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  "La gente è stanca del cristianesimo razionale, privo di mistero gioioso"

Intervista di Stepan Ignashev al dottore in teologia, il finlandese Hannu Pöyhönen

Orthochristian.com, 18 novembre 2020

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il dott. Hannu Pöyhönen

Le statistiche indicano che solo quest'anno, nello spazio di alcuni mesi, oltre 1.000 persone hanno cessato la loro appartenenza ufficiale alla Chiesa ortodossa autonoma finlandese (che dipende dal Patriarcato di Costantinopoli): nella primavera del 2020 aveva 59.600 membri ufficiali, ed entro l'autunno contava solo 58.540 fedeli. Le persone se ne vanno ogni giorno e il processo continua.

Cosa significa per la Chiesa, cosa si può dire di questo esodo dalla Chiesa e delle ragioni che vi stanno dietro, e se si tratta o meno di una catastrofe: queste sono alcune delle domande che abbiamo discusso con Hannu Pöyhönen, dottore in teologia e co-fondatore del centro monastico Panagia nella città finlandese di Lammi.

Dottor Pöyhönen, non posso dire che la cessazione dell'appartenenza ufficiale alla Chiesa ortodossa finlandese sia motivo di gioia. Di confusione, sì: la più piccola denominazione ufficiale in Finlandia sta diventando ancora più piccola. Mi rendo conto che stiamo parlando solo del lato esterno del problema. Come descriverebbe lo stato attuale del cristianesimo nel suo paese? Possiamo esprimere giudizi sul suo stato basandoci esclusivamente su aspetti esterni?

Anche noi siamo rimasti sorpresi di apprendere dell'esodo dei parrocchiani dalla nostra Chiesa locale. Questa è una vera tragedia, una grande tragedia. Nessun cristiano, nemmeno un membro di qualche altra denominazione, può rallegrarsene. Solo i nemici della Chiesa e di Cristo possono esserne felici. Purtroppo ai nostri giorni ce ne sono molti, il che si manifesta nel declino del cristianesimo in tutti i paesi europei. In Finlandia, abbiamo persino un sito web speciale, "Fuoiri dalla chiesa", sostenuto da una setta di "liberi pensatori", che semplifica in un solo clic il processo di cessazione dell'appartenenza alla Chiesa. È così che centinaia di migliaia di persone hanno già lasciato le loro parrocchie, per lo più nella Chiesa evangelica luterana della Finlandia.

Secondo lei, quali sono le ragioni dietro questo esodo di massa di persone dalla Chiesa?

Questo è un momento difficile per il cristianesimo in generale. Sia la società che le condizioni di vita delle persone sono cambiate radicalmente, il che influisce anche sulla natura della vita familiare. Le persone oggi non ricevono più, dall'infanzia, i semi della fede cristiana e l'esperienza della vita in Cristo nelle loro famiglie, cose naturali per le generazioni precedenti. A casa, non ricevono più le solide fondamenta su cui è costruita la vita individuale, o la vita di un'intera società o nazione. Di conseguenza, una persona diventa vulnerabile a varie influenze sulla sua coscienza, molte delle quali sono negative e differiscono notevolmente dall'insegnamento cristiano.

Inoltre, una persona del genere sviluppa un atteggiamento altamente critico nei confronti di tutto (lo definirei "guardare tutto con sospetto"), e ci vengono insegnati tali atteggiamenti a partire dalla scuola.

Non dimentichiamo che la persona media oggi si è trasformata in un consumatore sfacciato, abituato a scegliere solo le cose che gli piace fare e che gli "si addicono" personalmente. Ciò porta a una situazione in cui il cristianesimo smette di essere attraente per le persone, che scelgono invece alcuni elementi da movimenti spirituali completamente diversi con l'obiettivo di costruire un proprio regno spirituale che sia conforme alle loro esigenze consumistiche.

Inoltre, i processi di immigrazione in Europa hanno avvicinato le religioni un tempo rare a quelle tradizionali, facendo sì che le persone mettano in dubbio l'eccezionalità della loro fede mentre acquisiscono familiarità con i nuovi movimenti religiosi. Un esempio illustrativo di questo è lo yoga, che è diventato parte integrante della vita di molti cristiani e persino delle comunità cristiane. Il razionalismo occidentale, che contraddice il bisogno umano di esperienza mistica, è servito qui come "terreno fertile". Alla luce di questi cambiamenti, penso che la Chiesa ortodossa dovrebbe enfatizzare il valore della sua Tradizione in modo più vivido, perché la mia ferma convinzione è che sia l'unica forma di cristianesimo che in ogni tempo rimane la fonte dell'acqua fresca e viva. La tradizione della nostra Chiesa è infinitamente profonda; più a lungo camminiamo sul sentiero dell'auto-purificazione, maggiore è il significato che diventa disponibile per la nostra comprensione, placando completamente la nostra sete interiore.

Le statistiche su quante persone appartengono a una Chiesa e quante ne sono rimaste la dicono lunga, ma non dicono tutto. Il numero di persone che hanno lasciato le loro parrocchie può anche indicare che dopo l'adesione alla Chiesa non hanno trovato la testimonianza di fede cristiana che li avrebbe spinti e incoraggiati a costruire i propri percorsi nella vita. Alcuni di loro sono sinceri cercatori di Cristo, mentre alcuni dei "membri fedeli" sono solo cristiani nominali che hanno smesso di praticare la loro fede molto tempo fa. Penso che non sia necessario citare alcun esempio dal Nuovo Testamento.

Allude a Giuda e a tutti coloro che trovarono strane le parole di Cristo e si allontanarono da Lui. Possiamo giudicare coloro che terminano ufficialmente la loro appartenenza alla Chiesa ortodossa?

Penso che non dovremmo giudicare coloro che stanno lasciando la Chiesa. È una questione diversa quando questo è fatto in modo provocatorio, pubblico e blasfemo. Solo il Signore li giudicherà. Nel frattempo, sappiamo che lasciando la Chiesa, una persona si allontana da Cristo con tutte le conseguenze che questo avrà per l'eternità. Per amore e preoccupazione per il nostro prossimo, dovremmo parlare così a ogni persona che sta pensando di lasciare la Chiesa. Credo che nel loro cuore queste persone non capiscano appieno le implicazioni di questa azione, e spero che il Signore avrà misericordia di loro. Voglio anche sperare che queste persone alla fine torneranno in sé e alla Chiesa prima di morire. Forse in futuro una crisi della vita (o anche una guerra, o qualche altra terribile prova) li aiuterà a riconsiderare i loro valori. Per amore dell'umanità, Dio permette varie afflizioni proprio per donarci opportunità di trovare un pozzo d'acqua che zampilla per la vita eterna (Gv. 4:14).

i dintorni della comunità monastica della Panagia a Lammi

Secondo lei, quali sono le ragioni principali che contribuiscono alla decisione dei fedeli di lasciare la Chiesa?

Per come la vedo io, le persone sono stanche di un "cristianesimo razionale". Un simile approccio non offre nulla al cuore: in esso non c'è mistero gioioso, nessuna possibilità di stabilire un vero legame con il Dio Uno e Trino. Questo razionalismo è come un cestino mezzo vuoto che non contiene altro che un manuale di etica.

Ma la sua domanda riguarda comunque la situazione attuale del cristianesimo e della nostra Chiesa in Finlandia. Per noi del Centro Panagia, questo esodo di parrocchiani dalla Chiesa è stato un grande shock poiché tutto è avvenuto in silenzio e con discrezione. Nessuno ne ha scritto apertamente o ha espresso sospetti. Quindi, se prendiamo la Finlandia, molto probabilmente le persone hanno lasciato la Chiesa per tutta una serie di motivi.

Molti sono stanchi degli scandali che minano l'autorità della Chiesa ortodossa finlandese, e che i media hanno coperto con zelo. I cattivi rapporti tra i vescovi non sono segreti per nessuno, motivo per cui il patriarca Bartolomeo ha invitato tutti i vescovi al Patriarcato ecumenico a Istanbul. Inoltre, la nostra Chiesa negli ultimi anni ha preso parte a molti casi giudiziari relativi ad affari interni, conflitti e controversie finanziarie. È naturale che questa atmosfera opprimente abbia colpito i nostri parrocchiani. Questa è una situazione assolutamente nuova, perché per decenni, fino a poco tempo fa, la Chiesa ortodossa era stata la beniamina dei media finlandesi, che ne scrivevano solo cose molto positive e la trattavano con rispetto.

al centro Panagia

Non posso trattenermi dal chiederle come la pandemia del coronavirus abbia colpito la Chiesa.

Penso che le misure adottate dalla Chiesa ortodossa finlandese per prevenire la diffusione del coronavirus abbiano, almeno indirettamente, influenzato il numero dei parrocchiani che lasciano la Chiesa. In Finlandia tutte le chiese ortodosse sono state chiuse fino alla fine di luglio nonostante la mancanza di tali requisiti da parte del governo! Durante il periodo delle restrizioni, le funzioni venivano celebrate solo dal clero a porte chiuse. Ai fedeli è stato negato l'accesso alle funzioni anche nelle chiese di grandi dimensioni dove avrebbero potuto benissimo essere prese precauzioni di sicurezza. Di conseguenza, le persone hanno cominciato ad abituarsi a una vita senza le funzioni e senza la Chiesa. L'aspetto più deplorevole di questa situazione è che l'interazione dal vivo con I sacerdoti e I vescovi è stata interrotta. Sappiamo tutti cosa succede quando il pastore lascia il gregge e le pecore iniziano a vagare da sole alla ricerca di un posto migliore. Perdono forza, si disperdono e scompaiono e molte alla fine muoiono.

Immagino che la pandemia possa aver contribuito, anche se in modo insignificante, al calo del numero di ortodossi perché era impossibile compiere correttamente il sacramento del battesimo, come era stato fatto prima. Tuttavia, è probabile che questo sia un fattore insignificante.

Per cercare di dirlo in modo conciso, i dati dell'esodo dalla Chiesa parlano di una mancanza di visione a cui la nostra Chiesa, per il momento, non ha saputo porre rimedio, almeno in modo convincente.

Considera questa una tragedia o una normale sfida del mondo che giace sotto il potere del maligno (1 Gv 5:19)?

Sì, da una prospettiva spirituale, è una tragedia per la Chiesa poiché ogni membro della Chiesa è nel gregge di Cristo. Cristo, il pastore, ha lasciato novantanove pecore per andare alla ricerca di una che si era smarrita sulle montagne. Ma la vita della Chiesa va avanti indipendentemente dal numero dei suoi membri. Ognuno è libero di fare la propria scelta.

La Chiesa è invincibile; Le porte dell'inferno non prevarranno contro di essa (Mt. 16:18), come disse Cristo stesso. La Buona Novella della Chiesa dovrebbe raggiungere tutti e raccoglierli nel suo seno, ma non con metodi facili come adulare le persone o assecondare il loro egoismo. La Chiesa deve essere fedele al suo Capo. Per la Chiesa, la qualità, non la quantità, dei suoi parrocchiani è fondamentale.

Quindi non c'è bisogno di farsi prendere dal panico?

Naturalmente, la Chiesa non dovrebbe farsi prendere dal panico a causa della diminuzione del numero dei suoi parrocchiani; né dovrebbe essere turbata dalla riduzione del reddito fiscale: onestamente, le allocazioni fiscali non sono motivo di panico. Finché la Chiesa vive secondo la sua missione, non è poi un così grande male.

C'è forza vitale nascosta nella Chiesa, scoperta da ogni persona che aspira a fare il bene, soprattutto nei momenti cruciali della sua vita. E si può sempre tornare indietro. Forse nella nostra epoca di materialismo vediamo una forte polarizzazione della spiritualità: i credenti sono più profondamente assorbiti dalla vita spirituale, mentre quelli a cui tale vita non importa se ne vanno alla ricerca dei valori di questo mondo. L'apostolo Giovanni dice nella sua Rivelazione: Il perverso continui pure a essere perverso, l'impuro continui a essere impuro e il giusto continui a praticare la giustizia e il santo si santifichi ancora (Ap 22:11).

Dove sono le vie d'uscita dalla crisi?

Mentre la Chiesa non deve soccombere al panico, deve portare avanti la sua opera per la salvezza di ogni essere umano, sia che non si sia ancora unito a essa, sia che si sia già unito, o che prima si sia unito ma poi a un certo punto se ne sia andato. C'è una preoccupazione speciale della Chiesa per chi una volta è divenuto parte del corpo di Cristo attraverso il sacramento del Battesimo, indipendentemente dalla gerarchia, siano essi vescovi o laici. Cristo ha sofferto sulla Croce per tutti loro e noi dovremmo essere pronti a fare lo stesso.

Cosa può dire della vita del centro Panagia oggi? Ricevete ospiti? Celebrate funzioni?

La nostra comunità è ancora piccola e la nostra vita è piuttosto monotona. Anche così, durante la pandemia abbiamo ricevuto più visitatori di quanti ne ricevevamo in tempi "normali". I giovani in particolare resistono a questi imprevisti. C'è una sorta di "protesta bonaria" e vengono qui in cerca di nuova ispirazione, nelle funzioni e nelle conversazioni con i fratelli sulla fede.

Durante la pandemia, la Divina Liturgia è stata celebrata molto raramente nel nostro centro perché non abbiamo un sacerdote. La ragione principale di ciò è la riluttanza della nostra Chiesa locale ad aprire nuovi monasteri. Secondo la testimonianza dei grandi anziani dei nostri giorni, ciò che serve per controbilanciare il secolarismo sono i monasteri, dove si offre la preghiera e dove la lieta novella senza tempo del cristianesimo può diventare realtà. Credo che i monasteri siano l'unica speranza per il risanamento spirituale della nostra società secolarizzata, in mezzo a un protestantesimo che ha perso i suoi ideali. Abbiamo ricevuto vera ispirazione e consolazione lo scorso anno durante il nostro pellegrinaggio in Grecia, dove abbiamo visitato un grande convento e parlato con la sua badessa. Ci ha detto che come figlia spirituale di san Porfirio il Kapsokalyvita, sentiva spesso da lui le seguenti incredibili parole: "Appariranno monasteri anche in Finlandia. Le persone in Finlandia saranno salvate". Possa Dio concederci questo e possano i monasteri di altri paesi diventare spiritualmente più forti. Saranno i custodi della fede nei tempi difficili a venire, come era stato predetto da molti asceti chiaroveggenti, come san Paisios l'Agiorita.

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