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  La Chiesa ortodossa russa: ieri e domani

dal blog del sito Orthodox England

13 novembre 2015

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L'imperatore e l'imperatrice pensavano che stavano morendo per la loro patria. Ma in realtà sono morti per tutta l'umanità.

Pierre Gilliard, precettore svizzero dei figli dello tsar.

Prefazione

Dieci anni fa, nel 2005, infuriava nella Chiesa ortodossa russa fuori dalla Russia (ROCOR) il dibattito sui nostri rapporti con la Chiesa in Russia. Era finalmente libera, e così potevamo rientrare in comunione canonica e lavorare insieme, costruire il futuro? Tale era il dibattito che un Concilio ecclesiale di tutta la diaspora è stato convocato a San Francisco nel 2006, al fine di rispondere alle domande poste. A quel tempo dovevamo contrastare alcuni argomenti molto falsi avanzati a favore dell'auto-isolamento confessionale, argomenti modellati dall'impurità della politica e della psicologia, e non dalla purezza della teologia. Eccone qui di seguito alcuni esempi.

Ieri

La debolezza umana del metropolita (poi patriarca) Sergio (+ 1944) e dei suoi seguaci, rivelata nei compromessi con il persecutore ateo Stalin, e nota come 'sergianismo', è stata eretta da alcuni a livello di eresia 'teologica'. In realtà, era solo un'altra forma di erastianismo, che mette lo stato sopra la Chiesa, di cui vi sono già così tanti esempi in altre forme nel Vecchio Testamento e in 1900 anni di storia della Chiesa. Non c'era niente di teologico in questo, perché era solo debolezza umana da parte di chi si era trovato sotto l'enorme pressione di uno stato ateo militante. Nessuno lo dovrebbe giudicare per la sua debolezza, qui non c'è posto per il fariseismo, perché Dio è il Giudice di tutti.

Anche se non c'era nulla di natura dogmatica o teologica in tali compromessi, alcuni individui, in parte sotto l'influenza del puritanesimo politico del Nord America, hanno concluso che i sacramenti odierni della Chiesa in Russia hanno in qualche modo misteriosamente 'perduto la grazia' a causa della questo compromesso di tre generazioni prima. Come sacerdote della ROCOR, ho incontrato per la prima volta questa grottesca politica mascherata da teologia nel 1992, per mano di qualcuno che era sotto l'influenza di questo errore nordamericano. In realtà, naturalmente, il sergianismo non è un'eresia, mentre il puritanesimo, con la sua impurità intrinseca comune al novazianismo, al donatismo e all'eustazianismo, come si vede alla luce dei canoni del Concilio di Gangra di 340, lo è sicuramente.

È stato anche condannato il sostegno politico e diplomatico, che alcuni nella Chiesa all'interno della Russia hanno cercato da parte di cattolici e protestanti, e che è chiamato ecumenismo. Tuttavia, era un'idea molto curiosa che le opinioni o le azioni di una manciata di individui potessero essere ritenuti un segno che tutta la Chiesa in Russia, 160.000.000 persone, fosse in qualche modo contaminata dall'eresia dell'ecumenismo! In realtà, la maggior parte dei fedeli in Russia non aveva mai sentito parlare di ecumenismo e chi ne aveva sentito parlare vi era del tutto opposto. Questo era ancor più strano, in quanto entro il 2005 l'ecumenismo era giunto comunque a significare qualcosa di molto diverso da quel che significava nel suo apogeo politico tra gli anni '60 e gli anni '80. Invece di occuparsi di compromessi sincretistici politicamente forzati, e di fatto di eresia, era passato a occuparsi di relazioni di buon vicinato con gli eterodossi, cosa che la ROCOR, con i molti matrimoni misti tra parrocchiani e la necessità regolare di utilizzare locali eterodossi per le funzioni, aveva sempre coltivato.

L'argomento più strano che si sentiva in quel momento era che non potevamo unirci in alcun modo con la Chiesa in Russia a causa dei compromessi di pochi individui in essa. Questo è stato un errore terribile, perché avrebbe significato non poterci associare con la Chiesa dei nuovi martiri e confessori. È vero, noi, nella libertà, avevamo canonizzato il nuovi martiri e confessori dapprima, nel 1981, 19 anni prima che la Chiesa in Russia fosse in grado di farlo liberando se stessa. Tuttavia, molti, me compreso, si era chiesto perché nella Chiesa fuori dalla Russia (ROCOR), vivendo in libertà, così scandalosamente non avevamo canonizzato i nuovi martiri e confessori molto prima, dalgli anni '20 in poi. Ci siamo vergognati di noi stessi.

Il triste motivo del ritardo erano alcuni elementi nella stessa ROCOR, contaminati con la politica. Anzi, ricordo bene come nel 1981 alcuni parrocchiani nella Cattedrale della ROCOR a Londra, come anche altrove, in realtà avevano osteggiato la canonizzazione. E in ogni caso, la canonizzazione della ROCOR era solo un primo passo, un inizio. Come scrssi a quel tempo: ciò che ha avuto inizio a New York deve avere compimento a Mosca. Inoltre, per mancanza di informazioni attendibili avevamo canonizzato solo circa 8.000 persone; la Chiesa in Russia, con un maggiore accesso agli archivi, ne ha canonizzate ben più di 30.000, e quel numero è in crescita.

Altri hanno detto che noi nella ROCOR non dovevamo avere nulla a che fare con una Chiesa i cui vescovi apparteneva al KGB. Sarei stato d'accordo con questo – se fossero davvero appartenuti al KGB, come per esempio, ne abbiamo il sospetto, lo spretato scismatico Filaret Denisenko, oggi beniamino della CIA. In realtà, non lo erano. I vescovi anziani all'interno della Russia avevano semplicemente nomi in codice del KGB – nello stesso modo in cui i leader laici occidentali, per i quali pregavamo nei nostri servizi come leader civili, avevano nomi in codice nel KGB. La Chiesa in Russia avrebbe potuto dire altrettanto a ragione: 'Non dovremmo aver nulla a che fare con la ROCOR perché pregano per individui che hanno nomi in codice del KGB'. Sarebbe stato un argomento altrettanto falso.

Alcuni nella ROCOR hanno ammesso che vi erano membri della nostra Chiesa, in buona reputazione, che lavoravano o avevano lavorato per la CIA e altri servizi di spionaggio occidentali. A questo hanno ribattuto dicendo che vi erano membri del KGB nelle chiese in Russia. Questo era totalmente falso: gli unici membri del KGB che frequentavano le chiese erano quelli che vi andavano a spiare, ad annotare i nomi dei sacerdoti o dei giovani e a creare problemi per loro.

Elementi settari nella ROCOR hanno obiettato che se fossimo entrati in comunione canonica con la Chiesa in Russia, in tal caso saremmo entrati in comunione con il resto della Chiesa ortodossa! Ho sentito questa incredibile tesi, penso, attorno al 1999, quando un sacerdote della ROCOR a Londra aveva concelebrato con un sacerdote del patriarcato di Costantinopoli. Ciò aveva sollevato l'obiezione di un prete settario cresciuto in America del Nord. Nella diocesi dell'Europa occidentale di ROCOR, dove ero stato ordinato e avevo celebrato fino al 1997, tali concelebrazioni erano perfettamente normali e accadevano regolarmente. Come sacerdote della ROCOR, sono stato stupito di questo spirito settario, che non avevo qualsi mai incontrato prima. La logica di questo ragionamento sarebbe che noi della ROCOR non eravamo più in comunione con Monte Athos, che si trova nella giurisdizione del patriarcato di Costantinopoli. Assolutamente impensabile! (Naturalmente, questi settari hanno poi lasciato la ROCOR).

A un livello molto più serio e pratico, c'era chi sottolineava che tra i rappresentanti della Chiesa all'interno della Russia nella diaspora c'erano ancora membri del clero corrotti e rinnovazionisti anche al più alto livello, anche se molti erano ormai morti. Questo era un problema. Anche se questi rinnovazionisti ci hanno chiamati calunniatori per aver detto la verità svergognando così i loro falsi idoli (come altri rinnovazionisti fanno ancora oggi), il problema è stato in gran parte superato nel 2006, quando la maggior parte di tali membri del clero in Inghilterra e in Francia hanno lasciato la giurisdizione della Chiesa in Russia in un scisma da loro creato; da allora, altri due o tre di questi individui sono stati semplicemente rimossi, in modo che non possono più causare scandalo e possono finalmente imparare le basi della Fede.

Infine, c'era chi diceva che non potevamo lavorare insieme con la Chiesa in Russia perché la situazione in Russia non era come lo era stata prima della Rivoluzione. Le pratiche sovietiche avevano infiltrato la società russa, l'alcolismo, l'aborto, la corruzione e il divorzio erano all'ordine del giorno, la mummia dell'assassino russofobo Lenin era ancora sulla Piazza Rossa, e le piazze e le strade della Russia erano disseminate con le sue statue o con il nome di suoi scagnozzi. Queste persone di fatto pretendevano che lo Stato russo post-sovietico (responsabile di tali questioni) si comportasse come se fosse parte della Chiesa russa! Di fronte a questo argomento abbiamo sottolineato che neppure la Russia pre-rivoluzionaria era ideale (altrimenti non ci sarebbe mai stata una rivoluzione), abbiamo chiesto compassione per un popolo privato per tre generazioni di una Chiesa libera, abbiamo chiesto pazienza e abbiamo detto che con il tempo la Chiesa influenzerà lo Stato, poiché il pentimento, di cui abbiamo bisogno anche noi, cambia le persone.

Vittoria

Gli argomenti di cui sopra sono stati respinti, con il pentimento per averli pronunciati, da ben oltre il 95% della ROCOR: respinti come argomentazioni di impurità scismatica di una piccola minoranza settaria, ripiegata su se stessa e politicizzata, che aveva cercato di prendere in consegna la ROCOR, trattenendoci e impeendoci di adempiere alla nostra chiamata universale insieme con il resto della Chiesa ortodossa russa, la grande maggioranza. Come sappiamo, nel 2007 la gran maggioranza della gerarchia, del clero e del popolo della nostra piccola ROCOR è stata felice di entrare finalmente in comunione canonica con la stragrande maggioranza del resto della Chiesa, di cui avevamo sempre spiritualmente fatto parte. La separazione, causata esclusivamente da eventi politici esterni alla Chiesa, era finita. Eravamo sicuri che la Chiesa in Russia si era liberata, come era già stato messo in evidenza dal Concilio del Giubileo del 2000. Finalmente, la nostra unità interiore poteva diventare esteriormente apparente e, rimossi gli impedimenti, potevamo progredire insieme verso il nostro comune destino e una missione sempre più urgente.

Domani

Una generazione dopo la caduta dell'ateismo di stato nella Federazione Russa, vediamo nella Russia di oggi sviluppi più interessanti, promettenti per il futuro. Dopo il terribile periodo della 'legge della giungla' capitalista negli anni '90, con il suo dominio dei sette banchieri, le privatizzazioni da banditi in stile 'Oriente selvaggio' e l'apparizione di oligarchi criminali filo-occidentali e liberali, la Russia ha in gran parte smascherato questa alternativa al comunismo offerta dal mondo occidentale consumistico, che anche noi, vivendo nel mondo occidentale, avevamo già smascherato.

Grazie soprattutto al caos e alla miseria che le potenze occidentali hanno provocato in Iraq, in Afghanistan, in Libia, in Siria e soprattutto in Ucraina, la società russa ha smascherato Eurosodoma e Gomorrica. Se la giunta di Poroshenko, installata dalla CIA a Kiev, la Madre delle città russe, vuole il suicidio dei "valori europei", può averli. Noi rimarremo fedeli ai valori dei santi Vladimir e Olga della santa Kiev. Credendo in Cristo, che ha vinto la morte con la morte, noi scegliamo la vita. Credendo in satana che calpesta la vita con la morte, loro hanno scelto la morte. Questa è la differenza tra noi.

Provvidenzialmente, attraverso gli attacchi occidentali alla Santa Rus', la società russa per la maggior parte è ora arrivata a capire che l'Occidente non è la soluzione. La Russia deve seguire il proprio cammino storico, dato da Dio, il cammino che i nostri santi e altri elementi lucidi nella ROCOR hanno sempre predicato. Quanto alla Russia, essa deve guarire se stessa e ripristinare la Santa Rus'. Fuori dalla Russia, possiamo solo pregare e incoraggiare, imparando sul cammino, perché il nostro compito principale è quello di diffondere l'Ortodossia al di fuori delle terre russe nella fedeltà alla Santa Rus'. Noi siamo solo umili discepoli che seguono i precetti della Santa Rus'.

È interessante notare che alcune voci hanno detto che la società russa di oggi somiglia alla Russia del 1917. Tuttavia, a differenza del 1917, la direzione in cui va la Russia di oggi non è il 1918, ma il 1916. In altre parole, anche se la situazione è delicata, la Russia non si sta dirigendo verso la catastrofe come nel 1917, ma se ne sta allontanando. Ecco la differenza. Se, a Dio piacendo, continuiamo su questo percorso dato da Dio, la Chiesa della Russia ci condurrà al nostro destino. Quale destino?

A causa del fallimento totale delle idee occidentali che vi sono state imposte, possiamo dire che la Russia ha visto il futuro e sa per esperienza amara che così non funziona. Oggi sta risalendo dal pozzo, nello stesso momento in cui il mondo occidentale, guidato dagli Stati Uniti, vi si precipita a capofitto. Oggi, alcuni dei più consapevoli politici e pensatori occidentali stanno andando verso la Russia o seguono gli eventi in Russia, al fine di imparare. Gerhard Schroeder, Nicolas Sarkozy, Philippe de Villiers, Pat Buchanan, Ron Paul, Paul Craig Roberts, Franklin Graham e altri seguono tutti da vicino gli eventi in Russia o vp partecipano.

Il ruolo mistico e storico della Russia è ora di fare da tramite tra Oriente e Occidente, tra la Cina e l'Europa occidentale. Infatti il destino spirituale della Cina è di entrare nell'autentico mondo cristiano ortodosso, diventando le province orientali della Santa Rus', così come il destino spirituale dell'Europa occidentale, con le sue radici nel cristianesimo ortodosso, è quello di ritornarevi, con l'aiuto dei suoi santi antichi, per diventare le province occidentali della Santa Rus'. È vero, il torreggiante orgoglio nazionale degli europei impedisce in gran parte questo processo, perché dove non c'è umiltà, non c'è salvezza. Infatti, il compito della Russia ora non è di salvare l'Europa dagli Stati Uniti, come alcuni hanno detto, ma di salvare l'Europa da se stessa. Proprio come la Russia, e non l'Occidente, ha avuto la colpa per aver scelto l'ideologia occidentale che ha creato la rivoluzione russa nel mese di febbraio 1917, non diamo agli altri la colpa della presente disgrazia che gli europei hanno scelto per se stessi.

La chiave di salvezza universale in questi ultimi tempi è l'espiazione, la restaurazione della Santa Rus' che diventa universale. Seguendo la Santissima Trinità, siamo chiamati non solo a essere guardiani e raccoglitori della Santa Rus, seguendo il Padre e il Figlio, ma anche disseminatori della Santa Rus', seguendo lo Spirito Santo. Quelli che, in Oriente e in Occidente, vogliono lavorare con la Chiesa ortodossa russa e così, seguendo la Tradizione, costruire nuove Chiese locali, sono invitati a farlo. Se alcuni preferiscono non farlo e porsi contro la Tradizione della Chiesa profetica e mistica seguendo lo stanco, vecchio neo-rinnovazionismo laicista e umanista, allora Dio sia con loro. Noi compiremo la volontà di Dio senza di loro. Non costringiamo nessuno a seguire la Chiesa; la Chiesa va avanti senza coloro che la rifiutano.

Nel 1917 l'ultimo imperatore cristiano, lo tsar, non ha abdicato. Nel 1917 la Russia e il mondo intero hanno abdicato da lui, dall'imperatore cristiano e dall'impero cristiano, e così da Cristo. Da allora non vi è stata pace sulla terra e tutti noi abbiamo dovuto espiare, ricevendo ciascuno la propria penitenza, al fine di imparare l'umiltà. In Russia il popolo ha affrontato le penitenze della persecuzione e dell'invasione nazista, fuori della Russia gli emigrti hanno affrontato le penitenze di esilio e isolamento. E l'Europa, come pure gli Stati Uniti d'America di oggi, ha dovuto affrontare la penitenza della guerra e la perdita umiliante di potere e di grandezza. Il resto del mondo ha dovuto affrontare conflitti e guerra costante, poiché 'chi frena' (2 Ts 2:7) è stato rimosso nel 1917. Tutta la sofferenza del mondo dal 1917 è stata per tutti l'occasione di imparare l'umiltà.

Il nostro destino, mistico e profetico, è quello di predicare la Santa Rus, il messaggio dell'ultimo imperatore cristiano, a tutto il mondo, per il pentimento prima della fine. Il tempo in cui il mondo sarà finalmente pronto ad ascoltare la Santa Rus', l'universalità del Cristo incarnato, il cristianesimo autentico, e non i due 'esimi' diluiti modellati sul paganesimo occidentale, la romanità pagana e la barbarie settentrionale, cioè il cattolicesimo romano e il protestantesimo.

Postfazione

Il mio bisnonno è nato nello stesso anno di Nicola II, l'ultimo imperatore cristiano martirizzato nel Ekaterinburg nel 1918. Cento anni dopo la nascita dell'imperatore e cinquanta anni dopo il suo martirio, io, nato nell'anniversario del giorno in cui i resti della famiglia imperiale furono finalmente distrutti, ho ricevuto il messaggio dall'Oriente che dovevo imparare per poi andare a parlare della Santa Rus', il Cristo incarnato, a coloro che incontravo. Questo non è solo il mio destino personale, ma anche quello di molti altri, come descritto così bene nel poema 'Apostoli', scritto in esilio nel 1928 dal bardo dello tsar, Sergej Bekhteev:

Tra le tenebre del mondo slavo

portiamo vittoriosi la torcia dello spirito

e annunciamo ad alta voce ai prescelti da Dio

di entrare nella sala dove gli ortodossi fanno festa.

Camminiamo su una strada di spine,

voliamo alti sulla vanità del mondo,

noi siamo gli apostoli della fede di Cristo,

noi siamo gli araldi della verità santa.

Chiamiamo le razze e i popoli,

resi scarlatti dal sangue dei loro fratelli,

per il regno della vera, libertà eterna,

per il regno di bontà, di luce e di amore.

Le speranze e le preghiere per il futuro si rivolgono a Ekaterinburg, alla restaurazione e all'incoronazione.

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