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  Operare siti pro-life è ora illegale in Francia

Pravoslavie.ru

21 febbraio 2016

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L'Assemblea Nazionale francese ha votato giovedì 16 febbraio una legge contro i siti web che "diffondono informazioni fuorvianti" sull'aborto, punendo i loro gestori con il carcere fino a due anni e una multa di 30.000 euro. La formulazione della normativa è abbastanza ampia per farci rientrare come bersaglio qualsiasi mezzo elettronico o in rete che richiama l'attenzione sui pericoli dell'aborto e cerca di persuadere i genitori a non uccidere i propri figli, come riporta LifeSiteNews.

Tutti i rappresentanti della sinistra presenti e alcuni centristi hanno votato la legge ad alzata di mano, mettendo fine alle trattative fallite tra l'Assemblea e il Senato, che cercava modi di formulazione meno gravi. Con il passare della legge, la posizione a favore della vita è effettivamente messa fuori legge, a seguito di una serie di leggi sull'infanticidio che in Francia nel corso degli ultimi cinque anni hanno reso l'aborto un "diritto fondamentale" di pura scelta e completamente finanziato da fondi pubblici.

In sostanza, l'attuale governo socialista francese è arrivato a rendersi conto che le ricerche su Google portavano le donne ai gruppi pro-life, e così si è deciso a evitare che le donne vengano a sapere che per loro esistono altre opzioni. Il Ministero della Salute ha messo in rete una pagina di informazione governativa che fornisce dettagli su null'altro che come avere un aborto e nega che gli aborti possano avere effetti collaterali negativi. Questa pagina accusa i siti pro-life di non essere altro che un travestimento di siti di informazione. Non vi si offre nulla per aiutare le mamme in attesa.

Una precedente legge adottata nel 2001 rende illegale ai movimenti per la vita di parlare alle donne che intendono abortire o di tenere dimostrazioni vicino a cliniche abortiste. Il dr. Xavier Dor, un pro-lifer anziano e quasi cieco, è stato pesantemente multato per avere offerto scarpine da neonato fatte a maglia a una donna da lui incontrata sulla scalinata pubblica che porta al consultorio abortista di Parigi.

Il ministro della salute Marisol Touraine ha detto che saranno presi di mira solo i siti che cercano di dissuadere le donne dall'aborto senza identificarsi come pro-life, ma la formulazione della legge consente il suo utilizzo contro qualsiasi sito con qualsiasi "informazione" che mostra la terribile verità dell'aborto. Funzionari medici e governativi e giudici avranno il potere di decidere ciò che è "ingannevole".

Nel vietare di fatto i siti pro-life che insegnano le donne le alternative all'aborto, l'Assemblea Nazionale francese ha pubblicamente sconfessato il mantra pro-abortista che dice che "gli aborti dovrebbero essere sicuri e rari", mostrando invece di preferire che le donne facciano aborti.

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