Rubrica

 

Informazioni sulla chiesa in altre lingue

Mirrors.php?cat_id=35&locale=it&id=205  Mirrors.php?cat_id=35&locale=it&id=602  Mirrors.php?cat_id=35&locale=it&id=646  Mirrors.php?cat_id=35&locale=it&id=647  Mirrors.php?cat_id=35&locale=it&id=4898 
Mirrors.php?cat_id=35&locale=it&id=2779  Mirrors.php?cat_id=35&locale=it&id=204  Mirrors.php?cat_id=35&locale=it&id=206  Mirrors.php?cat_id=35&locale=it&id=207  Mirrors.php?cat_id=35&locale=it&id=208 
Mirrors.php?cat_id=35&locale=it&id=3944  Mirrors.php?cat_id=35&locale=it&id=7999  Mirrors.php?cat_id=35&locale=it&id=8801  Mirrors.php?cat_id=35&locale=it&id=9731  Mirrors.php?cat_id=35&locale=it&id=9782 
Mirrors.php?cat_id=35&locale=it&id=11631         
 

Calendario ortodosso

   

Scuola domenicale della parrocchia

   

Ricerca

 

In evidenza

04/10/2023  Scoperte, innovazioni e invenzioni russe  
14/03/2020  I consigli di un monaco per chi è bloccato in casa  
11/11/2018  Cronologia della crisi ucraina (aggiornamento: 3 febbraio 2021)  
30/01/2016  I vescovi ortodossi con giurisdizione sull'Italia (aggiornamento: 21 dicembre 2022)  
02/07/2015  Come imparare a distinguere le icone eterodosse  
19/04/2015  Viaggio tra le iconostasi ortodosse in Italia  
17/03/2013  UNA GUIDA ALL'USO DEL SITO (aggiornamento: aprile 2015)  
21/02/2013  Funerali e commemorazioni dei defunti  
10/11/2012  I padrini di battesimo e il loro ruolo nella vita del figlioccio  
31/08/2012  I nostri iconografi: Iurie Braşoveanu  
31/08/2012  I nostri iconografi: Ovidiu Boc  
07/06/2012  I nomi di battesimo nella Chiesa ortodossa  
01/06/2012  Indicazioni per una Veglia di Tutta la Notte  
31/05/2012  La Veglia di Tutta la Notte  
28/05/2012  La preparazione al Matrimonio nella Chiesa ortodossa  
08/05/2012  La Divina Liturgia con note di servizio  
29/04/2012  La preparazione al Battesimo nella Chiesa ortodossa  
11/04/2012  CHIESE ORTODOSSE E ORIENTALI A TORINO  
 



Inizio  >  Documenti  >  Sezione 11
  Operazione coronavirus 2: qualche altra cifra e riflessioni sull'anima

di Kirill Aleksandrov

Unione dei giornalisti ortodossi, 27 marzo 2020

Clicca per SCARICARE il documento come PDF file  
Condividi:

foto: Unione dei giornalisti ortodossi

La lotta contro il Covid-19 si è diffusa sull'intero pianeta. Qui segue un'indagine sulla manipolazione dei numeri e degli effetti del regime di quarantena su ciascuno di noi.

Il coronavirus marcia vittoriosamente sul pianeta. Ogni giorno arrivano notizie da diversi paesi sull'aumento del numero di malati e morti, mentre i governi di questi paesi sono impegnati in una competizione su chi ha "la quarantena più dura". Per capire cosa stia succedendo, ha senso analizzare le statistiche, oltre a pensare a cosa essere pronti e a cosa fare e, infine, a quale enorme beneficio spirituale può derivare da questa situazione.

Al 25 marzo 2020, il numero di casi di coronavirus nel mondo ha superato 420.000 persone in 168 paesi. Di questi, quasi 20.000 sono morti e oltre 109.000 sono guariti. In Ucraina, queste cifre sono le seguenti: 113 casi confermati, un guarito e quattro morti.

I medici hanno dei dubbi sulla vera causa della morte del primo nella lista dei morti, un uomo di 71 anni residente nella regione di Zhitomir. Riguardo alla seconda defunta, una donna di 33 anni di Chernovtsy, i medici affermano che la morte non è avvenuta a causa del coronavirus ma di un edema cerebrale derivante da una complessa patologia del sistema nervoso ed endocrino. Tuttavia, sono comunque considerati vittime del coronavirus.

Una pratica analoga di statistiche manipolative è comune in tutto il mondo. Ogni minuto le notizie si riempiono di messaggi su sempre più vittime del coronavirus. Ciò significa che è necessario interrompere l'intera economia, l'attività sociale e, soprattutto, interrompere tutte le funzioni di culto.

Nel corso della sua storia, l'umanità ha dovuto sopravvivere a un numero enorme di epidemie, ma queste non sono mai state una scusa per la cessazione del culto. Al contrario, il pericolo mortale ha spinto le persone a pregare il più possibile, chiedendo misericordia a Dio. Non solo e non tanto a casa quanto in forme di culto pubblico.

Ora stiamo vivendo la settimana della santa Croce della Grande Quaresima. La Croce di Cristo è onorata in modo speciale tre volte all'anno: alla settimana della santa Croce durante la Grande Quaresima, il giorno della festa dell'Esaltazione della santa Croce il 1/14 settembre e il 1/14 agosto nel giorno della Processione del legno prezioso della Croce vivifica del Signore. Inoltre, la festa della Processione del legno prezioso della Croce vivifica del Signore fu introdotta a Bisanzio proprio in relazione alle epidemie.

Il Libro delle ore greco spiega il motivo di questa festa:

"A causa delle malattie che spesso si sono verificate in agosto, a Costantinopoli è stata a lungo stabilita la tradizione di portare il prezioso legno della Croce in giro per le strade, per consacrare i luoghi e per allontanare le malattie".

I nostri antenati pregavano fervidamente Dio per la fine delle epidemie non a causa di una medicina mal sviluppata e certamente non perché fossero più stupidi di noi. E oggi, le autorità non dovrebbero chiudere le chiese in tutto il mondo, ma piuttosto invitare i credenti di tutte le fedi a pregare per porre fine al disastro.

Ciò fu fatto, per esempio, dal capitano della nave su cui il profeta Giona fuggì a Tarsis, e che fu presa da una terribile tempesta:

"I marinai impauriti invocavano ciascuno il proprio dio e gettarono a mare quanto avevano sulla nave per alleggerirla. Intanto Giona, sceso nel luogo più riposto della nave, si era coricato e dormiva profondamente. Gli si avvicinò il capo dell'equipaggio e gli disse: Che cosa fai così addormentato? Alzati, invoca il tuo Dio! Forse Dio si darà pensiero di noi e non periremo" (Gn 1:5-6).

il metropolita Seraphim di Kythera e Antikythera. Foto: lifo.gr

Ma oggi, gli "uomini alla guida" arrestano sacerdoti per avere celebrato funzioni, come nel caso del metropolita Seraphim di Kythera in Grecia. A proposito, questi è uno dei numerosi vescovi greci che non hanno riconosciuto la famigerata "Chiesa ortodossa dell'Ucraina".

Le teste della gente comune sono continuamente bersagliate dall'idea che migliaia di persone nel mondo stanno morendo del terribile coronavirus, il che significa che tutte le misure restrittive che le autorità governative prendono e prenderanno, tutti i divieti e le restrizioni ai loro diritti, sono giustificati. Tuttavia, non è così. Per capirlo, bisogna capire una cosa semplice: le persone sono mortali, muoiono. Ogni secondo. Per vari motivi. E nessuna quarantena può impedirlo.

* * *

Esiste un sito Web disponibile al pubblico su Internet che mostra il numero di persone sul pianeta, il numero di morti e nascite in tempo reale e fornisce anche alcune informazioni sulla demografia della popolazione per ogni paese. Queste informazioni provengono dal settore della popolazione del Dipartimento per gli affari economici e sociali delle Nazioni Unite. Passando ai dati di questo sito, è possibile ottenere un quadro reale della mortalità nei paesi più colpiti dall'epidemia di coronavirus.

Per esempio, le autorità dell'Italia, il paese più svantaggiato in termini di numero di morti e ammalati, hanno dichiarato che il 21 marzo 2020, circa 800 persone sono morte a causa del coronavirus nel paese. La cifra è davvero grande, abbastanza capace di instillare orrore da panico. Tuttavia, ora passiamo alle statistiche.

In Italia, nel bel mezzo dell'epidemia di coronavirus, il 22 marzo 2020 sono state dichiarate 1.137 morti tra le ore 0 e le ore 17, ovvero 66,88 persone ogni ora.

schermata del sito web countrymeters.info

Tuttavia, nel 2019, 579.244 persone sono morte in Italia senza alcun coronavirus, vale a dire 1.587 persone al giorno, o... 66,12 persone all'ora. Cioè, l'aumento della mortalità dovuta al coronavirus è generalmente entro i limiti dell'errore statistico. Quasi 800 morti al giorno in Italia sono stati realmente causati dal coronavirus, ma le persone sono morte principalmente per altri motivi, mentre il coronavirus stesso era una malattia concomitante.

Anche le statistiche mediche ufficiali in Italia suggeriscono che quasi il 50% di coloro che sono morti di coronavirus aveva tre malattie croniche contemporanee e quasi il 100% ne aveva almeno una. Guardate cosa sta succedendo in Italia adesso. Il regime di quarantena è così rigoroso che i cittadini non hanno il diritto di uscire, le città sono pattugliate da un esercito armato e le strade sono punteggiate di posti di blocco. La normale attività economica è cessata del tutto.

Domanda: da dove verranno i prodotti alimentari di base e le materie prime dopo che le scorte si saranno esaurite? Come verranno consegnati i beni ai negozi? E, soprattutto, da dove la gente otterrà i soldi per acquistarli? Dopo tutto, le imprese non funzionano.

I politici di tutto il mondo scelgono di chiudere un occhio su questi temi, ma ciò li rende ancora più rilevanti. A qualsiasi critica delle azioni restrittive del governo di qualsiasi paese, i capi di stato rispondono con rabbia, "cosa vorreste dire quando si tratta della vita delle persone, e lo stato è obbligato a fare di tutto per salvarle?".

Torniamo di nuovo ai numeri: dall'inizio del 2020, 770.963 persone sono morte per varie infezioni del tratto respiratorio inferiore (polmonite, bronchite, bronchiolite, influenza e tosse convulsa). Sono persone di seconda classe? Non bisogna fare nulla per salvarle? Stiamo salvando solo coloro che contraggono il coronavirus?

oggi, la tubercolosi non è più una malattia dei senzatetto e dei detenuti e colpisce persone con stili di vita abbastanza prosperi. Foto: golos.ua

Ecco la cifra sull'Ucraina: ogni giorno (!) nel nostro paese 11 persone muoiono per tubercolosi. Inoltre, dal 1 aprile 2020, le autorità ucraine hanno chiuso quasi tutti i dispensari per tubercolotici. Migliaia di persone con una forma aperta di tubercolosi saranno semplicemente lasciate per strada, nonostante il fatto che oggi la tubercolosi non sia più una malattia dei senzatetto e dei detenuti e colpisca sezioni piuttosto prospere della società.

Recentemente, la principale dottoressa in malattie infettive del Ministero della Salute ucraino, Olga Golubovskaja, ha affermato che negli ultimi anni in Ucraina il numero di bambini (!) con una forma aperta di tubercolosi è cresciuto del 30%.

Tuttavia, torniamo al coronavirus, più precisamente, alla catastrofe organizzata in tutto il mondo con il pretesto di combatterlo. La maggior parte degli scienziati concorda sul fatto che il Covid-19 non sia un virus artificiale; non è stato appositamente prodotto in laboratorio. È emerso attraverso mutazioni naturali. Tuttavia, il panico causato in tutto il mondo da questo coronavirus è senza dubbio un prodotto artificiale. Un numero molto limitato di attori a livello geopolitico sta guidando l'attuale crisi e ne trae benefici globali. La maggior parte della popolazione crede nelle dichiarazioni allarmistiche nei media ed è spaventata a morte dal coronavirus. Un certo numero di persone, compresi politici e dottori, capisce cosa sta succedendo ma non può fare nulla, vivendo così in questa marea di crescente allarme.

Per esempio, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha recentemente affermato che il tema del coronavirus viene gonfiato artificialmente e fino a 70 mila persone muoiono di influenza ordinaria ogni anno negli Stati Uniti, oggi è costretto a introdurre un regime di quarantena e quindi infliggere un duro colpo all'economia del paese. A meno che non lo faccia, ogni morte causata dal coronavirus (o associata ad esso) sarà segnata a suo carico dai suoi avversari, il che influenzerà sicuramente il suo indice di gradimento. Il presidente in carica non può permettere che ciò accada in vista delle elezioni americane previste per l'autunno.

Il primo ministro britannico Boris Johnson, che recentemente ha perseguito una ragionevole politica di "nessuna limitazione globale", quella di mettere in quarantena solo i cittadini di età superiore ai 65 anni, è ora costretto a chiudere scuole, ristoranti e imprese, in particolare perché il presidente francese Emmanuel Macron lo ha minacciato d'interruzione di tutti i contatti tra i due paesi se non lo fa.

Il più popolare medico ucraino, Evgenij Komarovskij, che recentemente ha rilasciato una rassicurante dichiarazione dicendo che dobbiamo solo abituarci a convivere con il coronavirus come con una normale influenza, ora è costretto a sostenere tutte le misure di quarantena, criticare le processioni religiose e parlare con orrore di ciò che ci aspetta a Pasqua.

E una tale transizione da una valutazione ragionevole della situazione alla solidarietà con il panico generale sta avvenendo sullo sfondo delle dichiarazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità su una graduale riduzione della patogenicità del coronavirus. Inoltre, ogni virologo sa che qualsiasi virus riduce la sua patogenicità con un aumento del numero degli infetti. In altre parole, se tante persone si ammalano di coronavirus così come di un'influenza normale, i tassi di mortalità difficilmente differiranno. Questo serve come giustificazione delle azioni di pochissimi paesi, come per esempio i Paesi Bassi, la Svezia, in parte la Russia, la Turchia e alcuni altri, che affermano che è necessario mettere in quarantena persone di età superiore a 65 anni e i pazienti cronici, lasciando che gli altri combattano naturalmente il coronavirus, riducendo quindi la sua patogenicità e sviluppando l'immunità.

Un altro aspetto positivo di questo approccio è che non ucciderà (o annienterà) l'economia, come si fa ormai in tutto il mondo.

medici cinesi dopo la fine della quarantena

Ma la stragrande maggioranza dei paesi segue l'esempio della Cina, che è riuscita a fermare la diffusione del coronavirus attraverso la quarantena totale. Tuttavia, ci sono due punti a questo proposito: le perdite finanziarie della Cina ammontano, secondo varie stime, fino a 200 miliardi di dollari, e tutto ciò sarà inutile non appena la Cina interromperà la quarantena e aprirà i suoi confini. I cinesi si ammaleranno nuovamente di coronavirus, poiché non hanno sviluppato l'immunità. Ma molto probabilmente, semplicemente non lo diranno pubblicamente per non rovinare l'immagine del paese che ha ottenuto la vittoria sul coronavirus.

Anche ora risulta che le statistiche ufficiali cinesi non hanno preso in considerazione più di 40 mila persone infette ai test per il coronavirus, né si ha idea di quante persone con sintomi lievi della malattia e che si sono riprese da sole non abbiano mai fatto i test.

Consideriamo ora le possibili conseguenze del panico totale indotto dal coronavirus.

In primo luogo, come menzionato nel precedente articolo su questo argomento, si tratta di un aumento della controllabilità della popolazione e della sua sorveglianza. Inoltre, l'aumento è spasmodico. Gli stati aumenteranno semplicemente di un certo ordine di grandezza il loro controllo su ogni singola persona: monitorare i suoi movimenti, i contatti con altre persone e persino i suoi indicatori biologici come temperatura, pulsazioni, pressione ecc. Tutto questo sarà fatto con il consenso della persona stessa sotto lo slogan della lotta alle epidemie. Dopotutto, queste misure sono davvero efficaci. Questo sarà esercitato con l'aiuto di un normale smartphone, disponibile per quasi tutti. Per esempio, in Cina, sono stati gli smartphone a rivelare la cerchia di persone che una persona infetta ha contattato; è stata determinata la loro posizione attuale e sono stati mandati in ospedale.

Tutti dovranno indossare bracciali di controllo e assicurare il monitoraggio totale della propria temperatura, pulsazioni e altri indicatori, oltre al controllo dei propri movimenti e incontri. Non sarà difficile.

In secondo luogo, se il coronavirus si sviluppa nella direzione in cui si sta sviluppando ora, il mondo può anticipare una serie di inadempienze di quegli stati il ​​cui sistema finanziario semplicemente non può far fronte alle restrizioni imposte. Inoltre, un altro tipo di dipendenza di alcuni stati da altri è ora sempre più evidente, quello medico. Alcuni stati possono creare rapidamente sistemi di test dei virus, con relativi vaccini e trattamenti, mentre altri no. Tuttavia, tutti gli stati ne avranno urgentemente bisogno. Di conseguenza, per motivi di sopravvivenza biologica, dovranno inchinarsi a quegli stati la cui medicina è a un livello superiore. Solo quelli con solidi sistemi economici possono avere una medicina di alto livello. E solo gli stati altamente sviluppati hanno tali economie, un sistema politico sostenibile e forze armate più potenti per difendere il loro potere.

In generale, tutto è interconnesso. Ancora una volta, l'attuale epidemia di coronavirus è solo un episodio. Prima o poi, arriverà a sua volta qualche altro "virus", che richiederà sforzi ancora maggiori per combatterlo, e quindi un maggiore controllo sulla persona. Gli strumenti necessari per questo scenario sono attualmente in fase di test.

In terzo luogo, l'economia online aumenterà sostanzialmente. Tutti i paesi raccomandano di passare al lavoro remoto ove possibile. Ma il processo inverso, dopo che il panico del coronavirus sarà terminato, sarà meno intenso. In altre parole, non molti di coloro che sono andati online oggi ritorneranno. Oggi improvvisamente si scopre che è molto conveniente non andare al lavoro, non perdere tempo sui trasporti, non fare shopping e così via. Tutto ciò può essere fatto online. E anche per una visita medica in un gran numero di casi è più conveniente senza uscire di casa ma semplicemente contattare un medico, dandogli tutte le prove necessarie e conducendo un esame esterno usando una webcam.

In quarto luogo, oggi si è scoperto che l'economia globale e la vita sociale possono essere disattivate semplicemente schioccando un dito. "Gente, restate a casa, privatevi di tutto, obbedite agli ordini delle autorità, perché un terribile coronavirus è nell'aria". E tutti obbedientemente rimangono a casa e lo considerano assolutamente naturale e necessario.

* * *

Possiamo spostare tutto online? È parzialmente possibile per l'economia. Ma come spostare online la Divina Liturgia? Il battesimo dei neonati? La comunione virtuale del morente è reale? Qualcuno ha mai pensato che il divieto di movimento significhi che migliaia di persone moriranno senza le ultime parole cruciali del prete prima della loro morte? Coloro che potrebbero pentirsi ed essere assolti dai loro peccati moriranno senza di esse. Quindi possiamo parlare non della morte corporale ma della morte eterna.

Ora vediamo come le organizzazioni religiose di tutto il mondo sono "spente" dallo schiocco delle dita di qualcuno, accanto ad altre imprese, fabbriche e istituzioni pubbliche. Il governo prende una decisione e, per esempio, il patriarca ecumenico Bartolomeo, sempre attento al suo primato, ordina immediatamente di cessare tutte le funzioni di culto in tutto il mondo, in tutte le chiese sotto la sua giurisdizione. In effetti, nessuno sa quando saranno revocate queste misure restrittive.

Se ci rivolgiamo ai santi canoni, allora ogni cristiano che non è stato alla Divina Liturgia per tre settimane consecutive senza una buona scusa è scomunicato. Ciò vuol dire che dopo tre settimane, tutti quelli che hanno ascoltato il patriarca Bartolomeo, nel caso in cui fossero rimasti a casa, ricadrebbero sotto questo canone. Si è rivelato molto semplice combattere le organizzazioni religiose: devono essere messe in quarantena e basta.

Dalla storia della chiesa è noto che nel Medioevo i papi imponevano il cosiddetto interdetto, vale a dire il divieto di culto in una città o in un principato. Ma averlo su scala globale non ha precedenti.

Infine, sui benefici portati dal coronavirus e da tutto ciò che lo riguarda. Molti epidemiologi hanno espresso una versione che spiega plausibilmente tutto ciò che accade. Si riduce al fatto che, secondo dati recenti, esiste un'alta probabilità di comparsa di un qualsiasi virus mortale sulla terra, il che significa che l'umanità deve essere pronta ad affrontarlo. Pertanto, è del tutto possibile che l'attuale allarme, tutti i divieti e le quarantene non siano altro che allenamenti planetari, una prova nel caso in cui appaia sulla terra un virus che prenderà davvero milioni di vite.

Dopo tutto, oggi abbiamo paura di morire per il coronavirus, domani l'avremo per qualcos'altro. Ma pensiamo a quanto segue: moriremo tutti per qualcosa. Se non oggi, c'è sempre il domani.

Il famoso professionista medico russo, capo medico dell'ospedale clinico cittadino intitolato a M. Zhadkevich a Mosca, Aleksandr Mjasnikov, in un'intervista al canale "Spa" ha dichiarato:

"Grazie a Dio questo (il coronavirus, ndc) è innocente, non aggressivo, questa non è la malattia più malvagia. Verrà (una malattia più terribile, ndc), segnatevi le mie parole. C'è una pubblicazione molto buona, si chiama "L'avversità a due mutazioni da noi", vale a dire a distanza di un paio di mutazioni da noi. E sarà così. Verrà dalla Cina, dove un uomo, un maiale e un uccello vivono molto vicini l'uno all'altro. Molto probabilmente sarà la Cina o l'Africa. E potrebbe essere la Cina, perché là sono riusciti a gestirla rapidamente. E se dovesse essere il Camerun, da dove proviene l'AIDS? O l'Etiopia, dove difficilmente capiranno cosa sta succedendo... Può esplodere all'istante ed espandersi su tutta la Terra. Quindi quello che stiamo facendo ora è molto utile. Non commettiamo errori. Ebbene, ce ne sono alcuni... Ritardo, procrastinazione... Ma anche questo va bene. Inoltre sapremo come rispondere più velocemente. La prossima volta che scoppierà, lo schiacceremo e salveremo milioni di vite. Grazie agli 'allenamenti' di oggi".

Questo punto di vista è coerente con i dati dell'epidemiologia, che registra un aumento delle epidemie di malattie infettive e un aumento della probabilità che un qualsiasi virus subisca una mutazione fatale per gli esseri umani, nonché con le parole del Vangelo: "Sentirete parlare di guerre e di rumori di guerre. Guardate di non allarmarvi; è necessario che tutto questo avvenga, ma non è ancora la fine. Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno; vi saranno carestie e terremoti in vari luoghi; ma tutto questo è solo l'inizio dei dolori" (Mt 24:6-8).

Comunque, il coronavirus esistente e le possibili epidemie future sono, in effetti, la voce di Dio, che spinge una persona a rendersi conto che è mortale. Dopo tutto, oggi abbiamo paura di morire per il coronavirus, domani l'avremo per qualcos'altro. Ma pensiamo a quanto segue: moriremo tutti per qualcosa. Se non oggi, c'è sempre il domani. Non importa come una persona cerchi di oscurare la coscienza della morte, non importa come cerchi di vivere come se non ci fosse, non importa quanto tenti di ritardare il suo arrivo, verrà comunque per ognuno di noi. Non importa quanto siamo "messi in quarantena", non importa quanto ci isoliamo, prima o poi saremo infettati da qualcosa, ci ammaleremo e moriremo. Il coronavirus ce lo ricorda in modo molto forte.

La paura del coronavirus dovrebbe costringerci non solo a mettere le mascherine ma anche a prendere il Vangelo dallo scaffale, leggerlo e infine fare qualcosa per la nostra anima. Frugando nel proprio passato, ricordando i propri peccati, pentendosi, chiedendo perdono a chiunque, possibilmente, preparandosi all'inevitabile morte. Non si può sfuggire alla morte, ma si può morire in pace con Dio, oppure nei peccati e nell'inimicizia con il proprio Creatore.

Non c'è dubbio che il coronavirus e l'intera dimensione dei cambiamenti in atto sul pianeta scuoteranno la mente di molte persone e faranno loro pensare al senso della vita, a Dio, alla salvezza dell'anima. Questo è un enorme beneficio che possiamo avere dalla pandemia di coronavirus.

Qualcuno attende con impazienza la fine della quarantena per tornare in un locale notturno o in un ristorante oggi chiuso. Ma qualcuno andrà in Chiesa nonostante tutti i divieti, per dire a Dio: "...Gesù, ricordati di me, quando sarai nel tuo regno!" (Lc 23:42).

Condividi:
Inizio  >  Documenti  >  Sezione 11