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  9 Maggio 2015: il giorno in cui la Russia ha mostrato al mondo come uccidere le rivoluzioni colorate

di Andrew Korybko

Dal blog The Vineyard of the Saker

20 maggio 2015

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Il 70° anniversario del Giorno della vittoria a Mosca è stato monumentale per alcuni motivi principali (il solenne gesto di Shojgu, l'amicizia russo-cinese), non ultimo tra i quali il fatto che ha simboleggiato la morte assoluta di qualsiasi speranza di rivoluzione colorata che l'Occidente possa ancora ancora avere in cantiere fin dai primi anni del 2000. La resistenza patriottica che è stata messa in mostra non si è placata quando la parata da record si è conclusa, ma si è invece elevata fino a proporzioni epiche durante la marcia del Reggimento degli Immortali, quando le famiglie hanno reso omaggio ai loro cari che hanno servito nella guerra. Questo sfogo emozionale della memoria storica ha visto oltre mezzo milione di persone in piazza nella sola Mosca, incluso il presidente Putin, a dimostrazione che la Grande Guerra Patriottica è stata veramente il grande equalizzatore che ha saputo trascendere le linee etniche e sociali e unificare la società sovietica. E' fondamentale sottolineare la solidarietà nazionale creata dalle commemorazioni del Giorno della Vittoria, perché oggi proprio questa sensazione di diffuso patriottismo inclusivo è la più efficace difesa contro le rivoluzioni colorate.

Armi storiche

Chi scrive ha raccontato di recente dell'uso della memoria storica come arma postmoderna da parte degli Stati Uniti, ma è necessario rivedere alcuni dei punti principali nel contesto di questo articolo. In sintesi, l'apparato statale profondo degli Stati Uniti si rende conto che il mosaico di una miriade di ricordi (spesso contraddittori tra loro) che si estende in tutta l'Eurasia fornisce un terreno fertile per la coltivazione di divisioni moderne tra i partner. Se i paesi dell'Eurasia possono rimanere fortemente divisi a causa dei fantasmi del passato, allora i piani di integrazione transcontinentali promossi da Russia e Cina andrebbero in fumo, e, di conseguenza, gli Stati Uniti potrebbero prolungare indefinitamente la loro egemonia sull'Eurasia continuando a dominare da una posizione privilegiata. L'applicazione più nota di questa strategia è il sostegno degli Stati Uniti al nazionalismo ucraino estremista e alla memoria dell'epoca fascista nel suo tentativo di trasformare il paese in un bastione di odio anti-russo, ma l'assistenza che stanno fornendo al progetto di rimilitarizzazione del Giappone contro la Cina è un altro esempio calzante.

Vulnerabilità storiche

Russia e Cina possono avere difficoltà nel contrastare le ingannevoli narrazioni storiche che gli Stati Uniti stanno tessendo nelle menti degli impressionabili ucraini e giapponesi a causa del dominio delle informazioni a corrente unipolare in corso in questi paesi (e dell'aperta censura che è in corso in Ucraina in questo momento), ma hanno molto più successo e flessibilità nella difesa contro questa perversione della memoria storica all'interno dei propri domini. Ognuna di queste due ancore eurasiatiche è multiculturale, e, quindi, intrinsecamente vulnerabile alla militarizzazione delle informazioni e alla memoria storica diffusa da campagne mediatiche sovversive (sia attraverso i media tradizionali sia on-line) e alle ONG utilizzate come copertura dai servizi segreti.

Mentre questi due stati resistenti e spavaldi hanno adottato misure proattive nel contrastare tale minaccia prima che sia sfruttata oltre ogni controllo, rimarrà sempre la possibilità che alcuni periodi storici di vasta portata possano sempre essere utilizzati per sminuire gli sforzi di costruzione di unità nazionali. Nel caso della Russia, il periodo è quello stalinista, mentre per la Cina, si tratta del Grande balzo in avanti e della Grande rivoluzione culturale. L'intenzione degli Stati Uniti è di provocare un disordine contro il governo che sia più inclusivo della destabilizzazione basata sulle identità e che si rivolge in particolare alle minoranze nazionali, e in molti casi, le frequenti campagne (nessuna delle quali sembra avere alcuna possibilità realistica di successo) non sono altro che test sperimentali destinati a procurare dati sulle contro-strategie e sulla ricezione del pubblico in previsione di una più seria prossima offensiva.

Armatura storica

Sia come sia, le ultime commemorazioni del Giorno della Vittoria hanno dimostrato che gli Stati Uniti stanno portando avanti una strategia fallimentare, che sicuramente non avrà successo contro la Russia neanche nei sogni più selvaggi. Il 9 Maggio 2015 ha decisamente dimostrato che i cittadini russi di tutte le classi sociali, razze, religioni, disposizioni politiche e provenienze sono in grado di unirsi con naturalezza per celebrare il loro paese e mantenere la sua corretta memoria storica. Qui l'enfasi è sulla parte naturale, organica delle commemorazioni, perché gli appalusi del pubblico alla parata militare e la sua partecipazione al Reggimento degli Immortali erano cose completamente volontarie, fatte per propria scelta.

Paragonate questo patriottismo innato e le sue espressioni di massa visibili con la natura forzata e artificialmente costruita delle rivoluzioni colorate, che hanno bisogno di essere preparate all'estero e curate meticolosamente per tutto il loro ciclo di vita. Mentre le manifestazioni in tutta la Russia il 9 maggio hanno goduto di pieno supporto popolare, le rivoluzioni colorate raccolgono solo l'illusione di tale sostegno, dal momento che abili tecniche di gestione della percezione sono obbligatorie per ingannare il target di riferimento (sia nazionale che all'estero), e per far credere che il movimento sia molto più popolare di quanto lo è veramente. Un valido confronto è associare gli eventi dello scorso fine settimana a un vegetale organico e le rivoluzioni colorate alla sua controparte geneticamente modificata; entrambi sembrano reali, ma solo uno è naturale, mentre l'altro richiede anni di ricerca e sviluppo per essere perfezionato, e anche allora, è ancora falso fino al nocciolo e un abominio per la natura (non importa come appaia all'esterno).

Ciò che i cittadini russi hanno dimostrato in tutto il paese il 9 maggio (e che hanno in comune con i loro omologhi cinesi) è l'assoluto contrario di quello che gli Stati Uniti hanno in mente per rovesciare il governo russo, e in realtà questo funge da perfetto antidoto per contrastare i piani di Washington. L'armatura storica indicata come titolo di questa sottosezione si riferisce quindi alle manifestazioni organiche patriottico-storiche, come quella a cui abbiamo assistito in Russia nello scorso fine settimana, che rafforzano l'unità nazionale e respingono le narrazioni false e antagoniste. A seconda dell'evento, ciò potrebbe più che compensare eventuali incidenti storici sfortunati che rischiano di essere regolarmente sfruttati dalle forze provocatorie (per esempio, il periodo stalinista). Facendo un ulteriore passo avanti, l'armatura storica è fortificata da una corretta educazione patriottica nelle scuole e dalla creazione di organizzazioni non governative di sostegno, e quando questi tre fattori si combinano con l'occasionale manifestazione patriottico-storica, l'effetto risultante può ripulire il paese da eventuali effetti collaterali negativi causati da iniziative fallite di rivoluzioni colorate.

Le lezioni della storia

La Russia e la Cina sono immuni da intrighi di rivoluzione colorata operati dagli Stati Uniti, purché pratichino continuamente il regime patriottico-storico di un'adeguata formazione scolastica, ONG di sostegno e manifestazioni regolari. Lo stesso, però, non si può dire così facilmente degli Stati che non hanno un'eredità lunga e unificata come quella di queste due grandi civiltà. Mentre tutti i paesi hanno una propria storia e molto di cui essere orgogliosi, molti di loro hanno confini arbitrari, a volte neppure creati da loro stessi o non rappresentativi della loro visione ideale di stabilità (per esempio, la maggior parte degli ex stati coloniali). In questi casi, ci deve assolutamente essere un'ideologia unificante capace di riunire le parti diverse della società, sia fisicamente (in termini di demografia) sia storicamente (in termini di memoria).

Siria:

La ragione per cui la Siria è riuscita a respingere il tentativo di rivoluzione colorata scatenata su di essa nel 2011 (che successivamente si è trasformato in una guerra non convenzionale che ha continuato a sostenere l'obiettivo fallito di un cambiamento di regime) è stata la solidarietà civile e politica del popolo siriano. Il paese, pur essendo geograficamente piccolo, è sproporzionatamente ricco di storia ed è sempre stato un luogo cosmopolita. Inoltre, la stragrande maggioranza dei suoi cittadini capisce e rispetta l'ammodernamento e la forza di stabilizzazione rappresentata dal partito Baath durante il tumultuoso periodo post-indipendenza, ergo, il sostegno alle autorità legittime e il diffuso rifiuto delle rivoluzioni colorate (per lo più importate dall'estero). Se non ci fosse stato un notevole e sincero sostegno interno alle autorità siriane tra la stragrande maggioranza della popolazione, il governo sarebbe crollato molto tempo fa e il popolo non avrebbe continuato a combattere e morire per oltre quattro anni nel tentativo di salvare il suo caro sistema di civiltà statale laica.

Ucraina:

La Siria è un grande esempio di un piccolo paese che ha resistito con successo all'offensiva di una rivoluzione colorata inaspettatamente spinta su di esso, ma l'Ucraina rappresenta il suo opposto - un paese moderatamente grande che non è riuscito a respingere la rivoluzione e il cambiamento di regime. La ragione per cui questo è accaduto è proprio il fatto non aveva un'ideologia unificante con cui integrare le popolazioni più disparate catturate nei suoi confini arbitrari dopo il 1991. Che si tratti di russi, ungheresi, ruteni, tartari della Crimea, o anche degli ucraini stessi, nessun gruppo si sentiva definitivamente soddisfatto in Ucraina. Mentre le minoranze protestavano (e lo fanno tuttora) a gran voce per i propri diritti e una maggiore rappresentanza, gli ucraini maggioritari non erano soddisfatti del potere a loro assegnato e hanno continuato a volerne di più. In tali condizioni contraddittorie, quando l'apparato di governo, che in qualche modo aveva tenuto incredibilmente tutto insieme per oltre due decenni, è stato violentemente sconfitto dai terroristi urbani nazionalisti, il più grande socio di minoranza in Ucraina, la popolazione russa, ha deciso di gettare la spugna e si staccarsi dallo stato fallito .

Guardando in retrospettiva e incorporando le lezioni articolate in questo articolo, non doveva affatto finire così. Il territorio dell'Ucraina ospita il magnifico patrimonio di civiltà della Rus 'di Kiev, e invece di comportarsi in modo divisivo e sciovinista per il proprio caratteristico complesso di inferiorità nei confronti dei russi, gli ucraini avrebbero potuto celebrare questo patrimonio comune e usarlo come un ponte per edificare migliori relazioni con il loro vicino. Dopo tutto, la Federazione Russa è l'ultimo Stato successore dell'antica entità a cui il territorio della moderna Ucraina ha dato i natali, e avrebbe avuto assolutamente senso, per entrambe le nazioni fraterne, muoversi il più vicino possibile l'una all'altra negli anni post-indipendenza. Per esempio, l'Ucraina avrebbe potuto usare il suo patrimonio di civiltà comune con la Russia come un trampolino di lancio per la possibilità di creare il proprio formato di Unione statale come quella tra Russia e Bielorussia. Purtroppo, però, i leader ucraini non l'hanno vista in questo modo, e quindi, i tentativi ben intenzionati della Russia durante tutto il periodo post-indipendenza sono stati in gran parte respinti o sfruttati per il guadagno personale dell'oligarchia ucraina. Pertanto, quando gli Stati Uniti sono stati pronti a colpire al cuore dell'Europa orientale con le loro ultime tattiche asimmetriche di cambiamento di regime, non c'è da stupirsi che abbiano incontrato scarsa resistenza ed abbiano avuto successo in entrambi i casi.

Pensieri conclusivi

La memoria storica oggi è viva, e invece di essere una sorta di concetto fossilizzato rinchiuso in una biblioteca, è un concetto attivo che si manifesta tangibilmente nelle strade in tutto il mondo. In alcuni casi, è passiva e viene promossa, senza alcuna considerazione politica di sorta, ma il più delle volte, la tendenza dei suoi sostenitori è stata di riconoscere l'influenza che ha sulle menti di milioni di persone e di adattarsi di conseguenza. Gli Stati Uniti hanno cominciato a militarizzare la storia al fine di raggiungere i loro obiettivi geopolitici, mentre la Russia, la Cina, e la Siria hanno tradizionalmente usato le loro storie come bastioni di difesa per le loro civiltà. La lotta tra la falsificazione e manipolazione storica postmoderna guidata dagli Stati Uniti contro la difesa di fatti storici orgogliosi e unificanti, così come enunciati dalle suddette tre nazioni, sta iniziando solo ora a venire alla superficie.

Come tale, si prevede che gli scenari di 'destabilizzazione storica' a cui si è assistito in Ucraina, per esempio, diventeranno presto la nuova norma di quinta colonna nell'aprire le porte a ulteriori infiltrazioni nell'informazione ("per la democrazia"), e i conseguenti obiettivi orientati al cambiamento di regime. Mentre la Russia e la Cina sono in prima linea nel programma di 'vaccinazione' contro questa 'malattia storica' diffusa da parte degli agenti informativi degli Stati Uniti, gli stati più piccoli come la Siria e l'Ucraina rimarranno continuamente gli obiettivi di questa crescente tendenza alla guerra, nonostante Washington abbia raggiunto risultati molto diversi in ciascun caso. Le Sirie del mondo riusciranno nella loro resistenza di sfida (ma probabilmente pagheranno ul prezzo per il loro patriottismo), mentre le Ucraine crolleranno a pezzi o sprofonderanno in una distopia iper-autoritaria da incubo. In conclusione, la domanda che gli stati in simili posizioni sulla scacchiera eurasiatica dovrebbero porsi è se sono in grado di difendere la loro storia come la Siria o se vogliono capitolare pateticamente come l'Ucraina.

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