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  Quanto è importante la corretta teologia?

dal blog di padre John Whiteford

5 giugno 2015

 
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"Perché l' Ortodossia insegna che bisogna avere una perfetta cristologia nicena per poter essere salvati, quando i primi cristiani ebrei non avevano la cristologia articolata dai Concili di Nicea e Calcedonia? Secondo Nicea, molti dei primi cristiani ebrei sarebbero stati eretici, così come diversi Padri della Chiesa, dal momento che erano subordinazionisti. Non possiamo nemmeno parlare di un dogma della Trinità fino al Concilio di Costantinopoli".

La Chiesa insegna una perfetta cristologia nicena, ma non credo che la Chiesa insegni che ogni individuo deve avere una perfetta comprensione di tale cristologia, per poter essere salvato. Ci sono molte persone che non hanno la capacità intellettuale di avere una perfetta comprensione della cristologia ortodossa o della teologia trinitaria. Dovremmo sicuramente cercare di capire queste cose, per quanto possiamo, ma a salvarci non è la capacità di rispondere giusto a un quiz sulla teologia. Può essere salvato anche chi ha credenze che possono essere dimostrate erronee, ma le credenze erronee possono portare lontano dalla via della salvezza, e questo è il motivo per cui la Chiesa si sforza di correggere tali persone. Tuttavia, è solo quando qualcuno si rifiuta di essere corretto da parte della Chiesa che si taglia fuori dalla Chiesa, che è l'arca della salvezza. Per ulteriori informazioni in merito, vorrei suggerire di leggere "Il cristianesimo o la Chiesa?" del neomartire Ilarion (Troitskij).

Non sono sicuro di quali Padri della Chiesa siano accusati di essere stati subordinazionisti, ma prima che la Chiesa abbia chiarito una dottrina, si trovano spesso individui che usano un linguaggio impreciso, ma questo non significa che abbiano sostenuto idee eretiche. Ma anche se alcuni di loro avessero avuto opinioni che sono state successivamente chiarite come eretiche, chiaramente non hanno rifiutato la correzione della Chiesa in materia.

Per quanto riguarda i "cristiani ebrei" a cui si fa riferimento, probabilmente si tratta degli ebioniti, e questi erano di fatto una setta eretica. Nella maggior parte dei primi centri cristiani si trovava un forte nucleo ebraico al tempo degli Apostoli, e quei cristiani ebrei sono rimasti parte della corrente principale della Chiesa.

La parola "Trinità" non si trova nel Nuovo Testamento, ma vi si insegna la dottrina. Una cosa che gli ebrei avevano molto chiara al tempo del Nuovo Testamento è che Dio è uno (Deuteronomio 6:4). E tuttavia, nel Nuovo Testamento, ci viene detto più volte che Cristo è Dio (ad esempio, Giovanni 1:1; Giovanni 8:58; Giovanni 20:28), e ci viene detto di battezzare nel nome (singolare) del Padre, del Figlio, e del santo Spirito (Matteo 28:19). Quindi, chiaramente, la Chiesa ha sempre insegnato che Dio è uno, in un certo senso; e tre in un altro senso. La Chiesa ha definito questo insegnamento in maggiore dettaglio solo perché era necessario correggere le eresie che erano sorte. La fede della Chiesa è stata trasmessa ai santi una volta per sempre (Giuda 3), e quindi respingiamo l'idea che la nostra fede sia cambiata, o che abbia subito aggiunte fin dai tempi degli apostoli. Ma i nostri insegnamenti sulla fede sono certamente diventati più precisi nel corso del tempo, quando la necessità di correggere le nuove eresie lo ha reso necessario.

Il più antico uso a noi noto della parola "Trinità" (in greco Τριάδος) è negli scritti di san Teofilo di Antiochia, da un'opera scritta circa nell'anno 180 (Apologia ad Autolycum 2,15). Anche se questo è il primo uso documentato del termine, è usato in modo tale sa suggerire che non fosse stato appena coniato, e quindi probabilmente era in uso ben prima di allora... ma in ogni caso, il fatto che il vescovo di un tale importante centro del cristianesimo primitivo utilizzasse il termine senza alcun accenno al fatto che fosse controverso, dimostra che era considerato del tutto coerente con la fede del suo tempo. San Teofilo divenne vescovo di Antiochia nell'anno 169, e se presumiamo che avesse almeno 30 anni in quel momento, questo significa che raggiunse la maggiore età quando molti che avevano conosciuto gli apostoli erano ancora presenti nella Chiesa.

Noi non siamo salvati dal fatto di avere una retta dottrina, o di avere una conoscenza perfetta degli insegnamenti della Chiesa. Noi siamo salvati per grazia mediante la fede che opera per mezzo dell'amore (Efesini 2:8-10; Galati 5:6; Giacomo 2:24). Ma avere amore vuol dire che dobbiamo avere umiltà e amore per la Chiesa, che ci ispira a cercare di conformarci agli insegnamenti della Chiesa, e non a pensare di essere noi stessi più saggi degli apostoli e dei padri che ci hanno trasmesso la fede. E anche se non ci avvicineremo mai perfettamente alla comprensione della dottrina della Trinità, se siamo pienamente e fedelmente uniti con la Chiesa, la Chiesa (che comprende questa dottrina perfettamente) ci guiderà in sicurezza lungo il sentiero della salvezza.

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