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  Il lungo sentiero verso la restaurazione

dal blog del sito Orthodox England

6 febbraio 2015

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Come risultato delle filosofie atee e materialiste venute fuori dal cosiddetto 'illuminismo' (in verità, 'oscurantismo'), la maggior parte del XX secolo è stata sprecata. Ci sono state terribili perdite umane e materiali subite in guerre genocide enormi ed estremamente costose tra imperialismi europei rivali e poi tra ateismo capitalista e ateismo comunista. Questi conflitti hanno raggiunto il loro apice nella seconda guerra mondiale tra nazismo neo-pagano e comunismo neo-pagano, tra imperialismi rivali in Nord Africa e nel Pacifico con un olocausto nucleare e poi nei conflitti di stallo e per procura tra Oriente e Occidente nella guerra fredda, con il suo potenziale di obliterazione di tutta l'umanità in una distruzione reciprocamente assicurata.

A quel tempo la Chiesa e gli ultimi fedeli cristiani, che rappresentavano l'unica terza via tra questi neopaganesimi rivali, sono stati schiacciati e oppressi tra ateismo comunista e ateismo capitalista. La prima ideologia teneva prigioniere le più grandi Chiese ortodosse dell'Europa orientale, in particolare il Patriarcato di Mosca; la seconda ideologia teneva prigioniere le più piccole Chiese ortodosse di lingua greca, in particolare il piccolo Patriarcato di Costantinopoli. A parte i milioni di martiri di cui il mondo non era degno, c'erano pochi che erano liberi, ma questi includevano persone che in seguito sono stati riconosciuti come grandi santi, come san Nicola di Zhicha, san Giovanni di Shanghai, san Giustino di Chelije e san Paissio dell'Athos.

Dopo la caduta dell'ateismo sovietico alla fine del 1991, l'ateismo capitalista ha trionfato e ha cercato di globalizzare il suo imperialismo incontrastato, cercando l'egemonia mondiale necessaria a preparare l'intronizzazione e il veniente regno dell'Anticristo. Dopo aver sconfitto il comunismo, nel suo trionfalismo ha ritenuto che oggi solo il mondo islamico deve essere schiacciato per la vittoria finale del sionismo. Tuttavia, gli ultimi fedeli cristiani delle varie Chiese ortodosse locali non hanno perso la speranza. Incoraggiati e ispirati dagli esempi dei nuovi martiri e confessori in tutto il mondo ortodosso, un punto di svolta è arrivato nel 2007 con la tanto attesa riunificazione della Chiesa ortodossa russa a Mosca, la capitale della Federazione russa.

Sotto l'influenza della Chiesa di tutta la Rus', la più grande e più multinazionale Chiesa locale del mondo, i cittadini della Federazione russa hanno preso coscienza della situazione e negli ultimi anni hanno scelto la parte da cui schierarsi. Alcune persone soprattutto anziane, con una nostalgia contorta per gli assassini di massa Lenin e Stalin, cercano di fare in modo che il loro paese diventi un'Unione Sovietica numero 2 e così ricada nella persecuzione atea dello spirito e fallisca ancora una volta. Altri, i cosiddetti "liberali", vogliono che la Federazione russa abbandoni la sua identità millenaria e diventi un vassallo dello stato dei neocon occidentali atei e dei traditori e così cada nella stessa impurità spirituale, sfruttamento egoistico, auto-indulgenza consumista e inevitabile fallimento del mondo occidentale.

Tuttavia, sempre più cittadini della Federazione russa stanno cercando la terza via, la via del pentimento e del ritorno alla sua identità storica e al suo destino. Questo percorso implica diventare ancora una volta la terza Roma, l'impero cristiano, il baluardo e il centro di tutta la Chiesa e di tutte le forze spirituali del mondo, il centro di resistenza all'Anticristo, che ha fatto dell'Occidente la sua pedina accecata. Attualmente una guerra satanica contro la Chiesa è in corso - e non dovremmo negarlo - ed è la terza guerra mondiale. Tra le catastrofi in Siria, Serbia, Montenegro, Romania, Grecia, Cipro, Bulgaria, Georgia, Moldova e il sanguinario e anti-ucraino spettacolo di marionette della NATO a Kiev vengono a noi le parole di un metropolita del patriarcato di Antiochia.

Il 1 febbraio, il sesto anniversario dell'intronizzazione di sua Santità Kirill, patriarca di Mosca e di tutte le Russie, il rappresentante del Patriarcato di Antiochia in Russia, il metropolita Niphon di Filippopoli, era presente alla Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca, costruita e poi ricostruita per commemorare la vittoria sull'ateismo occidentale. Egli ha detto: 'Il significato della festa di oggi per il mondo ortodosso è nella cura di vostra Santità per l'unità dell'Ortodossia universale. Il vostro dialogo aperto durante le visite patriarcali agli antichi Patriarcati sottolinea una risposta pan-ortodossa alle sfide di oggi, in cui la religione viene spremuta fuori dalla vita umana e i valori morali sono sottoposti a revisione radicale '.

Dopo la liturgia in quel giorno, in un pasto in onore del patriarca alla cattedrale, circondato da dignitari, ha parlato il metropolita ortodosso arabo, che rappresenta una terra dove le persone parlano ancora l'aramaico, la lingua parlata da Cristo. Egli ha affermato che le attività del patriarca risuonavano in tutto il mondo e ha testimoniato il fatto che le sue visite al di fuori della Russia erano profondamente significative per le diverse Chiese locali e i loro popoli. Ha poi aggiunto: 'Vedendo, sentendo e vivendo la vostra sollecitudine per il rafforzamento dell'unità di tutti gli ortodossi e dell'Ortodossia universale noi, i rappresentanti delle Chiese ortodosse presso il vostro trono, siamo testimoni che il giorno della vostra intronizzazione come patriarca di Mosca è divenuta un evento epocale e una grande festa'.

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