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  Nell'Ucraina

dal blog del sito Orthodox England

2 dicembre 2015

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Quanto al leone che avete visto destarsi, uscire fuori dalla foresta e ruggire e parlare con l'aquila e rimproverarla per la sua iniquità e tutte le sue parole che avete sentito, questo è l'Unto, che l'Altissimo ha mantenuto fino alla fine dei giorni contro di loro e le loro empietà... Egli li denuncerà per la loro empietà e la loro malvagità e metterà davanti a loro le loro gesta sprezzanti... Egli libererà nella misericordia il resto del mio popolo, quelli che sono stati conservati all'interno miei confini, e li renderà lieti fino all'arrivo della fine, il giorno del giudizio...

(3 Esdra 12, 31-32 e 34 - l'ultimo libro dell'Antico Testamento ortodosso russo; nella Bibbia protestante appare come 2 Esdra 12, 31-32 e 34)

Una visita di una settimana in Ucraina ha confermato in me l'impressione che il cittadino ucraino medio è malinconico, stufo della sua sorte, in particolare delle promesse non mantenute da una generazione di politici. Nulla è stato fatto in Ucraina dopo la caduta dell'Unione Sovietica: le strade sono ai livelli del Terzo Mondo e quando piove si inondano a causa di scarso drenaggio; gli edifici, scadenti anche quando erano nuovi sotto il vecchio regime sovietico, sono a pezzi, le infrastrutture in decomposizione. Tutto ciò che era di valore è stato venduto molto tempo fa dai banditi-oligarchi.

Non c'è libertà di parola – parla in pubblico contro il governo e andrai in prigione, e i media sono dominati dalla più cruda propaganda di governo. È diffuso un nazionalismo di stile africano. La giunta di Kiev, che rappresenta meno di un quarto del paese, pubblicizza una carta di credito con i colori nazionali e con su stampata la scritta 'Gloria all'Ucraina', ma dov'è la gloria? In mezzo alla corruzione endemica dei 100 oligarchi ucraini che possiedono il paese in rovina e in bancarotta, la mentalità è irrimediabilmente provinciale, primitiva.

Dov'è la gloria? Uno stipendio di 200 dollari al mese è un sogno. Comprensibilmente, la popolazione locale sogna l'Unione Europea. Ovunque ci sono parole d'ordine: eurovalori, eurostile, euroriparazioni, eurostandard. Sognano un paese in cui gli oligarchi corrotti languono in carcere, dove lo Stato è onesto, dove esistono strade e marciapiedi, dove le infrastrutture funzionano, dove c'è un futuro. In realtà, l'Unione Europea non vuole nemmeno l'Ucraina. In ogni caso, l'Unione Europea è un mito, ma tanto l'erba è sempre più verde dall'altra parte.

In realtà, l'Unione Europea è l'organizzazione più corrotta del mondo: vi spariscono 100 miliardi di euro ogni anno e i suoi conti non sono mai stati oggetto di revisione contabile. Gli ucraini sognano il mito dell'Unione Europea, proprio come un tempo avevano sognato 'il futuro luminoso' promesso loro dal comunismo, non da ultimo da parte del leader comunista ucraino, Khruschov, un contadino di provincia ignorante e un brutale persecutore della Chiesa. Nella storia ogni sorta di banditi ha fraudolentemente promesso un'utopia e regalato una distopia: la giunta nominata dalla CIA a Kiev è solo un altro di questi banditi.

A Odessa gli uomini si vendono alle compagnie straniere, sperando di poter lavorare come marinai sulle navi portacontainer e sulle petroliere di società estere, non ultime quelle cinesi. Le giovani donne vendono i loro corpi agli uomini occidentali, sia per la strada oppure tramite agenzie matrimoniali. Tutti vogliono andare all'estero: chi vuole avere figli e allevarli in un paese del genere? Anche secondo gli eventuali criteri oggettivi, la sola bellezza rimasta oggi in Ucraina si trova è nella Chiesa, la quale, essendo bella, è perseguitata dalle sette nazionalistiche e dagli scismi che la giunta sostiene, e che promuovono la bruttezza.

Oggi, con il tasso di natalità è crollato ucraino, dove è la gloria di questa terra gloryless? Ci viene in mente il parallelo fatto dal sempre memorabile P. John Romanidis: la 'sindrome del Wyoming'. Egli diceva: 'Provate a immaginare che tutti gli Stati Uniti siano scomparsi tranne il Wyoming; questo è ciò è che la Grecia moderna dopo la caduta di Costantinopoli – un frammento provinciale di un impero che un tempo era grande. E questo è ciò che è la moderna Ucraina: un frammento rimasto di un impero una volta grande. Che cos'era quell'impero e com'è stata organizzata la sua distruzione?

L'Impero era la Santa Rus' multinazionale cristiana, e la sua distruzione è stata pianificata dai nemici di Cristo, nel corso di un secolo, in tre diverse fasi:

1. Nel 1914 ha avuto inizio la prima fase di distruzione dell'Impero cristiano della Santa Rus', l'Impero Russo, sostituendolo nel 1917 con un'ideologia atea militante sviluppata in Europa occidentale. Sono passate tre generazioni.

2. Nel 1991 ha avuto inizio la seconda fase, lo smantellamento del successore dell'Impero, l'Unione Sovietica, che conteneva il patrimonio culturale dell'Impero russo, riducendola a corruzione oligarchica, dipendenza e povertà. È passata una generazione.

3. Nel 2014 ha avuto inizio la terza fase, segnata dall'inizio dell'occupazione di uno dei paesi che apparteneva all'ex Impero cristiano della Santa Rus', l'Ucraina.

I prossimi mesi possono contrassegnare sia la fine di quell'impero o la sua restaurazione, quando sulla scena mondiale il leone rimprovererà l'aquila. A pagina 16 del libro L'anziano schema-archimandrita Giona di Odessa (1925-2012), che racconta la vita del guaritore veggente e profeta, troviamo le parole scritte dall'anziano di Odessa:

'Chiediamo a tutti i russi di pregare che ci sia concesso uno tsar ortodosso. Se ci sarà uno tsar in Russia, allora egli sarà l'Unto di Dio. La grazia di Dio sarà su di lui e ci sarà un grande aiuto per la Russia'.

Sia fatta la tua volontà, o Signore!

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