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  La Chiesa ortodossa e il problema della pedofilia

Risposta a una domanda al blog The Vineyard of the Saker

9 settembre 2014

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Le Chiese ortodosse hanno avuto un problema con la pedofilia simile a quello della Chiesa Cattolica Romana?

La risposta breve è "no". Certo, ci sono state alcune eccezioni, ma sono molto rare. Ci sono due ragioni principali per questo, uno pratica e una più profonda.

1) La ragione pratica: i preti ortodossi devono essere sposati. Ci sono, purtroppo, alcuni sacerdoti celibi, ma questo è il risultato di circostanze particolari oppure è semplicemente sbagliato. Così, almeno in teoria, i sacerdoti ortodossi possono godere di una normale vita sessuale coniugale. L'eccezione a questa regola sarebbe un sacerdote-monaco (ieromonaco), ma si suppone che viva in un monastero e non nel "mondo". Anche in questo caso, ci sono eccezioni a questa regola generale, ma o sono dovute a circostanze particolari o sono una deviazione chiaramente sbagliata dal percorso migliore. Questo principio del prete sposato è un ottimo modo per evitare di avere preti omosessuali (come ho detto molte volte, l'omosessualità e la pedofilia sono strettamente collegate, nonostante la propaganda moderna). La maggior parte dei parroci sono quindi piuttosto "uomini virili", barbuti, tipi duri, con una famiglia di cui prendersi cura, una moglie da amare e bambini da crescere. E come nella maggior parte dei matrimoni basati su un vero legame spirituale, godono di una vita sessuale normale e soddisfacente con le loro mogli. Io ho passato tutta la mia vita a contatto con membri del clero che andavano da lettori e suddiaconi ad arcivescovi e metropoliti. Non ho mai incontrato un prete omosessuale o pedofilo in tutta la mia vita. Ho sentito voci su un vescovo omosessuale (di recente, in una giurisdizione con immensi problemi) e so per certo che un monaco aveva un'amante (donna). Ho saputo anche di un monastero con problemi di omosessualità, ma tutti sapevano di loro e fondamentalmente hanno dovuto andarsene e formare un proprio gruppo perché temevano indagini clericali. Comunque, ci sono casi di promiscuità sessuale eterosessuale di sacerdoti, alcuni rari casi di omosessualità e casi estremamente rari di pedofilia. Questo per quanto riguarda la Chiesa ortodossa russa. Mi hanno detto che il clero ortodosso greco ha qualche problema in più con l'omosessualità. Mai sentito parlare tra loro di un caso di pedofilia.

2) La ragione spirituale: a differenza del cristianesimo latino, che vede il sesso come qualcosa di brutto e la pulsione sessuale come una cosa che deve essere soppressa, l'Ortodossia vede la sessualità come buona e sana. Nell'Ortodossia la pulsione sessuale non deve mai essere soppressa, ma o diretta o sublimata o entrambe le cose. Molti monaci e monache nella Chiesa ortodossa sono stati sposati in passato (o i loro coniugi sono defunti o entrambi i coniugi hanno deciso di diventare monaci). In passato esistevano vescovi sposati (come per esempio san Gregorio di Nissa), ma con il tempo la tradizione si è evoluta nel consacrare solo monaci all'episcopato. Ma, ancora una volta, mentre ai vescovi è spesso assegnato il compito di molte attività amministrative, il clero in "prima linea" del mondo secolare è (o dovrebbe essere) composto da ecclesiastici "bianchi" (sacerdoti sposati) e non "neri" (monaci).

Tutte queste sono regole generali. Inoltre, e questo è FONDAMENTALE, gli ortodossi – inclusi gli ecclesiastici – non sono in alcun modo "migliori" dei latini o di chiunque altro. La Chiesa è un ospedale per i peccatori, non un'associazione di santi e così la propensione al peccato (sessuale o altro) è esattamente la stessa tra i cristiani ortodossi come in qualsiasi altro gruppo di esseri umani. La differenza è che i sacerdoti latini sono, a mio parere, messi in una situazione impossibile: viene detto loro di vivere nel celibato totale e nell'astinenza sessuale NEL MONDO e viene detto loro semplicemente di sopprimere la loro pulsione sessuale come "peccaminosa". Non c'è da stupirsi che questo si traduca in un ossessione per il sesso simile a quella della società wahabita in Arabia Saudita! E i poveri sacerdoti latini non sono nemmeno monaci, quindi mancano degli strumenti spirituali che hanno i monaci per controllare i loro impulsi naturali. Mi sento molto, molto triste per loro.

Ecco ancora un altro esempio del terribile prezzo pagato da coloro che si sono allontanati dalle tradizioni della Chiesa originale e hanno introdotto innovazioni disastrose.

Ho dimenticato di dire qualcosa di ovvio per me, ma che potrebbe non essere evidente a qualcuno esposto alle pratiche latine: nessun vescovo ortodosso sposterebbe mai un prete pedofilo in un'altra parrocchia, né lo coprirebbe, né gli permetterebbe di servire la Liturgia. Ogni forma di immoralità sessuale di un sacerdote porterebbe almeno all'immediata sospensione dell'uomo dal servizio e, probabilmente, a una sospensione permanente da qualsiasi opera pastorale. Per un laico qualunque forma di immoralità sessuale (=il sesso al di fuori del matrimonio) è motivo di un divieto immediato di ricevere i Misteri (chiamati "sacramenti" in Occidente, cioè l'Eucaristia). Limitarsi a spostare i pedofili delinquenti abituali come hanno fatto i Latini per decenni è semplicemente impensabile e sarebbe un motivo per deporre un vescovo che tenti un trucco del genere. Ancora una volta, in tutta la mia vita non ho mai nemmeno sentito parlare di un caso del genere, almeno non tra le chiese ortodosse di orientamento tradizionale.

Va bene, mi auguro che la risposta sia abbastanza completa. Grazie per avermi dato l'opportunità di spiegare.

Saker

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