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  Manteniamo le cose nella giusta prospettiva - non si tratta solo di Putin

Dal blog The Vineyard of the Saker

4 luglio 2014

Nella foto: il maresciallo Dmitrij Jazov

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È naturale cercare di personificare l'attuale orientamento della Russia dicendo che "Putin ha fatto questo" o "Putin ha fatto quello", ma il pericolo di questa visione Putin-centrica è che trascura una realtà molto più complessa. In particolare:

1) Questo approccio implica che Putin è onnipotente e non deve prendere in considerazione altre persone o poteri.

2) Trascura il ruolo dell'opinione pubblica russa.

Contrariamente alla propaganda mediatica occidentale, la Russia non è una dittatura, e neppure un qualche tipo particolare di regime autoritario. Vorrei anche sostenere che la Russia è molto più democratica rispetto alla maggior parte dei regimi occidentali, soprattutto se il vero pluralismo e la diversità sono i criteri con cui la "democrazia" è misurata (non si può negare che oggi la Russia è infinitamente più democratica degli Stati Uniti, che non sono né una democrazia né una repubblica, ma una dittatura gestita da e per la plutocrazia dell'1% che mantiene l'altro 99% in una condizione simile a una versione moderna della servitù feudale). È vero che Putin è riuscito a concentrare la maggior parte del potere statale nelle sue mani, ma è lontano dall'avere il controllo delle maggiori potenze economiche in Russia, né la burocrazia da lui governata è monolitica: ci sono al suo interno potenti clan e lobby in lotta per il potere, compresi gli "integrazionisti atlantici" filo-occidentali. Una di queste potenti lobby è l'esercito russo.

Recentemente, l'ex-ministro della difesa sovietico, Dmitrij Jazov, l'unico maresciallo sovietico ancora in vita, ha parlato a una riunione dell'Associazione degli ufficiali della riserva di tutto l'esercito e ha dichiarato che:

"Alcune teste calde sono a favore dell'invio di nostre forze armate nel territorio del sud-est dell'Ucraina, dove c'è una guerra in atto. Non possiamo permettere questo. Non possiamo inviare truppe nel territorio delle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, che sono repubbliche non riconosciute e che fanno parte di un altro paese, l' Ucraina. Tali azioni avventate potrebbero portare a una terza guerra mondiale".

Ora, Jazov non è certo un tenerone o un pacifista fumatore di canne. In realtà, Jazov non è stato solo l'ultimo ministro della difesa e maresciallo dell'Unione Sovietica fino al 1991, ma anche un membro del Comitato d'emergenza che ha cercato di rovesciare Gorbaciov nel colpo di stato del 1991. Stiamo parlando di un uomo che ha combattuto durante la seconda guerra mondiale e che poi ha fatto carriera per diventare un membro candidato del Politburo sovietico. In altre parole, un puro prodotto dell'era sovietica, un comunista sincero e dedicato, che ricorda le guerre in Afghanistan e Nagorno-Karabakh. Basta guardare la sua foto - è un tipico "duro" sovietico.

E tuttavia, questo presunto "falco" si oppone chiaramente e categoricamente a qualsiasi dispiegamento di truppe russe in Novorossija. Non solo, ma la sua ragione per questo è che egli ritiene chiaramente che la Novorossija sia ancora legalmente parte dell'Ucraina e che tali categorie giuridiche contino davvero. Direi che questo è interessante, per non dire altro.

Ma ancora più interessante è la reazione dei lettori del sito Vzgljad, che è sicuramente al 100% anti-ucraino e anti-nazista. Dubito che molti "liberali" russi siano lettori di Vzgljad. Eppure, quando i lettori sono stati intervistati circa la loro reazione alla dichiarazione di Jazov, ben il 59% (al momento della stesura di queste righe) l'ha sostenuta:

Domanda: il Maresciallo Jazov è contro il dispiegamento di forze russe in Ucraina. Come reagisci alle sue parole?

Lo sostengo: 59,0%

Non lo sostengo: 41,9%

Numero totale di voti: 30.371 persone

Incredibile, no? Quasi due terzi dei lettori di Vzgljad si oppongono a un intervento.

E, credetemi, non è il patetico esercito ucraino che conta qui. Tutti in Russia sanno che tutta la potenza del "Glorioso e invincibile esercito ucraino: gloria all'Ucraina, agli eroi gloria!" è appena sufficiente per sparare enormi salve di artiglieria contro i civili poveri e malati di Slavjansk e Kramatorsk che non hanno i mezzi per fuggire. L'esercito ucraino è disprezzato e detestato per quello che fa, ma non è temuto. Nessuno, e dico davvero nessuno, ha mai obiettato che gli ucraini potrebbero anche offrire un minimo di resistenza contro l'esercito russo. E ora che hanno ammassato il loro intero esercito all'interno della "sacca della Novorossija", questo può essere facilmente circondato e distrutto. No, il problema non è "vittoria o sconfitta", ma piuttosto "la Russia vuole una vittoria?"

Quello che la gente in Occidente non riesce a comprendere appieno, non per colpa sua, considerando il tipo di 'informazione' con cui è alimentata dai mass media, è che il popolo russo non vuole che la Russia diventi ancora un altro impero o un'Unione Sovietica versione 2.0 (queste teorie sono solo di Hillary e Zbig che proiettano le loro motivazioni malsane sulla Russia). La maggior parte dei russi vuole che la Russia sia un paese prospero e potente, sì, ma un paese normale, non una potenza globale con funzioni di "polizia del mondo" pari agli USA.

Non sto dicendo che Jazov ha ragione (e neppure che ha torto, se è per questo), tutto quello che sto dicendo che i punti di vista in Russia circa i meriti (o i demeriti) di un intervento diretto e aperto in Novorossija sono molto più complessi e sfumati delle opinioni di coloro che pubblicano semplici osservazioni in bianco e nero sul perché la Russia "deve" intervenire "ora". A loro dico che persino i russi "estremisti" (termine che non ha davvero alcun senso) hanno un punto di vista molto più sfumato di quello di alcuni strateghi da poltrona in Occidente.

Saker

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