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  La risposta russa a una doppia dichiarazione di guerra

dal blog The Vineyard of the Saker

27 settembre 2014

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Il contesto: una doppia dichiarazione di guerra

Ascoltando Poroshenko al Congresso americano pochi giorni fa e poi Obama all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite non può lasciare alcun dubbio circa il fatto che l'Impero anglo-sionista sia in guerra con la Russia. Eppure molti credono che la risposta russa a questa realtà sia inadeguata. Allo stesso modo, c'è un flusso costante di accuse contro Putin sulla politica della Russia nei confronti della crisi in Ucraina. Quello che mi propongo di fare qui è di offrire alcuni promemoria di base su Putin, sui suoi obblighi e le sue opzioni.

In primo luogo, Putin non è mai stato eletto poliziotto o salvatore del mondo, è stato eletto solo presidente della Russia. Sembra ovvio, ma ancora molti sembrano pensare che in qualche modo Putin sia moralmente obbligato a fare qualcosa per proteggere la Siria, la Novorossija o qualsiasi altra parte del nostro mondo molestato. Non è così. Sì, la Russia è il leader de facto dei paesi dei BRICS e dei paesi della SCO, e accetta questo fatto, ma Putin ha l'obbligo morale e legale di prendersi cura per prima cosa del suo popolo.

In secondo luogo, la Russia è ora ufficialmente nel mirino dell'Impero anglo-sionista, che comprende non solo 3 paesi nucleari (USA, UK, FR), ma anche la più potente forza militare (USA + NATO) e le più grandi economie del mondo (USA + UE). Penso che siamo tutti d'accordo che la minaccia rappresentata da un tale impero non è banale e che la Russia la deve trattare con la massima attenzione.

Come sparare a Putin e mancare il bersaglio

Ora, incredibilmente, molti di coloro che accusano Putin di essere un buono a nulla, un traditore o un ingenuo sostengono anche che l'Occidente sta preparando una guerra nucleare contro la Russia. Se è davvero così, poniamoci la domanda: se vi è un rischio reale di una guerra, nucleare o no, Putin sta sbagliando nel non mostrarsi duro o minaccioso? Qualcuno potrebbe dire che l'Occidente si è fissato sulla guerra, a prescindere da che cosa farà Putin. Va bene, abbastanza giusto, ma in questo caso il fatto che stia prendendosi quanto più tempo possibile prima dell'inevitabile non è la cosa giusta da fare?!

In terzo luogo, sulla questione USA contro ISIL, diversi commentatori di questo blog hanno accusato Putin di aver pugnalato Assad alla schiena perché la Russia ha sostenuto la risoluzione degli Stati Uniti al Consiglio di sicurezza dell'ONU.

E che cosa avrebbe dovuto fare Putin?! Spedire l’aviazione russa in Siria per proteggere il confine siriano? E che dire di Assad? Ha mandato allo sbaraglio la propria aviazione per cercare di fermare gli Stati Uniti o ha tranquillamente fatto un patto: bombardate "loro" e non noi, e io mi limiterò a protestare e a non fare nulla a riguardo? Più ovviamente quest'ultimo.

In realtà, Putin e Assad hanno esattamente la stessa posizione: protestano la natura unilaterale degli attacchi, richiedono una risoluzione delle Nazioni Unite mentre se ne stanno tranquillamente a guardare come lo Zio Sam si rivolta contro la propria progenie e ora cerca di distruggerla.

Vorrei aggiungere che Lavrov ha abbastanza logicamente dichiarato che non ci sono "buoni terroristi". Egli sa che l'ISIL non è altro che una continuazione della rivolta siriana creata dagli Stati Uniti, e quella rivolta è di per sé una continuazione di al-Qaeda creata degli Stati Uniti. Da un punto di vista russo, la scelta è semplice: cos'è meglio, che gli Stati Uniti utilizzino le proprie forze e uomini per uccidere wahabiti impazziti o che lo faccia Assad? E se ISIL ha successo in Iraq, quanto tempo prima che passino alla Cecenia? O alla Crimea? O al Tatarstan? Perché i soldati russi o siriani dovrebbero rischiare la morte quando l'aviazione americana è disposta a farlo per loro?

Anche se vi è una dolce ironia nel fatto che gli Stati Uniti devono ora bombardare la loro stessa creazione, lasciateglielo fare. Anche Assad è stato chiaramente avvertito e, ovviamente, ne è abbastanza contento.

Infine, ONU o non ONU, gli Stati Uniti avevano già preso la decisione di bombardare l'ISIL. Allora, qual è il punto di bloccare una risoluzione perfettamente buona delle Nazioni Unite? Sarebbe controproducente. In realtà, tale risoluzione può essere utilizzato anche dalla Russia per prevenire gli Stati Uniti e il Regno Unito da servire come base di appoggio per gli estremisti wahabiti (questa risoluzione lo vieta, e stiamo parlando di un obbligo, capitolo VII, Risoluzione UNSC).

Eppure, alcuni ancora dicono che Putin ha gettato Assad sotto il treno. Quanto di deve arrivare a essere folli e stupidi per avere questo tipo di idea sulla guerra o sulla politica? E se Putin avesse voluto gettare Assad sotto il treno, perché non farlo l'anno scorso?

Frustrazione sincera o disonestà intellettuale?

Ma questo tipo di sciocchezze sulla Siria è assolutamente sminuito dal tipo di cose veramente pazzesche che si vedono in alcuni post sulla Novorossija.

Qui ci sono i miei preferiti. L'autore inizia citandomi:

"Questa guerra non ha mai avuto come obiettivo la Novorossija o l'Ucraina".

e poi continua:

Tale affermazione è troppo vacua e conveniente come scusa per non agire. Intendi veramente dire che le migliaia di persone uccise dai bombardamenti, le migliaia di giovani coscritti ucraini passati attraverso il tritacarne, le migliaia di case distrutte, più di 1 milione di persone trasformatr in rifugiati... niente di tutto questo ha a che fare con la Novorossija e l'Ucraina? Che tutto questo sia solo contro la Russia? In realtà, sarebbe bene astenersi dal fare dichiarazioni stupide come questa.

L'unico problema è, naturalmente, che io non ho mai fatto questa affermazione in primo luogo :-)

Certo, è piuttosto ovvio che volevo dire che per l'Impero anglo-sionista l'obiettivo non è mai stato l'Ucraina o la Novorossija, ma una guerra alla Russia. Tutto ciò che la Russia ha fatto è stato riconoscere questa realtà. Ancora una volta, le parole "Intendi veramente dire che" mostrano chiaramente che l'autore sta rigirando quello che ho detto, ne sta facendo ancora un altro uomo di paglia, e poi mi denuncia indignato come se fossi un mostro che non si preoccupa dell'Ucraina o della Novorossija (il resto del commento era nella stessa vena: denunce indignate di dichiarazioni che non ho mai fatto e di conclusioni che non ho mai raggiunto).

Mi sono già abituato al livello davvero notevole di disonestà della folla dei detrattori di Putin e ormai considero me stesso come uno dei loro bersagli. Ma volevo illustrarlo ancora una volta solo per dimostrare che almeno in certi casi, una discussione onesta non è lo scopo finale. Ma non voglio limitare il tutto a pochi individui disonesti e rumorosi. Ci sono anche molti che sono sinceramente sconcertati, frustrati e delusi anche dall'apparente passività della Russia. Ecco un estratto di una e-mail che ho ricevuto questa mattina:

Credo di avere davvero sperato che forse la Russia, la Cina, i BRICS sarebbero stati una forza contraria. Quello che non riesco a capire è perché, dopo tutta la demonizzazione da parte degli Stati Uniti e dell'Europa, la Russia non faccia ritorsioni. Le sanzioni imposte dall'Occidente fanno male alla Russia, e tuttavia questa commercia ancora petrolio in euro / dollari e si piega in quattro per soddisfare l'Europa. Non capisco perché non dicono di sollevare tutte le sanzioni o niente più gas. Anche la Cina dice molto poco contro gli Stati Uniti, anche se comprende appieno che se la Russia è indebolita, lei è la prossima sulla lista. Quanto a tutto il parlare di sollevare le sanzioni contro l'Iran, è farsesco, poiché tutti sappiamo che Israele non permetterà mai che siano sollevate. Allora perché la Cina e la Russia vanno avanti con tutta questa sciarada? A volte mi chiedo se siamo tutti ingannati, e questo è tutto un grande gioco, senza alcuna possibilità di cambiare nulla.

In questo caso l'autore vede correttamente che la Russia e la Cina seguono una politica molto simile che sembra sicuramente un tentativo di placare gli Stati Uniti. In contrasto con il commento precedente, qui l'autore è sia sincero sia veramente in difficoltà.

In realtà, credo che quello che sto osservando sono tre fenomeni molto diversi che si manifestano tutti allo stesso tempo:

1) Una campagna organizzata contro Putin avviata da rami del governo degli Stati Uniti / del Regno Unito con il compito di manipolare i social media.

2) Una campagna spontanea contro Putin avviata da alcuni circoli russi nazional-bolscevichi (Limonov, Dugin & Co.).

3) L'espressione di sincero stupore, angoscia e frustrazione da parte di persone oneste e ben intenzionate per le quali l'attuale posizione russa non ha davvero alcun senso.

Il resto di questo post sarà interamente dedicato a cercare di spiegare la posizione russa a quelli che si trovano in questo terzo gruppo (qualsiasi dialogo con quelli dei primi 2 non ha alcun senso).

Come cercare di dare un senso a una politica apparentemente illogica

Nella mia introduzione sopra ho affermato che ciò che sta avvenendo è una guerra alla Russia, non (ancora?) una guerra calda, e non più una guerra fredda vecchio stile. In sostanza, quello che gli anglo-sionisti stanno facendo è abbastanza chiaro e molti commentatori russi hanno già raggiunto questa conclusione: gli Stati Uniti sono impegnati in una guerra contro la Russia, nella quale gli Stati Uniti lotteranno fino all'ultimo ucraino. Così, per l'Impero, il "successo" non può mai essere definito come un risultato in Ucraina, perché, come ho detto in precedenza, questa guerra non è per l'Ucraina. Per l'Impero il "successo" è un risultato specifico in Russia: il cambio di regime. Diamo un'occhiata a come l'Impero prevede di raggiungere questo risultato.

Il piano originale era semplicistico, in un modo tipicamente americano neocon: rovesciare Janukovich, portare l'Ucraina verso l'UE e la NATO, muovere politicamente la NATO sul confine russo e spostarla militarmente in Crimea. Quel piano è fallito. La Russia ha accettato la Crimea e l'Ucraina è crollata in una feroce guerra civile in combinazione con una crisi economica terminale. Poi i neocon americani hanno ripiegato sul piano B.

Anche il piano B è semplice: provocare la Russia a intervenire militarmente nel Donbass e utilizzare qusto come pretesto per una vera e propria guerra fredda 2.0 che creerebbe tensioni in stile anni '50 tra Oriente e Occidente, giustificherebbe politiche di paura indotta in Occidente, e troncherebbe completamente i crescenti legami economici tra la Russia e l'UE. Salvo che anche questo piano è fallito – la Russia non ha abboccato all'esca e invece di intervenire direttamente nel Donbass, ha iniziato una massiccia operazione segreta per sostenere le forze anti-naziste in Novorossija. Il piano russo ha funzionato, e le forze di repressione della giunta sono state sonoramente sconfitte dalle Forze Armate della Novorossija, anche se queste ultime avevano un enorme deficit di potenza di fuoco, di mezzi corazzati, di specialisti e di truppe (a poco a poco, un aiuto segreto russo ha cambiato tutti questi aspetti).

A questo punto nel tempo la plutocrazia anglo-sionista è andata veramente fuori di testa alla realizzazione combinata che il suo piano stava cadendo a pezzi e che non c'era niente che si potesse realmente fare per salvarla (un'opzione militare era del tutto impossibile, come ho spiegato in passato). Hanno provato con le sanzioni economiche, ma queste hanno solo aiutato Putin a impegnarsi in riforme attese da tempo. Ma la parte peggiore di tutto questo è che ogni volta che l'Occidente si aspettava che Putin facesse qualcosa, ha fatto l'esatto contrario:

• Nessuno si aspettava che Putin avrebbe usato la forza militare in Crimea in un'operazione lampo di presa in carico che passerà alla storia come un evento almeno altrettanto incredibile quanto Storm-333.

• tutti (me compreso) aspettavano che Putin inviasse forze in Novorussia. Non l'ha fatto.

• Nessuno si aspettava contro-sanzioni russe per colpire il settore agricolo dell'UE.

• Tutti si aspettavano che Putin avrebbe fatto ritorsioni dopo l'ultimo round di sanzioni. Non l'ha fatto.

C'è un modello qui, ed è un modello di base di tutte le arti marziali: primo, non segnalare le tue intenzioni, secondo, usa le finte, e terzo, colpisci quando e dove il tuo avversario non se l'aspetta.

Al contrario, ci sono due cose che sono profondamente radicate nella mentalità politica occidentale che Putin non fa mai: non minaccia mai e non pretende mai. Ad esempio, mentre gli Stati Uniti sono sostanzialmente in guerra con la Russia, la Russia sarà lieta di supportare una risoluzione degli Stati Uniti sull'ISIL se questo è a vantaggio della Russia. E i diplomatici russi parleranno dei "nostri partner americani" o dei "nostri amici americani", mentre, allo stesso tempo, faranno di più di tutto il resto del pianeta unito per far cadere l'Impero anglo-sionista.

Un rapido sguardo alle realizzazioni di Putin

Come ho scritto in passato, a differenza di alcuni altri blogger e commentatori, io non sono né un sensitivo non un profeta e non posso dirvi cosa pensa Putin o cosa farà domani. Ma quello che posso dirvi è ciò che Putin ha già fatto in passato: (in nessun ordine particolare)

• ha spezzato la schiena dell'oligarchia sostenuta dagli anglo-sionisti in Russia.

• ha raggiunto un successo veramente miracoloso in Cecenia (che nessuno, compresi i profeti, aveva previsto).

• ha letteralmente resuscitato l'economia russa.

• ha ricostruito le forze militari, di sicurezza e di intelligence della Russia.

• ha gravemente perturbato la capacità delle ONG straniere di sovvertire la Russia.

• ha fatto di più per la de-dollarizzazione del pianeta di chiunque altro prima di lui.

• ha reso Russia il leader di entrambi i paesi dei BRICS e della SCO.

• ha apertamente sfidato il monopolio informativo della macchina della propaganda occidentale (con progetti come RussiaToday).

• ha fermato un imminente attacco USA / NATO sulla Siria inviando una forza navale di spedizione russa (che ha dato alla Siria una copertura radar completa di tutta la regione).

• ha reso possibile per Assad di prevalere nella guerra civile siriana.

• ha apertamente rifiutato il "modello di civiltà universale" occidentale e ha dichiarato il suo sostegno per un altro modello, basato su religione e tradizione.

• ha apertamente respinto un "Nuovo Ordine Mondiale" unipolare, gestito dagli anglo-sionisti, e ha dichiarato il suo sostegno a un ordine mondiale multipolare.

• ha sostenuto Assange (attraverso RussiaToday) e protetto Snowden

• ha ideato e promosso un nuovo modello di alleanza tra cristianesimo e islam minando così il paradigma di "scontro di civiltà".

• ha sbattuto fuori gli anglo-sionisti da posizioni chiave nel Caucaso (Cecenia, Ossezia).

• ha sbattuto fuori gli anglo-sionisti da posizioni chiave in Asia centrale (base di Manas in Kirghizistan)

• ha dato alla Russia i mezzi, inclusi i mezzi militari, per difendere il suo interesse nella regione artica.

• ha stabilito un'alleanza strategica a spettro completo con la Cina, che è al centro di entrambi i paesi della SCO e dei BRICS.

• sta passando leggi che bloccano gli interessi stranieri dal controllo dei media russi.

• ha dato all'Iran i mezzi per sviluppare un programma nucleare civile di cui aveva molto bisogno.

• sta lavorando con la Cina per creare un sistema finanziario in forma completamente separata da una corrente controllata dagli anglo-sionisti (compreso il commercio in rubli o in renminbi).

• ha ri-stabilito il sostegno politico ed economico russo a Cuba, Venezuela, Bolivia, Ecuador, Brasile, Nicaragua e Argentina.

• ha sgonfiato in modo molto efficace la rivoluzione colorata pro-USA in Russia.

• ha organizzato il "voentorg", che ha armato le Forze armate della Novorossija.

• ha dato rifugio a centinaia di migliaia di rifugiati ucraini.

• ha inviato aiuti umanitari di cui la Novorossija aveva necessità vitale.

• ha fornito supporto diretto di fuoco russo e forse anche di copertura aerea alle Forze Armate della Novorossija in posizioni chiave (nel "calderone sud", per esempio).

• ultimo ma non meno importante, ha apertamente parlato della necessità per la Russia di "sovranizzare" se stessa e di prevalere sopra la quinta colonna pro-USA.

e questa lista potrebbe continuare. Tutto quello che sto cercando di illustrare è che c'è un'ottima ragione per l'odio degli anglo-sionisti per Putin: il suo lungo resoconto di battaglie combattute molto efficacemente contro di loro. Quindi a meno che non supponiamo che Putin abbia avuto un improvviso cambiamento di cuore o che semplicemente sia a corto di energia o di coraggio, ritengo che l'idea che abbia improvvisamente fatto una virata a 180 gradi sia priva di senso. Le sue politiche attuali, tuttavia, hanno davvero senso, come cercherò di spiegare ora.

Se siete persone del genere "Putin ha tradito la Novorossija", vi prego di mettere sa parte questa ipotesi per un attimo, solo per amor di discussione, e di supporre che Putin sia una persona di principio e una persona logica. Che cosa potrebbe fare con l'Ucraina? Possiamo dare un senso a ciò che osserviamo?

Imperativi che la Russia non può ignorare

Per incominciare, ritengo la seguente sequenza indiscutibile:

In primo luogo, la Russia deve prevalere nell'attuale guerra degli anglo-sionisti contro di lei. Ciò che l'Impero vuole in Russia è un cambiamento di regime seguito da un completo assorbimento nella sfera occidentale di influenza incluso un probabile frazionamento della Russia. Ciò che è minacciato è l'esistenza stessa della civiltà russa.

In secondo luogo, la Russia non sarà mai al sicuro con un regime russofobo neo-nazista al potere a Kiev. I fanatici nazionalisti ucroidi hanno dimostrato che è impossibile negoziare con loro (hanno rotto letteralmente ogni singolo accordo siglato finora), il loro odio per la Russia è totale (come dimostrato dai loro continui riferimenti all'uso di – ipotetiche – armi nucleari contro Russia). Pertanto,

In terzo luogo, il cambio di regime a Kiev seguito da una completa denazificazione è l'unico modo possibile per la Russia per raggiungere i suoi obiettivi vitali.

Ancora una volta, e con il rischio di avere le mie parole contorte e travisate, devo ripetere che qui non è in gioco la Novorossija. Non lo è nemmeno il futuro dell'Ucraina. Ciò che è in gioco qui è un confronto planetario (questa è l'unica tesi di Dugin che condivido pienamente). Il futuro del pianeta dipende dalla capacità dei paesi dei BRICS / della SCO di sostituire l'Impero anglo-sionista con un ordine internazionale molto diverso, multipolare. La Russia è fondamentale e indispensabile in questo sforzo (qualsiasi sforzo senza la Russia è destinato a fallire), e il futuro della Russia è ora decisa da ciò che la Russia farà in Ucraina. Per quanto riguarda il futuro dell'Ucraina, questo dipende in gran parte su ciò che accadrà alla Novorossija, ma non esclusivamente. In modo paradossale, la Novorossija è più importante per la Russia che per l'Ucraina. Ecco perché:

Per il resto dell'Ucraina, la Novorossija è perduta. Per sempre. Nemmeno uno sforzo congiunto Putin-Obama potrebbe impedirlo. In effetti, gli ucroidi lo sanno, e questo è il motivo per cui non  fanno alcuno sforzo per conquistare i cuori e le menti della popolazione locale. Di fatto, io sono convinto che la cosiddetta distruzione "sfrenata" o "a casaccio" delle infrastrutture industriali, economiche, scientifiche e culturali della Novorossija è stata un atto intenzionale e odioso di vendetta simile al modo in cui gli anglo-sionisti passano sempre a uccidere i civili quando non riescono a rovesciare le forze militari (vengono in mente gli esempi della Jugoslavia e del Libano). Naturalmente, Mosca può probabilmente costringere i leader politici locali della Novorossija a firmare una sorta di documento in cui si accetta la sovranità di Kiev, ma questo sarà una finzione, è ormai troppo tardi per una cosa del genere. Se non de jure, almeno de facto, la Novorossija non accetterà mai di nuovo il governo di Kiev, e questo lo sanno tutti, a Kiev, in Novorossija e in Russia.

A cosa potrebbe sembrare un'indipendenza de facto, ma non de jure?

Niente esercito ucraino, niente guardia nazionale, niente battaglioni degli oligarchi né SBU, piena indipendenza economica, culturale, religiosa, linguistica ed educativa, funzionari eletti a livello locale e media locali, ma tutto ciò sotto bandiera ucroide, status ufficiale di indipendenza, senza Forze Armate della Novorossija (le chiameranno qualcosa come "forza regionale di sicurezza" o anche "forza di polizia") e senza valuta della Novorossjia (anche se il rublo – insieme con dollaro ed euro – sarà utilizzato su base giornaliera). Gli alti funzionari dovranno essere ufficialmente approvati da Kiev (e, naturalmente, Kiev li approverà, per timore che la sua impotenza diventi visibile). Questa sarà una soluzione temporanea, transitoria e instabile, ma sarà sufficiente per fornire un modo per far salvare la faccia a Kiev.

Detto questo, direi che sia Kiev sia Mosca hanno interesse a mantenere la finzione di un'Ucraina unitaria. Per Kiev questo è un modo per non apparire del tutto sconfitta dai maledetti moskali. Ma per quanto riguarda la Russia?

E se voi foste al posto di Putin?

Ponetevi la seguente domanda: se voi foste Putin e il vostro obiettivo fosse un cambio di regime a Kiev, preferireste che la Novorossija faccia parte dell'Ucraina o no? Vorrei far presente che avere la Novorossija dentro è molto meglio, per i seguenti motivi:

1. ne fa una parte, anche a livello macro, dei processi ucraini, come le elezioni nazionali o i media nazionali.

2. mette davanti a tutti il confronto con le condizioni nel resto dell'Ucraina.

3. rende molto più facile per influenzare commercio, affari, trasporti, ecc.

4. crea un centro politico (libero da nazisti) alternativo a Kiev.

5. rende più facile agli interessi russi (di tutti i tipi) di penetrare in Ucraina.

6. elimina la possibilità di mettere su un "muro" o barriera come quelli della guerra fredda su qualche confine geografico.

7. rimuove l'accusa che i russi vogliono spartire l'Ucraina.

In altre parole, mantenere la Novorossija de jure, nominalmente, parte dell'Ucraina è il modo migliore per sembrare conformi con le richieste anglo-sioniste mentre si sovverte la giunta nazista al potere. In un recente articolo ho descritto ciò che la Russia potrebbe fare senza incorrere in conseguenze importanti:

1. opporsi politicamente al regime in tutto il mondo: l'Onu, i media, l'opinione pubblica, ecc.

2. espresso sostegno politico alla Novorossija e qualsiasi opposizione ucraina. Continuazione delle guerra informativa (i media russi fanno un grande lavoro)

3. prevenire la caduta della Novorossija (aiuti militari segreti)

4. mantenere spietatamente la pressione economica sull'Ucraina

5. scombinare il più possibile "l'asse della bontà" USA-UE

6. aiutare Crimea e Novorossija a prosperare economicamente e finanziariamente

In altre parole - dare l'impressione di stare fuori mentre si sta molto dentro.

Qual è l'alternativa, comunque?

Ho già sentito il coro di indignati "patrioti dell'urrà" (così queste persone sono chiamate in Russia) che mi accusa di vedere la Novorossija solo come uno strumento per obiettivi politici russi e di ignorare la morte e le sofferenze subite dal popolo della Novorossija. Per questo mi limiterò a rispondere quanto segue:

Qualcuno crede seriamente che una Novorossija indipendente possa vivere in pace e sicurezza, anche minima, senza un cambiamento di regime a Kiev? Se la Russia non può permettersi una giunta nazista al potere a Kiev, può permettersela la Novorossija?!

In generale, i patrioti dell'urrà sono molto attenti a ciò che dovrebbe essere fatto ora e molto incapaci di ogni tipo di visione a medio o a lungo termine. Proprio come quelli che credono che la Siria può essere salvata mediante l'invio di forze aeree russe, i patrioti dell'urrà credono che la crisi in Ucraina possa essere risolta con l'invio di carri armati. Si tratta di un perfetto esempio della mentalità a cui si riferiva H. L. Mencken quando scrisse: "Per ogni problema complesso c'è una risposta chiara, semplice e sbagliata".

La triste realtà è che la mentalità dietro tali soluzioni "semplici" è sempre la stessa: mai negoziare, mai scendere a compromessi, mai guardare a lungo termine, ma solo all'immediato futuro, e usare la forza in tutti i casi.

Ma i fatti sono qui: il blocco Stati Uniti / NATO è potente, militarmente, economicamente e politicamente e può ferire la Russia, soprattutto nel corso del tempo. Inoltre, mentre la Russia può facilmente sconfiggere l'esercito ucraino, questa difficilmente sarebbe una "vittoria" molto significativa. Esternamente si scatenerebbe un massiccio deterioramento del clima politico internazionale, mentre internamente i russi avrebbero dovuto sopprimere i nazionalisti ucraini (non tutti nazisti) con la forza. Potrebbe farlo la Russia? Ancora una volta, la risposta è sì – ma a quale costo?

Un mio caro amico era un colonnello dell'unità di forze speciali del KGB denominata "Kaskad" (che in seguito è stata rinominata "Vympel"). Un giorno mi ha raccontato come suo padre, egli stesso operatore speciale del GRU, ha combattuto contro i ribelli ucraini dalla fine della seconda guerra mondiale nel 1945 fino al 1958: cioè tredici anni! Ci sono voluti a Stalin e Krusciov 13 anni per distruggere finalmente gli insorti nazionalisti ucraini. Qualcuno sano di mente crede sinceramente che la Russia moderna dovrebbe ripetere quelle politiche e trascorrere anni a dare di nuovo la caccia ai ribelli ucraini?

A proposito, se i nazionalisti ucraini hanno potuto combattere il dominio sovietico sotto Stalin e Krusciov per ben 13 anni dopo la fine della guerra – com'è possibile che non vi sia alcuna visibile resistenza anti-nazista a Zaporozh'e, Dnepropetrovsk o Kharkov? Sì, Lugansk e Donetsk si sono sollevate e hanno preso le armi, con grande successo – ma il resto dell'Ucraina? Se voi foste Putin, vorreste essere sicuri che le forze russe, liberando queste città, ricevessero la stessa accoglienza che hanno avuto in Crimea?

Eppure, i patrioti dell'urrà continuano a spingere per un maggiore intervento russo e ulteriori operazioni militari della Novorossija contro le forze ucroidi. Non è forse giunto il momento di cominciare a chiedersi chi trarrebbe beneficio da tali politiche?

Un vecchio trucco della CIA era di utilizzare i social media e la blogosfera per spingere per l'estremismo nazionalista in Russia. Un ben noto e rispettato patriota e giornalista russo – Maksim Shevchenko - ha organizzato un gruppo di persone per rintracciare i numeri IP di alcune delle più influenti organizzazioni nazionaliste radicali, siti web, blog e singoli manifesti sull'Internet russo. Risulta che la maggior parte di loro è basata negli Stati Uniti, in Canada e in Israele. Sorpresa, sorpresa. O, forse, non è affatto una sorpresa?

Per gli anglo-sionisti, sostenere estremisti e nazionalisti fanatici in Russia è una mossa di perfetto buon senso. O riescono a influenzare l'opinione pubblica oppure possono almeno esseri usato per colpire il regime al potere. Io non vedo personalmente alcuna differenza tra un Udaltsov o un Navalnyj da un lato e un Limonov o un Dugin dall'altro. Il loro unico effetto è quello di far arrabbiare la gente nei confronti del Cremlino. Quale sia il pretesto per la rabbia non importa – per Navalnyj le sue "elezioni rubate", per Dugin la '"Novorossija pugnalata alle spalle". E non importa quali tra loro siano agenti effettivamente pagati o quali siano semplicemente "utili idioti" – Dio sia il loro giudice – ma ciò che importa è che le soluzioni che sostengono non sono affatto soluzioni, ma solo pretesti pii per colpire il regime al potere.

Nel frattempo, Putin non solo non ha svenduto, pugnalato alle spalle, consegnato o altrimenti abbandonato la Novorossija, è Poroshenko che resta a malapena aggrappato al potere e il Banderastan che sta andando giù per lo sciacquone. Ci sono anche molte persone che riescono a vedere attraverso questa morte e distruzione senza senso, sia in Russia (Jurij Baranchik) e all'estero (M. K. Bhadrakumar).

Ma che dire degli oligarchi?

Ho già affrontato la questione in un recente post, ma penso che sia importante tornare a questo argomento e la prima cosa fondamentale dar comprendere nel contesto russo o ucraino è che gli oligarchi sono un fatto della vita. Questo non vuol dire che la loro presenza sia una cosa buona, solo che Putin e Poroshenko e, per questo, chiunque cerchi di fare qualsiasi cosa a proposito devono tenerne conto. La grande differenza è che mentre a Kiev un regime controllato da oligarchi è stato sostituito da un regime di oligarchi, in Russia l'oligarchia questi possono solo influenzare, ma non controllare, il Cremlino. Gli esempi, di Khodorkovskij o Evtushenkov dimostrano che il Cremlino può ancora abbattere, e abbatte, un oligarca quando necessario.

Comunque, una cosa è prendersela con uno o due oligarchi e un'altra è rimuoverli dall'equazione ucraina: quest'ultima cosa semplicemente non avverrà. Quindi per Putin qualsiasi strategia ucraina deve tener conto della presenza e, francamente, del potere degli oligarchi ucraini e dei loro omologhi russi.

Putin sa che gli oligarchi devono fedeltà solo a se stessi e che il loro vero "paese" è ovunque capitano essere i loro beni. Come ex ufficiale dell'intelligence estera del KGB Putin ha in questo un vantaggio evidente, perché questa mentalità gli permette potenzialmente di manipolarli. Qualsiasi funzionario dell'intelligence sa che le persone possono essere manipolate da un elenco limitato di approcci: l'ideologia, l'ego, il risentimento, il sesso, uno scheletro nell'armadio e, naturalmente, il denaro. Dal punto di vista di Putin, Rinat Akhmetov, per esempio, è un tipo che impiegava qualcosa come 200.000 persone nel Donbass, che chiaramente può fare le cose, e la cui lealtà ufficiale a Kiev e all'Ucraina è solo un camuffamento per la sua vera fedeltà ai suoi soldi. Ora, Putin non ha bisogno di apprezzare o di rispettare Akhmetov, la maggior parte dei funzionari dell'intelligence disprezzerà tranquillamente quel tipo di persona, ma questo significa anche che per Putin Akhmetov è una persona assolutamente cruciale con cui parlare, di cui esplorare le opzioni ed, eventualmente, da utilizzare per raggiungere un obiettivo strategico nazionale russo nel Donbass.

Qui l'ho già scritto molte volte: i russi parlano ai loro nemici. Con un sorriso amichevole. Questo è ancora più vero per un ex ufficiale dell'intelligence che è addestrato a comunicare sempre, sorridere, cercare di essere coinvolgente e comprensivo. Per Putin Akhmetov non è un amico o un alleato, ma è una figura potente che può essere manipolata a vantaggio della Russia. Quello che sto cercando di spiegare qui è quanto segue:

Ci sono numerose voci di trattative segrete tra Rinat Akhmetov e vari funzionari russi. Alcuni dicono che Khodakovskij vi è coinvolto. Altri citano Surkov. Non c'è alcun dubbio nella mia mente che tali negoziati segreti siano in corso. In realtà, io sono sicuro che tutte le parti coinvolte parlino con tutte le altre parti coinvolte. Anche con una creatura disgustosa, maligna e vile come Kolomoiskij. In realtà, il segnale certo che qualcuno ha finalmente deciso di farlo fuori sarebbe che nessuno parli più con lui. Cosa che probabilmente accadrà, con il tempo, ma sicuramente non fino che la sua base di potere sia sufficientemente erosa.

Un blogger russo ritiene che Akhmetov sia già stato "persuaso" (leggi: comprato) da Putin e che egli è disposto a giocare secondo le nuove regole che ora dicono "Putin è il capo". Forse. Forse non ancora, ma presto. Forse mai. Tutto quello che sto suggerendo è che i negoziati tra il Cremlino e gli oligarchi ucroidi locali sono logici e inevitabili, come i contatti degli Stati Uniti con la mafia italiana prima che le forze armate statunitensi entrassero in Italia.

Ma c'è una quinta colonna in Russia?

Sì, assolutamente. In primo luogo, si trova all'interno dello stesso governo Medvedev e anche all'interno dell'amministrazione presidenziale. Ricordate sempre che Putin è stato messo al potere da due forze concorrenti: i servizi segreti e un sacco di soldi. E sì, se è vero che Putin ha enormemente indebolito la componente "sacco di soldi" (quelli che io chiamo "integrazionisti atlantici"), questi sono ancora molto presenti, anche se sono più sommessi, più attenti e meno arroganti che durante il tempo in cui Medvedev era formalmente in carica. Il grande cambiamento negli ultimi anni è che la lotta tra patrioti (i "sovranitari eurasiatici") e la quinta colonna è ora allo scoperto, ma tutt'altro che finita. E non dovremmo mai sottovalutare queste persone: hanno un sacco di potenza, un sacco di soldi e una capacità fantastica di corrompere, minacciare, screditare, sabotare, coprire, diffamare, ecc. Sono anche molto intelligenti, possono assumere i migliori professionisti del settore, e sono molto, molto bravi nelle campagne politiche diffamatorie. Ad esempio, quelli della quinta colonna si sforzano di dare voce all'opposizione nazional-bolscevica (sia Limonov che Dugin hanno regolarmente spazi di trasmissione alla televisione russa) e si dice che finanzino un sacco di media nazional-bolscevichi (proprio come i fratelli Koch pagavano i Tea Party negli Stati Uniti).

Un altro problema è che, mentre questi tizi stanno facendo oggettivamente il gioco della CIA, non ve n'è alcuna prova. Come mi è stato detto molte volte da un saggio amico: la maggior parte delle cospirazioni sono per la verità collusioni e queste ultime sono molto difficili da dimostrare. Ma la comunanza di interessi tra la CIA e l'oligarchia russa e ucraina è così evidente da essere innegabile.

Il vero pericolo per la Russia

Così ora abbiamo il quadro completo. Ancora una volta, Putin deve fare i conti contemporaneamente con

1) una campagna strategica si guerra psicologica gestita da USA / Regno Unito & Co., che combina la demonizzazione di Putin sui media corporativi e una campagna nei social media per screditarlo per la sua passività e la sua mancanza di risposta adeguata in Occidente.

2) un gruppo piccolo ma molto vocifero composto (soprattutto) da nazional-bolscevichi (Limonov, Dugin & Co.) che hanno trovato nella causa della Novorossija una perfetta opportunità per colpire Putin per il fatto che non condivide la loro ideologia, e per presentare la loro soluzione "chiara, semplice, e sbagliata".

3) una rete di potenti oligarchi che vogliono utilizzare l'opportunità offerta dalle azioni dei primi due gruppi per promuovere i propri interessi.

4) una quinta colonna per il quale tutto quanto sopra è una fantastica opportunità per indebolire i sovranitari eurasiatici.

5) un senso di delusione da parte di molte persone sincere che ritengono che la Russia si comporti come un punching-ball passivo.

6) una a stragrande maggioranza degli abitanti della Novorossija, che vogliono una completa (de facto e de jure) indipendenza da Kiev e che sono sinceramente convinti che qualsiasi negoziato con Kiev sia il preludio di un tradimento dei loro interessi da parte della Russia.

7) la realtà oggettiva che gli interessi della Russia e della Novorossija non sono la stessa cosa.

8) la realtà oggettiva che l'Impero anglo-sionista è ancora molto potente e anche potenzialmente pericoloso.

È molto, molto, difficile per Putin cercare di bilanciare queste forze in modo tale che il vettore risultante sia nell'interesse strategico della Russia. Direi che semplicemente non c'è altra soluzione a questo enigma diverso da quello di separare completamente la politica ufficiale (dichiarativa) della Russia e le azioni reali della Russia. L'aiuto segreto alla Novorussia – il voentorg – ne è un esempio, ma solo un esempio limitato perché ciò che la Russia deve fare ora va al di là delle azioni segrete: la Russia deve apparire di fare una cosa mentre fa esattamente il contrario. È nell'interesse strategico della Russia a questo punto in tempo di apparire:

1) Di essere a favore di una soluzione negoziata lungo le linee di un'Ucraina unitaria non allineata, con ampio diritto regionale per tutte le regioni, mentre, allo stesso tempo, si oppone politicamente al regime ucraino in tutto il mondo: all'Onu, nei media, nell'opinione pubblica, ecc, e sostiene la Novorossija e qualsiasi opposizione ucraina.

2) Di dare agli oligarchi russi e ucraini una ragione se non per sostenere, almeno per non opporsi a tale soluzione (per esempio, non nazionalizzando le attività di Akhmetov nel Donbass), facendo allo stesso tempo in modo che ci sia letteralmente abbastanza "potenza di fuoco"  per mantenere l'oligarca sotto controllo.

3) Di negoziare con l'UE sull'effettiva attuazione dell'accordo dell'Ucraina con l'Unione europea e allo stesso tempo aiutare il suicidio economico dell'Ucraina facendo in modo che vi sia la giusta quantità di strangolamento economico applicato per evitare un rilancio del regime.

4) Di negoziare con l'UE e la giunta di Kiev sulla fornitura di gas, mentre allo stesso tempo fa in modo che il regime la paghi abbastanza per andare in bolletta.

5) Di apparire generalmente non conflittuali verso gli Stati Uniti, mentre allo stesso tempo cerca il più possibile di creare tensioni tra gli Stati Uniti e l'Unione Europea.

6) Di apparire generalmente disponibili e ben disposti a fare affari con l'Impero anglo-sionista mentre allo stesso tempo costruisce un sistema internazionale alternativo non centrato sugli USA o sul dollaro.

Come vedete, questo va ben oltre un normale programma di azione sotto copertura. Quello che stiamo trattando è programma molto complesso, su molti livelli, per raggiungere l'obiettivo russo più importante in Ucraina (il cambio di regime e la denazificazione) mentre inibisce il più possibile i tentativi anglo-sionisti di ri-creare una grave e lunga duratura crisi Est-Ovest in cui l'Unione Europea si fonda sostanzialmente con gli Stati Uniti.

Conclusione: una chiave per capire le politiche russe?

La maggior parte di noi è abituata a pensare in termini di categorie di super-potenza. Dopo tutto, i presidenti degli Stati Uniti da Reagan a Obama ci hanno tutti servito una dieta di grandi dichiarazioni, di operazioni militari quasi costanti seguite da briefing del Pentagono, minacce, sanzioni, boicottaggi, ecc. Direi che questo è sempre stato il segno distintivo della "diplomazia" occidentale, dalle Crociate alla più recente campagna di bombardamenti contro l'ISIL. Russia e Cina hanno una tradizione diametralmente opposta. Per esempio, in termini di metodologia Lavrov ripete sempre lo stesso principio: "vogliamo trasformare i nostri nemici in neutrali, vogliamo trasformare i neutrali in partner e vogliamo trasformare i partner in amici". Il ruolo dei diplomatici russi non è quello di prepararsi per la guerra, ma di evitarla. Sì, la Russia combatterà, ma solo laddove la diplomazia ha fallito. Se per gli Stati Uniti la diplomazia è solo un mezzo per esprimere minacce, per la Russia è uno strumento primario per disinnescarle. Non c'è quindi da meravigliarsi che la diplomazia degli Stati Uniti sia primitiva fino al punto di confine con il comico. Dopo tutto, quanta raffinatezza è necessaria per dire "fa' quel che ti dico o altrimenti...". Qualsiasi meschino delinquente strada sa farlo. I diplomatici russi sono molto più simili agli specialisti dello smaltimento degli esplosivi o a un ufficiale sminatore: devono essere molto pazienti, molto attenti e completamente concentrati. Ma soprattutto, non possono permettere a nessuno di mettere loro retta per non far esplodere tutto.

La Russia è pienamente consapevole che l'Impero anglo-sionista è in guerra con lei e che la resa non è semplicemente un'opzione fattibile (ammesso che mai lo sia stata). La Russia capisce anche che non è una vera e propria super-potenza o, tanto meno, un impero. La Russia è solo un potente paese che sta cercando di strappare gli artigli all'Impero senza innescare uno scontro frontale con esso. In Ucraina, la Russia non vede altra soluzione che un cambio di regime a Kiev. Per raggiungere questo obiettivo la Russia preferirà sempre una soluzione negoziata a quella ottenuta con la forza, anche se userà la forza nel caso che non le lascino altra scelta. In altre parole:

vignetta di Josetxo Ezcurra:

"osservate l'inevitabile destino di tutti gli imperi"

L'obiettivo finale a lungo termine della Russia è di far cadere l'Impero anglo-sionista. L'obiettivo a medio termine della Russia è di creare le condizioni per un cambiamento di regime a Kiev. L'obiettivo a breve termine della Russia è di evitare che la giunta occupi la Novorossija. Il metodo preferito della Russia per raggiungere questi obiettivi è il negoziato con tutte le parti coinvolte. Una condizione essenziale per raggiungere questi obiettivi per mezzo di negoziati è di impedire all'Impero di riuscire a creare una crisi continentale acuta (al contrario, lo "Stato profondo" imperiale comprende pienamente tutto ciò, da cui la doppia dichiarazione di guerra da parte di Obama e di Poroshenko.)

Finché si mantiene questi principi di base in mente, gli apparenti zig-zag, le contraddizioni e le passività della politica russa inizieranno ad avere un senso.

Si tratta di una questione aperta se la Russia riuscirà nei suoi obiettivi. In teoria, un attacco di successo della giunta alla Novorossija potrebbe costringere la Russia ad intervenire. Analogamente, vi è sempre la possibilità di un altra "operazione sotto falsa bandiera", forse una nucleare. Penso che la politica russa sia sana, e che sia la migliore realisticamente realizzabile nell'attuale serie di circostanze, ma solo il tempo lo dirà.

Mi dispiace che mi ci siano volute più di 6700 parole per spiegare tutto questo, ma in una società in cui i "pensieri" sono espressi per la maggiot parte come "tweets" e le analisi come post su Facebook, è un compito arduo cercare di far luce su ciò che sembra un diluvio di equivoci e malintesi, il tutto aggravato dalla manipolazione dei mezzi di comunicazione sociale. Sento che 60.000 parole sarebbero più adeguate per questo compito, in quanto è molto più facile tirar fuori uno slogan breve e semplice rispetto a confutarne le ipotesi e le implicazioni.

La mia speranza è che almeno quelli di voi che sono sinceramente confusi dalla posizione apparentemente illogica della Russia possano ora collegare i puntini e comprendere meglio il senso di tutto questo.

Cordiali saluti a tutti,

Saker

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