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  Appunti di viaggio al Monte Athos

Pellegrinaggio sul Santo Monte ATHOS (7-14 luglio 2016)

Appunti di viaggio di un pellegrino

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Giovedì 7 luglio 2016

Alle 7 di mattina arrivo carico di entusiasmo al ritrovo a Torino, qui incontro i miei compagni di viaggio e dopo una fugace colazione insieme saliamo sull’autobus alla volta dell’aeroporto di Bergamo.

Alle 15 partiamo per Salonicco. Giunti a destinazione un microbus ci attende per lo spostamento verso Uranopoli, punto di partenza per il Santo Monte.

Giunti a Uranopoli ci sistemiamo per la notte e condividiamo la nostra prima cena greca, in un clima di allegria ed euforia per essere finalmente giunti a un passo dalla tanto sospirata meta del nostro pellegrinaggio.

Venerdì 8 luglio

Alle 6 ci spostiamo verso il porto dove alle 6.30 dovremmo imbarcarci per il Santo Monte… purtroppo non ci sono i nostri documenti di accesso al Santo Monte, quindi per il momento non si parte.

Ci rechiamo agli uffici dell’Aghion Oros per richiedere il nostro Diamonitìrio ma ci dicono che dobbiamo presentarci il giorno dopo per poterlo ottenere.

Subito ci pervade un senso di sconforto, ma affidandoci alla Madre di Dio e con qualche telefonata, ci ripresentiamo e finalmente il Diamonitìrio è rilasciato!!!

Alle 9.45 finalmente si salpa verso il Santo Monte.

Durante la navigazione la vista è pervasa da uno scenario indescrivibile e nell’anima inizia a bussare un immenso senso di pace e serenità.

Giunti al monastero russo di San Panteleimon scendiamo e ci apprestiamo a visitare il monastero. Un giovane monaco ci accompagna a visitare il katholikòn e oltre alla venerazione delle splendide icone, possiamo venerare le reliquie di San Panteleimon.

Torneremo ancora a San Panteleimon prima di concludere il nostro pellegrinaggio, ora un microbus ci attende e sarà a nostra disposizione per tutta la giornata.

La prossima tappa è Karyes, capitale della repubblica monastica del Monte Athos: visitiamo la chiesa di Sant’Andrea dove veneriamo il cranio di Sant’Andrea e la chiesa del Protaton dove abbiamo venerato la famosa e bellissima icona dell’Axion Estin.

Ripartiamo alla volta del monastero di Pantokratoros dove veneriamo una delle pochissime icone che raffigurano la Madre di Dio in piedi.

Prossima tappa il Monastero di Stavronikita, dedicato a San Nicola: qui veneriamo un’icona di San Nicola che si narra fosse stata trovata in mare con una conchiglia attaccata sulla fronte; rimossa la conchiglia, l’icona (che è un mosaico) si lacerò sulla fronte facendo fuoriuscire del sangue.

Il nostro viaggio prosegue alla volta del monastero di Iviron dove veneriamo l’icona miracolosa della Panagia Portaitissa. Quest’icona arrivò nel mare nei pressi del monastero irradiando un fascio luminoso. I monaci provarono a recuperarla; non riuscendoci la Madre di Dio apparve in sogno al monaco Gabriele dicendogli di camminare sulle acque in preghiera fino a raccogliere l’icona. Gabriele così fece e riuscì a prelevare l’icona che venne posta nel katholikon.

Il mattino seguente l’icona era sparita ed era sospesa a protezione dell’ingresso del monastero. Fu così creata una cappella apposita per ospitare tale icona miracolosa.

Poco distante il monastero, nei pressi del ritrovamento dell’icona, è presente a pochi metri dal mare una sorgente di acqua santa che sgorgò dal terreno quando il monaco Gabriele toccò terra dopo il recupero dell’icona.

La prossima meta è il monastero di Philotheou. In questo monastero veneriamo l’icona della"Panaghía Glykofilússa", ossia "dal dolce amore", anch’essa miracolosamente approdata dal mare.

Dopo Philotheu raggiungiamo il monastero della Grande Lavra. Qui veneriamo la tomba di Sant’Atanasio. A fianco al katholikon è presente un cipresso millenario dove si dice si nascondevano piccoli diavoletti pronti a tentare i monaci.

La nostra giornata si conclude con l’arrivo alla nostra destinazione nella skiti di Prodromos. Giunti a destinazione ci indicano la nostra sistemazione per la notte. Sistemati e rinfrescati partecipiamo al Vespro e poi al nostro primo pasto athonita.

L’ingresso in refettorio prevede la schiera dei pellegrini che attendono prima l’ingresso di tutti i monaci (in ordine gerarchico), poi l’ingresso degli stessi pellegrini. Trovato posto al tavolo si procede con la preghiera iniziale al termine della quale, con silenzio, si inizia a mangiare. Durante tutta la durata del pasto (30 minuti circa) un monaco legge salmi, preghiere e passi delle Sacre Scritture. Al termine del pasto escono prima i monaci capeggiati dallo starets che però attendono inchinandosi l’uscita dei pellegrini, impartendo loro la benedizione.

Al termine della cena nuovamente in chiesa per la Piccola Compieta, dove si può venerare la miracolosa icona della Panagia Prodromitissa, icona che si è realizzata senza intervento umano.

Decidiamo di fare due passi andando a vistare quella che fu la cella nella roccia di Sant’Atanasio. Per raggiungere la cella si percorre una stretta scala di roccia che costeggia la parete a picco sul mare, il panorama è pressoché fantastico, sia dal punto di vista prettamente naturalistico che spirituale.

Rientrando dalla breve passeggiata ci apprestiamo al riposo. La sensazione sempre più forte è quella di un inizio di profondo cambiamento interiore, di gioia e di pace nell’anima.

Sabato 9 luglio

Alle 2.30 sveglia, ci rechiamo in chiesa dove inizia la recita del mattutino e delle preghiere che precedono la Santa Liturgia.

Alle 8, al termine della Liturgia, entriamo nuovamente in refettorio per il pranzo.

Dopo il pranzo un microbus ci accompagna alla fonte di Sant’Atanasio, il quale voleva spostarsi perchè in quei luoghi non c’era acqua. La Madre di Dio apparve in sogno ad Atanasio e indicò una roccia sulla quale battere il suo bastone. Atanasio pieno di fede fece come indicato dalla Madonna e la roccia si divise formando una croce dal cui centro iniziò a sgorgare freschissima acqua.

Dopo la visita alla sorgente finalmente inizia il vero cammino. Iniziamo il nostro viaggio a piedi verso la skiti Lacu (vallata che racchiude tanti piccoli insediamenti monastici) La camminata è lunga e faticosa e ci porta in una impervia vallata ai piedi del Santo Monte Athos. Anche il segnale del cellulare diventa inesistente, qualsiasi collegamento con il mondo esterno sparisce, si può finalmente restare a godere il silenzio in preghiera, ascoltandoci nel profondo.

Facciamo una breve sosta alla skiti della Presentazione di Gesù al Tempio, dove un giovane monaco, come da tradizione, ci fa visitare la cappella interna alla skiti e ci offre acqua fresca, loukoumi (caratteristici dolcetti greci) e un bicchierino di tsìpouro (liquore simile alla grappa).

Dopo la breve pausa continuiamo il cammino in silenzio e preghiera interiore. La fatica non conta, si sente forte il silenzio, la pace, la natura e la santità del posto. Raggiungiamo la skiti di Sant’Artemio dove veneriamo le reliquie del Santo. L’osso di Sant’Artemio ha la particolarità di emanare un intenso profumo speziato simile alla cannella.

Alle 12.40 il nostro cammino termina alla skiti della Dormizione, dove passeremo la notte.

Prendiamo posto nella nostra camera e riposiamo un poco. Alle ore 17 recitiamo il Vespro nella piccola chiesa della skiti, poi cena e passeggiata. Incontriamo lo starets Stefano che ci porta a vedere i lavori di costruzione della nuova chiesa della skiti e ci accompagna a visitare i laboratori tessili dove i monaci realizzano dei preziosi paramenti sacri.

Domenica 10 luglio

Alle 2.30 sveglia; muniti di torce ci incamminiamo lungo un impervio sentiero per raggiungere la chiesa centrale della valle dove arriveranno tutti i monaci della skiti per la Liturgia festiva. Alle 3 inizia il Mattutino e alle 8.15 termina la Liturgia. Dopo un'intensa notte di preghiera ripercorriamo in senso inverso il sentiero verso la skiti per il pranzo.

Alle 9.30 siamo accompagnati da un monaco verso il monastero di Aghios Pavlos (monastero di San Paolo) dove veneriamo le reliquie dei frammenti della Santa Croce, la croce di San Paolo Taddeo (2 kg di ferro) e un frammento del cranio di San Panteleimon.

Partiamo poi a piedi verso il monastero di Dionysiou. Il percorso è molto faticoso, costeggia la costa e si inerpica costeggiando il mare. Finalmente giungiamo al monastero e i nostri sforzi sono ricompensati dalla vista e dalla venerazione dell’icona della Madre di Dio dell’Acatisto.

L’icona è così chiamata perché a forza di pregarla con candele e incenso è stata totalmente annerita. Pur trovandosi in un luogo buio, ho avuto e ancora ho, quando venero con devozione e preghiera la sua copia, l’impressione di vedere nitidamente il volto della Madre di Dio e del Bambino Gesù. La visita è proseguita con la venerazione delle reliquie di un frammento di braccio di San Giovanni Battista e la mano di San Nicola.

In barca raggiungiamo il monastero di Osiou Grigoriou, dove passeremo la notte.

Alle ore 17 recita del Vespro, poi cena e poi nuovamente in chiesa per venerare le reliquie di San Dionisio.

Essendo questo monastero dedicato a San Nicola, spontaneamente ci siamo riuniti in camera e abbiamo recitato l’inno Acatisto a San Nicola.

Per concludere al meglio questa intensa e splendida giornata abbiamo passeggiato sul molo aspettando e ammirando il tramonto e ci siamo anche concessi una piccola ‘talassoterapia’ per rigenerare i piedi affaticati dal lungo e caldo viaggio.

Lunedì 11 luglio

Alle 3.30 sveglia, alle 4 inizio di Mattutino e Liturgia, poi pranzo.

Alle 10.40 partenza in nave verso il porto di Dafne. Raggiunto il porto partiamo con l’autobus alla volta della capitale e poi con un microbus giungiamo alla nostra destinazione, il monastero di  Karakalou.

Siamo giunti qui in un giorno speciale, la festa dei Santi Pietro e Paolo. Nel monastero infatti abbiamo venerato la famosa icona raffigurante i due santi abbracciati.

Il monastero è molto piccolo ma decisamente accogliente. Nonostante i tantissimi pellegrini giunti per la festa troviamo ospitalità alloggiando nel corridoio della foresteria su brande di fortuna, ma non conta, il clima è meraviglioso!!!

Al monastero conosco Padre Filotelius, una figura per me folgorante.

Mi sembra di conoscerlo da sempre e subito tra di noi si instaura un rapporto speciale, mi legge nel cuore…

Ci concediamo un pochino di riposo, la notte di preghiera per la festa sarà lunghissima e molto intensa.

Alle 18.15 recita del Vespro e poi alle 19 un’ottima cena.

Alle 20.45 inizia la lunghissima veglia di preghiera che durerà tutta la notte.

Martedì 12 luglio

La veglia di preghiera è stata colma di intensi momenti, unzione con olio santo, benedizione dell’acqua e venerazione delle reliquie dei santi e poi la liturgia concelebrata da molti preti e da un vescovo.

La stanchezza era veramente tanta, ma appena ricevuto la comunione, mi è sembrato di aver riposato beatamente e comodamente tutta la notte e la stanchezza ha lasciato il posto a nuova energia.

Al termine della liturgia grande pranzo di festa.

Lasciamo il monastero e ci rechiamo a Karyes e poi a Dafne dove alle 12.30 ci imbarchiamo.

Attracchiamo allo sbocco sul mare del monastero serbo di Hilandar, che raggiungiamo con un microbus.

Visitiamo il monastero che purtroppo essendo tra i più vecchi del Santo Monte e avendo subito un grave incendio circa una decina di anni fa è in completa e lenta fase di ristrutturazione.

Lasciamo alle nostre spalle Hilandar e ci incamminiamo per circa 8 km alla volta del monastero bulgaro di Zografou.

Il monastero è grande e molto pulito pur essendoci pochissimi monaci. Partecipiamo al Vespro e poi alla cena, dove siamo gli unici pellegrini ospiti.

Al termina della cena prestiamo un minimo di servizio aiutando a pulire e sparecchiare il refettorio.

Nonostante la stanchezza fisica del viaggio affrontiamo con entusiasmo l’incarico datoci. È un’esperienza semplice ma al tempo stesso molto edificante per l’anima.

Dopo una rigenerante doccia riposiamo.

Mercoledì 13 luglio

Alle 4 inizia il Mattutino e poi la Liturgia. Al termine della liturgia attendiamo il consueto e rifocillante pranzo…ma essendo mercoledì… DIGIUNO.

Zaino a spalle partiamo per una lunga camminata alla volta del monastero di Vatopedi.

Dopo circa 2 ore di cammino giungiamo alla nostra destinazione. Visitiamo la chiesa e veneriamo le reliquie degli apostoli, il cranio di San Giovanni Crisostomo con ancora intatto l’orecchio sinistro, e la Cintura della Madre di Dio.

Ci trasferiamo con un microbus al monastero russo di San Panteleimon.

Giunti al monastero intorno alle 15.30 ci accorgiamo che in quell’orario non è possibile visitare nulla, quindi decidiamo di intraprendere il viaggio verso il monastero di Xenophontos dove è presente la reliquia della mano sinistra di San Giorgio.

Dopo una camminata di circa 1 ora giungiamo al monastero, ma anche qui non ci è possibile visitare nulla. Proseguiamo in preghiera il nostro viaggio verso il successivo monastero di Dochiariou.

Visitiamo la chiesa e veneriamo le splendide e sante icone e torniamo verso San Panteleimon.

Passando nuovamente da Xenophontos ci viene offerta la possibilità di poter visitare la chiesa e forse venerare le reliquie, ma dobbiamo attendere che tutti finiscano la cena. Questo significherebbe digiunare anche stasera.

Nessun dubbio… accettiamo e finalmente veneriamo la reliquia di San Giorgio.

Pieni di gioia nel cuore riprendiamo il nostro cammino verso San Panteleimon.

Ci rendiamo conto di come nel mondo moderno abbiamo mille scuse per non saltare almeno un pasto nei giorni di digiuno. Nonostante il caldo e la fatica fisica, sicuramente superiore a qualsiasi sforzo lavorativo della vita comune, abbiamo digiunato con serenità e senza sentire alcun mancamento, nutriti e rafforzati dalla preghiera.

Giungiamo quindi al monastero russo e partecipiamo alla Piccola Compieta, poi finalmente qualche ora di meritato riposo.

Giovedì 14 luglio

Alle 4 inizio del Mattutino e della Liturgia con annessa benedizione dell’acqua.

Alle ore 9, al termine della Liturgia, ultimo pranzo sull’Athos.

Incontriamo padre Andronic, compaesano del nostro padre Nicolae, che ci accompagna a visitare il museo in fase di completamento sulla storia del monastero, la cella di San Silvano dell’Athos, l’ossario e il campanile del monastero, con la sua imponente campana principale di circa 14 tonnellate e le piccole campane, caratteristiche del monastero, che ogni 15 minuti suonano la loro melodia.

Alle 12.30 imbarco verso il mondo comune…nella notte rientro a casa.

Quest’esperienza è entrata in me, creando qualcosa di inspiegabile ed edificante per l’anima.

Ringrazio in modo particolare il nostro ‘generale’ Hristache, preziosa guida logistica e gran conoscitore del monte, e il nostro caro padre Nicolae, supporto e sostegno spirituale.

Un ringraziamento e un abbraccio anche ai compagni di viaggio Ion, Vitalie e Fabrizio con i quali ho condiviso questa intensa esperienza.

Prima ancora di partire per il ritorno, tutti progettavamo già il nostro prossimo pellegrinaggio…il Santo Monte ti entra dentro, donandoti serenità e pace all’anima.

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