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  Arciprete Andrew Phillips: Domande e risposte dalla corrispondenza recente (maggio 2015)

dal blog del sito Orthodox England

27 maggio 2015

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I suoi scritti sembrano essere diventati meno apocalittici e più ottimisti negli ultimi 10-15 anni o giù di lì, come mai?

Negli anni '70, '80 e '90 pensavamo che fosse probabilmente la fine, che ci fosse poca speranza per qualsiasi rinascita dell'Ortodossia in Russia, e che quindi al di fuori della Russia, la piccola ROCOR avrebbe solo dovuto resistere fino alla fine, una fine al massimo a qualche generazione di distanza. Per esempio, ricordo quando ho incontrato nel 1977 a Parigi l'anziana vedova del filosofo e inventore della 'teologia eucaristica', padre Nikolaj Afanas'ev (lei era molto più ortodossa di lui). Matushka mi ha detto con disperazione, 'la Russia è finita'. Naturalmente, molti di quelli che nella sua generazione avevano vissuto la rivoluzione e l'esilio pensavano esattamente questo.

Io stesso avevo grandi dubbi sul fatto che avrei visto un risveglio nel corso della mia vita. Gli anni '90 sotto Eltsin hanno portato poche speranze; sembrava che dopo le oscenità dell'ateismo la Russia si sarebbe limitata a copiare l'Occidente in termini di continua apostasia. Eppure, fin dal Concilio del Giubileo del mese di agosto 2000 e dalla canonizzazione dei nuovi martiri e confessori, abbiamo cominciato a vedere la tanto attesa trasfigurazione. Tutto è cambiato in quel giorno, come si è visto nel miracolo della Croce apparsa nel cielo di allora. La Russia è la chiave, se la Russia viene restaurata, ne conseguirà la restaurazione del resto del mondo ortodosso dalla decadenza e dalla 'mezzodossia'. Sono i segni di questo processo che stiamo seguendo ora con tanto ardore.

Non è troppo ottimista? Guardi tutti i problemi in Russia, l'aborto, l'alcolismo, la criminalità, il nominalismo di massa, l'Ucraina.

Ho sempre detto che la restaurazione in Russia è sul filo del rasoio. Tutto può ancora andare in un modo o nell'altro. L'Ucraina è un grande avvertimento che dimostra quanto sia fragile la situazione. Ciò che si nasconde dietro la guerra civile nell'Ucraina è la crisi spirituale del nominalismo che dimostra la sua fragilità. I cosiddetti ucraini ortodossi difendono le statue di Lenin, il mostro che ha creato l'Ucraina! Che tipo di Ortodossia è questa? Non è più ortodossa rispetto agli uniati che vogliono erigere statue di Hitler.

Washington può ancora minare tutto ciò, come abbiamo visto a Costantinopoli dal 1948, quando i suoi agenti hanno deposto il patriarca ortodosso e lo hanno sostituito con il loro burattino. Ora, in tutti i Balcani e nel Medio Oriente, Washington, a volte direttamente, a volte indirettamente tramite il suo vassallo, l'Unione Europea, sta attaccando il ventre molle del mondo ortodosso. In paesi decadenti, siano essi la Siria, la Romania, la Bulgaria, la Serbia, l'Ucraina, che sta cercando di distruggere la Chiesa ortodossa come ultimo baluardo contro l'Anticristo, che i neocon di Washington mirano a intronizzare nel loro stato cliente di Israele. Dovunque ci sia decadenza nella Chiesa ortodossa, là Washington e le sue colonie attaccano e intimidiscono. Dobbiamo essere forti e resistere consapevolmente – allora non ci potranno attaccare.

Questo spiega la situazione attuale in Macedonia?

Sì. Washington si è così adirata quando la Russia ha fatto liberare il vescovo Jovan dalla sua prigione macedone e quando la Russia ha proposto di inviare un gasdotto attraverso la Turchia, la Grecia e la Macedonia (i politici bulgari corrotti da Washington non lo avevano accettato nel loro paese), che ha deciso di organizzare una rivoluzione colorata in Macedonia con i suoi clienti, i mafiosi albanesi del Kosovo. Questo è ciò che sta accadendo in questo momento.

Come sta reagendo la Chiesa serba?

È in un dilemma. Gli americani avevano già posto il veto all'elezione del metropolita Amfilohije del Montenegro come patriarca serbo, ma non tutto sta andando a modo loro, proprio come nelle Chiese romena e greca, nonostante le loro manipolazioni locali. In particolare in Grecia, la venerazione delle reliquie di Santa Barbara da parte di centinaia di migliaia di persone irrita fortemente gli americani. Tutto ciò che è tradizionalmente ortodosso li infastidisce immensamente perché mostra automaticamente la solidarietà con la Chiesa russa, che stanno facendo sforzi disperati per distruggere, come proclamano apertamente i loro leader neocon. Tuttavia, sono infastiditi soprattutto dalla resistenza degli ucraini alle loro marionette a Kiev e alle stragi di massa da loro ordinate. Gli ortodossi sembrano essere sul punto di vincere. Questo è un miracolo. Siamo fiduciosi che la profezia dell'anziano Giona di Odessa si potrà ancora avverare. Ma come tutte le profezie, ha bisogno del pentimento di massa per diventare realtà.

Quale profezia?

Che la vittoria per l'Ortodossia arriverà in Ucraina, ma solo dopo una Pasqua di sangue (nel 2014) e una Pasqua di fame (nel 2015), nella Pasqua del 2016.

Tutti questi eventi stanno accadendo lontano, nei Balcani o nel Medio Oriente, sicuramente non riguardano noi qui in Occidente?

Oh, sì, ci riguardano. Per esempio, la Chiesa russa affronta un'immensa opposizione alla creazione anche di una sola nuova parrocchia nel mondo occidentale. D'altra parte, l'Occidente sostiene la creazione di parrocchie del Patriarcato di Costantinopoli. Perché? Perché le controlla pienamente attraverso la massoneria, ecc. È così a livello locale nell'Inghilterra orientale, ed è così in tutto il mondo occidentale. Attenzione alle quinte colonne. Guardate quanti anni abbiamo dovuto aspettare per la nuova cattedrale russa a Parigi. È stata appena posata la prima pietra – con un ritardo di cinque anni, e dodici anni dopo che è stata fermata con una serie di ritardi, alcuni creati dall'ex sindaco omosessuale di Parigi.

Come si fa a resistere? Come si fa a ottenere qualsiasi risultato contro l'istituzione di un'ortodossia massonica, come quella che è stata promossa in Occidente? Perché non è apparsa una 'Chiesa occidentale istituzionale', quando così tanto è stato fatto per crearla?

Grazie all'immigrazione di ortodossi reali provenienti dall'Europa dell'Est, non è stata costituita una 'Eurochiesa'. Gli immigrati sono giunti in Occidente negli ultimi 15 anni e hanno salvato la situazione, sostenendo noi, che una volta eravamo una piccola minoranza, su cui le istituzioni erano solite sputare e voltare le spalle in disprezzo e condanna. Gli ortodossi reali non possono più essere ignorati in Occidente – per la gran collera dei mezzi ortodossi. Questi avevano contato sulla creazione di una sorta di 'Euro-Ortodossia' indebolita, una 'Ortodossia lite', controllata da Costantinopoli (cioè, controllata dal Dipartimento di Stato americano) come quella finlandese in tutta l'Europa occidentale. La si doveva costruire su mezzi convertiti europei protestantizzanti e su ortodossi decaduti di seconda e terza generazione. Era un progetto folle, come quello di un accanito fumatore che aveva cercato di costruire un'Ortodossia americana  basandosi su ex episcopaliani ed ex uniati convertiti a metà.

Perché l'Occidente è così opposto alla Chiesa russa in particolare?

Proprio perché non rappresentiamo una sorta di folklore balcanico o una loggia massonica con approvazione istituzionale, ma la Chiesa di Dio senza compromessi. Il diavolo è arrabbiato con noi e così usa i suoi agenti contro di noi. Ovunque ci sia compromesso in materia di fede, c'è il diavolo. Questi non vuole l'integrità. Come dice il vecchio proverbio, 'il diavolo crea sempre una cappella accanto a una chiesa'. Questo è diventato lampante nel 2006, quando l'establishment e i media britannici hanno così vigorosamente approvato lo scisma nella diocesi di Surozh in questo paese e hanno lanciato una campagna al vetriolo contro la Chiesa russa. Il loro odio era davvero scioccante, per uno scisma piccolo e spiritualmente irrilevante! Ma l'establishment difende sempre i suoi soggetti, così come è sempre agitato quando viene contrastato; questo mondo non vuole alcun testimone dell'altro mondo.

La stessa situazione prevale in tutti gli altri paesi occidentali, dove alcuni esponenti religiosi, accademici e laici dell'OCA negli Stati Uniti e della giurisdizione di Parigi in Francia lavorano per i servizi segreti russofobi di questi paesi. Noi non dobbiamo mai perdere la nostra libertà nella Chiesa russa, come questi hanno perduto la loro. Una volta che hai perso la libertà, sei spiritualmente compromesso. E cerchiamo di essere sinceri, questo è successo anche ad alcuni individui nella ROCOR tra gli anni '70 e gli anni '90. Può succedere ovunque. Come dicono i servizi segreti: 'Ogni uomo ha il suo prezzo'. Questo è il livello di cinismo con cui operano.

Quindi, come possiamo resistere?

Come un mio nuovo conoscente cattolica mi ha detto solo pochi giorni fa, 'L'Ortodossia? È una forma avanzata di cattolicesimo, non è vero?' Mi ha colpito questo punto di vista dall'esterno. Ciò che è certamente vero è che ci sono individui ai margini della Chiesa ortodossa che non confessano affatto 'una forma avanzata di cattolicesimo', ma confessano un cattolicesimo moderno, vale a dire una forma degradata di protestantesimo, di fatto, più o meno una laicità .

Allora cosa dobbiamo fare?

Dobbiamo invertire i processi attraverso i quali la Chiesa in Occidente si è degradata nel cattolicesimo e quindi i processi con cui il cattolicesimo si è degradato a sua volta. Ciò significa tornare a prima del 1054.

Puo' spiegare come, in dettaglio?

Cresciuto in Inghilterra, una data storica che conoscevo anche da bambino piccolo, come tutti i bambini, era quella del 1066, la battaglia di Hastings. Mi sono reso conto che era molto importante a livello locale, ma non ho capito il suo contesto generale fino a qualche anno più tardi, per mezzo della Chiesa. Più tardi, ponendo quella data del 1066 nel suo contesto storico come ortodosso, mi sono reso conto che era tutto collegato con i processi che avevano avuto luogo nel corso dell'XI secolo, processi attraverso i quali era stato fondato il cattolicesimo e, attraverso di esso, un mondo europeo occidentale del tutto indipendente e separato dalla Chiesa di Dio, con le sue false istituzioni cristiane.

In altre parole, ho scoperto che il 1066 non era una data isolata scollegata da tutto il resto, ma era parte di un processo molto più ampio, di cui la provinciale Inghilterra era solo una parte. A livello locale, significava la degradazione finale dell'Inghilterra come paese ortodosso, ma questa è la stessa cosa che era accaduta prima altrove, nella 'terra dei franchi', la Francia settentrionale e la Germania occidentale, poi in Italia meridionale e in Spagna, ed era accaduta altrove più tardi, nelle crociate in Medio Oriente e con i cavalieri teutonici in Europa orientale. L'obiettivo era quello di trasformare il mondo intero in una 'terra dei franchi' – il che è quello che Washington sta cercando di fare in Ucraina e Macedonia in questo momento, 950 anni più tardi.

Inoltre, la situazione che si è sviluppata nel 1066 in Inghilterra si è protratto fina ad oggi; siamo ancora occupati dai normanni, perché non vi è stato alcun pentimento. Incredibilmente, il 1066 è ancora segnato nell'ambiente dall'establishment come una sorta di progresso o vittoria, come la nascita d'Inghilterra, invece della sua morte! Questo è il risultato di una totale mancanza di pentimento. La mancanza di pentimento giustifica sempre il male. Guardate i neocon negli Stati Uniti oggi di come esempi di mancanza di pentimento e la giustificazione del male! Ricordate Madeleine Albright che ha detto che la morte di centinaia di migliaia di bambini iracheni è stato 'un prezzo che valeva la pena pagare'. I nazisti dicevano la stessa cosa. Non c'è da meravigliarsi che i neoconservatori sostengano i neo-nazisti a Kiev. Provengono dalla stessa scuderia.

E nessun pentimento significa nessuna restaurazione. Allora cosa dobbiamo fare per ristabilire la verità? Dobbiamo de-normannizzarci o, per dirla nel suo contesto generale europeo e mondiale, de-franchizzarci, in altre parole, dobbiamo ritornare alla Chiesa e al modo di pensare della Chiesa. Questa è una cosa assolutamente vitale, se mai vogliamo fondare una metropolia in Europa occidentale, la base per una nuova Chiesa locale.

Lei parla del 1066, data dietro la quale si nasconde il 1054; ci sono altre date del genere nascoste nella storia?

Assolutamente sì, e molte. Vedete, una corretta comprensione della Chiesa è la chiave per comprendere il passato, così come una corretta comprensione della Chiesa è la chiave per capire il futuro. Ciò che non ha senso in termini secolari ha sempre senso quando è visto alla luce della Chiesa – o nelle tenebre dell'assenza della Chiesa. Il 1066 non ha un senso spirituale fino a quando si capisce che il 1054 si trova dietro di esso, che è stato tutto parte dello stesso processo di degenerazione spirituale in Europa occidentale, che era iniziato con Carlo Magno e che non si è ancora concluso. Per esempio, la guerra civile di oggi in Siria non ha alcun senso se non si comprende il degrado spirituale che è avvenuto in Siria prima di essa. Un altro esempio, molto più vicino e più ovvio per noi, è il 1918, dietro il quale si nasconde il 1914.

Il 1918? Può spiegarlo?

Il 1918 ha segnato l'uccisione e il martirio dello tsar Nicola II, una data che ha cambiato la storia del mondo, perché ha creato l'Unione Sovietica e tutto ciò che questo ha comportato, tra cui la Cina comunista. Non si può tornare indietro a quel punto prima di un pentimento e quindi prima di una restaurazione. Dietro il 1918 si cela il 1914 con la dichiarazione di guerra tedesca (o meglio prussiana - 'la Prussia ha rovinato la Germania', come la tsarina Alessandra. principessa d'Assia, aveva detto nel 1914). E questo voleva dire il suicidio spirituale dell'Europa.

A questo proposito, più o meno tutte le fonti occidentali affermano che la caduta dei Romanov fu colpa loro, per esempio, che fu la debolezza dello tsar Nicola che portato alla rovina dei Romanov. È vero?

Certo che no, tutto questo è solo propaganda da auto-giustificazione. Sì, è vero che lo tsar Nicola II salì al trono giovane e impreparato, dopo la morte del tutto inaspettata di suo padre Alessandro III. È anche vero che nei primi anni del suo regno soffrì molto per colpa della cabala degli zii assetati di potere, i granduchi corrotti, che approfittarono della sua giovinezza e della sua grande gentilezza. Ma la vera ragione per la caduta della Russia imperiale fu il tradimento della nobiltà e dei generali, tra cui, è vero, molti parenti della famiglia Romanov e molti granduchi, a causa della loro apostasia dall'Ortodossia, che causò gelosia, avidità, pettegolezzi, calunnie e l'assassinio del contadino Rasputin.

Questi aristocratici volevano rovesciare lo tsar Nicola, l'autorità legittima, perché volevano il potere per se stessi. Vedendo la forte volontà e la risoluzione dello tsar Nicola, lo calunniarono e effettuarono un colpo di Stato, accusandolo di una volontà debole e indecisione. Questa era mera auto-giustificazione. Il loro accordo a una rivoluzione che era stata preparata da Buchanan, l'ambasciatore britannico a San Pietroburgo, che presto si pentì della sua follia, creò un incubo. Naturalmente, furono puniti essi stessi, perché persero tutto. Era colpa loro. I migliori tra loro capirono ed ebbero il tempo di pentirsene nei gulag bolscevichi oppure in esilio, a Berlino, Belgrado, Parigi, Londra (come padre Georgij Sheremet'ev) e altrove. Altri non si sono mai pentiti del sangue sulle loro mani.

Quindi sta dicendo che l'Occidente è stato responsabile della rivoluzione?

Sì: direttamente, attraverso i suoi agenti, e indirettamente, attraverso gli aristocratici occidentalizzati. Per esempio, direttamente a causa del finanziamento tedesco ai bolscevichi (proprio come i giapponesi avevano finanziato la rivoluzione del 1905 e gli inglesi e gli americani erano dietro i giapponesi, utilizzandoli come vassalli – come gli Stati Uniti fanno ancora). Direttamente perché gli inglesi volevano vendetta sulla Russia perché la Russia aveva sostenuto i boeri e gli americani volevano vendetta perché i russi avevano sostenuto i nativi americani (come fanno ancora), così mandarono Trotskij. Direttamente perché gli inglesi non vollero vedere Costantinopoli liberata dalla Russia nel 1917. Ma anche indirettamente a causa del tradimento della nobiltà russa, ciecamente anglofila come l'assassino laureato a Oxford, l'ubriacone, travestito e parassita Jusupov, uno degli uomini più ricchi della Russia. Il suo ideale non era la Santa Rus', ma Oscar Wilde! Che speranza c'era con gente come Jusupov?

Qual era il fine della Russia nella prima guerra mondiale?

Era la distruzione del militarismo tedesco, come lo tsar Nicola aveva detto all'infido ambasciatore francese nel 1914. Lo tsar in realtà aveva predetto che se tale militarismo non fosse stato sconfitto, ci sarebbe stata un'altra guerra. Lo tsar Nicola lo aveva già delineato nella sua proposta alla conferenza sulla pace e il disarmo all'Aia alla fine del XIX secolo. La Russia sapeva che una volta che il militarismo fosse stato sconfitto, la pace avrebbe potuto prevalere in Europa e quindi in tutto il mondo. Tuttavia, l'Occidente, in particolare a Berlino ma anche a Londra, non voleva la pace, e così massacrò la sua gioventù. E neppure i banchieri di New York volevano la pace. Tuttavia, con la Russia conquistata dai bolscevichi sostenuti da Wall Street, solo la guerra avrebbe potuto prevalere, che è esattamente quello che è successo fin dal 1918, di fatto fin dal 1914. Il mondo non ha conosciuto la pace per 101 anni. Non è colpa della Russia.

Quali sono le tentazioni che oggi potrebbero fermare la restaurazione della Russia?

Da un lato vi è l'occidentalizzazione, come quella che infettava l'aristocrazia pre-rivoluzionaria e oggi infetta i burattini oligarchi e banditi controllati dagli USA, gli aristocratici moderni, che in realtà sono in maggior parte ebrei. D'altra parte, c'è la minaccia di un ristretto nazionalismo russo, come quello che ha prevalso in alcune parti della ROCOR tra gli anni '70 e gli anni '90. Questo potrebbe impedire alla Russia di assumere la responsabilità imperiale per il resto del mondo ortodosso, parti del quale sono cadute in così grande decadenza dal 1918. Tutto è ancora sul filo del rasoio. Noi non facciamo previsioni. Tutto quello che possiamo dire è ciò che dobbiamo fare è chiaro – lottare per la verità ortodossa senza compromessi; se saremo in grado di avere successo e quindi ritardare la venuta dell'Anticristo nel prossimo futuro, questo non è chiaro. Tutto quello che abbiamo è la speranza, la fede e l'amore.

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