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  Arciprete Andrew Phillips: Domande e risposte dalla corrispondenza recente (settembre 2015)

dal blog del sito Orthodox England

17 settembre 2015

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È sorpreso dall'elezione del nuovo leader del Partito laburista?

Francamente, no. Per 35 anni i neocon sono stati a tutti gli effetti al potere nel Regno Unito, da quando i vecchi Tories hanno perso il potere a favore dei monetaristi thatcheriani, gli antenati dei neocon, e il partito laburista è stato essenzialmente gestito dai neocon. L'elezione di un socialista primitivo, antiquato come leader del Partito laburista è una reazione a tutto questo. La leadership del partito laburista è ora ritornata alla sua base, che aveva tradito diventando il barboncino di Washington. Il partito laburista ha ora un leader che crede realmente in qualcosa, a parte se stesso e il proprio conto in banca, a differenza dei suoi leader precedenti. L'unica sorpresa è che per questa reazione ci sia voluto tanto tempo. Gli estremi generano gli estremi – i neocon hanno prodotto un socialismo vecchio stile, ateo – cosa abbastanza prevedibile.

Tutto questo fa parte di un processo che ha portato all'elezione di socialisti in altri paesi dell'Unione Europea, per esempio in Grecia e in Spagna. Tuttavia, è difficile prevedere cosa ne verrà fuori. Il nuovo leader laburista sembra avere ben poca comprensione della realtà ed è difficile immaginarlo durare molto a lungo. Anche altri leader nazionalisti e sovranitari sono stati eletti in tutta l'Unione Europea, per esempio, l'UKIP nel Regno Unito e il Fronte Nazionale in Francia. Tutti questi movimenti, di sinistra o di destra, sono le reazioni al dominio sull'Unione Europea dei neocon di Washington. È per questo che nel Regno Unito la BBC e la stampa gestita dall'establishment si occupano di assassinio delle loro immagini. Che si tratti del leader dell'UKIP o del nuovo leader laburista, sono entrambi anti-establishment, guidati da convinzioni sincere piuttosto che dalla propria carriera e dai propri conti bancari. Mammona, che governa il mondo moderno, non ama queste persone, perché hanno messo i loro valori, giusti o sbagliati, qualunque cosa possiamo pensare di loro, al di sopra dei soldi.

Come vede le conseguenze del presente caos causato dall'immigrazione musulmana di massa in Europa occidentale?

Prima di tutto, l'immigrazione di massa è stata rifiutata dall'Europa centrale e orientale, non solo da Ungheria, Slovacchia e Cechia, ma anche da Paesi Baltici, Slovenia e Polonia, che ha dovuto affrontare l'emigrazione di massa di profughi ucraini fuggire Stati Uniti e la guerra in Ucraina istigata da Stati Uniti e Unione Europea. Neppure la Croazia vuole i profughi, sta semplicemente permettendo il loro transito, ma non li fa rimanere. Per quanto riguarda Cipro, Grecia, Bulgaria e Romania, nessuno dei profughi vuole stabilirsi in questi paesi impoveriti dall'Unione Europea, tanto meno al di fuori dell’'Unione Europea in Macedonia, già dilaniata dall'invasione musulmana dall'Albania, né nella Serbia bombardata dalla NATO, con tutti i suoi rifugiati serbi provenienti dalla Croazia e dal Kosovo.

Tutti questi ex paesi del blocco comunista hanno ragione a passare i rifugiati – i loro paesi non sono responsabili di questa nuova invasione musulmana – la responsabile è l'Europa occidentale. Chi ha pagato i miliardi di dollari di armi con le quali si combatte la guerra in Siria? Chi paga per il conflitto omicida che si gioca sui confini dell'Armageddon? Chi sta costruendo e fornendo armi per questi fanatici omicidi? Chi ha bombardato la Jugoslavia? Chi ha invaso l'Afghanistan e l'Iraq? Chi ha bombardato la Libia? Non è l'Europa centrale e orientale, è il mondo occidentale che è responsabile. In questo momento aerei statunitensi e bombe britanniche stanno massacrando il popolo dello Yemen. L'Occidente ha sempre soldi per le bombe e per distruggere, ma non per sfamare i rifugiati poveri delle guerre che esso stesso ha istigato.

Ora la Germania deve pagare il prezzo per la sua complicità nella distruzione della Jugoslavia e la fondazione sul suo territorio di stati musulmani. Se la Jugoslavia esistesse ancora, i rifugiati non sarebbero in grado di passare attraverso il suo territorio e dirigersi in Germania. La guerra in Jugoslavia è avvenuta vent'anni fa – ma le conseguenze si vedono ora. Prima o poi si deve pagare per i propri errori – i nodi vengono sempre al pettine. Si chiama responsabilità, la responsabilità per le ingiustizie commesse in passato.

L'immigrazione di massa sta causando divisioni in Europa – già l'accordo di Schengen è a brandelli. Questo potrebbe essere il momento in cui le parti dell'Europa orientale, in particolare Ungheria e Slovacchia, infine, volteranno le spalle alla disastrosa Unione Europea e si uniranno all'Unione Economica Eurasiatica, insieme con la Serbia, il Montenegro e la Moldova – se tali paesi possono trovare il coraggio di rovesciare i loro traditori autoctoni che sono disposti a consegnare i loro paesi alla tirannia della NATO. Grazie al comunismo, per ironia della sorte, questi paesi avevano mantenuto la loro identità e sovranità nazionale; sotto la tirannia dell'Unione Europea devono perderla. sta arrivando per loro il momento di scegliere – rinunciare alla propria identità nazionale per il cosiddetto 'multiculturalismo', come hanno fatto i paesi dell'Europa occidentale, o mantenerla appellandosi alla protezione della Russia sovrana.

La parte occidentale dell'Unione Europea ha ora una scelta: accettare l'islamizzazione di massa e così completare la rinuncia alla sua storia cristiana, come i suoi atei hanno già fatto mentalmente, oppure riportare la pace in Libia, Siria, Iraq, Afghanistan e reinsediare milioni di musulmani nelle loro case, che è ciò che vogliono. Ma questo sarebbe ammettere che l'Occidente, in primo luogo, ha causato i problemi di questi paesi. Questo sarebbe un nobile atto di pentimento, ma l'élite occidentale è troppo orgogliosa per portarlo a termine. L'elite occidentale è sempre in grado di fare la guerra – ma del tutto incapace di fare la pace. Questo a causa della sua natura essenzialmente anticristiana, aggressiva e distruttiva. Solo una rivolta degli occidentali comuni, schiacciati per così tanto tempo dalla loro élite, e aiutati da fuori, può fare ora la differenza.

Dopo il Sinodo locale di settembre a Istanbul, il patriarca Bartolomeo ha denunciato la collaborazione tra Chiesa e Stato in Russia, ma senza menzionare la parola 'Russia' per nome. Che cosa ne pensa di questo?

Il patriarca Bartolomeo è solo un portavoce insediato dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, per cui egli è irrilevante per il vero mondo ortodosso, così come i vescovi russi installati dal KGB erano irrilevanti per il vero mondo ortodosso del loro tempo. Per esempio, ha appena concesso la più alta onorificenza del suo patriarcato all'abortista Joe Biden. In altre parole, nessuno lo ascolta perché le sue parole di propaganda gli sono dettate dai politici neocon, non dallo Spirito Santo.

Qual è la realtà della situazione in Russia, al di là di questa propaganda neocon? È che la Chiesa russa sta cercando di ri-cristianizzare lo stato russo. Il tentativo di cristianizzare lo stato mette una grande paura ai neocon. Questo è il ruolo incarnato della Chiesa, che essi odiano perché per loro la religione deve essere solo una questione privata, che dovrebbe essere priva di conseguenze pratiche e ramificazioni sociali. Rinunciare a questo ruolo vuol dire rinunciare all'Ortodossia – e questo è ciò che l'anti-cristiano Dipartimento di Stato fa ogni singolo giorno della sua esistenza. È interessante per me vedere nelle parole del patriarca Bartolomeo esattamente la stessa politica editoriale della BBC, dove ho partecipato a due programmi radiofonici un paio di anni fa. Era chiaro allora ed è chiaro ora che i poteri forti hanno inviato da tempo un messaggio a tutti i media occidentali loro vassalli – cercare di screditare la Chiesa ortodossa russa facendo notare che si tratta di una marionetta dello stato russo.

A trasmettere questo messaggio nel Regno Unito sono assolutamente ipocriti: è la Chiesa d'Inghilterra che è un burattino dello stato britannico. Tutti i suoi vescovi sono nominati da un primo ministro agnostica / ateo, per la maggior parte sono massoni. Questo è molto diverso dalla situazione in Russia dove la Chiesa è separata dallo stato e indipendente da esso. Ogni volta che lo stato russo è d'accordo con la Chiesa, è un trionfo della ri-cristianizzazione per la Chiesa: non è lo sato che ha conquistato la Chiesa, ma esattamente l'opposto. I tempi sovietici sono finiti. L'elite occidentale e i suoi mercanti di armi vogliono il loro ritorno – con la creazione di una nuova guerra fredda.

Se, come dice, Costantinopoli è un burattino dei neocon statunitensi, che speranza c'è per il 'Concilio' ortodosso, che si terrà nel prossimo anno al Fanar?

La conferenza, perché questo è ciò che è per ora, potrebbe rivelarsi un semplice incontro con una dichiarazione finale formulata in un insignificante 'politichese'. Se è così, sarà dimenticata molto velocemente, così come lo sono stati molti 'concili' politicamente organizzati sotto gli imperatori eretici di Costantinopoli. Tuttavia, è possibile un destino molto più interessante rispetto alla pattumiera della storia.

Se il Fanar cederà alla tentazione di prendere i trenta denari d'argento offerti da Washington e dal Vaticano e così screditarsi completamente agli occhi del mondo ortodosso e staccarsene apertamente, la Conferenza potrà diventare un Concilio, alla fine essere di dire la verità ortodossa. Poi seguirà il trasferimento ufficiale del Centro della Chiesa ortodossa a Mosca, dove è già in realtà da secoli. Questa sarà la fine del mito del Fanar (e degli altri frammenti decaduti dell'Impero greco) come centro dell'Ortodossia, un mito vecchio di 562 anni, che i propagandisti degli Stati Uniti hanno assiduamente utilizzato dal 1948 per lusingare l'innata vanità etnofiletista di Costantinopoli.

Ma non è d'accordo che ci sono ancora molti problemi all'interno della Chiesa ortodossa russa?

Sì, naturalmente ci sono davvero molti problemi. Queste sono il risultato del 'retaggio' del periodo sovietico. Solo quando la Chiesa sarà purificata da questo retaggio verranno la completa unità e la piena forza. Attenzione della parola 'retaggio', quando è utilizzata da pseudo-ortodossi-russi, che con questo termine indicano l'apostasia.

Che cosa vogliono dire in termini concreti le parole 'retaggio del periodo sovietico' dire?

Vogliono dire tutti i compromessi politici e spirituali che i 'rappresentanti' della Chiesa russa hanno fatto attraverso la debolezza umana durante il periodo sovietico, sia all'interno della Russia e al di fuori dalla Russia – ritualismo, fariseismo, carrierismo, corruzione, menzogna, rinnovazionismo. Noi siamo stati vittime di quella terribile corruzione al di fuori della Russia, in modo da sapere chiaramente ed esattamente di che cosa stiamo parlando.

Cosa si può fare per distruggere questo retaggio?

Un ritorno alla Chiesa. E oggi la Russia sta ritornando alla Chiesa. È vero, le malattie sovietiche di alcolismo, aborto e corruzione sono ancora diffuse nella Federazione Russa, ma sono comunque in declino a causa di questo ritorno alla Chiesa. È un privilegio prendere parte a questo processo di ritorno alla Chiesa, anche al di fuori della Russia, insieme a decine di migliaia di altre persone che lavorano in questo campo, ma il processo è solo all'inizio. Dobbiamo andare molto lontano. Il 'retaggio' deve essere distrutto, in modo che possa essere sostituito dalla Tradizione, in modo che le debolezze umane possano essere trasfigurate dallo Spirito Santo, in modo che l'Ortodossia russa multinazionale possa essere ricostruita.

Se la 'conferenza', come la chiama lei, si trasformerà in un Concilio e la Chiesa sarà finalmente ripulita dei rappresentanti spiritualmente compromessi del Patriarcato di Costantinopoli decaduti dall'Ortodossia, questi ultimi dove andranno?

Possono andare dove vogliono, da chiunque li voglia prendere. Penso, per esempio, che i suoi rappresentanti decaduti sarebbero i benvenuti in Vaticano o negli Stati Uniti post-protestanti, di cui sono i portavoce; invece, tutti i membri del Patriarcato di Costantinopoli che sono fedeli ortodossi, i tanti sul Monte Athos e nelle parrocchie, possono unirsi alla Chiesa di Grecia, il cui arcivescovo potrebbe prendere il titolo di patriarca di Costantinopoli. Allo stesso tempo, i cattolici di mentalità ortodossa nell'Europa di oggi a dominio musulmano e ateo, respinti dal presente Patriarcato di Costantinopoli a causa della sua apostasia e dell'accordo ecumenista con il Vaticano per non accettarli, potrebbero liberamente unirsi alla Chiesa ortodossa russa. La Turchia diventerebbe quindi diventata una terra di missione per la Chiesa russa; ci sono decine di migliaia di russi che già vivono lì. Ci sarà molto da fare; le profezie greche dicono che un terzo dei turchi sarà battezzato come ortodosso.

Questo processo di opera missionaria russa è già in atto al di fuori dell'Europa. Proprio di recente centinaia di filippini hanno scelto di unirsi alla Chiesa ortodossa russa. Hanno scelto il vero cristianesimo, cioè l'Ortodossia Russa, alle alternative del terrorismo islamista o maoista, da un lato e di ateismo laicista occidentale (terrorismo economico), dall'altro. Questa è la stessa situazione di prima della rivoluzione, quando lo tsar Nicola II forniva l'unica alternativa che rivaleggiava con le ideologie occidentali laiche e imperialiste, quella anglo-francese e quella austro-tedesca. Egli solo forniva l'Ortodossia senza compromessi, l'Impero cristiano, i valori cristiani. Ecco perché, naturalmente, l'Occidente ha crocifisso lui e la sua famiglia, come un moderno Giobbe.

Qual è il ruolo della Chiesa ortodossa russa in questa luce missionaria?

Più che ruolo direi responsabilità. Come erede dell'impero cristiano, di San Costantino, la responsabilità di ciò che resta della Santa Russia e dell'Impero russo è di essere l'ultimo bastione del cristianesimo nel mondo. Oggi, dopo l'imposizione fallita dell'ideologia distruttiva occidentale del comunismo da parte delle potenze occidentali e attraverso di essa, il massacro dell'ultimo imperatore cristiano, Nicola II (l'ordine per il suo martirio è venuto da New York), l'impero cristiano sta cominciando a rivivere e la Chiesa russa sta svolgendo un ruolo essenziale in questo processo. Alcuni profetizzano la piena restaurazione dell'Impero e un imperatore Nicola III, il baluardo finale della cristianità contro Eurosodoma e Gomorrica. Questo è il motivo per cui l'Occidente odia la Russia – la Russia è l'unico rivale della sua decadenza. Solo la Russia la contraddice. Solo gli anti-cristiani possono essere contro la restaurazione dell'impero cristiano, comunque si chiamino e in qualunque modo farisaico possano comportarsi. Guai a voi, scribi e farisei, amici dei romani pagani, dei nemici di Cristo di ieri e di oggi.

Molto tristemente, la relazione di settembre del patriarca Bartolomeo sembra dimostrare che egli ha accettato l'ideologia laicista anti-Incarnazione del Vaticano e di Washington, il rifiuto del ruolo dell'Incarnazione nella vita dello Stato. Perché? Perché solo la restaurazione dello Stato ortodosso, l'impero cristiano, è in grado di frenare la crescita della cosiddetta 'globalizzazione', che i padroni statunitensi del Fanar dirigono completamente. Anche i resti della Terza Roma, l'Impero cristiano, sono una testimonianza viva della caduta, della decadenza e della corruzione sia della Prima Roma sia della Seconda Roma – è per questo che i loro padroni li negano, li invidiano, hanno paura di loro e lottano contro di essi. Il loro più grande nemico è la Chiesa ortodossa russa, l'ultimo baluardo di Cristo, e questo è il motivo per cui operano insieme contro di noi.

Ma non c'è un pericolo nel nazionalismo russo che tenta di cristianizzare lo stato russo?

Sì, naturalmente c'è. Nella storia la parola 'nazionalismo' non è stata utilizzata perché era semplicemente una parola moderna per 'mondanità'. Il nazionalismo ha distrutto le prime due Rome: il nazionalismo romano pagano ha distrutto la Prima Roma quando è stato adottato e trasformato in un'ideologia dai popoli germanici; il nazionalismo greco ha distrutto la Nuova Roma, e la Terza Roma è stata soggiogata per tre generazioni dal nazionalismo dell'aristocrazia anti-russa che voleva il potere per se stessa contro lo tsar e contro il popolo.

Così le prime due Rome sono cadute centinaia di anni fa a causa della mondanità e non vi è alcuna possibilità che siano mai ripristinate. Tuttavia, questo non è il caso con la Terza e ultima Roma, Mosca. È vero, è stata abbattuta nel 1917 e ha sofferto immensamente per molti anni, ma dall'invasione occidentale dell'ex impero russo nel 1941, è in corso la sua restaurazione con il sangue e le lacrime dei nuovi martiri e confessori. Questo è successo tra l'odio e l'invidia del mondo occidentale, che circonda la Russia con basi NATO, cercando di strappare l'Ucraina e sviluppando piani per lo smembramento della Federazione Russa e della Chiesa ortodossa russa, principalmente attraverso scismi incoraggiati dagli Stati Uniti in Ucraina e Moldova.

Se il mondo occidentale riuscisse a smembrare la Federazione Russa e la Chiesa ortodossa russa, sarebbe la fine?

Sì, questa sarebbe la fine – del mondo, dal momento che la salvezza diventerà impossibile e il mondo non avrà più ragione di esistere.

Pensa che le tentazioni nazionaliste potranno essere superate in modo che l'Impero cristiano sia ripristinato in Russia e nel resto del mondo ortodosso insieme con esso?

Sì, lo potranno, anche se 'potranno' non significa 'saranno'. Oggi, tuttavia, vi è motivo di speranza perché c'è una differenza con il passato. Prima della rivoluzione russa il nazionalismo era vivo, come è stato testimoniato dal nazionalismo mondano dell'emigrazione russa che bloccò la vita della Chiesa dall'essere missionaria quanto avrebbe dovuto, perseguitando missionari come san Giovanni di Shanghai e respingendo la sua missione messianica di predicare l'Ortodossia al mondo, per rendere il mondo una parte della Santa Russia e quindi salvarlo. Molti emigrati, soprattutto tra gli intellettuali e aristocratici, erano egoisti e ripiegati su se stessi, allontanati dal popolo a cui Dio li mandava. C'era da aspettarselo, perché avevano già tradito lo tsar.

La differenza con il passato è che la Russia è ormai un paese internazionale. La vera comunità internazionale di oggi, guidata dalla Russia, comprende gran parte dell'Europa orientale, dell'Asia (compresa la Cina e l'India, il Medio Oriente e l'Iran), dell'Africa e dell'America Latina. Il mondo occidentale è una piccola minoranza, meno di un miliardo di persone, tra cui solo il Nord America (tranne il Messico), l'Europa occidentale, l'Australia, la Nuova Zelanda e il Giappone, e forse la Corea del Sud e Taiwan. Sei settimi del mondo si ergono contro lo sfruttamento occidentale. l'Occidente in quanto tale è isolato.

Guardate la grande sfilata militare della vittoria a Pechino che ha avuto luogo due settimane fa davanti ai leader cinesi e russi per celebrare la liberazione della Cina dai giapponesi da parte dell'esercito sovietico. Quella parata è stata totalmente ignorata e disprezzata dai media occidentali, perché la Cina e la Russia vi hanno sigillato loro legami. Un nuovo blocco è stato formato. L'Occidente non ne ha voluto sapere, perché è nella fase di negazione in cui ancora una volta crea i propri nemici. Oggi c'è una consapevolezza dell'importanza spirituale della Russia a livello internazionale. Prima della rivoluzione solo lo tsar Nicola e pochissimi nell'elite avevano una simile consapevolezza; oggi la condividono in molti.

Che cosa significa in pratica la questa consapevolezza per lei?

Per esempio, ogni anno io viaggio per 17.000 miglia intorno all'Inghilterra orientale in visita agli ortodossi. Mentre sono in viaggio, sono consapevole di essere forse il primo prete ortodosso russo in una determinata strada e in un dato luogo, il primo a benedire un luogo con le icone, il primo a benedire una casa particolare. Nel fare questo, sto quindi di fatto girando per una nuova provincia della Santa Russia.

Tuttavia, ho bisogno di aiuto. Viviamo insieme nella Chiesa. La Chiesa non è un fatto individuale. Ho bisogno qui dell'aiuto di almeno un sacerdote di lingua russa. Dobbiamo incoraggiare i giovani a intraprendere il sacerdozio. Quando ero giovane, ero fortemente scoraggiato dall'idea di diventare sacerdote, non da parte di questo mondo, ma di cosiddetti preti e vescovi 'ortodossi' – quelli del 'retaggio'. Sono stato incredibilmente mal consigliato, e lo sono stato deliberatamente. Questo è stato scandalosamente triste. Lo zelo è stato schiacciato in modo piuttosto spietato e crudele dagli indegni allora al potere. Ciò non deve avvenire alle giovani generazioni ora, non devono essere scoraggiate come lo sono stato io.

Stiamo costruendo una nuova Santa Rus'. La Chiesa ha urgente bisogno di una nuova generazione di sacerdoti che non abbiano paura di usare la Parola di Cristo per la lotta contro il secolarismo occidentale aggressivo (professato anche da cosiddetti ortodossi) da un lato, e contro il terrorismo islamico dall'altro. Siamo l'esercito di Cristo. Per questo abbiamo l'esempio di sant'Alessandro Nevskij che ha resistito ai traditori e agli estremi dell'est e dell'ovest, svettando al di sopra di loro sulle ali dell'aquila bicipite ortodossa.

Ai giovani dico: non abbiate paura! Il redivivo Impero cristiano ha bisogno di voi per essere ripristinato e ricostruito! Aderite alla Chiesa ortodossa russa e siatevi attivi! Appartenete a Cristo, non all'Anticristo!

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