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  Perché chiamare i sacerdoti "padre"? Gesù non ha forse detto di non farlo?

di padre Joseph Gleason

Russian Faith, 5 marzo 2023

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Perché nelle chiese la gente chiama il sacerdote “padre”? Per i cristiani ortodossi (e anche per i cattolici e gli anglicani) questo è comune. Ma 'è biblico?

In tutta la Bibbia, si trovano uomini devoti che sono chiamati "padre". Giuseppe era un saggio consigliere, ed era quindi un "padre del faraone" (Gen 45:8). Giobbe disse di essere un "padre dei poveri" (Gb 29:16). Dio stesso chiama Eliachim un "padre per gli abitanti di Gerusalemme" (Is 22:21). E in riconoscimento di una guida spirituale paterna, il profeta Eliseo grida al profeta Elia: "Padre mio! Padre mio!" (2 Re 2:12). In seguito, il re d'Israele chiamò il profeta Eliseo "padre" (2 Re 6:21). Quando questi uomini dimostrano una capacità di guida divina, la Scrittura stessa non esita a chiamare ognuno di loro "padre".

Ma alcune persone pensano che Dio abbia cambiato idea. Pensano che la parola "padre" andasse bene nell'antico Israele, ma non nella Chiesa di oggi. Gesù disse: "non chiamate nessuno "padre" sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo. E non fatevi chiamare "maestri", perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo" (Mt 23:9-10). Ma in questo brano non è menzionata solo la parola "padre"; lo è anche la parola "maestro"!

Quindi, se Gesù vuole letteralmente che smettiamo di chiamare le persone "padri", allora deve anche volere che smettiamo di chiamare le persone "maestri", o insegnanti. Eppure molte chiese hanno "maestri di scuola domenicale" o "maestri di coro". Ogni scuola cristiana ha i suoi "maestri". Se smettiamo di chiamare "padre" i pastori, allora dobbiamo smetterla anche di chiamare "maestro" gli insegnanti. Ma questo non può essere, perché Dio stesso dice di aver nominato "maestri" nella Chiesa (1 Cor 12:28), e Dio dice che ci ha dato questi "maestri" come doni per la Chiesa (Ef 4:11). Ma se la parola "maestro" va ancora bene, allora va bene anche la parola "padre"!

Il problema non sta nella parola "padre", o "maestro". Il problema sta in come pensiamo a queste parole. In Mt 23, Gesù critica i farisei. Dice che sono ipocriti, perché bramano il potere e l'onore, mentre allontanano le persone da Dio. Vogliono la gloria di essere chiamati "padre", ma non vivono in modi che incoraggiano le persone ad adorare il nostro Padre nei cieli. Questi capi religiosi malvagi usurpano l'autorità di Dio e cercano di prendere il suo posto. Questi sono il tipo di "padri" che dovremmo evitare. Se qualche leader religioso cerca di mettersi tra te e Dio, allora fuggi! Non chiamarlo "padre" né "maestro"!

Ma quando un uomo santo esercita una pia autorità spirituale, non c'è niente di sbagliato nel chiamarlo "padre". Infatti, gli apostoli di Gesù praticavano proprio questa cosa. L'apostolo Pietro ha riconosciuto la sua paternità spirituale, riferendosi a Marco come suo "figlio" (1 Pt 5:13). L'apostolo Giovanni ha riconosciuto la sua paternità spirituale, chiamando i membri di una chiesa suoi "figli" (1 Gv 2,1). E Paolo parla molte volte in questo modo, chiamando i membri della chiesa suoi "figli" (2 Cor 12:14) e suoi "figlioli" (Gal 4:19).

Forse la menzione più chiara della paternità spirituale viene dall'apostolo Paolo:

"Non per farvi vergognare vi scrivo queste cose, ma per ammonirvi, come figli miei carissimi. Potreste infatti avere anche diecimila pedagoghi in Cristo, ma non certo molti padri, perché sono io che vi ho generato [i.e., sono diventato vostro padre, ndt] in Cristo Gesù, mediante il vangelo". (1 Cor 4:14-15)

In questo brano della Scrittura, l'apostolo Paolo si definisce "padre".

Queste Scritture sono la Parola di Dio, ispirata dallo Spirito Santo. Quindi la parola "padre" è qualcosa di buono. Va perfettamente bene chiamare il tuo sacerdote "padre", se è una guida devota che ti conduce verso Gesù.

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