlio e al santo Spirito: Dio. Degno sei in ogni tempo di ricevere inni da voci sante, o Figlio di Dio che dài la vita, ed è per questo che il mondo ti glorifica.

Domanda di perdono

Le richieste di perdono sono abbondanti nella tradizione ortodossa. Una delle più note, recitata (non cantata) nei periodi quaresimali, è la breve preghiera attribuita a sant’Efrem il Siro, il diacono, scrittore e innografo del IV secolo che ha trattato il tema del pentimento in modi eguagliati in Occidente solo da sant’Agostino di Ippona.

PREGHIERA DI SANT’EFREM IL SIRO

Signore e Sovrano della mia vita, non darmi uno spirito di pigrizia, di futilità, di brama di dominio, di vaniloquio.

Fa' invece grazia a me, tuo servo, di uno spirito di assennatezza, di umiltà, di tolleranza e di amore.

Sì, Signore e Re, donami di vedere le mie colpe e di non condannare mio fratello; poiché tu sei benedetto nei secoli dei secoli. Amen.

Alla domanda di perdono segue negli schemi della S.P.U.C. l’annuncio della riconciliazione, tipicamente sotto forma di letture di versetti biblici. Preferiamo saltare questo elemento, per due ragioni:

1) un “annuncio del perdono” non ha posto in una forma di preghiera pubblica nella tradizione ortodossa, ma fa parte delle preghiere private del sacramento della penitenza.

2) in una preghiera per l’unità dei cristiani è prematuro e pretenzioso annunciare la riconciliazione, che potrebbe essere letta come la dichiarazione di un’avvenuta unità, mentre queste preghiere esprimono solo un desiderio di tale unità.

Prima lettura biblica e predicazione

Si legge la prima lettura biblica proposta per la Settimana di preghiera, con il commento del primo predicatore ospite. Segue uno dei canti del Vespro ortodosso.

Canto

RENDICI DEGNI, SIGNORE (Tono 8° tropariale)

Rendici degni, Signore, di essere custoditi senza peccato in questa sera. / Benedetto sei tu, Signore, Dio dei nostri padri, e lodato e glorificato è il tuo nome nei secoli. Amen. / Venga, Signore, la tua misericordia su di noi, come abbiamo sperato in te. / Benedetto sei tu, Signore, insegnami i tuoi giudizi. / Benedetto sei tu, Sovrano, fammi comprendere i tuoi giudizi. / Benedetto sei tu, Santo, illuminami con i tuoi giudizi. / Signore, la tua misericordia è in eterno: non ignorare l'opera delle tue mani. / A te si addice la lode, a te si addice l'inno, a te la gloria si addice: / al Padre, e al Figlio, e al santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.

Seconda lettura biblica e predicazione

Si legge la seconda lettura biblica proposta per la Settimana di preghiera, con il commento del secondo predicatore ospite. Segue uno dei canti del Vespro ortodosso.

Canto

ODE DI SIMEONE (Tono 6° stichirale)

Ora congeda il tuo servo, o Sovrano, / secondo la tua parola, in pace, / poiché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, / che hai preparato a cospetto di tutti i popoli: / luce a rivelazione delle nazioni / e gloria del popolo tuo Israele.

Annuncio della condivisione e raccolta delle offerte

Si presenta il progetto di beneficienza interconfessionale proposto per la settimana di preghiera, e si raccolgono le offerte dei partecipanti.

Preghiere di intercessione

Le preghiere spontanee di intercessione, comuni nelle celebrazioni cattoliche ed evangeliche odierne, non hanno semplicemente posto nel culto ortodosso. Se non sappiamo pregare con le parole dei nostri padri nella fede, piuttosto che inventare quotidianamente preghiere estemporanee, noi ortodossi preferiamo tacere. Tuttavia esiste un gran numero di preghiere di intercessione nell’innografia ortodossa, e ne abbiamo scelta una dall’officio della Compieta:

PREGHIERA DEL MONACO ANTIOCO DEL MONASTERO DEL PANDETTO

Sovrano Cristo Dio, tu hai curato con la tua Passione le mie passioni e hai guarito con le tue ferite le mie ferite: io ho peccato all'eccesso, dammi la grazia delle lacrime di contrizione; impregna il mio corpo con il profumo del tuo vivifico corpo e con il prezioso tuo sangue raddolcisci la mia anima dall'amarezza che mi ha instillato l'avversario. Innalza a te la mia mente trascinata in basso e fammi riaffiorare dalla perdizione, poiché non ho conversione, non ho pentimento, non ho lacrime di conforto che mi riconducano come figlio alla mia eredità. Mi si è ottenebrata la mente tra le passioni mondane e non riesco a fissarti nel dolore, non posso scaldarmi con le lacrime di amore per te. Allora, Sovrano e Signore Gesù Cristo, scrigno dei beni, donami tu la conversione e un cuore ansioso di cercarti; dammi qual grazia la tua grazia e rinnova in me i tratti della tua immagine. Non abbandonarmi, anche se io ti ho abbandonato; esci a cercarmi, guidami al tuo pascolo, annoverami tra le pecore del tuo gregge eletto e nutrimi insieme a loro con il foraggio dei tuoi misteri divini, per le intercessioni della tua purissima Madre e di tutti i tuoi santi. Amen.

Professione di fede

Nessuna professione di fede può essere migliore, per gli ortodossi, del Credo di Nicea-Costantinopoli, che resta per tutti i cristiani l’espressione della loro fede comune. La Chiesa russa ha sviluppato l’abitudine di cantare il Credo, e questa usanza da sola è bastata a radicare le verità della fede tra i credenti nel corso di tutti i decenni di persecuzione atea militante. La versione del Credo che segue è studiata appositamente per essere cantata:

Credo in un solo Dio Padre, onnipotente, / creatore del cielo e della terra, e di tutte le cose visibili e invisibili. / E in un solo Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, unigenito, / generato dal Padre prima di tutti i secoli: / luce da luce, Dio vero da Dio vero, /  generato, non creato, della stessa sostanza del Padre, per mezzo del quale tutto prese esistenza. / Che per noi uomini e per la nostra salvezza discese dai cieli, / e si incarnò dallo Spirito santo e da Maria Vergine, e si fece uomo. / E fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, / e soffrì, e fu sepolto. E risuscitò il terzo giorno, secondo le Scritture. / E ascese ai cieli, e siede alla destra del Padre. / E di nuovo verrà con gloria a giudicare i vivi e i morti; il suo regno non avrà fine. / E nello Spirito santo, il Signore, vivifico, che procede dal Padre, / che con il Padre e il Figlio è insieme adorato e glorificato, che parlò per mezzo dei profeti. / E nella Chiesa una, santa, cattolica e apostolica. / Professo un solo battesimo, per la remissione dei peccati. / Aspetto la risurrezione dei morti. / E la vita del secolo futuro. Amen.

Padre nostro

Gli schemi della S.P.U.C. suggeriscono di utilizzare il Padre Nostro in versione interconfessionale. Poiché il Padre Nostro non è una confessione di fede come il Credo, da parte ortodossa non si sente la necessità di una tale versione, e non si vede come una conformità nel suo testo possa portare vicinanza tra cristiani le cui espressioni di culto non potrebbero essere più distanti. Le diverse varianti (per esempio, rendere il greco epiousios con “essenziale”, “necessario”, “quotidiano”, “supersostanziale” e così via), non indicano differenze di fede, ma legittime sfumature di traduzione, da valutare semmai secondo un giudizio estetico o di circostanza. La versione del Padre Nostro qui utilizzata è adattabile a essere cantata:

Padre nostro, che sei nei cieli, / sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; / sia fatta la tua volontà, come in cielo, così sulla terra; / dacci oggi il nostro pane quotidiano; / e rimetti a noi i nostri debiti, / come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori; / e non indurci in tentazione, / ma liberaci dal maligno.

Congedo

Come congedo finale, gli schemi della S.P.U.C. suggeriscono un saluto tratto dalla Bibbia, come per esempio la benedizione di Aronne tratta da Numeri 6:24-26. Questa proposta è adatta all’espressione ortodossa, che utilizza varianti della benedizione di Aronne in alcune occasioni, per esempio, nelle ecfonesi sacerdotali dell’Ora Prima e dell’Ora Nona, o nelle formule di preghiere per i viaggiatori dal Benedizionale (Trebnik) della Chiesa russa.

BENEDIZIONE DI ARONNE (Nm 6:24-26)

Il Signore vi benedica e vi protegga. Il Signore faccia risplendere il suo volto su di voi e vi sia propizio. Il Signore rivolga su di voi il suo volto e vi conceda la pace.

Condivisione fraterna

Dopo l’incontro di preghiera, un momento di condivisione fraterna di cibo e bevande può creare le condizioni per una serie di scambi di vedute e di approfondimenti.

Considerazioni finali

Questa proposta di preghiera è prevista per adattarsi non solo allo schema della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani, ma anche a quei momenti nel corso dell’anno in cui le comunità cristiane locali di qualsiasi parte d’Italia desiderano esprimere la loro aspirazione all’unità dei cristiani.

Di fatto, per preghiere come queste, può essere paradossalmente più adatto un altro momento dell’anno, rispetto alla settimana tra il 18 e il 25 gennaio. Basti pensare che per tre ortodossi su quattro nel mondo (ovvero gli ortodossi che seguono il vecchio calendario) il 19 gennaio coincide con il 6 gennaio del calendario ecclesiastico, e nel momento in cui dovrebbero celebrare la Veglia dell’Epifania, questi ortodossi sono invitati a disertare una delle principali feste cristiane per prendere parte all’inaugurazione della S.P.U.C. Difficilmente si potrebbe immaginare un modo più offensivo di avviare un periodo dedicato alla riconciliazione tra cristiani.

Usare una miscellanea di preghiere ortodosse è anche un modo per convincere i rettori delle chiese ortodosse a condividere con gli altri cristiani alcune parti della loro tradizione di preghiera, senza che si sentano sulla difensiva di fronte alla preponderanza di schemi di preghiera a loro alieni. Speriamo con questa proposta di permettere in futuro momenti in cui cristiani di diversa confessione abbiano un’occasione fraterna di approfondire il patrimonio di preghiera della Chiesa ortodossa.

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