Rubrica

 

Informazioni sulla chiesa in altre lingue

Mirrors.php?locale=it&cat_id=18&id=205  Mirrors.php?locale=it&cat_id=18&id=602  Mirrors.php?locale=it&cat_id=18&id=646  Mirrors.php?locale=it&cat_id=18&id=647  Mirrors.php?locale=it&cat_id=18&id=4898 
Mirrors.php?locale=it&cat_id=18&id=2779  Mirrors.php?locale=it&cat_id=18&id=204  Mirrors.php?locale=it&cat_id=18&id=206  Mirrors.php?locale=it&cat_id=18&id=207  Mirrors.php?locale=it&cat_id=18&id=208 
Mirrors.php?locale=it&cat_id=18&id=3944  Mirrors.php?locale=it&cat_id=18&id=7999  Mirrors.php?locale=it&cat_id=18&id=8801  Mirrors.php?locale=it&cat_id=18&id=9731  Mirrors.php?locale=it&cat_id=18&id=9782 
Mirrors.php?locale=it&cat_id=18&id=11631         
 

Calendario ortodosso

   

Scuola domenicale della parrocchia

   

Ricerca

 

In evidenza

04/10/2023  Scoperte, innovazioni e invenzioni russe  
14/03/2020  I consigli di un monaco per chi è bloccato in casa  
11/11/2018  Cronologia della crisi ucraina (aggiornamento: 3 febbraio 2021)  
30/01/2016  I vescovi ortodossi con giurisdizione sull'Italia (aggiornamento: 21 dicembre 2022)  
02/07/2015  Come imparare a distinguere le icone eterodosse  
19/04/2015  Viaggio tra le iconostasi ortodosse in Italia  
17/03/2013  UNA GUIDA ALL'USO DEL SITO (aggiornamento: aprile 2015)  
21/02/2013  Funerali e commemorazioni dei defunti  
10/11/2012  I padrini di battesimo e il loro ruolo nella vita del figlioccio  
31/08/2012  I nostri iconografi: Iurie Braşoveanu  
31/08/2012  I nostri iconografi: Ovidiu Boc  
07/06/2012  I nomi di battesimo nella Chiesa ortodossa  
01/06/2012  Indicazioni per una Veglia di Tutta la Notte  
31/05/2012  La Veglia di Tutta la Notte  
28/05/2012  La preparazione al Matrimonio nella Chiesa ortodossa  
08/05/2012  La Divina Liturgia con note di servizio  
29/04/2012  La preparazione al Battesimo nella Chiesa ortodossa  
11/04/2012  CHIESE ORTODOSSE E ORIENTALI A TORINO  
 



Inizio  >  Documenti  >  Sezione 2
  Che cosa dicono i santi Padri sugli esorcismi e sugli esorcisti

teologie.net

20 gennaio 2016

Clicca per SCARICARE il documento come PDF file  
Condividi:

Ultimamente si è moltiplicato il numero dei sacerdoti "taumaturghi" che propongono incontri pubblici di esorcismo. Ma non si capisce il motivo per cui, di conseguenza, il numero degli indemoniati non diminuisce, ma anzi è in crescita. Perché?

Pochi ricordano la storia della guarigione di un indemoniato da parte di san Macario d'Egitto, in cui il santo ha detto: "Non trascurare mai andare alla chiesa di Dio e e di comunicarti ai misteri di Cristo il Signore! Questa [possessione] ti è capitata perché per cinque settimane non ti sei comunicato ai santi misteri". [1] l'idea si può facilmente osservare in una preghiera prima della comunione, in cui san Giovanni Crisostomo mostra il suo timore che, se non si comunica più spesso, "sarà rapito dal lupo diabolico". [2]

Così, la causa principale della possessione diabolica è la mancanza di vita spirituale ancorata nei sacramenti della Chiesa. Un cristiano che si confessa e si comunica sistematicamente, prega mattina e sera, rispetta i digiuni e adempie i comandamenti di Dio, anche se può avere abbastanza tentazioni da parte del demonio, non può però essere dominato da lui. E se i sacerdoti esorcisti non insegnano e non aiutano i fedeli a vivere una vita spirituale equilibrata, ma non fanno altro che promuovere se stessi come grandi operatori di miracoli, il diavolo si prenderà ancor più gioco sia dei poveri fedeli, sia dei sacerdoti.

È importante capire chi può leggere gli esorcismi, a chi possono essere letti e in quali condizioni. Normalmente, gli esorcismi si leggono solo su persone indemoniate e senza presenza del pubblico. Alle funzioni di esorcismo, che devono obbligatoriamente essere precedute dalla confessione, possono partecipare al massimo i parenti della persona indemoniata, per pregare insieme con il sacerdote e per alleviare le sofferenze di chi è posseduto. È inoltre raccomandabile di leggere gli esorcismi durante i giorni o i periodi di digiuno e accanto alla Liturgia e alla comunione.

La personalità dell'esorcista è un problema un po' più complicato e, già nel quarto secolo, la Chiesa ha stabilito che questo ministero carismatico si compia solo con l'approvazione del vescovo. Pertanto, qualsiasi prete che vuole leggere altri esorcismi diversi da quelli battesimali deve avere la benedizione del suo vescovo (cfr Canon 26 di Laodicea: "Non è lecito che quelli che non sono stati inviati dal vescovi si mettano a esorcizzare, né in chiesa, né nelle case").

In aggiunta a questo requisito canonico, ignorato dai più con nonchalance, la tradizione della Chiesa parla di alcune condizioni spirituali necessarie alla persona che si assume questo ministero. A questo proposito trascriverò alcune citazioni dalle "conversazioni spirituali" di san Giovanni Cassiano:

"Gli uomini [virtuosi] non consideravano in alcun modo un merito il loro potere di fare miracoli e confessavano che questo non era un loro dono, ma che veniva dalla misericordia del Signore, rifiutando con tali parole apostoliche l'ammirazione degli altri nei loro confronti: "Fratelli, perché ci guardate sorpresi, come se l'avessimo fatto camminare per nostro potere o pietà" (At 3:12). Dicevano che nessuno deve essere lodato per i doni e i miracoli di Dio, ma piuttosto per i frutti della virtù, che spuntano dal potere della mente e delle azioni. Spesso, come ho detto, la gente corrotta nella mente e colpevole davanti davanti alla fede scaccia i demoni nel nome di Dio e compie grandi miracoli. [3]

"Lo stesso autore di tutti i segni e meraviglie, chiamando i discepoli a trasmettere il suo insegnamento, mostrò loro chiaramente che cosa dovevano imparare da lui i suoi veri ed eletti credenti: "Veni, disse, e imparate da me, [...] io sono mite e umile di cuore "(Matteo 11:29). Questa è una cosa che tutti possono imparare e compiere, ma operare segni e prodigi non è sempre cosa possibile, né utile, né permessa a tutti. L'umiltà, di conseguenza, è la maestra di tutte le virtù; è il fondamento più duraturo della costruzione celeste, nonché il dono personale e glorioso del Salvatore. [...] Ma l'uomo che vuole comandare gli spiriti maligni o dare la salute ai malati e mostrare alle folle segni meravigliosi per proprio vanto, anche se può invocare il nome di Cristo, è ancora estraneo a Cristo, perché la mente orgogliosa non segue il maestro dell'umiltà. [...] Questo è il motivo per cui i nostri potenti non hanno mai pensato che sono i monaci onesti e liberi dalla malattia della vanagloria a scacciare pubblicamente gli spiriti maligni, disprezzando di fronte agli ammiratori questa dono che essi stessi hanno preteso. [...] E quindi, se qualcuno compirà segni simili, non avranno la nostra lode per i miracoli, ma per il decoro della sua vita pura, e non si dovrebbe cercate di vedere se i demoni si sottomettono a loro, ma se partecipano all'amore descritto dall'apostolo (I Corinzi 13:1-8). [4]

"Il miracolo di liberare la propria carne dal gli inviti alla sensualità è più grande rispetto a scacciare gli spiriti maligni dai corpi degli altri; il segno del ritegno dagli impulsi omicidi della rabbia per la virtù della pazienza è più elevato che comandare a chi governa l'aria; ed è più utile proteggere il cuore dalle avide punture della disperazione che eliminare le malattie e le infermità del corpo degli altri. Alla fin fine, per molti versi è una virtù più brillante e un avanzamento più degno di lode curare malattie della propria anima, rispetto a quelle del corpo di un altro. Quanto più l'anima è al di sopra della salute corpo e quanto più è necessaria la sua salute, e quanto più prezioso e speciale è il suo essere, tanto peggiore e più pericolosa è la sua caduta. [5]

Una cosa interessante è stata detta da abba Giovanni, discepolo di abba Barsanufio:

"Contro ogni passione non vi è nulla di più utile che chiamare il nome di Dio. L'opposizione con la parola (di fronte alle passioni), non è possibile a tutti, ma solo agli uomini potenti ai quali i demoni si sottomettono. Infatti, se un uomo debole vuole resistere, i diavoli ridono di lui come di uno che vuole opporsi pur essendo sotto il loro potere. Allo stesso modo, scacciarli è possibile ai grandi che hanno potere. Quale santo lotta il diavolo, quanto san Michele (Giuda 9-10)? Questo è perché ne ha il potere. A noi deboli non resta che ricorrere al nome di Gesù. Infatti, secondo la Scrittura, le passioni sono demoni, e si scacciano nel nome di Gesù (Atti 8:7, 16:18)". [6]

Sulla base di tutto questo, ci rendiamo conto che non tutti possono leggere esorcismi, soprattutto perché questa cosa non è nemmeno necessaria. E non mi riferisco qui alla pericolosa distinzione tra preti sposati e preti monaci, perché naturalmente la tonsura monastica non rende nessuno degno di leggere esorcismi più di quanto non lo faccia la lunghezza della barba, ma piuttosto l'autorità canonica e spirituale che un prete deve avere.

Ho sentito da alcuni sacerdoti giustificazione che dal momento che il testo delle "molitfe" (preghiere esorcistiche) attribuite a san Basilio [7] si trova in ogni edizione del Molitfelnic, o Benedizionale (e da poco è disponibile anche in internet), questo significa che le "molitfe" possono essere lette da qualsiasi sacerdote e a qualsiasi credente, per prevenire un'eventuale possessione. Tuttavia, la disponibilità di queste preghiere non deve diventare una tentazione, perché sono altrettanto accessibili le preghiere di tonsura monastica o di ordinazione monaco, ma questo non significa che tali preghiere possano essere fatte da chiunque e a chiunque.

Proprio per questo, per rimuovere i vari abusi e follie tanto diffusi nella pratica parrocchiale e monastica, credo che gli editori del Molitfelnic dovrebbero fare alcune precisazioni più chiare nell'introduzione di queste preghiere, perché per il momento non è chiaro da chi, a chi, quando e come possono essere lette.

P.S. Maggiori dettagli sulla storia delle preghiere di esorcismo si possono trovare nel mio libro sulla santa Unzione, che sarà pubblicato a breve.

Note

[1] Vita di San Macario l'Egiziano, in PSB vol. 16, Bucarest, 1992, pag. 27. Tra l'altro, cinque settimane sono solo 35 giorni, un numero inferiore a quello raccomandato da alcuni confessori, di ricevere la comunione non più frequentemente di una volta ogni 40 giorni.

[2] Dall'insegnamento di san Macario traiamo l'idea che la comunione rara favorisce l'opera del diavolo. È quindi comprensibile il gran numero di indemoniati di oggi. La possessione demoniaca può non essere direttamente correlata alla comunione, ma può anche essere il risultato di una comunione indegna, come nel caso di Giuda, così come può essere la causa di una comunione rara, come insegnano i santi Padri.

[3] Giovanni Cassiano, Sui carismi divini, VI, in PSB 57 (1990), p. 572.

[4] Ibidem, VII, pp. 572-573.

[5] Ibidem, VIII, pp. 573-574.

[6] Responso 304 in Filocalia vol. 11, pp. 386-387. (Citato dall'edizione elettronica)

[7] Alcuni chiamano queste preghiere anche "il libro di san Basilio," senza sapere che san Basilio ha scritto una moltitudine di libri e che tali preghiere di esorcismo a lui attribuite molto probabilmente non sono sue. Ci sono alcuni che, quando sentono parlare di "preghiere di san Basilio" non hanno alcuna reazione particolare, ma non appena sentono la parola slava "molitfă" (o in modo caricaturale, "moliftă") provano immediatamente emozioni, percependo qualcosa di "potente", anche se "preghiera" e "molitfă" significano esattamente la stessa cosa.

Condividi:
Inizio  >  Documenti  >  Sezione 2