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  Un confronto con la realtà per i lettori-vittime dell'Economist

dal blog del sito Orthodox England

25 febbraio 2018

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Uno spettro incombe sull'Occidente: si chiama Cristo.

Quando insegnavo alla Business School di Parigi, dovevo leggere "The Economist" ogni settimana. Certo, la rivista era trasparente. Potevamo vedere le sue motivazioni di rivista che considera gli esseri umani come nient'altro che unità economiche che sfruttano e che vanno sfruttate. Era una rivista anticristiana, e quindi con una visione molto distorta della realtà. Di proprietà dei Rothschild, riflette soprattutto le opinioni non solo dell'Establishment britannico con i suoi portavoce di stato nella BBC, nei tabloid, a Oxford e Cambridge, nell'MI5 e nel resto dell'apparato statale, ma dell'intero Establishment trostkista ("globalista") occidentale, con ONU, UE, NATO, G7, banchieri, Davos e i gruppi che stanno dietro di loro. Purtroppo, le sue numerose vittime ("lettori" - inclusi persino alcuni che in realtà si dichiarano "ortodossi"!) sono così ingenue da bersi i miti da loro propagandati senza comprendere la realtà.

Un divertente articolo recente (divertente perché era così mal scritto e mal informato), sostenendo che la Chiesa russa è "troppo vicina al Cremlino" (!) ne è un esempio tipico. Lo scorso luglio il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, intervenendo a una conferenza in Germania, ha spiegato quest'assurda russofobia: "L'Occidente odia la Russia perché sta tornando ai suoi valori tradizionali" (= cristianesimo). Dunque, le teorie cospirative anti-russe propagandate da tali riviste sono in definitiva basate sull'anti-cristianesimo intrinseco che infetta e informa l'intero Establishment occidentale. Così, seguendo la nota linea di partito, questo articolo rimpiange gli anni '90, quando gli adolescenti di Harvard, gli oligarchi neocon e i gangster loro servitori avevano nelle loro mani un presidente russo alcolizzato a Mosca e il popolo stava morendo di fame e di disperazione a milioni.

Quello era il periodo dei banchieri al vertice, quando invece alla base la Chiesa russa, liberandosi finalmente dallo stato occidentale ("sovietico"), stava iniziando a battezzare 100 milioni di persone. Oggi, mentre la Chiesa continua a rafforzarsi e combattere contro il nominalismo laicista di ispirazione occidentale, sta finalmente cominciando a influenzare i resti fin troppo forti dello stato. Sebbene la maggior parte dei media russi sia ancora sotto il controllo dei media occidentali, sebbene gran parte dei sistemi di istruzione e sanità sia ancora in balia di burocrati anticristiani, la Chiesa sta finalmente cominciando a influenzare lo stato: in verità, lo stato russo 'si sta avvicinando troppo alla Chiesa' per i rappresentanti dell'Establishment occidentale e di "The Economist". Per loro la fede deve essere un affare privato e avere influenza zero sulla politica, l'economia e la società in generale.

Dopo che l'Occidente aveva organizzato il colpo di stato del 1917 a San Pietroburgo e sostituito il legittimo governo cristiano, allora sull'orlo della vittoria nella guerra tedesca, una vittoria che terrorizzava l'Occidente, ha ignorato la più grande persecuzione della storia. Come tutti gli altri, "The Economist" non ha parlato dei 600 vescovi martiri, dei 120.000 sacerdoti, monaci e monache martiri e delle decine di milioni di vittime dei marxisti. Dopotutto, molti marxisti, come Lenin e Trotskij, non erano russi, e avevano vissuto e si erano addestrati in Occidente per anni prima di essere rispediti in Russia nel 1917 per creare il caos. Né ha parlato dell'olocausto dei 27 milioni di vittime dell'invasione occidentale del 1941, desiderata sia a Berlino che a Londra. "The Economist" non aveva spazio per riferire dei martiri per Cristo; il suo interesse era rivolto a Mammona.

Oggi, a 100 anni da quegli eventi terribili, l'élite occidentale è preoccupata. E se la Chiesa cristiana dovesse rivivere e sfidare la loro ideologia secolarista? E se lo stato diventasse cristiano? Il pensiero li terrorizza perché perderebbero il potere; da qui la propaganda anti-russa. Tutto questo è pubblicato in un paese che gestisce una "Chiesa di Stato", di cui ogni vescovo è nominato dai primi ministri, dei quali la maggior parte è costituita da atei che sostengono ogni perversione! Lasciate che gli scribacchini sbraitino mentre lo Stato russo ricomincia a diventare cristiano grazie alla Chiesa di Dio. Lasciate che gli scribacchini odino Cristo e la sua santa Chiesa e tutti noi cristiani ortodossi. Noi continueremo a ignorarli, nella consapevolezza che Cristo sta arrivando e spazzerà via tutte queste fantasie. La Verità farà liberi anche voi, resi schiavi dalla propaganda occidentale!

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