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  Perché i defunti sono commemorati al sabato?

dello ieromonaco Iov (Gumerov)

Pravoslavie.ru, 10 marzo 2012

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I sabati delle commemorazioni dei defunti sono chiamati sabati ancestrali (la prima commemorazione universale al sabato di carnevale, poi il secondo, terzo, e quarto sabato di Quaresima, il sabato della Trinità e il sabato di san Demetrio). Perché queste commemorazioni hanno luogo proprio al sabato? Quali sono le radici storiche di questa tradizione? Non sono stati istituiti tutti allo stesso tempo.

Dio benedisse il settimo giorno e lo santificò, perché in esso si era riposato da tutte le opere che aveva cominciato a fare (Gn 2:3). Il sabato (shabbat) per gli ebrei era un giorno di riposo festivo. La risurrezione di Cristo ha segnato l'inizio del nuovo Israele: una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una nazione santa, un popolo acquisito da Dio; affinché proclamiate le virtù di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua meravigliosa luce (1 Pt 2:9). Il giorno della risurrezione del Salvatore del Mondo è diventato il settimo giorno, festivo, quello che completa la settimana. La domenica [in russo, voskresén'e, che significa "resurrezione"] è un giorno di preghiera in chiesa alla Divina Liturgia e di pio riposo. Da un giorno di riposo terreno, il sabato è diventato un simbolo di lieto riposo nel Regno dei cieli: rimane pertanto un riposo per il popolo di Dio. Chi è entrato nel suo riposo, infatti, si riposa dalle sue opere, così come ha fatto Dio (Eb 4:9-10). Da questo è venuta l'abitudine, fissata dal Tipico della Chiesa, di tenere al sabato particolari funzioni per la commemorazione dei defunti.

L'istituzione del sabato ancestrale universale del Carnevale risale al primo secolo del cristianesimo. Nel sinassario di questo giorno (nel Triodio quaresimale) si dice che i santi Padri hanno stabilito, avendolo ricevuto dai santi Apostoli, che in questo giorno si dovrebbero commemorare tutte le persone di ogni periodo defunte nella fede e nella pietà. Questo giorno è stato scelto perché la settimana del Carnevale ci ricorda il futuro Giudizio universale. Alla vigilia di questo giorno, il sabato, come se fosse la vigilia del Giudizio universale, la Chiesa prega soprattutto per tutti i suoi figli defunti, chiedendo al Signore di avere misericordia di loro e di renderli partecipi della vita e della beatitudine eterna.

Proprio come il sabato di Carnevale, il sabato ancestrale prima della giorno della santa Trinità

(Pentecoste) è chiamato universale. L'usanza di commemorare i morti in quel giorno risale anch'essa dai tempi apostolici. In quel sabato, si fanno preghiere per tutte le persone di ogni rempo, defunte nella speranza della resurrezione e della vita eterna, perché nel giorno di Pentecoste il Regno di Cristo è apparso con la discesa dello Spirito Santo, il vivificatore. Pertanto, alla vigilia di questa festa, la Chiesa prega per tutti i suoi figli che sono defunti fino a quel momento, perché siano accolti nel regno celeste e siano consentite loro la vita e la beatitudine eterna.

Durante la Grande Quaresima, la Chiesa non serve le solite commemorazioni quotidiane dei morti (panichide, litie). Come supplemento a questo, in modo che i morti non siano privati ​​delle intercessioni salvifiche della Chiesa, sono state stabilite le commemorazioni al sabato della seconda, terza e quarta settimana di Quaresima.

Il sabato di san Demetrio si celebra al sabato più vicino al giorno della commemorazione del grande martire Demetrio di Tessalonica (26 ottobre / 8 novembre). Questo sabato di commemorazione è stato istituito nella Chiesa Russa dopo la battaglia di Kulikovo [1] (8 settembre 1380), con la benedizione di san Sergio di Radonez. In un primo momento, le commemorazioni erano servite per tutti i soldati caduti in quella battaglia. Alla fine, il sabato di san Demetrio è giunto a essere un giorno in cui sono commemorati tutti i cristiani ortodossi addormentati nel Signore.

Nota

[1] La battaglia di Kulikovo è stata la battaglia decisiva dei russi contro i tartari mongoli. San Sergio di Radonezh ha benedetto il principe Dmitrij del Don in vista di quella battaglia, e ha pregato per la vittoria.

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