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  Il Patriarcato ecumenico ha di nuovo inventato l'acqua calda: note su un riconoscimento monastico
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Appena tre settimane fa, vi abbiamo dato la notizia della creazione, proprio qui in Piemonte, di un grande abito monastico con iscrizioni in italiano. Abbiamo pensato che fosse una curiosità che valeva la pena segnalare, come indice di uno sviluppo del monachesimo ortodosso in Occidente.

Non immaginavamo certo che si sarebbe parlato di nuovo del grande abito angelico in Italia in meno di un mese: tuttavia, è di oggi (domenica 12 settembre) la notizia che il metropolita Polykarpos (Stavropoulos) ha assegnato il grande abito angelico a uno dei suoi preti monaci, l'archimandrita Alessio, eremita a Santa Lucia del Mela presso Messina.

padre Alessio, il nuovo ieroschimonaco

L'assegnazione (non è chiaro dai resoconti se si sia trattato di una vera e propria tonsura) ha avuto luogo a Reggio Calabria, dove padre Alessio è stato invitato in occasione dell'ordinazione di un diacono e di un presbitero.

Sarebbe stata una gradita occasione per complimentarci con padre Alessio (che conosciamo come un confratello serio e devoto, e del quale abbiamo pubblicato un video introduttivo) e per constatare come il monachesimo ortodosso stia realmente rimettendo radici profonde in Italia... se la notizia non ci fosse stata servita nella solita salsa di trionfalismo fanariota, alla quale possiamo perdonare ogni eccesso di pretenziosità, ma non i falsi storici.

La stampa locale riporta la notizia dell'abito angelico con dati precisi, che difficilmente sembrano frutto di accurate ricerche storiche dei giornalisti: è più facile che siano state riportate le affermazioni fatte durante la cerimonia di assegnazione, e queste affermazioni sono sufficienti a caratterizzare un'ennesima occasione in cui il Patriarcato ecumenico vanta di avere fatto per la prima volta ciò che gli altri ortodossi hanno già fatto da tempo.

Diamo un'occhiata a un paio di resoconti appena messi online.

1) Tempostretto, il quotidiano online di Messina e provincia, riporta come "Un prestigioso riconoscimento religioso per la prima volta dopo cinque secoli in occidente, è stato assegnato..."

Forse il tempo era stretto anche per fare ricerche storiche, ma non ne vogliamo alla stampa messinese; anzi, proprio per questo siamo ancora più sicuri che non si tratti di un'interpolazione giornalistica.

2) Il sito di Messina Oggi parla di "un riconoscimento religioso del quale non si ha memoria in Occidente negli ultimi cinque secoli".

Ora, curiosamente, il periodo di cinque secoli è proprio l'estensione storica che l'arcidiocesi greca vanta in Italia, e possiamo perdonare al metropolita Polykarpos (e se per questo, a chiunque altro) di non saper riportare ai giornalisti tutto ciò che è accaduto negli ultimi cinquecento anni. Un'altra cosa, invece, è non avere memoria di ciò che è successo DIECI ANNI FA (più qualche settimana...). Il 22 agosto 2011, non proprio cinque secoli or sono, il vescovo Nestor (Sirotenko) tonsurava al grande abito angelico l'archimandrita Gabriel (Bunge), presso l'eremo della santa Croce in Canton Ticino. La notizia ha un certo peso anche per l'Italia, visto che in quel tempo le nostre chiese in Italia e in Svizzera erano parte della stessa diocesi di Chersoneso, sotto lo stesso vescovo Nestor.

22 agosto 2011: tonsura al grande abito angelico dell'archimandrita Gabriel (Bunge)

Ora, possiamo capire che la politica del Fanar sia quella di screditare la Chiesa russa (o quando non sia possibile screditarla, ignorarla del tutto) in ogni occasione, ma anche le altre Chiese ortodosse in Occidente possono avere qualcosa da dire... per esempio, ecco un altro archimandrita con grande abito angelico nella Chiesa serba in Germania: il nostro caro amico padre Vasilije (Grolimund), igumeno dello skit di san Spiridione a Geilnau, in Germania.

padre Vasilije (Grolimund): un altro archimandrita dal grande abito in Occidente

Ora, di fronte alla possibilità, tutt'altro che remota, che qualcuno dei nostri lettori si trovi di fronte a simili figuracce anche in futuro, cosa possiamo suggerire?

Quando vi rimbomberà nelle orecchie qualche fragorosa pretesa che il Patriarcato di Costantinopoli stia facendo qualcosa che mai si è fatto a memoria d'uomo, o negli ultimi secoli, seguite questi brevi passi pratici:

1) Fate un profondo respiro, e incominciate una semplice ricerca storica.

2) Accertatevi che la novità vantata dal Fanar non sia qualcosa che i russi o i serbi o altri ortodossi hanno già fatto decenni prima (di solito, l'avranno già fatta).

3) Non perdete occasioni di ricordare alla leadership fanariota che ci sono cose più importanti del prestigio del trono di Costantinopoli. Per esempio, c'è la verità.

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