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  Lo splendore della Pasqua greca

di Ksenija Klimova

Orthochristian.com, 4 maggio 2019

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La Pasqua è la principale festa del calendario greco. I preparativi per la Pasqua iniziano dalla Settimana Santa e le vacanze pasquali iniziano il Santo e il Grande Venerdì, quando gli ortodossi hanno il permesso di essere assenti dal lavoro per pregare in chiesa. Ksenija Klimova, esperta di tradizioni e folklore greci, docente presso il Dipartimento di Filologia dell'Università Statale di Mosca, parla di danze pasquali, dolci e biscotti tradizionali e altre usanze legate alla celebrazione della radiosa risurrezione di Cristo in Grecia.

Ksenija, come si preparano i greci per la Pasqua?

Come in Russia, i preparativi iniziano dalla Settimana Santa. In greco si chiama "Εβδομάδα των Παθών" (cioè "Settimana della Passione") o "Μεγάλη εβδομάδα" ("Grande settimana"). Secondo la loro usanza, anche quelli che non hanno mantenuto il digiuno durante la Grande Quaresima non dovrebbero mangiare carne e latticini durante la Settimana Santa. Molte persone, soprattutto gli anziani, cercano di digiunare solo a pane e acqua durante questa settimana. Il Santo e il Grande Venerdì bevono solo acqua in cui aggiungono dell'aceto perché al Salvatore fu dato aceto quando era sulla Croce.

Le campane non suonano nella settimana santa in Grecia. Come dicono i greci: "οι καμπάνες χηρεύουν" ("le campane sono vedove").

Il Santo e Grande Mercoledì iniziano preparativi speciali: la gente riordina le loro case e prepara il cibo per il pasto pasquale. Nelle aree rurali i sacerdoti visitano le case dei paesani e benedicono il cibo pasquale. Sebbene in città i preti normalmente non visitino le case dei fedeli per questo scopo, i parrocchiani possono venire in chiesa per far benedire il loro cibo pasquale.

tsoureki

Fanno cuocere i kulichi il Giovedì Santo, come facciamo noi?

Sì, lo fanno. I greci hanno diverse varietà di dolci e biscotti pasquali. Per esempio, gli "τσουρέκι", ("tsoureki"), una torta dolce a treccia ricoperta di mandorle affettate.

La seconda torta più importante si chiama "Λαμπροκουλλούρα". Pascha in greco è "το Πάσχα", o "η Λαμπρή", che significa "splendente", "luminoso". Da qui il nome della pagnotta pasquale.

È decorata in modo molto interessante: al centro c'è una croce, e su entrambi i lati ci sono vari modelli cosmogonici, come uccelli, spirali e motivi a spina di pesce.

Il pane pasquale tradizionale era associato al matrimonio. Le donne non sposate lo cuocevano dimostrato quindi le loro abilità come future casalinghe. Si organizzavano fiere per scegliere il miglior pane pasquale. La fanciulla che lo cucinava era considerata "un buon partito" (allo stesso modo, il ragazzo che poteva recuperare la croce dall'acqua durante la festa della Teofania era considerato "un uomo che qualsiasi ragazza avrebbe sposato").

Alcuni esempi interessanti della cosiddetta etimologia popolare sono collegati al più importante festival cristiano. "Pascha" è un lessema preso in prestito dall'ebraico. Ma nella coscienza popolare è associato al verbo greco "pascho" (πάσχω), che significa "soffrire". Pertanto, il significato della festa è associato alla Passione di Cristo sulla croce.

Colorano anche le uova al Giovedì Santo?

Sì, per tradizione le uova pasquali sono rosse. Ma oggi (come in Russia) le uova sono disponibili in una varietà di colori. Dicono che quelli che sono in lutto tingono le loro uova blu o viola scuro, anche se io personalmente non l'ho visto fare.

La produzione commerciale si è sviluppata così tanto in Grecia che le uova sode colorate sono vendute nei supermercati prima della Pasqua.

Ci sono cerimonie speciali osservate durante la Settimana Santa?

In Tracia, per esempio, al Santo e il Grande Giovedì o al Venerdì la gente fa un'effigie di Giuda, la vestì con abiti vecchi, la porta in giro per il villaggio e canta canzoni rituali:

Ράτσα, κεράτσα

δωσ'μια κληματσίδα

να κάψουμε τον Οβριγιό

πόχει πολλή κασσίδα.

Βριγιός φορεί φτερό

στο κεφάλι το ξερό ...

"Ehi, brava signora,

donaci una vigna,

bruceremo un ebreo

fatto di molti sterpi,

l'ebreo ha un pennacchio

sulla sua testa avvizzita..."

In effetti, è una variante della cerimonia del rogo del manichino del "vecchio inverno" (Maslennitsa in Russia) alla Settimana dei latticini che precede la Grande Quaresima.

Ci sono vacanze pasquali in Grecia?

Sì, e durano quasi una settimana dopo la domenica di Pasqua. Ma in realtà per molti cominciano dal Santo e Grande Venerdì, quando le persone si godono un giorno libero. Quando i credenti vogliono prendersi una pausa al Venerdì Santo, i loro datori di lavoro sono molto comprensivi.

Nelle scuole e negli istituti di istruzione superiore le vacanze pasquali sono abbastanza lunghe da permettere agli studenti che vivono ad Atene di recarsi nei loro villaggi nativi nelle regioni e viceversa.

Come celebrano la Pasqua i greci?

La festa inizia alla notte prima della domenica pasquale. La maggior parte dei greci viene in chiesa solo per camminare nella processione e poi tornare a casa per celebrare il pranzo festivo. Nonostante ciò, la Pasqua per loro è prima di tutto una festa religiosa, e non vedono l'ora che arrivi l'evento più importante: "Cristo è risorto!"

I greci si riforniscono in anticipo di grandi candele. Il greco per "grande candela" (per esempio, una candela pasquale o nuziale) è λαμπάδα. Quindi, alcuni dei nostri termini differiscono. Il greco per "lampada da vigilia" di solito appesa davanti a un'icona è καντήλι; il greco per "incensiere" è "θυμιατήρι".

Le candele pasquali sono sempre rosse?

In Grecia non sono necessariamente rosse. Quando i Greci vengono in Russia per la Pasqua, chiedono con stupore: "Perché le vostre candele sono rosse ?!"

Nelle parrocchie si organizza un pasto pasquale?

No, i greci festeggiano a casa. Dopo il servizio festivo, le famiglie si riuniscono e vanno a casa di qualcuno per mangiare la zuppa pasquale, la μαγειρίτσα, fatta di carne di agnello. Di norma vanno da una padrona di casa che cucina perfettamente questo piatto. Questa zuppa non è troppo pesante e molto gustosa, quindi va bene dopo la funzione notturna. Poi tutti vanno a dormire, e la mattina dopo si alzano e iniziano i preparativi per le celebrazioni su larga scala. Arrostiscono un agnello o una capra allo spiedo nel cortile.

la zuppa pasquale μαγειρίτσα ("magiritsa")

In Grecia la cena pasquale è il pasto più sontuoso dell'anno. C'è anche un verbo speciale in greco, πασκάζω, che significa approssimativamente "gustare cibi sostanziosi e deliziosi, come a Pasqua".

Una vasta gamma di piatti è presente sulla tavola: biscotti e torte, uova colorate, carni...

Anche i greci hanno usanze di rompere le uova colorate?

Sì, le chiamano τσουγκρίζω. Un membro di ogni famiglia diventa il vincitore in questo "combattimento". Molti greci amano raccontare storie su come uno o un altro membro della famiglia abbia cercato di ingannarli usando un uovo di legno colorato invece di un uovo di gallina. I greci sicuramente racconteranno che una volta uno zio sembrava aver battuto tutti, che avevano voluto mangiare quell'uovo miracoloso, ma lui lo ha nascosto e la sua frode è stata scoperta. Storie simili sono anche molto diffuse nell'esercito.

C'è un'usanza nel nord della Grecia (Tracia, Macedonia) che si chiama χάσκα. Χάσκω significa "guardare a bocca aperta". Un uovo pasquale è attaccato a una corda e sospeso dal soffitto, e i concorrenti dovrebbero cercare di prenderlo mentre gira. Chi riesce a mangiare questo uovo è chiamato il "fortunato pasquale".

Un tempo, la gente raccoglieva i gusci d'uovo e li seppelliva sotto gli alberi da frutto in modo che potessero produrre più frutta.

In alcune regioni della Grecia la gente osserva l'abitudine di fare dei falò su Pascha. Il fuoco pasquale è molto importante per loro. A differenza dei russi, i greci non portano a casa il fuoco del Santo e Grande Giovedì, ma portano con loro il fioco della Pasqua. Se si osservano i fedeli che tornano a casa dopo la funzione di mezzanotte ad Atene, portando le candele accese con questo fuoco, si scopre che è uno spettacolo bellissimo.

A casa le persone sono solite tracciare croci su finestre, porte, case, animali e alberi da frutto (non ultimi gli alberi che non danno frutti) con il fuoco pasquale.

fuoco pasquale

Le lampade da vigilia si illuminano con il fuoco pasquale ardendo per tutto l'anno o almeno per un periodo della Settimana Luminosa.

La Fiamma pasquale viene anche trasmessa ai propri vicini – anziani, ammalati e quelli che non possono andare al servizio pasquale.

Come si festeggia la Pasqua nella Settimana Luminosa?

Le festività continuano nella Settimana Luminosa. Il primo giorno si chiama «Δευτέρα της αγάπης», cioè "il lunedì dell'amore". Nelle regioni greche dove era diffusa la vendetta di sangue, si eseguiva il rituale della αδελφοποιϊα (che significa "fratellanza giurata", "fraternizzazione"). I membri delle parti in lotta si facevano dei tagli sulle mani, mescolavano il sangue che scorre, si stringevano l'un l'altro le mani e diventavano così "fratelli di sangue". Naturalmente, non lo facevano solo i nemici, ma questo rituale era soprattutto associato alla riconciliazione. [1]

Questa usanza ha radici pagane (a volte versavano il sangue in una tazza e lo bevevano a turno), ma il tempo scelto era la Pasqua. Questa tradizione è familiare a tutti, anche se non è stata seguita in tempi recenti. È stata descritta molto vividamente da Nikos Kazantzakis (1883-1957) all'inizio del XX secolo. Alcuni dei miei contatti mi hanno raccontato di aver "fatto una fratellanza giurata" con qualcun altro decenni fa.

Il Lunedì luminoso si organizzano feste danzanti nella piazza di fronte alla chiesa frequentata da tutto il villaggio.

Nella Grecia insulare, i ragazzi erano soliti far oscillare le ragazze sulle altalene oppure dondolarsi al loro fianco nella Settimana Luminosa. Mentre dondolavano, cantavano brevi e romantiche canzoni popolari che contenevano due rime in quindici sillabe. Di norma, queste erano cantate dai ragazzi. A volte un giovane componeva tali canzoni sul posto al primo tentativo. Per esempio:

Κούνια μου, κούνησέ μου την, για να βραδιάσει η μέρα,

να ξημερώσει, να τη δω, να πάρει ο νους μου

"O altalena, fai dondolare questa ragazza per me, così che possa arrivare la sera

e poi venire l'alba, così che possa vederla e perdere il mio cuore per lei."

E le giovani donne rispondevano:

Που να χαρείς τα χέρια σου τα μαργαριταρένια

που κούνησαν κι άλλες πολλές, τώρα κουνάν και μένα

"Ammira e sii orgoglioso delle tue mani perlate,

che hanno spinto molte altre e ora stanno spingendo anche me".

Durante le fiere pasquali si svolgono competizioni sportive. Il vincitore è premiato con il miglior dolce pasquale cotto dalla sposa più desiderabile.

I festeggiamenti sono normalmente organizzati dalla chiesa. Oggi ogni villaggio ha una società popolare, e le persone cercano di suonare strumenti folk, cantare canzoni tradizionali e danzare.

Pasqua a Perachora. Anni 2000

Danzano anche i sacerdoti?

Tutti danzano alla Pasqua in Grecia, e il prete è sempre il primo ad aprire le danze. Ho fatto ricerche sul folclore locale nel villaggio di Perachora, nel sud della Grecia continentale. Ci sono due chiese lì, e ogni famiglia è registrata in una di queste parrocchie, quindi frequenta solo una di esse. Il lunedì luminoso eseguivano una danza a spirale, ciascuna famiglia nella propria parrocchia, diretta dal sacerdote. Prima danzavano in cerchio in chiesa, e poi uscivano danzando intorno alla chiesa. C'è una strada nel villaggio che collega queste due chiese. Così i due gruppi di parrocchiani si incamminavano danzando, si incontravano, danzavano per un po' di tempo scambiandosi i saluti e camminando in direzioni opposte gli uni verso gli altri,  continuando a danzare, e poi tornavano alle rispettive parrocchie per continuare le loro celebrazioni. Di nuovo, una sorta di "fratellanza giurata".

Pasqua a Perachora. Anni 2000

Stranamente, ora che tutti i vecchi sacerdoti che danzavano a Pasqua sono morti, la Chiesa ha assegnato a queste parrocchie nuovi sacerdoti giovani, che si rifiutano di danzare. E le anziane di Perachora sono assolutamente dispiaciute. Si lamentano: "I nostri padri, nonni e bisnonni hanno danzato, tutti i nostri sacerdoti hanno danzato, ma questi si rifiutano!"

E cosa cantano a Pasqua? Ci sono canzoni speciali, come le carole natalizie?

Come regola, ci sono canzoni a tema pasquale, ma qui non vediamo tanta diversità come vediamo alla Natività di Cristo o nella Settimana dei Latticini. Nelle canzoni è spesso menzionato Giuda, ma non necessariamente.

Σήμερα Χριστός Ανέστη

και εισ τους ουρανούς ευρέθη...

"Oggi Cristo è risorto,

ed è asceso al cielo..."

È vero, ci sono metafore ed elementi di cosmogonia in un certo numero di canzoni. Per esempio, possiamo trovare una metafora di giubilo cosmico o similitudini che sono una caratteristica tipica del folklore: "Ci sono giovani che stanno in piedi come alberi forti, e giovani fanciulle come alberi di limoni adornati di fiori".

Ma tutto sommato, tutti i testi sono nei limiti della tradizione cristiana.

cartolina pasquale

Ma ci devono essere alcuni riti oltre a quello che ha menzionato.

Per esempio, nel nord della Grecia, il Mercoledì luminoso si preparava la τουλούπα. Era una torcia fatta di lana di pecora. Una donna accendeva una grande fiamma e la portava mentre danzava a capo di una fila di ballerini.

In effetti, le pecore sono tradizionali animali "pasquali". Una settimana prima della Pasqua, la gente a volte portava i propri agnelli a casa per una settimana per ingrassarli. Davano loro nomi associati alla festa, per esempio "Lambros" (da "Lambri"), "Paschalis", ecc.

Nonostante i vari gradi di religiosità, la Pasqua è comunque la festa più importante per i greci. In Grecia è celebrata con una magnificenza maggiore di qualsiasi altra festa.

Nota

[1] Questa pratica non è ovviamente condonata dalla Chiesa, e alcuni santi padri greci hanno parlato contro di essa.

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