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  La battaglia per l'anima dell'Europa

Dal blog del sito Orthodox England

19 aprile 2016

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A volte mi chiedono perché la Chiesa non si è finora dimostrata molto attraente per i nativi europei occidentali. Sì, è vero che in particolare dagli anni '60 un piccolo numero di nativi europei occidentali ha aderito alla Chiesa ortodossa. Tuttavia, il numero totale in tutta l'Europa occidentale ammonta a poche migliaia, certamente non più di 10.000. E molti di questi hanno rapidamente abbandonato a Chiesa e numerosi tra i rimanenti non hanno potuto alla fine accettare l'autentico cristianesimo ortodosso e hanno invece sviluppato una sorta di adattamento dell'uniatismo (nei paesi di cultura cattolica) o del protestantesimo con le icone (nei paesi di cultura protestante). Con il loro background culturale cattolico romano e protestante, questi nuovi arrivati ​​non integrati hanno inevitabilmente formato i propri gruppi ripiegati su se stessi, separati dal flusso principale dell'Ortodossia.

La risposta alla domanda perché la Chiesa non si è dimostrata attraente è proprio perché tanti europei occidentali nativi sono stati generalmente incapaci di liberarsi dal condizionamento culturale e dai pregiudizi etnocentrici della loro provenienza non ortodossa. È interessante vedere che almeno alcuni americani hanno relativamente meno problemi in questo settore; a volte sono più flessibili e meno attaccati a un'identità culturale non ortodossa. Tuttavia, questa difficoltà ad accettare il cristianesimo puro avviene perché il più grande fallimento della cultura occidentale è quello di pensare a se stessi come superiori a tutto il resto; come, in queste circostanze, può la gente di formazione culturale occidentale acquisire l'umiltà di ammettere che la loro cultura è sbagliata e che deve essere purificata dal pentimento?

Così, ho visto caso dopo caso, nel corso degli ultimi quarant'anni o giù di lì, di accademici occidentali, in particolare, che soffrono di torreggiante orgoglio culturale, che si rifiutano di accettare una 'cultura straniera', che disprezzano come qualcosa di 'orientale'. Preferiscono rimanere nel loro mondo semi-cristiano, semi-pagano dei loro 'Gesù' dal volto pallido. Ma Cristo era un orientale, non era un europeo. La tragedia di un tale Occidente è che attraverso il suo orgoglio etnico e razzismo istituzionale, si pone al di sopra di Dio e della sua Chiesa, al di sopra della verità. Tale è la situazione della vecchia Europa. Ma vecchia Europa sta morendo o è addirittura già morta. Solo pochi anziani vanno in chiesa, i giovani se ne sono andati; il cattolicesimo, screditato dalle persecuzioni papiste e ora dalla pedofilia, ha fatto il suo tempo di mille anni, e il protestantesimo, screditato dalla passata intolleranza e dal puritanesimo stretto, ha fatto il suo tempo di cinquecento anni. Il mondo è andato avanti. Una nuova Europa è emersa tempo fa, entro una generazione dalla sua seconda guerra mondiale.

Questa nuova Europa è nel complesso un continente di infedeltà a Cristo. Sì, ha ancora i suoi musei e palazzi medievali, ma questi non sono per la vita, sono per i turisti. La nuova Europa è stata modellata ed è ancora plasmata da due forze, due tipi di fede. La prima forza è il secolarismo di massa degli Stati Uniti, la cultura della coca-cola, che ha cominciato a comparire in Europa non appena quest'ultima ha avuto il suo primo attacco di suicidio, la prima guerra mondiale, per esempio, con il jazz degli anni '20; ha fatto seguito una seconda ondata durante la seconda guerra mondiale con la gomma da masticare e cose simili; una terza ondata di 'pop' e jeans è venuta negli anni '60; una quarta ondata di 'globalismo' (= americanizzazione) è venuta dal 1989; e in questi ultimi anni una quinta ondata di caos di immigrazione di massa è apparsa in Europa occidentale e sta ora sommergendo diversi paesi e le loro identità tradizionali.

La cultura moderna è la cultura senz'anima del cemento, del vetro e della plastica. La sua orribile e disumana architettura post-bellica la proclama in tutto, così come fanno la sua musica, l'arte, i mobili, tutta la sua cultura. Mi ricordo che ero seduto in un caffè a Cambridge con un 'antidiluviano' emigrato russo bianco nel 1975. Nel mezzo della conversazione, improvvisamente ha detto: 'Questo posto non è male, è solo spiritualmente vuoto'. La sua definizione era precisa. Tuttavia, come dicevamo in quel momento, la natura ha orrore del vuoto; là dove non c'è la preghiera, si forma il vuoto spirituale, che è sempre riempito dai demoni. E questo è esattamente ciò che è accaduto nel corso degli ultimi quarant'anni. All'inizio hanno cominciato ad abolire il matrimonio e a legalizzare la pornografia. Molto rapidamente hanno inventato un'enorme e molto redditizia industria degli aborti, hanno legalizzato l'omicidio dei bambini, e dopo sono apparse perversioni e pedofilia. E ora i paesi che resistono a queste tendenze sinistre e maligne, soprattutto in Europa orientale, Africa e Asia, sono costretti, come nell'Ucraina, ad accettarle attraverso sanzioni economiche (una tecnica di guerra).

Tuttavia, vi è una seconda forza all'opera nel formare la nuova Europa, ed è l'islamismo. Avidi industriali locali hanno cominciato a invitare masse di poveri musulmani a stabilirsi in Europa negli anni '50. Il loro duro lavoro a basso costo poteva essere sfruttato per fare enormi profitti. Tuttavia, ciò che una volta era un flusso di turchi in Germania, algerini in Francia, pakistani in Gran Bretagna e marocchini in Belgio è diventato un diluvio. Attraverso l'immigrazione di massa la minoranza musulmana dell'uno per cento è diventata il cinque per cento, il dieci per cento, il venti per cento e in alcune città europee il cinquanta per cento e più, formandovi un paesaggio urbano di minareti e anche di terrorismo. Non c'è più grande esempio di questa duplice invasione che le recenti atrocità all'aeroporto di Bruxelles: una mostruosità di cemento, vetro e plastica, indistinguibile da qualsiasi altro aeroporto moderno, è stata fatta a pezzi da attentatori suicidi islamici. La nuova Europa.

Il problema non è, naturalmente, il relativamente innocente 'islam culturale' dei musulmani anziani, ma la forma di islam militante, o islamismo, praticato oggi da un buon numero di giovani, esasperato dalle recenti aggressioni e crimini di guerra occidentali nel mondo musulmano. Un po' come il giudaismo e troppo spesso come il cattolicesimo medievale e il protestantesimo post-medievale, l'islam non ha mai saputo che Dio è amore e che è nostro compito amare e perdonare i nostri nemici. Si tratta di una religione militante e aggressiva dell'Antico Testamento, soprattutto nella sua forma islamista sunnita fondamentalista, diffusa e finanziata dal grande alleato dell'Occidente, l'Arabia Saudita wahabita. L'Europa occidentale si trova così inserita tra l'aggressivo secolarismo degli Stati Uniti, quanto più anti-cristiano possibile, e l'islamismo, il dio fondamentalista veterotestamentario di odio e di vendetta: inserita tra il MacWorld e la Jihad.

Solo tornando alle sue radici autoctone, alla sua anima, la nuova Europa può trovare la sua strada tra questi due estremi e così sopravvivere. Tuttavia, mentre la vecchia Europa è morta o morente, dove può recuperare le sue radici? La risposta è: nella Chiesa, nella tradizione ascetica, canonica e liturgica senza compromessi del cristianesimo ortodosso, quella che ha modellato il lontano passato dell'Europa occidentale e oggi può essere espressa nell'Ortodossia delle lingue native dell'Europa occidentale. Come il lontano passato del primo millennio, anche il futuro è ortodosso. Vero, qualcuno potrebbe dire che l'Ortodossia non ha funzionato finora, e che solo poche migliaia di nativi europei si sono avvicinati alla Chiesa. Tuttavia, quegli europei, per la maggior parte anche se non tutti, provenivano dalla vecchia Europa e portavano con loro un bagaglio che li rende incapaci di convertirsi in pieno e che porta anche molti a lasciare la Chiesa. Oggi abbiamo quasi sempre a che fare con persone della nuova Europa.

I nuovi europei sono come fogli bianchi. Non c'è bisogno di perdere tempo a spiegare loro le differenze a volte sottili tra la Chiesa e l'eterodossia. Non hanno idea di cosa sia l'eterodossia. Tutto è molto più facile e, per quanto posso dire, anche se i nuovi europei sono meno numerosi, sono più seri. Privi di bagaglio culturale, ovvero, privi di orgoglio e pregiudizio, si adattano molto più rapidamente alla Chiesa e la sua fede cristiana ortodossa rispetto a quanto i vecchi europei abbiano mai fatto. È vero, alcuni prevedono che verrà il tempo in cui la persecuzione diretta avrà inizio in Europa occidentale e per ragioni di 'salute e sicurezza' (= odio verso la Chiesa) non sarà permesso battezzare (a differenza di ebrei e musulmani, che saranno ancora autorizzati a circoncidere – questo non presenta alcun problema, a quanto pare). Bene, allora vedremo navi andare verso la Russia e la libertà per battezzarvi gli europei perseguitati.

Alcuni possono pensare che stiamo parlando di un futuro lontano. Purtroppo, non credo. L'attuale straordinaria accelerazione verso l'Anticristo suggerisce che potremmo ben vedere una situazione del genere anche nella nostra vita. Dobbiamo pensare alle trasformazioni sociali e morali che sono accadute in Europa occidentale negli ultimi venticinque anni, per non parlare degli ultimi cinquanta. Perfino i più antichi film dei nostri antenati li fanno apparire come se fossero venuti da un altro pianeta. Probabilmente non riconoscerebbero nemmeno la società odierna come propria. Quale sarà il futuro? Non possiamo essere certi. Naturalmente, il pentimento di massa, per quanto improbabile, è ancora possibile. Noi non disperiamo, ma viviamo nella speranza, perché i miracoli accadono. La vecchia Europa è andata, ma la nuova Europa può ancora scegliere tra il MacWorld, la Jihad e la Chiesa di Dio.

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