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  È possibile vivere una vita monastica nel mondo?

dal sito del monastero di santa Elisabetta, 17 maggio 2018

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Voglio dare la mia vita completamente a Cristo, ma non voglio andare in un monastero. È davvero necessario essere in un monastero per condurre una vita monastica? Non posso vivere come un monaco nel mondo?

Questa è una domanda che emerge molto spesso, tranne che di solito è sotto forma di affermazione. Possa Dio benedire la tua umiltà nel fare questa domanda invece di informare e dichiarare che un monastero non è necessario per chi desidera una vita monastica!

Per prima cosa, devi comprendere che la grazia di Dio è presente ovunque, ma si percepisce particolarmente in un monastero. Quando i fedeli visitano un monastero, sentono che è un luogo santo in cui Dio è presente. Paradossalmente, i monaci che abitano in quel monastero sentono più spesso l'intensa guerra spirituale che il maligno combatte contro di loro. Quando dei visitatori sono arrivati in un monastero e hanno detto a una delle monache, "è così pacifico qui", la monaca ha replicato, "voi provate la pace, noi vediamo la guerra".

Chiunque tenti di compiere i comandamenti del Vangelo, chiunque cerchi di vivere veramente secondo gli insegnamenti della Chiesa, sente in una certa misura entrambi questi aspetti: sia la grazia di Dio nella propria vita, ma anche l'intensa battaglia cobattuta dal diavolo e dalle sue legioni. Più intensamente ci sforziamo di servire Dio, più il maligno cerca di dissuaderci dal nostro percorso. Questo è ancor più vero nella vita di chi rinuncia al mondo e cerca di vivere completamente per Cristo.

Quindi, si può vivere questa vita nel mondo? Sì. E no. Si può certamente, con l'aiuto di Dio, vivere secondo i comandamenti del Vangelo e gli insegnamenti della Chiesa nel mondo, mantenendo un lavoro, essendo fedeli alla Chiesa, vivendo secondo la "piccola santa trinità" della preghiera, del digiuno e dell'elemosina, leggere le vite dei santi e di altri libri edificanti per l'anima, ecc. Questo è tutto ciò che la Chiesa richiede a tutti i suoi fedeli. Questo è tutto secondo i comandamenti. Una tale persona può partecipare ad alcune attività "mondane" che non sono dannose – alcune limitate forme di sport, di intrattenimento sano, ecc., senza perdere la propria concentrazione su Dio.

La vita monastica incarna quello che i padri chiamano il "consiglio evangelico". Ricordi il giovane ricco del Vangelo che chiedeva al Signore: cosa devo fare per ereditare la vita eterna? Il Signore gli disse di osservare i comandamenti, cosa che l'uomo affermò di aver fatto fin dalla sua giovinezza. Allora il Signore disse: se vuoi, vendi tutto ciò che possiedi, prendi la tua croce e vieni e seguimi (Marco 10:21).

Se vuoi!!! In altre parole, non è obbligatorio per la salvezza rinunciare a tutto, solo "se vuoi". Queste erano le parole che sant'Antonio udì e che lo portarono a iniziare la sua vita monastica. Sappiamo che trascorse la sua prima vita monastica con un anziano ai margini della città, e che più tardi andò nel deserto.

Il mondo ha molte tentazioni per noi. Alcuni dei piaceri della vita mondana non sono male: sposarsi e avere figli sono certamente benedetti da Cristo, che ha operato il suo primo miracolo pubblico alle nozze di Cana in Galilea. Stare con altre persone – anche quelle che non sono della nostra fede – non è male di per sé, ma può condurre a una strada sbagliata se non si presta attenzione. Certi divertimenti, come abbiamo menzionato sopra, non sono male di per sé, purché non diventino passioni. Ma il monaco è colui che sceglie il sentiero più stretto. Per seguire questa strada, deve avere altri che hanno esperienza dei pericoli, delle insidie ​​e dei trabocchetti lungo la strada. Questo si può trovare solo in un monastero con altri che stanno lottando (cadendo e rialzandosi) su quello stesso percorso.

Se stai provando a percorrere quel sentiero angusto del mondo con tutte le sue tentazioni e cadi (e cadrai di sicuro), chi ti aiuterà a rialzarti? Più che probabile, quelli che stanno cadendo nelle stesse fosse ti incoraggeranno a rimanere e a crogiolarti nel fango. Nel monastero, non solo hai persone più esperte che possono guidarti e rimproverarti quando ti allontani, ma anche questa grande grazia di Dio ti circonda e ti assiste in queste lotte. Lo stesso abito monastico è santo e custodisce il monaco.

Facciamo un esempio innocente per illustrare quanto sia importante l'abito: diciamo che stai guidando attraverso un'area piuttosto desolata e hai molta sete. Ti imbatti in un piccolo insediamento che ha alcune case e un locale malfamato, ma nessun distributore di benzina o negozio di alimentari o un altro posto dove potresti trovare una tazza di caffè o una bibita o un tè. (Ci sono molti luoghi del genere ibn Occidente!) Fermi la macchina e vai nel locale per prendere una bevanda analcolica. Non c'è niente di sbagliato in questo. Eppure quando dici le tue preghiere, ricordi le cose che hai visto nel locale, forse battute oscene, o persone vestite in modo inappropriato, ecc. Anche se non hai fatto nulla di male, tuttavia, la tua preghiera è disturbata da questi ricordi.

Un monaco o una monaca in viaggio lungo una strada simile, anche se ha sete, non entrerebbe in un simile locale. L'abito stesso sarebbe come le mura del monastero che lo proteggono dal farlo, perché per innocente che sia la sua intenzione nel volere un bicchiere di tè freddo, non potrebbe portare scandalo sulla Chiesa entrando in un posto del genere.

C'è un'altra trappola che cattura chiunque cerchi di vivere una vita monastica nel mondo. L'orgoglio. Questo non vuol dire che l'orgoglio non assale chi vive in monastero! Certamente, tuttavia, nel contesto monastico, quando uno inizia a cadere nell'orgoglio, ci sono anziani che sono pronti a bloccare quel peccato nel novizio. Non sei qualcuno nel monastero perché stai digiunando e pregando, lo fanno tutti! Non sei considerato "pio" perché lotti per ottenere le virtù, questo è ciò che ci si aspetta. Ma quando dici: "Posso condurre la vita monastica nel mondo e non preoccuparmi di andare in monastero" stai dichiarando abbastanza orgogliosamente di sapere già tutto! Quindi, pur con tutti i tuoi sforzi verso la tua salvezza, avrai perso tutto.

Non c'è dubbio che ci siano monaci che vivono come anacoreti. Ma quella vita non può essere paragonata a ciò che stai chiedendo. Coloro che vivono una tale vita monastica lo fanno solo dopo molti anni in un monastero e solo con la benedizione del loro anziano monastico. Quando un fratello chiese all'anziano Cleopa una benedizione per andare nella foresta a vivere da solo, l'anziano gli disse "dopo che avrai passato trent'anni in obbedienza, torna da me e ci penseremo!"

Non respingere quella grazia che opera invisibilmente nel monastero. È molto potente e senza di essa nessuno in un monastero sarebbe salvato. I santi padri dicono che quando sei salvato sei salvato in comunità; ma quando cadi, cadi da solo.

Se vuoi essere salvato nel mondo, segui i comandamenti; se vuoi essere salvato come monaco, vai in un monastero e sottomettiti al superiore di quel monastero e alle sue regole.

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