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  L'Impero perduto e il futuro dell'Europa

dal blog del sito Orthodox England

10 ottobre 2016

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A poche miglia da dove scrivo queste parole, vi è una piccola città chiamata Rendlesham. Oltre 1500 anni fa, è stata chiamata così da un uomo chiamato Rendle, che nella lingua degli angli significava 'piccolo scudo', il che indica un militare. Quindi, anche se non ci sono prove, Rendle avrebbe potuto essere un soldato degli angli al servizio dell'esercito romano, stabilitosi qui intono al 390 d.C. Quando i romani se ne andarono nel 410, si stabilì in un insediamento amministrativo romano abbandonato lungo il fiume e gli diede il suo nome – la casa di Rendle. Verso la fine del VI secolo questo divenne il palazzo della casa reale degli angli e un importante centro per circa 150 anni, e i suoi re erano sepolti nel vicino centro di Sutton Hoo. Recentemente gli archeologi che vi lavorano hanno trovato una ciotola e monete provenienti da 'Costantinopoli'. L'Inghilterra orientale, infatti, una volta era parte dell'Impero cristiano.

In effetti, quando san Beda il Venerabile completò il suo lavoro 'La storia della Chiesa e del popolo inglese' nel 731, ordinò la datazione delle sue voci secondo il regno dell'imperatore romano, che viveva lontano, in quella che fino a poco tempo fa era chiamata 'Costantinopoli'. Anche la lontana Iona nel nord-ovest era in spirito parte di quello stesso Impero sacrale, proprio come l'India nel sud-est, la Georgia nel nord-est e quello che oggi è il Portogallo nel sud-ovest facevano parte dello stesso Impero. Cos'è successo a quest'unità perduta di quest'impero perduto, dimenticato e perfino nascosto agli occhi occidentali, di cui oggi stiamo scoprendo le monete e i manufatti? La risposta è nelle malefatte di un individuo e di una mentalità di complesso di superiorità che da allora è diventata collettiva, come un'epidemia. Questo individuo è oggi chiamato Carlo Magno, ma a suo tempo era chiamato Carlo l'Alto.

Era un re franco provinciale e semi-analfabeta, elevato a patrizio romano dalla corte imperiale nella Roma cristiana, incastonata tra i due continenti dell'Europa e dell'Asia, in riconoscimento del relativo ordine che aveva creato nel suo caos barbaro di un angolo dell'Europa occidentale, ordine che è stato chiamato 'il primo Reich'. Era davvero solo un angolo perché non includeva la Scandinavia o le Isole Britanniche e l'Irlanda, copriva solo una minuscola parte della penisola iberica e solo una parte della penisola italiana, e, naturalmente, non comprendeva l'Europa centrale e orientale. (Ancora oggi in quella parte d'Europa, i 'quattro di Vysegrad', Polonia, Ungheria, Cechia e Slovacchia, fanno tutti resistenza al successore del primo Reich di Carlo, ovvero il quarto Reich dell'Unione Europea. Perché? Perché erano tutti cristiani ortodossi, prima della loro conquista da parte degli adepti anti-cristiani di Carlo Magno).

Carlo Magno voleva rivaleggiare, rovesciare e usurpare l'autorità dell'imperatore cristiano nella Roma cristiana. Così, pretese invece l'autorità degli imperatori di Roma pagana, e al fine di fare di se stesso un imperatore, accusò il vero imperatore della propria eresia trinitaria, sistemando il suo braccio destro a Roma come fonte dello Spirito Santo. Fu naturalmente deriso per il suo incredibile narcisismo e megalomania nella capitale imperiale di Nuova Roma, ma quattro secoli dopo i suoi discendenti spirituali erano diventati così importanti e potenti da saccheggiare e depredare la capitale imperiale, portando in tal modo a un'Europa orientale in parte musulmana. Allo stesso modo, dieci secoli dopo, lo stesso Napoleone incoronò se stesso e accusò gli eventuali dissidenti (nel suo caso, l'Inghilterra e la Russia) di eresia e tentò di massacrarli perché avevano preferito la libertà.

Un secolo dopo un altro successore, il dittatore del 'terzo Reich' (il 'secondo Reich' era stato fondato da Bismarck nel 1871), Hitler, incoronò se stesso, non con una corona letterale, ma con l'ideologia fascista, uccidendo tutti gli 'eretici', soprattutto quelli che avevano una filosofia messianica universale (in particolare 27 milioni di slavi orientali e 5 milioni di ebrei) che potesse rivaleggiare con la sua. E i neocon anglo-sionisti di oggi fanno lo stesso, incoronando se stessi con l'essere 'occidentali'. Qualsiasi mancanza di 'valori occidentali', vale a dire, ogni segno di valori culturali diversi, vale a dire, non laicisti, è per loro un'eresia, e coloro che li confessano devono essere bombardati fino a cadere nel dimenticatoio. Si tratta della stessa vecchia arrogante auto-giustificazione, ancora una volta. Così, il famigerato neo-carolingio italiano, Berlusconi, ha dichiarato in modo infame che l'aggressione occidentale non provocata contro l'Iraq ricco di petrolio nel 2003 è stata una 'crociata'.

E quell'invasione è stata davvero una crociata, ma non da parte degli usurpatori carolingi, cattolici romani, contro i veri cristiani così come avvenne nel Medioevo, ma una crociata contro chiunque volesse frenare l'avido Occidente dal mettere le mani sulle ricchezze minerarie dell'Iraq. Tuttavia, in realtà, è stato un caso un po' diverso dal saccheggio della capitale imperiale, la ricca Nuova Roma, da parte degli occidentali gelosi, quasi esattamente 800 anni prima, nel 1204. Così la 'sindrome di Carlo Magno' si ripete attraverso la storia occidentale. Eppure l'impero sacrale cristiano, anche se per il momento è senza il suo imperatore ed è in grande pericolo, è ancora qui, e si estende dal Montenegro a Vladivostok e da Murmansk a Gerusalemme, ma con avamposti in tutto il mondo, dal Giappone al Cile e dall'Alaska alla Nuova Zelanda. Se l'Europa ha un futuro – al di fuori del più oscuro islamismo – quel futuro è l'Impero cristiano.

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