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  Che dire della schiavitù nella Bibbia?

dal blog di padre John Whiteford

27 settembre 2013

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Domanda: "Sento spesso esporre la tesi secondo la quale la Bibbia approva la schiavitù, e che questo significa o che la Bibbia dovrebbe essere respinta come priva di validità, oppure che le cose si evolvono nel corso del tempo, e così come noi non consentiamo più la schiavitù, forse dovremmo cambiare le nostre opinioni sull'omosessualità. Come dobbiamo rispondere?"

Per rispondere a questa domanda dobbiamo prendere in considerazione perché si formò la schiavitù in primo luogo, cosa dicono le Scritture in realtà, e come è avvenuto che per la maggior parte le forme di schiavitù sono terminate nel mondo civilizzato .

Perché è nata la schiavitù

La schiavitù è un risultato della caduta dell'uomo. A causa del peccato dell'uomo, gli uomini hanno combattuto tra loro, e alcuni sono stati ridotti in schiavitù. Prima del XIX secolo, la schiavitù era un fatto universale della vita in ogni parte del mondo, compresa l'Africa.

Immaginate per un momento di essere membri di una tribù indiana prima dei tempi di Cristoforo Colombo, e che la vostra tribù venga attaccata da una tribù vicina. Nel corso di quel conflitto, la vostra tribù cattura alcuni membri della tribù avversaria. Ora, che cosa si deve fare di loro? Non si dispone di un sistema carcerario. Non è possibile chiamare custodi internazionali per prenderli in custodia. Restano veramente solo tre scelte: 1) Si può lasciarli andare, ma poi queste stesse persone torneranno in guerra contro la tua tribù, e forse uccideranno o cattureranno i membri della tua tribù, e potranno non essere altrettanto generosi. 2) Si può ucciderli tutti, ma tutti gli esseri umani hanno una naturale avversione a uccidere altri esseri umani. 3) La vostra unica altra opzione è quella di tenerli prigionieri. Alla fine, si potrà fare con l'altra tribù uno scambio di prigionieri, ma almeno per un po questi sono ora nelle vostre mani. Ora la vostra tribù è a malapena in grado di nutrire i suoi membri, tanto meno potrà nutrire i prigionieri inattivi, e così li metterete a lavorare, in modo che possano essere produttivi e contribuire a guadagnare il loro mantenimento. Così ora avete degli schiavi... persone sottoposte a servitù involontaria. È solo quando si hanno forti stati nazionali che si inizia ad avere altre opzioni quando si tratta di gestire i prigionieri di guerra.

E va sottolineato che anche oggi, anche se abbiamo eliminato la maggior parte delle forme di schiavitù, la nostra Costituzione consente ancora forme di servitù involontaria, come punizione per un crimine. Non paghiamo ai carcerati un salario minimo, eppure li mettiamo a lavorare per contribuire a guadagnare il loro mantenimento. Abbiamo anche ancora il potenziale di una leva militare generale - e anche se molti non saranno d'accordo a definirla una forma di servitù involontaria, è di fatto involontaria, per definizione, e comporta lavoro, tra cui la lotta sul campo di battaglia e il rischio della propria vita, e se si rifiuta la coscrizione, si può essere collocati in carcere, dove si può ancora essere costretti a lavorare involontariamente.

Che cosa dice di fatto la Bibbia sulla schiavitù?

In nessuna parte nella Scrittura si approva la schiavitù come una buona cosa. In nessuna parte si ordina a qualcuno di possedere schiavi. In realtà, se si legge il libro dell'Esodo, si trova che la schiavitù è presentata come un male. La Legge di Mosè affronta la schiavitù, ma mette restrizioni sul modo in cui gli schiavi possono essere trattati. La legge mette dei limiti su quanto tempo un israelita può essere tenuto come schiavo, e stabilisce le norme su come possono essere trattati gli schiavi. Al contrario, nella Roma antica, per esempio, il capo di una famiglia non solo poteva uccidere i suoi schiavi, per qualsiasi motivo, ma poteva uccidere o schiavizzare i membri della sua stessa famiglia. Egli aveva il potere assoluto su tutti nella sua famiglia, e su ogni schiavo di proprietà della sua famiglia. Gli schiavi erano considerati strumenti viventi, e non avevano più diritti di una pala o di un martello.

Nel Nuovo Testamento, san Paolo dice che gli schiavi devono obbedire ai loro padroni come farebbero al Signore - e questo è spesso citato fuori contesto per screditare le Scritture. Tuttavia, il contesto afferma anche che i padroni devono trattare i loro schiavi come loro fratelli. Ora, si potrebbe obiettare: "Come può un maestro trattare uno schiavo come un fratello e lasciarlo come schiavo?" La risposta è che un padrone veramente cristiano non deve avere schiavi nel vero senso del termine. E uno schiavo cristiano non sarà più uno schiavo se sta servendo un tale maestro per amore cristiano. E uno schiavo cristiano che serve un padrone non credente ha la speranza di ottenere la libertà dal suo padrone con il suo amore e umiltà .

Ma, naturalmente, molti proprietari cristiani di schiavi, forse la maggior parte, non è riuscita a vivere all'altezza degli insegnamenti di san Paolo, ma questo ha anche creato il disagio con la schiavitù che alla fine ne ha provocato il termine.

Come è terminata la maggior parte delle forme di schiavitù nel mondo civilizzato?

Come ho detto, la schiavitù era un fatto universale della vita prima del XIX secolo... ma che cosa è cambiato? Tra tutte le religioni del mondo, è sorto un movimento per porre fine alla schiavitù... e quel movimento è stato generato dalla religione cristiana. Cristiani come William Wilberforce in Inghilterra e Charles Finney negli Stati Uniti hanno promosso una campagna contro la schiavitù. Un libro intitolato "La capanna dello zio Tom" è stato scritto da un'autrice cristiana, che ha fatto appello alla sensibilità cristiana del pubblico americano, e ha sottolineato come anche i ben intenzionati proprietari cristiani di schiavi, che consideravano i loro schiavi come parte della loro famiglia, erano tuttavia parte di un sistema che includeva brutalità indicibili, come mariti separati dalle loro mogli, dai genitori e dai figli, e includeva l'abuso sessuale delle donne schiave. E nel personaggio di zio Tom, che è una figura di Cristo, allo stesso tempo umile, ma anche inflessibile quando gli si chiede di partecipare al male, il pubblico americano è stato mosso a chiedere la fine della schiavitù in America. Era cristiano anche lo tsar Alessandro II, il Liberatore, che concluse la servitù della gleba in Russia, e lo fece senza una guerra civile.

È estremamente ironico il fatto che il cristianesimo debba essere oggetto di attacchi particolari a causa del fatto che si parla di schiavitù nella Bibbia, quando è stato il cristianesimo in primo luogo che ha portato un mondo schiavista a vedere i mali della schiavitù, lo ha ispirato a terminarla. L'islam abbraccia ancora oggi la schiavitù, eppure in America i musulmani neri agiscono come se fosse vero il contrario, e come se fosse stato l'islam a essere tanto contrario alla schiavitù... quando in realtà il commercio degli schiavi iniziò in gran parte con mercanti di schiavi musulmani che vendevano schiavi ai mercanti europei. E se sei un ateo, non hai alcun fondamento morale per l'opposizione alla schiavitù... non più di quanto potresti essere moralmente contrario a un ghepardo che mangia un'antilope. I forti fanno uso dei più deboli come meglio credono. E infatti, nei paesi atei militanti, la schiavitù del lavoro è sempre stata e resta un mezzo accettato di produzione.

E chi volesse confrontare la questione della schiavitù con l'omosessualità ha un grosso problema. Da nessuna parte le Scritture promuovono la schiavitù, né l'approvano come una cosa buona, ma in compenso le Scritture insegnano chiaramente che i rapporti omosessuali sono intrinsecamente peccaminosi.

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