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  Un video molto eloquente (soprattutto per gli islamofobi!)

dal blog The Vineyard of the Saker

12 luglio 2014

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Recentemente ho imparato questa lezione nel modo più duro, quindi lasciatemi iniziare con alcune precisazioni: non so né dove né quando è stato fatto questo filmato, né so da chi è stato fatto. Su YouTube è identificato come "intervista con i ceceni a Donetsk". Fatta eccezione per l'unica bandiera che vedo nel video, che sembra quella dell'Ossezia del sud. E poiché sia la lingua cecena sia i linguaggi osseti sono molto diversi dal russo, non capisco una parola di quello che dicono. [1] Tutto quello che ho potuto vedere sono le parole "Battaglione Vostok", scritte in russo, su uno dei furgoni. Ora, dopo tutti questi avvertimenti, qui c'è quello che voglio che tutti voi vediate:

Guardate attentamente la donna vestita di rosso all'angolo della strada, che sta osservando il passaggio di ogni veicolo corazzato. Riuscite a vedere cosa sta facendo?

Sta benedicendo ogni veicolo corazzato con una benedizione ortodossa, anche se probabilmente sa che questi sono per lo più musulmani.

[NB. Il video è stato tolto dalla rete: questo è il suo indirizzo, ormai disabilitato]

Così ecco a voi, cari miei islamofobi e difensori della "cristianità" contro la "minaccia islamica": una donna ortodossa russa sta benedicendo uomini musulmani (i ceceni sono musulmani, e mentre gli osseti possono essere musulmani o cristiani ortodossi, gli uomini nel video mi sembrano musulmani, almeno a giudicare dalle loro barbe). Uomini musulmani che hanno lasciato il loro paese lontano per attraversare la Russia e difendere i russi ortodossi al di fuori della Russia. Quando è stata l'ultima volta che la cosiddetta "cristianità" è venuta in difesa della Russia, del popolo russo o degli ortodossi ovunque?

La cosa non mi rallegra, credetemi, ma il resoconto storico è chiaro: purtroppo, quella che è stata chiamata "cristianità" nel passato (e da alcuni anche oggi) o ciò che viene chiamato "Occidente" o perfino "civiltà giudeo-cristiana" (?) è sempre stato contro la Russia e contro l'Ortodossia, anche se ancora oggi lo nega con veemenza.

Certo, la Russia ha fatto guerre contro stati musulmani, ma con l'eccezione degli ottomani, queste non erano guerre di religione. È anche vero che la Russia si è impegnata in espansioni imperialistiche verso sud, in particolare nel Caucaso e in Asia centrale (non ci sono mai state invasioni della Russia da parte di ceceni o tagichi da respingere – è la Russia che li ha invasi).

E, naturalmente, c'è stato l'abominio delle due recenti guerre cecene, delle quali, lo credo sinceramente, entrambe le nazioni condividono la colpa, la responsabilità e anche la vergogna. Eppure oggi i ceceni (tra cui, ne sono certo, molti ex ribelli) stanno combattendo in Novorossija. Perché? Perché a un livello profondo noi – russi e musulmani in Russia o vicini alla Russia – apparteniamo allo stesso "regno di civiltà". Proprio come l'Asia centrale o le enormi distese della Siberia, il Caucaso è parte di una civiltà multi-nazionale e multi-etnica, che la storia ha forgiato, a volte in pace, a volte attraverso guerre, ma che era una realtà nell'Impero russo, durante l'Unione Sovietica e che oggi sta lentamente ricostituendo una "Unione Euroasiatica". Questa Unione Euroasiatica avrà sempre una forte componente islamica al suo interno e i wahabiti sprecano il loro tempo e denaro quando cercano di portare i musulmani locali sotto la loro influenza e renderli agenti degli anglo-sionisti (come stanno cercando di fare oggi con i tartari della Crimea). Otterranno sempre alcuni risultati iniziali, ma sono destinati a fallire perché non si può riavvolgere indietro o ignorare la storia.

In modo paradossale, l'aggressione anglo-sionista contro la Russia (e contro la Cina dall'altra parte del continente eurasiatico) sembra aver creato un "consolidamento reattivo" dell'Unione Eurasiatica. Se non fosse stato per le guerre (sponsorizzate dagli Stati Uniti) in Cecenia e in Ossezia del Sud, avremmo mai visto questa donna benedire i soldati musulmani che vanno al fronte? Ne dubito.

Un'ultima cosa: poveri squadroni della morte ucraini. Posso solo immaginare il loro orrore quando si renderanno conto che, invece di civili inermi, si trovano ad affrontare ceceni e osseti agguerriti. Oh cielo, quanto vorrei che questa gente catturasse Ljashko, solo per vedere come costui si comporterebbe in loro compagnia...

Cordiali saluti a tutti,

Saker

NOTA del traduttore:

[1] Per una volta tanto, il servizio di informazioni interno della parrocchia di san Massimo di Torino è in grado di identificare i combattenti in modo più accurato di quanto ha fatto la rete internazionale dei contatti di Saker!

Tra i militari della prima auto, l'autista parla osseto. L’altro, che parla a monosillabi e sembra il comandante, ha lineamenti molto ceceni (o possibilmente mezzosangue).

Tra i militari della seconda auto, i tre che parlano, parlano osseto. Il quarto (probabilmente il comandante) non parla e non mostra il volto, verosimilmente per non farsi identificare. Il suo abbigliamento è tipico dei cosacchi del Don.

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