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  "Oops!" – Una guerra mondiale!

di Dmitrij Orlov

dal blog Club Orlov

11 ottobre 2016

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Nella scorsa settimana o giù di lì ho ricevuto un flusso costante di messaggi di posta elettronica che pretendevano di sapere se sia in procinto di scoppiare una guerra nucleare totale tra gli Stati Uniti e la Russia. Sono stato a osservare lo sviluppo della situazione più o meno attentamente, e ho offerto la mia opinione, in breve, su base personale, con grande sollievo di alcune persone: ora cercherò di diffondere l'allegria in lungo e in largo. In breve, da un lato, la distruzione nucleare totale rimane piuttosto improbabile, salvo un incidente. Ma, d'altra parte, un tale incidente non è affatto impossibile, perché quando si tratta di politica estera statunitense, il termine operativo sembra essere "Oops!".

Uno dei motivi per stare allegri è che qualsiasi piano per attaccare la Russia è destinato a impantanarsi nella burocrazia. I piani di battaglia sono sviluppati da persone di medio rango nell'istituzione militare degli Stati Uniti, poi sono approvati e trasmessi su per la catena di comando da parte di persone di rango più alto, e alla fine sono approvati dai vertici del Pentagono e dai loro complici politici civili. I vertici e i politici possono essere deliranti, megalomani e inavvertitamente suicidi, ma la gente di medio rango che sviluppa i piani di battaglia è raramente suicida. Se un particolare piano non ha alcuna possibilità concepibile di vittoria, ma ha alte probabilità di far vaporizzare loro stessi e le loro famiglie e amici in un'esplosione nucleare, è improbabile che quei consiglieri lo raccomandino.

Un altro motivo per stare allegri è che la Russia ha attentamente limitato le opzioni del Pentagono. Un piano che, nella fantasia popolare, potrebbe portare a una guerra a tutto campo con la Russia, sarebbe l'imposizione di una no-fly zone sulla Siria. Quello che a molte persone sfugge è che è impossibile imporre una no-fly zone in un paese con un sistema sufficientemente potente di difesa aerea, come la Siria. Come primo passo, il sistema di difesa aerea dovrebbe essere distrutto, e la campagna aerea per ottenere tale risultato sarebbe molto costosa e provocherebbe enormi perdite di attrezzature e di personale. Ma poi i russi hanno reso questo passo significativamente peggiore introducendo il loro sistema S-300. Si tratta di un sistema autonomo di cingolati mobili che può far cadere oggetti dal cielo su gran parte della Siria e parte della Turchia. È molto difficile tenere traccia di, perché può usare tecniche del genere "spara e scappa", lanciando un attacco e defilandosi in una direzione casuale su terreni accidentati.

Ultimo sulla mia lista di motivi per cui una guerra con la Russia rimane improbabile è che non c'è molta ragione per iniziarne una, supponendo che gli Stati Uniti si comportino razionalmente. Attualmente, il più grande motivo per iniziare una guerra è il fatto che l'esercito siriano sta vincendo il conflitto ad Aleppo. Una volta che Aleppo sarà tornata nelle mani del governo e gli jihadisti appoggiati dagli USA saranno in fuga, la guerra civile siriana sarà in gran parte finita, e la ricostruzione avrà inizio. Questo risultato sembra sempre più inevitabile, e il piano americano di vedere una bandiera nera che sventola su Damasco è nel caos. Ora, dal momento che gli americani sono pessimi perdenti, questa linea di pensiero si sviluppa, e dal momento che i pessimi perdenti possono a volte fare le cose a casaccio e in modo autodistruttivo, questo sviluppo può comportare qualche folle avventura per salvare il loro piano quinquennale per rovesciare Assad. Sì, ci sono alcune prove che gli americani sono pessimi perdenti: basta guardare l'embargo commerciale mantenuto per mezzo secolo contro Cuba. Ma l'uva acerba non li ha ancora indotti a comportarsi da ritardati suicidi.

La cosa più comune per cui la gente sembra pensare che una guerra con la Russia sia probabile, o addirittura inevitabile, si riduce alla frase "isteria anti-russa". Di fatto, chi si preoccupa di prestare attenzione alla stampa mainstream negli Stati Uniti (cosa che io ormai faccio raramente) può notare che le grida isteriche stanno iniziando a ricoprire la solita puzza di disinformazione. Ma a me sembra che l'isteria anti-russa sia un evento collaterale dell'isteria anti-Trump. La stampa del potere è tutta schierata dietro la Clinton, si vede, e la strategia della Clinton, per patetica che sia, consiste nell'affermare che Trump è un galoppino di Putin, quindi la strategia è di demonizzare Putin, nella speranza che qualcosa di questa demonizzazione si appiccichi su Trump. Questo non funziona; i recenti sondaggi negli Stati Uniti mostrano che Putin è più popolare sia di Clinton sia di Trump. Questo fattoide evidenzia perfettamente il vero problema negli Stati Uniti: secondo le immortali parole dell'inimitabile Vladimir Zhirinovskij, leader dei liberaldemocratici della Russia, la Clinton non è qualificata neppure per gestire un bagno pubblico, mentre Trump ha ancor meno esperienza di leadership nazionale di quanta ne abbia lei. D'altra parte, l'esperienza di leadership nazionale di Clinton è stata, come direbbe Trump, "un disastro", e così Trump potrebbe fare molto meglio di Clinton, delegando tutte le responsabilità presidenziali a un cespuglio particolarmente carino nel giardino delle rose della Casa Bianca.

Per riassumere: le ragioni per cui una guerra con la Russia è improbabile sono:

1. Gli esperti militari statunitensi non sono suicidi

2. Non hanno alcuna strategia militare da perseguire

3. Non vi è alcun motivo valido per gli Stati Uniti di andare in guerra contro la Russia

4. La Russia non è il nemico; il nemico è l'Alzheimer.

Ma rimane la preoccupazione che una guerra con la Russia possa scoppiare per caso. Vedete, quando si tratta di politica estera americana, la parola d'ordine sembra essere "Oops!"

Facciamo un breve viaggio lungo il viale della memoria. Gli americani hanno ostacolato con successo gli sforzi sovietici in Afghanistan armando e formando estremisti musulmani (al tempo chiamati mujaheddin, o combattenti per la libertà). Questo è l'unico esempio in cui un "terrorismo per procura" americano ha funzionato. Inventato per l'occasione da Zbigniew Brzezinski e Jimmy Carter, era un piano per distruggere l'Afghanistan al fine di salvarlo, ed effettivamente ha funzionato, ma solo per quanto riguarda la distruzione dell'Afghanistan. Da allora, è fallito ogni volta ad ogni livello, ma questo non ha fermato gli americani dal continuare a cercare di usarlo.

Ci hanno provato in Cecenia, finanziando e armando i separatisti ceceni, ma là la Russia ha prevalso, e la Cecenia è ormai una zona tranquilla della Federazione Russa. E, naturalmente, ci hanno provato in Siria negli ultimi cinque anni, con risultati altrettanto miseri. Se la Siria segue il modello ceceno, entro un altro decennio sarà una repubblica laica unificata, con elezioni libere e democratiche, ricostruita con l'aiuto russo e cinese e con Aleppo con uno skyline scintillante che potrà rivaleggiare con la città di Grozny ricostruita in Cecenia. Nel frattempo, gli americani continueranno senza dubbio a cercare di usare il "terrorismo per procura" altrove.

Si potrebbe pensare che dopo il loro fallimento nel sostenere i "combattenti per la libertà" in Cecenia, gli strateghi americani avrebbero potuto interiorizzare una semplice lezione: "il terrorismo per delega" non funziona. Ma non imparano quasi mai dai propri errori, e non hanno imparato finora. Invece, hanno continuato a raddoppiare i loro sforzi in questa tattica, senza avere successo. Usando terroristi per contrastare i sovietici in Afghanistan, hanno creato accidentalmente i talebani; poi hanno invaso l'Afghanistan e hanno dovuto combattere i talebani negli ultimi 15 anni, con sempre minor successo nel corso del tempo.

Dal momento che "il terrorismo per procura" ha fallito come strategia contro i loro nemici, gli americani hanno deciso di usarla invece contro se stessi. Un attacco terroristico presumibilmente commesso il 9/11 dalle persone che essi stessi avevano addestrato ed equipaggiato in Afghanistan, rinominati "Al Qaeda", ha dato loro il pretesto per attaccare l'Iraq. In quel momento non c'erano terroristi in Iraq, ma gli americani hanno rimediato rapidamente a questo problema. In primo luogo hanno sciolto l'esercito iracheno, rinchiudendo molti dei suoi alti ufficiali, e hanno tentato di formare un nuovo esercito iracheno, che fortuitamente hanno chiamato NIC, sigla di "New Iraqi Corps", beatamente inconsapevoli che "nic" significa "fottere" nel gergo locale. Nel frattempo, gli ufficiali iracheni sono imprigionati hanno avuto ampia opportunità di marcire, di creare collegamenti e di riflettere, e alla loro liberazione hanno fondato l'ISIS, che poi ha conquistato gran parte dell'Iraq, e poi della Siria... Potrei continuare a lungo a snocciolare elenchi di dettagli sulle avventure senza fine dell'America con il terrorismo; il punto è che questa è tutta una commedia degli errori, e il termine operativo sembra essere "Oops!"

Gli americani sono ora senza direzione nazionale (né Obama né la Clinton né Trump si qualificano), senza un piano (il piano B per la Siria non è affatto un piano), e sono accuratamente imbottigliati e contrastati da altre nazioni, che si rendono conto che anche nella loro senescenza e decrepitezza gli Stati Uniti rimagono pericolosi. In risposta, gli Stati Uniti senza dubbio continueranno a seminare mali minori in tutto il mondo, continuando a cercare di fare uso del "terrorismo per procura", nel frattempo facendosi periodicamente male e sostenendo che la colpa è tutta dei terroristi in modo da essere in grado di giocare alla vittima. Questi sforzi sono suscettibili di essere tanto autolesionisti quanto i precedenti, ma alcuni di essi possono accidentalmente sfuggire di mano e innescare un conflitto più ampio.

E così mi sento sicuro di concludere che la più grande restante possibile causa di una grande guerra tra gli Stati Uniti e la Russia è ancora un altro "Oops!" americano. Tuttavia, i diplomatici, gli esperti di politica estera e i militari russi sono professionisti consumati, e sono dedicati proprio a impedire tale incidente. Rimangono coinvolti nei negoziati con la parte americana su più livelli, mantenendo canali di comunicazione aperti a tutti i tempi. Anche se alcune persone in qualche modo si sono fatte l'idea errata che gli Stati Uniti abbiano rotto le relazioni diplomatiche con la Russia, ciò che in realtà è accaduto è che gli Stati Uniti hanno sospeso i negoziati bilaterali con la Russia sulla Siria, mentre gli sforzi multilaterali continuano.

Ma gli americani non dovrebbero agire sotto l'equivoco che i russi rimarranno indefinitamente accomodanti. Di recente, i russi hanno dato una strigliata agli americani sul loro bombardamento "accidentale" delle truppe siriane a Deir-ez-Zor, che era chiaramente coordinato con l'ISIS, che ha fatto il suo attacco subito dopo l'attacco aereo. Questo incidente, che era una chiara violazione dell'accordo del cessate il fuoco, ha spinto i russi a etichettare gli americani con una parola russa particolarmente cattiva: "недоговороспособные", ovvero incapaci di onorare un accordo. Alcuni osservatori hanno pensato che il fiasco di Deir-ez-Zor abbia segnalato che l'amministrazione Obama non ha più il controllo del Pentagono, che ora va in giro come un pollo senza testa intorno a un cortile. L'idea si è rafforzata quando gli americani, o i terroristi loro delegati, hanno poi bombardato un convoglio umanitario e hanno tentato di scaricare la colpa sui russi.

I russi hanno anche annullato un accordo, l'unico trattato di riduzione di armi che Obama è riuscito a negoziare durante il suo intero periodo di otto anni, che mirava a sbarazzarsi di un eccesso di plutonio, a causa del fallimento americano di bruciare la loro quota di plutonio in un reattore autofertilizzante veloce che avevano accettato di costruire per questo scopo a Savannah River in Georgia. I reattori autofertilizzanti veloci sono un azzardo, e la maggior parte delle nazioni nucleari non è riuscita a costruirli e a operarli. Non hanno senso dal punto di vista economico, e, come i reattori a fusione, rimarranno per sempre una "fonte di energia del futuro". Eppure, gli americani hanno firmato per costruirne e gestirne uno; così, si è giunti a questo punto.

Gli americani hanno accettato la loro punizione quasi senza far sentire un lamento sulla stampa nazionale, che in ogni caso era probabilmente troppo occupata con l'isteria. Forse questi sono modi inefficaci di insultarli. Eppure, io preferisco prendere queste cose come un segno di speranza che il paziente rimanga almeno un po' razionale.

Per quanto riguarda lo sgradevole problema medico dell'isteria anti-russa... Sono sicuro che alcuni psicologi e psichiatri russi altamente qualificati sono pronti ad aiutare anche in questo campo.

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