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  I sacramenti nella Bibbia

dal blog di padre John Whiteford

18 marzo 2015

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Perché la Chiesa ortodossa insegna che ci sono molti sacramenti, e che questi concedono la grazia, quando il Nuovo Testamento parla solo di due sacramenti, la comunione e il battesimo, come semplici memoriali?

La tua domanda è basata su tre false premesse. Contrariamente alle tue ipotesi, il Nuovo Testamento non parla solo di due sacramenti, né insegna che battesimo e comunione sono "solo dei memoriali". Inoltre, la tua domanda presuppone che se una cosa non è esplicitamente insegnata nella Scrittura la dovremmo rifiutare, ma questa dottrina della Sola Scriptura di per sé, non solo non è insegnata nelle Scritture, ma è in realtà direttamente contraddetta dalla Scrittura (ad esempio, 2 Tessalonicesi 2:15). Vedi il mio articolo sulla Sola Scriptura per maggiori informazioni su questo argomento.

Quanti sacramenti ci sono?

Nel servizio per la ricezione di convertiti provenienti da confessioni eterodosse, una delle affermazioni che un convertito è chiamato ad affermare è: "Credi e confessi che ci sono sette sacramenti del Nuovo Testamento, cioè: battesimo, cresima, eucaristia, confessione, sacerdozio, matrimonio e unzione con l'olio, istituito da Cristo Signore e dalla sua Chiesa, perché, attraverso la loro opera e la loro ricezione, possiamo ottenere benedizioni dall'alto?"

Li troviamo nella Bibbia?

Sì, li troviamo. Consideriamo ciascuno dei sacramenti a parte il battesimo e l'eucaristia:

1. Cresima: Un posto in cui troviamo la cresima menzionata nella Scrittura è in 2 Corinzi 1:21-22: "Ora colui che ci ha confermati con voi in Cristo, e ci ha unti, è Dio, che ci ha anche sigillati, e ha posto la caparra dello Spirito nei nostri cuori. " E 1 Giovanni 2:20: "Ma voi avete l'unzione dal Santo, e conoscete ogni cosa." Vediamo anche nel libro degli Atti che lo Spirito Santo era impartito mediante l'imposizione delle mani degli apostoli (Atti 8:14-17; Atti 19:1-7). E non solo questo , ma troviamo la Crismazione affermata come un sacramento nei primi scritti della Chiesa: per esempio, il Trattato sul battesimo di Tertulliano (circa 200 d.C.), 7: 1; la Tradizione apostolica (ca. 215 d.C.) di Sant'Ippolito 21:19-22; San Cirillo di Gerusalemme, Catechesi 21 (sul crisma).

2. Confessione: Quando Cristo apparve ai discepoli dopo la risurrezione, ci viene detto: "E quando ebbe detto questo, alitò su di loro, e disse loro: Ricevete lo Spirito Santo: a chi rimetterete i peccati saranno rimessi, e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi "(Gv 20, 22-23). Ovviamente perché questo abbia senso, avrebbe dovuto esserci qualche occasione in cui gli apostoli o i loro successori avrebbero dovuto conferire il perdono, o scegliere di non conferirlo. E questo chiaramente non era un semplice "memoriale", perché Cristo dice chiaramente che il Cielo confermerà la loro decisione.

3. Ordinazione. È chiaro dalla Scrittura che ci fossero uffici nella Chiesa (diacono, presbitero, vescovo), e quindi c'era qualche modo in cui la Chiesa nominava le persone a questi uffici. Vediamo, per esempio, in Atti 6:6, quando gli apostoli avevano selezionato i primi diaconi, i sette uomini scelti furono "presentati agli apostoli: e dopo aver pregato, imposero loro le mani". San Paolo ammonì san Timoteo a "non imporre le mani precipitosamente su nessuno" (1 Timoteo 5:22) – in altre parole, egli doveva essere attento a chi ordinava, per non "partecipare ai peccati altrui..." C'è una tale abbondanza di testimonianze su questa prassi nella Chiesa primitiva, e non hanno certo bisogno di essere citate. Ma vediamo questi tre gradi del clero nelle epistole di Sant'Ignazio di Antiochia (che era un discepolo dell'apostolo Giovanni, e fu martirizzato nel 112 d.C.): "Allo stesso modo, che tutti rispettino i diaconi come Gesù Cristo, proprio come dovrebbero rispettare il vescovo come modello del Padre, e i presbiteri come il consiglio di Dio e come la congregazione degli apostoli. Senza questi nessun gruppo può essere chiamato una chiesa" (Tralliani 3,13).

4. Matrimonio. Nella Scrittura è chiamato un "patto", che ha Dio stesso come testimone (Malachia 2:14): "Eppure voi dite: Perché? Perché il Signore è stato testimone fra te e la moglie della tua giovinezza, contro cui ti sei comportato con tradimento: eppure è lei la tua compagna, e la moglie del tuo patto". Sant'Ignazio di Antiochia, nella sua lettera a san Policarpo, afferma che "conviene a uomini e donne, quando si sposano, unirsi con il consenso del vescovo, perché il matrimonio segua il Signore e non la concupiscenza. Che ogni cosa sia fatta a onore di Dio" (Lettera a Policarpo 5:1). E Tertulliano parla del sacramento del matrimonio nel suo trattato "A mia moglie" (circa 200 d.C.): "Dove troveremo (parole) sufficienti a raccontare la felicità di quel matrimonio che la Chiesa cementa e l'oblazione conferma, e la benedizione segna e sigilla; (che) gli angeli annunciano (in paradiso), (che) il Padre ritiene ratificato? Infatti, neanche sulla terra i bambini si sposano giustamente e legittimamente senza il consenso dei loro padri" (A mia moglie 2:8:4).

5: Santa Unzione: Troviamo questo sacramento chiaramente descritto in Giacomo 5:14-15: "Qualcuno fra voi è infermo? Chiami a sé i presbiteri della Chiesa e preghino su di lui, dopo averlo unto con olio, nel nome del Signore: e la preghiera della fede salverà il malato, e il Signore lo rialzerà e se ha commesso peccati, gli sarà perdonato".

Eucaristia e battesimo sono solo "memoriali"?

Cristo ha insegnato ai suoi discepoli che se non mangeranno la sua carne e non berranno il suo sangue, non avranno in loro la vita (Giovanni 4:48-69), e anche Martin Lutero sostiene che le parole di Cristo "questo è il mio corpo ... questo è il mio sangue" (Matteo 26:26-28) significano che l'Eucaristia è letteralmente, non solo in senso figurato, il corpo e il sangue di Cristo.

San Paolo parla dell'Eucaristia in due punti nella prima lettera ai Corinzi. In 1 Corinzi 10:16-17, dice:

"Il calice della benedizione che noi benediciamo, non è forse la comunione al sangue di Cristo, il pane che noi spezziamo, non è forse la comunione al corpo di Cristo? Noi, pur essendo molti, siamo un solo pane e un solo corpo; siamo infatti tutti partecipi di quell'unico pane".

E poi in 11: 23-30, egli dice:

"Io ho ricevuto dal Signore quello che anche io v'ho trasmesso, che il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: Prendete, mangiate: questo è il mio corpo che è spezzato per voi; fate questo in memoria di me. Allo stesso modo prese il calice, dopo aver cenato, dicendo: questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue. Fate questo, ogni volta che ne berrete, in memoria di me. Poiché ogni volta che voi mangiate questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli venga. Perciò, chiunque mangerà questo pane e berrà da questo calice del Signore indegnamente, sarà colpevole del corpo e del sangue del Signore. Ora che l'uomo provi se stesso, e così mangi di questo pane e beva di questo calice. Perché chi ne mangia e ne beve indegnamente, mangia e beve la sua dannazione, non riconoscendo il corpo del Signore. Per questa ragione molti sono infermi e malati in mezzo a voi, e molti sono morti".

San Paolo dice che l'eucaristia è la comunione del corpo e del sangue di Cristo, e che, se la riceviamo indegnamente, mangiamo e beviamo la nostra dannazione, perché non abbiamo riconosciuto il corpo del Signore, e quindi siamo "colpevoli del corpo e del sangue del Signore. " Tutto ciò sembra terribilmente estremo se stiamo parlando di un mero "memoriale".

Sant'Ignazio di Antiochia, che, ricordiamo ancora, era un discepolo dell'apostolo Giovanni stesso, e vescovo di uno dei centri più importanti della Chiesa primitiva, ha detto dell'eucaristia:

"Siate zelanti, poi, nel rispetto dell'Eucaristia. Poiché vi è una sola carne del nostro Signore Gesù Cristo, e un solo calice che porta l'unione nel suo sangue. C'è un solo altare, e un solo vescovo, con il sacerdote e i diaconi, che sono miei compagni di lavoro "(Filadelfi 4:1).

"Ma considerate quelli che sono di parere diverso rispetto alla grazia di Cristo, che è giunta a noi, come si oppongono alla volontà di Dio... Si astengono dall'eucaristia e dalla preghiera, perché non confessano l'eucaristia come la carne del nostro Salvatore Gesù Cristo, che ha sofferto per i nostri peccati, e che il Padre nella sua bontà ha risuscitato di nuovo. Quelli, dunque, che parlano contro il dono di Dio, ottengono la morte in mezzo alle loro controversie. Ma sarebbe meglio per loro trattarla con rispetto, perché anch'essi possano risuscitare di nuovo "(Smirnesi 6:2-7:1).

"Fuggite dalle divisioni, come dall'inizio dei mali. Tutti voi dovete seguire il vescovo, come Gesù Cristo ha seguito il Padre, e seguire i presbiteri come fareste con gli apostoli; e rispettare i diaconi, come il comandamento di Dio. Nessuno faccia ciò che ha da fare nella Chiesa senza il vescovo. Solo l'eucaristia che è sotto l'autorità del vescovo (o di chiunque egli stesso designa) è da considerarsi valida. Ovunque appare il vescovo, là sia la congregazione; come ovunque è Gesù Cristo, ivi è la Chiesa cattolica. Non è consentito né battezzare né tenere un'agape senza il vescovo. Ma quello che egli approva è anche gradito a Dio, in modo che tutto ciò che fate sia affidabile e valido" (Smirnesi 8:1-2).

"Radunatevi insieme, ognuno di voi individualmente, da uomo a uomo, in grazia, in una sola fede e un solo Gesù Cristo, che secondo la carne era della stirpe di David, che è Figlio dell'uomo e Figlio di Dio, fino alla fine affinché possiate obbedire al vescovo e al presbiterio senza distrazioni di mente; spezzando un solo pane, che è la medicina dell'immortalità e l'antidoto perché possiamo non morire, ma vivere per sempre in Gesù Cristo "(Efesini 20:2).

Non sembra che sant'Ignazio pensasse che l'eucaristia fosse un mero "memoriale".

Quanto al battesimo, Cristo ha detto che coloro che crederanno e saranno battezzati saranno salvati (Mc 16,16). San Paolo dice che siamo stati sepolti con Cristo nel battesimo in modo da poter risorgere con lui (Romani 6:4), e che il battesimo è la "circoncisione non fatta da mani" (Colossesi 2:11). San Pietro ha detto che l'Arca di Noè era una tipo [prefigurazione] del battesimo, e che il battesimo è "l'antitipo [ciò che era stato prefigurato dal tipo], che ora ci salva" (1 Pietro 3:20-21).

Solo se ignori ciò che i cristiani hanno sempre insegnato su questi sacramenti, puoi giungere alle conclusioni che dai per scontate nella tua domanda.

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