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  Domande e risposte sulla Pentecoste

dell'arciprete Andrew Phillips

pravoslavie.ru, 25 giugno 2013

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Lei direbbe che la Pentecoste è la festa più importante dopo la Natività di Cristo?

Penso che se si desidera avviare una diatriba tra gli ortodossi, questa domanda potrebbe essere un buon modo!

Prima di tutto, c'è la festa delle feste, la Pasqua, la festa della Risurrezione, che è superiore a tutte le altre feste.

Poi ci sono altre feste, come la Natività di Cristo, o Natale, il Battesimo di Cristo, o Teofania, e il giorno della Trinità, o la Pentecoste. Io non sono sicuro dell'ordine di importanza, ma dal momento che il Natale di Cristo è la festa dell'Incarnazione e la Pentecoste è la festa della Santissima Trinità e dello Spirito Santo, questo forse è un buon ordine di importanza. Dopo tutto, le due rivelazioni più importanti per noi sono l'incarnazione del Figlio di Dio e la Trinità.

Tuttavia, forse si potrebbe sostenere che l'Annunciazione, ovvero la concezione di Cristo, è la vera festa dell'Incarnazione. Anche se è una festa della Madre di Dio, dovrebbe quindi precedere la Natività di Cristo in ordine di importanza - la Natività non avrebbe potuto aver luogo senza il consenso della Madre di Dio al concepimento. Tuttavia, alla fine, tali considerazioni, anche se interessanti, non sono certo di vitale importanza per la nostra salvezza. La cosa principale è andare in chiesa per tutte queste feste e prendervi parte, piuttosto che occuparsi di così tanti dettagli.

Che cosa significa la parola Pentecoste?

Prima di tutto, dovrei dire che il nome più comune per questa festa è 'giorno della Trinità', piuttosto che il nome più formale di 'Pentecoste'. Questo perché questa festa è la rivelazione dello Spirito Santo, e quindi la rivelazione della pienezza della Santissima Trinità, perché fino a questo giorno, avevamo conosciuto solo il Padre e il Figlio. Il Figlio ci aveva promesso il 'Consolatore' e oggi è disceso, in adempimento di quella promessa.

Pentecoste è semplicemente la parola greca per cinquanta. La Pentecoste viene 50 giorni dopo la Pasqua. Il significato di questo è che anche nell'Antico Testamento (Levitico 25), il numero 50 era speciale. Questo perché sette è il numero della pienezza o del completamento (Dio si riposò il settimo giorno, dopo i sei giorni della Creazione). 7 x 7 è quindi un particolare segno di pienezza e 50 è, naturalmente, 7 x 7 + 1. Pertanto, nel Vecchio Testamento, ogni cinquantesimo anno era chiamato anno giubilare. L'anno giubilare era non solo la fine del vecchio periodo giubilare, ma anche l'inizio di quello nuovo. Così, c'erano 49 anni di intervallo tra ogni un anno giubilare.

Con l'aggiunta di 1 a 7, otteniamo 8. Otto è visto come il numero di ciò che è al di là della pienezza di questo mondo, al di là della creazione, oltre il tempo e lo spazio creato, ciò che fa parte del tempo che verrà, 'l'ottavo giorno'. Così, la Pentecoste, la discesa dello Spirito Santo sulla terra, è la pienezza della rivelazione della Santissima Trinità. Questo è il motivo per cui si chiama giorno della Trinità. La Discesa dello Spirito Santo dal cielo è il segno di un altro mondo, l'età a venire, 'l'ottavo giorno', che penetra in questo mondo. Ecco perché i battisteri erano, e sono tuttora, ottagonali. Essi simboleggiano l'ingresso del battezzato in un altro mondo, dove diventa un cittadino del Regno che verrà, 'l'ottavo giorno'.

Può dirci qualcosa sui giorni immediatamente prima e dopo la Pentecoste?

La notte di Pasqua, la Chiesa inizia le funzioni di un libro speciale di servizi per questa stagione dell'anno. Si chiama Pentecostario o, in lingua slavonica, 'Triodio fiorito'. Questo testo contiene tutti i servizi che portano alla Pentecoste.

Al trentanovesimo giorno dopo la Pasqua, che è un mercoledì, abbiamo il congedo della Pasqua. In quel giorno, se possiamo celebrare una Liturgia, cantiamo il servizio di Pasqua per l'ultima volta. Poi deponiamo tutto ciò che è associato con la festa e rimettiamo la Sindone di Cristo, raffigurante la sua sepoltura, e che abbiamo venerato il Grande Venerdì, di nuovo su un muro del santuario.

Il quarantesimo giorno dopo la Pasqua, che è un giovedì, abbiamo la festa dell'Ascensione. Cristo ritorna al cielo e a suo Padre. Tuttavia, egli non ritorna così come è disceso dal cielo. Egli è disceso senza la natura umana, ma ritorna al Padre insieme con la natura umana. Quindi, la nostra natura umana siede alla destra di Dio Padre. Naturalmente, si tratta di una natura umana del tutto pura e senza peccato, crocifissa e risorta. Precedentemente, la nostra natura umana è stata separata da Dio, ma ora la nostra natura si unisce con lui.

Il giorno prima della Pentecoste, il sabato, ricordiamo i nostri antenati, perché lo Spirito Santo visiti e conforti quelli che si sono addormentati. Il giorno stesso di Pentecoste stessa, chiamato giorno della Trinità, dopo la Liturgia, abbiamo i Vespri con le preghiere in ginocchio, preghiere speciali di invocazione dello Spirito Santo su di noi e sui defunti. Questa è la prima volta in cui ci inginocchiamo a partire dalla Pasqua, in tutto questo periodo stiamo in piedi, perché siamo risorti con Cristo. Stare in piedi celebra la grazia della Risurrezione.

Il Lunedì dopo il giorno della Trinità, o Pentecoste, abbiamo il giorno del santo Spirito. Questo corrisponde al vecchio Whit-Monday, come si chiamava il lunedì di Pentecoste in Inghilterra. Questo è un altro esempio dell'uso ortodosso di celebrare la persona responsabile di una festa nel giorno dopo la festa. Così, si celebra la Madre di Dio il giorno dopo la Natività di Cristo, il Precursore Giovanni il Battista il giorno dopo la Teofania, san Simeone e sant'Anna il giorno dopo la Presentazione di Gesù al tempio, l'Arcangelo Gabriele il giorno dopo l'Annunciazione, san Gioacchino e sant'Anna il giorno dopo la Presentazione della Madre di Dio al tempio, sant'Andrea il folle in Cristo il giorno dopo la santa Protezione della Madre di Dio, e così via.

Il martedì di Pentecoste è noto come il terzo giorno di Pentecoste. In effetti, tutta la settimana dopo la Pentecoste è una settimana festosa, priva di digiuno. La Domenica dopo Pentecoste è la Domenica di Tutti i Santi. Questo perché i santi sono il frutto dello Spirito Santo. Lo possiamo vedere con chiarezza, perché una volta che i discepoli ricevettero lo Spirito Santo, sono diventati apostoli, cioè, sono stati 'inviati' da Dio, sono diventati santi.

Durante il secolo scorso, in un tempo di generale apostasia, è divenuto costume in diverse Chiese ortodosse locali di commemorare anche i loro santi locali la seconda domenica dopo Pentecoste e in effetti anche nelle domeniche successive. Così, la Chiesa russa ha iniziato a celebrare tutti i santi glorificati nella Rus’. Il servizio è stato scritto dal nostro metropolita Anastasij ed è stato introdotto come una misura per la salvezza della Russia. Altri paesi o regioni, come la Romania, il Nord America o le isole britanniche, hanno imitato questo uso. C'è anche sul Monte Athos una commemorazione di tutti i santi del Monte Athos.

La terza Domenica dopo la Pentecoste i greci hanno un officio per tutti coloro che hanno sofferto sotto il giogo turco. Poi ci sono altri offici locali, come tutti i santi della Bielorussia o di Novgorod e così via. In generale, tutto questo periodo dopo il giorno della Trinità è quindi una serie di celebrazioni locali dei frutti dello Spirito, i santi, e questo è anche il motivo per cui, in luglio e agosto, commemoriamo molti dei più grandi santi della Chiesa.

Perché decoriamo la chiesa con fiori e teniamo fiori durante la funzione di Pentecoste?

I fiori e il verde denotano la vita e come noi diciamo e cantiamo nel Credo: 'credo nello Spirito Santo, datore di vita...', e di nuovo nella preghiera 'Re celeste', che tutti noi dovremmo conoscere a memoria, chiamiamo il Santo Spirito 'dispensatore di vita'. Questo è il motivo per cui il clero di solito indossa paramenti verdi. Il verde significa la vita, e senza lo Spirito Santo, noi siamo spiritualmente morti.

Nella preghiera che lei ha citato, 'Re celeste', chiediamo la salvezza. Ma non è solo Cristo, e non  il santo Spirito, il nostro Salvatore?

Noi usiamo molte preghiere, brevi e lunghe, in cui chiediamo la salvezza. Per esempio: 'Santissima Trinità, salvaci'. 'Santissima Madre di Dio, salvaci'. E tuttavia, come ha detto, c'è solo un Salvatore, Cristo nostro Dio. Com'è allora che possiamo essere salvati dalla santa Trinità? Risposta: per mezzo del Salvatore, per mezzo di Cristo, fatto scendere su di noi dalla santa Trinità. Come possiamo essere salvati dalla Madre di Dio? Certo, lei non può salvarci? Sì, lo può - attraverso le sue preghiere di madre al Salvatore. Cristo ci salva attraverso gli altri. Così pure, il Cristo Salvatore ci salva per mezzo dello Spirito Santo, o, se volete, lo Spirito Santo ci salva per mezzo di Cristo. Dopo tutto, è stato solo attraverso il Salvatore, che abbiamo ricevuto lo Spirito Santo e la conoscenza della santa Trinità. È stato solo attraverso la Madre di Dio che il Salvatore è diventato uno di noi, tranne che nel peccato.

Nell'Epistola di oggi, si dice che gli apostoli sembravano ubriachi quando hanno ricevuto lo Spirito Santo. Eppure nella Chiesa si parla sempre di sobrietà spirituale. Perché questa differenza?

Prima di tutto, non credo che dovremmo osare paragonare noi stessi agli apostoli, che con i propri occhi hanno visto la crocifissione, hanno visto il Cristo risorto. Quando hanno ricevuto lo Spirito Santo, hanno visto lingue di fuoco visibili. Questo è stato un evento unico. Noi lo commemoriamo, ma poiché non siamo santi, non possiamo aspettarci di vedere lingue di fuoco o di essere 'ubriachi' nello Spirito, come lo erano loro. Pensare che noi siamo in grado di sperimentare quello che hanno vissuto loro sarebbe incredibilmente pretenzioso da parte nostra. Questo è come l'illusione di 'essere salvati' che hanno alcune persone. Neppure uno solo di noi che abbia la minima dose di umiltà può pensare che siamo già salvati. Sarebbe un segno di orgoglio spaventoso pensare una cosa del genere.

In generale, dobbiamo diffidare di emozioni, emotività ed eccitazione fisica. Ci sono persone che si riducono in stati fisici ed emotivi esaltati e immaginano di essere quasi santi. Nel XIX secolo, questo era chiamato revivalismo tra i protestanti, ed è stato utilizzato in seguito il termine 'pentecostalismo', mentre oggi di parla di movimento carismatico. Questo accade sempre tra i protestanti o tra i protestantizzati. Ad esempio, vi è un forte movimento carismatico nel cattolicesimo romano e le persone in esso coinvolte sono molto protestantizzate. Non è un fenomeno ortodosso, perché non è spirituale. È una cosa molto pericolosa confondere i movimenti del corpo o le sensazioni emotive con la spiritualità. Sono cose molto diverse. Alcune sensazioni corporee ed emozioni possono essere ispirate dal demonio. Dobbiamo stare attenti.

Il pericolo di tutta questa emozione ed eccitazione fisica è che crea stati auto-indotti di illusione, di orgoglio spirituale. Il modo per combatterli è la sobrietà, ed è per questo c'è una tale enfasi sulla sobrietà nella Chiesa ortodossa. È per questo che non ridiamo in chiesa, non facciamo scherzi, rimaniamo seri. A un pasto dopo le funzioni, è un'altra storia, siamo più liberi. Nel corso di una festa parrocchiale, tutti possiamo raccontare barzellette e ridere. Ma ogni bambino (o adulto) che si fa prendere da un attacco di risate in chiesa deve andarsene subito, calmarsi e tornare quando è pronto a pregare. È una cosa che non si addice alla chiesa, che è la casa di Dio. C'è un tempo e un luogo per ogni cosa.

Nel giorno di Pentecoste, è scritto che gli apostoli parlarono in lingue. Perché non lo vediamo oggi nella Chiesa ortodossa?

La prima parte della mia risposta è la stessa di quella alla domanda precedente. Perché non siamo gli apostoli. Noi siamo indegni, non siamo al loro livello. Provate a immaginare se uno di noi iniziasse veramente a parlare in lingue, quanto orgogliosi saremmo diventati. Non si verificherà tra noi, perché il segno della presenza dello Spirito Santo non è l'orgoglio, ma naturalmente l'umiltà e la modestia, l'assenza di peccato. Cosa che noi oggi non abbiamo.

Tuttavia, penso che ci sia un secondo motivo: ovvero, che gli apostoli dovevano parlare in lingue per farsi capire. Oggi, se vogliamo imparare una lingua, siamo in grado di andare a scuola, prendere lezioni da un insegnante di un altro paese, comprare un CD, un libro o un traduttore, imparare da Internet. Ma gli Apostoli dipendevano dallo Spirito per comunicare. Molti di loro, come cantiamo nel tropario della festa, erano semplici pescatori, resi 'più sapienti' dallo Spirito Santo. Al giorno d'oggi, nei nostri tempi internazionali, non sono sicuro che il dono più utile dello Spirito sia quello di parlare in lingue. Piuttosto, potrebbe essere proprio il dono di continuare a praticare la nostra fede in un tempo in cui quasi nessuno lo fa. Le nostre chiese sono relativamente vuote. La testimonianza dello Spirito risiede nei pochi che ancora le frequentano. Non mi dite che quelli che non vanno in chiesa sono cristiani. Non lo sono.

Su questa questione del parlare in lingue, molti anni fa mi è stato raccontato un episodio da una persona che aveva partecipato a una riunione carismatica in cui c'era una sessione in cui si parlava in lingue. Alcune persone si alzarono e cominciarono a fare strani rumori, quasi animaleschi, come abbaiare. Poi una persona si alzò e cominciò a parlare in una lingua sconosciuta. Poi un altro si alzò in piedi e gridò: 'fermatelo, sta bestemmiando la Madre di Dio'. A quanto pare, l'uomo che aveva interrotto aveva lavorato come scienziato in Sud America e aveva riconosciuto la lingua: l'altra persona aveva parlato in una lingua nativa dell'Amazzonia. Di fatto, la persona che parla aveva davvero bestemmiato la Madre di Dio. Qui vi è un chiaro caso di interferenza demoniaca, un demone che prende possesso di un essere umano, al fine di bestemmiare.

Penso che ci sia un punto molto importante qui. Come facciamo a distinguere gli esseri umani dagli animali? Una delle cose più importanti è la parola. Gli esseri umani hanno la parola. Questo è perché siamo fatti a immagine e somiglianza della Parola, che è Cristo. Gli animali non lo sono. Ridurre gli esseri umani a uno stato senza parole, o senza il Verbo, è un atto demoniaco. Non siamo animali, sebbene costantemente al momento attuale vediamo alcuni esseri umani comportarsi bestialmente gli uni con gli altri.

Io non voglio sembrare presuntuoso, ma dovremmo davvero prenderci cura della nostra lingua, del nostro modo di parlare, del modo di scrivere. Questo è più di una questione di salvaguardia della cultura umana: si tratta di salvaguardare la scintilla divina dentro di noi, le nostre origini e un destino divino. Così, quando gli esseri umani sono ridotti a stati animaleschi o di trance in un cosiddetto incontro carismatico, io non voglio essere presente. Ho anche sentito dire che molte persone che hanno vissuto il movimento carismatico ne sono stati resi malati mentali, cioè, sono stati privati ​​della loro ragione, il loro 'logos' o 'parola'.

I demoni vogliono togliere da noi 'la Parola'. Immaginate come si prendono gioco di esseri umani che strisciano intorno a quattro zampe e abbaiano, e che allo stesso tempo realmente credono che stanno lodando Dio. Tale stato era noto ai Padri latini come 'illusio' (da dove abbiamo la parola illusione), ai Padri greci come 'plani', ai Padri slavi come 'prelest'. È molto difficile uscire da questo stato di illusione, una volta che catturato, perché uno è così convinto, per quanto ridicolmente si comporti, di avere ragione e di essere pure virtuoso. È l'orgoglio della mente.

Chi è la figura con un manto rosso nello spazio nero, sotto gli apostoli, in fondo all'icona della Discesa dello Spirito Santo?

Se si guarda attentamente, si vedrà, di solito in lettere greche, la parola 'Il cosmo' sopra di lui nello spazio nero. Questa figura coronata simboleggia tutta la conoscenza dell'universo, o 'cosmo'. Questo include tutto il sapere del mondo antico, dei pagani greci, romani, egizi, babilonesi, indiani, cinesi, tutta la conoscenza che era nel mondo, fino alla discesa dello Spirito Santo. Gran parte di questa conoscenza era in sé puramente neutrale e riguardava tecnologie per produrre cibo e ottenere acqua, fare vestiti e strumenti, costruire barche e case, curare il corpo umano, scrivere documenti e storie, creare calendari, riflettere su Dio ecc. Il giorno di Pentecoste, tutte queste conoscenze utili sono state santificate e sono divenute utili alla Chiesa e alla costruzione di una civiltà cristiana ortodossa.

Così, tutta la nostra civiltà ha avuto inizio con la Pentecoste, la rivelazione della Santissima Trinità, la venuta dello Spirito Santo sull'umanità. Da quel giorno, tutta la nostra civiltà è diventata trinitaria. Come uno scrittore religioso messo: 'Non c'è nulla tra la Santissima Trinità e l'inferno'. Se rifiutiamo la Santissima Trinità, rivelata il giorno della Pentecoste, rifiutiamo quindi tutta la nostra civiltà e la nostra vita diventa infernale. Questo dovrebbe far pensare tutti noi.

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