Rubrica

 

Informazioni sulla chiesa in altre lingue

Mirrors.php?cat_id=36&locale=it&id=205  Mirrors.php?cat_id=36&locale=it&id=602  Mirrors.php?cat_id=36&locale=it&id=646  Mirrors.php?cat_id=36&locale=it&id=647  Mirrors.php?cat_id=36&locale=it&id=4898 
Mirrors.php?cat_id=36&locale=it&id=2779  Mirrors.php?cat_id=36&locale=it&id=204  Mirrors.php?cat_id=36&locale=it&id=206  Mirrors.php?cat_id=36&locale=it&id=207  Mirrors.php?cat_id=36&locale=it&id=208 
Mirrors.php?cat_id=36&locale=it&id=3944  Mirrors.php?cat_id=36&locale=it&id=7999  Mirrors.php?cat_id=36&locale=it&id=8801  Mirrors.php?cat_id=36&locale=it&id=9731  Mirrors.php?cat_id=36&locale=it&id=9782 
Mirrors.php?cat_id=36&locale=it&id=11631         
 

Calendario ortodosso

   

Scuola domenicale della parrocchia

   

Ricerca

 

In evidenza

04/10/2023  Scoperte, innovazioni e invenzioni russe  
14/03/2020  I consigli di un monaco per chi è bloccato in casa  
11/11/2018  Cronologia della crisi ucraina (aggiornamento: 3 febbraio 2021)  
30/01/2016  I vescovi ortodossi con giurisdizione sull'Italia (aggiornamento: 21 dicembre 2022)  
02/07/2015  Come imparare a distinguere le icone eterodosse  
19/04/2015  Viaggio tra le iconostasi ortodosse in Italia  
17/03/2013  UNA GUIDA ALL'USO DEL SITO (aggiornamento: aprile 2015)  
21/02/2013  Funerali e commemorazioni dei defunti  
10/11/2012  I padrini di battesimo e il loro ruolo nella vita del figlioccio  
31/08/2012  I nostri iconografi: Iurie Braşoveanu  
31/08/2012  I nostri iconografi: Ovidiu Boc  
07/06/2012  I nomi di battesimo nella Chiesa ortodossa  
01/06/2012  Indicazioni per una Veglia di Tutta la Notte  
31/05/2012  La Veglia di Tutta la Notte  
28/05/2012  La preparazione al Matrimonio nella Chiesa ortodossa  
08/05/2012  La Divina Liturgia con note di servizio  
29/04/2012  La preparazione al Battesimo nella Chiesa ortodossa  
11/04/2012  CHIESE ORTODOSSE E ORIENTALI A TORINO  
 



Inizio  >  Documenti  >  Sezione 12
  Perché ci rivolgiamo direttamente alla Croce in preghiera come a una persona?

dell'arciprete Andrej Nikolaidi

Pravoslavie.ru

27 settembre 2016

Clicca per SCARICARE il documento come PDF file  
Condividi:

In questa grande festa dell'Esaltazione della preziosa e vivificante Croce, l'arciprete Andrej Nikolaidi cerca di spiegare se è vero che gli ortodossi considerano la Croce una sorta di organismo vivente, in grado di pensare, di sentire, di prendere decisioni e di agire spontaneamente.

Per molti cristiani ortodossi, che iniziano a esplorare il tesoro della preghiera cristiana e cercano di approfondire il significato delle preghiere, dopo aver letto le preghiere alla Croce può sorgere la domanda: "Perché ci rivolgiamo direttamente in preghiera alla Croce, un oggetto di legno, come a una persona? "

Infatti, secondo la tradizione liturgica ortodossa ci sono una serie di preghiere di invocazione connesse al ricordo del sacrificio di Cristo il Salvatore sulla Croce, e molto spesso tali invocazioni contengono ricorsi diretti alla Croce del Signore. L'esempio più lampante è la preghiera alla Croce preziosa, che si trova nei libri di preghiera al termine delle preghiere della sera, e che inizia con le parole "Sorga Iddio...", in cui chiediamo: "O preziosissima e vivificante Croce del Signore! Assieme alla nostra Sovrana, la Vergine Madre di Dio, e a tutti i santi, vieni in mio aiuto nei secoli. Amen". Dopo aver letto questa e altre preghiere può sembrare che l'Ortodossia consideri la Croce come una sorta di organismo vivente, in grado di pensare, di sentire, di prendere decisioni e di agire spontaneamente. Ma, naturalmente, non è così.

Per una comprensione ortodossa della sostanza di questa domanda dobbiamo renderci conto che la tradizione liturgica ortodossa è espressione della profonda esperienza della vita della Chiesa nello Spirito Santo, che la preghiera è non solo e non tanto una recita davanti a Dio delle nostre richieste, né un elenco di nostre necessità o desideri inviato alla cancelleria celeste. La preghiera è soprattutto il mistero della comunione con il nostro Creatore. Si tratta di un grande atto di creazione di fronte a Dio, la contemplazione della grazia di Dio, la dimora nei raggi della luce increata di Dio; è il volo dell'anima umana e una co-creazione con il Creatore; è un atto di comunione nella corrente della vita divina. E, naturalmente, non è possibile semplificare questo grande mistero, ridurlo a una mera formalità, al regno dell'arida aritmetica.

Dobbiamo anche notare che la tradizione di preghiera liturgica ortodossa è antica di duemila anni ed è costruita sulle fondamenta della tradizione di preghiera veterotestamentaria, sulle fondamenta dell'antica filologia classica, della letteratura ellenica greco-siriana, che ha assorbito in sé quanto di meglio è nato dall'anima umana, diretta verso il cielo e il Creatore, affinando tutte queste realizzazioni umane nella fornace della Chiesa, nel fuoco dello Spirito Santo.

Senza dubbio, il canone di preghiera è un modello di alta poesia. A conferma di questa tesi è sufficiente ricordare che la rima sistematica organizzata si incontra per la prima volta proprio nella tradizione di preghiera liturgica della Chiesa, nell'inno Acatisto alla Santissima Madre di Dio. Naturalmente, nella poesia esistono mezzi speciali per impartire un certo dinamismo e tonalità emotiva al prodotto dell'anima umana – i cosiddetti tropi e modelli. Uno di questi mezzi è la personificazione, cioè l'applicazione agli oggetti o ai fenomeni inanimati le caratteristiche e le azioni degli oggetti animati. L'esempio più vivido dell'uso della personificazione nella Bibbia è l'invettiva del santo profeta Mosè il Veggente di Dio, che si trova nel trentaduesimo capitolo del libro biblico del Deuteronomio, in cui il profeta invita i cieli e la terra a testimoniare le sue parole: Porgete orecchio, o cieli, e parlerò; e ascolta, o terra, le parole della mia bocca (Dt 32:1). San Gregorio il Teologo, lasciando Costantinopoli e pronunciando le sue ultime parole di consolazione per il suo gregge, rivolge a un addio al suo tempio. Naturalmente, né il profeta Mosè né san Gregorio consideravano la terra o le pareti della chiesa come persone animate. Parlavano nella lingua del loro tempo, con immagini poetiche, desiderando sottolineare l'importanza di questo o quell'evento di vita privata o pubblica, dando a questi oggetti o eventi le proprietà di un oggetto animato.

Ed è proprio con tale personificazione che ci rivolgiamo alla Croce di Cristo nella tradizione della preghiera liturgica ortodossa, nelle nostre preghiere alla Croce preziosa. Come in tutte le preghiere della Chiesa ortodossa, questa preghiera conserva un rigoroso cristocentrismo. Il centro di ogni invocazione ortodossa è Dio. Se ascoltiamo con attenzione le parole di questa preghiera, allora capiremo che stiamo supplicando che la Croce ci salvi "per la potenza di colui che su di te [cioè, sulla Croce] fu crocifisso, il nostro Signore Gesù Cristo; disceso agli inferi, egli ha vinto la potenza del diavolo e ti ha donato a noi, Croce preziosa, per respingere ogni nemico". In questo modo, la fonte della forza miracolosa della Croce è Dio stesso, crocifisso sulla Croce, ed è proprio a lui che ci rivolgiamo in preghiera, trovando la sua espressione in belle forme poetiche.

Condividi:
Inizio  >  Documenti  >  Sezione 12