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  Una domanda su barbe e capelli di clero e monaci
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Caro padre Ambrogio,

secondo lei è normale che alcuni padri vadano in giro con barba e capelli lunghi e anche disordinati, mentre alcuni si legano i capelli per la liturgia? Mi sembra da donna portare la coda. Quando poi hanno barba e capelli lunghi bianchi mi fa paura avvicinarmi, più che Dio padre mi sembrano dei maghi...

A. (1/8/2016)

 

Cara A.,

di solito quando mi fanno la domanda “perché portate la barba?”, offro la scelta tra due risposte: quella spietatamente sincera (“perché abbiamo i testicoli”) o quella più carina e diplomatica (“perché siamo maschietti”), ma il risultato non cambia. Il fatto è che la barba è una parte naturale del corpo umano maschile, così come i capelli lo sono per entrambi i sessi. Per di più, nei nostri paesi europei le barbe crescono abbastanza lunghe e folte, e quel che è più importante, sono un carattere sessuale secondario, che indica la presenza di caratteri sessuali primari (testicoli) dal funzionamento normale. Ci sono voluti oltre due millenni e mezzo di dominio dell’antica tradizione romana (che in modo del tutto illogico, considerava virili gli uomini sbarbati ed effeminati quelli barbuti) per arrivare ad aberrazioni come l’orrore delle donne per le barbe. Paradossalmente, invece, il fatto che una donna non sia attratta da una barba bianca è fisiologico (l’età avanzata non è certo un invito a fare figli sani), ma per essere completamente coerente, una donna che ha paura di una barba bianca in un uomo dovrebbe avere altrettanta paura dei capelli bianchi, o di qualunque carattere (come le rughe) che indica vecchiaia.

Quanto alla lunghezza, è una variabile assolutamente dipendente dai desideri e dalle espressioni culturali e tradizionali. I tagli sono sempre interventi esterni, e solitamente sono armonici quando sono applicati a barba e capelli in misura uguale. A una barba lasciata fluire dovrebbero corrispondere capelli lasciati fluire; a una barba media o corta dovrebbero corrispondere capelli medi o corti, a una barba rasata... capelli rasati. Ecco perché vengono considerati innaturali e forzati gli stili di chi tiene barba lunga e capelli cortissimi, come i frati cappuccini, alcuni ebrei ortodossi (che accanto ai capi rasati sfoggiano peyot lunghissime sulle tempie) e alcuni musulmani che oltre a tenere la barba lunga si radono quasi del tutto capelli e baffi) e così via.

L’espressione della barba e dei capelli lunghi nel clero ortodosso viene dalla tradizione monastica, e nel monachesimo la cosa ha un senso assolutamente razionale: il monaco (o la monaca) non si deve preoccupare del proprio aspetto, ma deve lasciare il proprio corpo così come Dio lo ha fatto. Il monaco non deve stare a “coltivare” barba e capelli (il che non significa che non deve lavarseli), e la monaca non deve sfoggiare i propri capelli (che possono essere un veicolo di attrazione sessuale) in pubblico. Ora, capelli e barba “incolti” non significa necessariamente capelli e barba sporchi, oppure arruffati: significa solo che lavaggi, pettinatura e cura devono essere ridotti a un minimo razionale. Uno dei migliori modi per prendersi cura dei capelli e non farli arruffare è raccoglierli in una coda. Questo è stato fatto tradizionalmente da tutte le culture in cui si tenevano i capelli lunghi (inclusi gli uomini ebrei dei tempi di Gesù... basta vedere le icone del Salvatore). Chi l’ha detto che portare una coda sia da donna? Piuttosto, può sembrare molto più effeminato portarli sciolti (cosa che obbliga a pettinarli più frequentemente), e nei rari casi in cui al clero russo era permesso portare i capelli sciolti (per esempio ai diaconi e ai preti sposati, o ai monaci il Venerdì Santo, o ai vescovi per la Liturgia), spesso si doveva fare un tale lavoro di pettini in chiesa da far preferire che i capelli se ne stessero raccolti in una coda.

Nel caso dei preti sposati, molto spesso la lunghezza di barba e capelli è determinata dalla... presbitera, e molto spesso i desideri delle mogli sono determinati dai capricci della moda delle società (ecco perché i preti greci e romeni, nelle cui società stanno sparendo i segni di  distinzione antica come i veli femminili, vanno spesso in giro con barbe e capelli corti, e certi preti romeni (quelli che vengono da regioni in cui c’era una forte presenza di clero cattolico di rito romano) anche del tutto rasati. Se osserva le foto del clero ortodosso fino agli inizi del XX secolo, noterà che preti e diaconi sposati sono virtualmente indistinguibili dai monaci per quanto riguarda barba e capelli. Pertanto è la modernità che ha fatto aberrazioni, non la tradizione.

Occorre ricordare che molti citano 1 Corinzi 11:14 per dire che gli uomini dovrebbero tenere i capelli corti, e in questo non solo disprezzano una tradizione millenaria (come se i monaci che conoscevano il Nuovo Testamento a memoria non sapessero cosa diceva Paolo), ma danno prova di non sapere neppure il greco. Paolo dice che per gli uomini è disdicevole tenere una “chioma” (in greco koma) lunga, ma non dice niente dei capelli in sé (in greco thrix). Per “chioma”, Paolo indica le acconciature elaborate (treccine, e cose del genere), che a quei tempi caratterizzavano gli uomini effeminati. Che Paolo non avesse niente contro i capelli lunghi è testimoniato dal fatto che egli stesso si faceva crescere i capelli come segno di un voto (Atti 18:18), così come facevano molti ebrei del suo tempo.

Spero che la risposta sia esauriente, e che leggerla non sia... una barba!

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