Рубрика

 

Информация о приходе на других языках

Mirrors.php?cat_id=35&locale=ru&id=205  Mirrors.php?cat_id=35&locale=ru&id=602  Mirrors.php?cat_id=35&locale=ru&id=646  Mirrors.php?cat_id=35&locale=ru&id=647  Mirrors.php?cat_id=35&locale=ru&id=4898 
Mirrors.php?cat_id=35&locale=ru&id=2779  Mirrors.php?cat_id=35&locale=ru&id=204  Mirrors.php?cat_id=35&locale=ru&id=206  Mirrors.php?cat_id=35&locale=ru&id=207  Mirrors.php?cat_id=35&locale=ru&id=208 
Mirrors.php?cat_id=35&locale=ru&id=3944  Mirrors.php?cat_id=35&locale=ru&id=7999  Mirrors.php?cat_id=35&locale=ru&id=8801  Mirrors.php?cat_id=35&locale=ru&id=9731  Mirrors.php?cat_id=35&locale=ru&id=9782 
Mirrors.php?cat_id=35&locale=ru&id=11631         
 

Православный календарь

   

Воскресная школа прихода

   

Поиск

 

Главное

04/10/2023  Scoperte, innovazioni e invenzioni russe  
14/03/2020  I consigli di un monaco per chi è bloccato in casa  
11/11/2018  Cronologia della crisi ucraina (aggiornamento: 3 febbraio 2021)  
30/01/2016  I vescovi ortodossi con giurisdizione sull'Italia (aggiornamento: 21 dicembre 2022)  
02/07/2015  Come imparare a distinguere le icone eterodosse  
19/04/2015  Viaggio tra le iconostasi ortodosse in Italia  
17/03/2013  UNA GUIDA ALL'USO DEL SITO (aggiornamento: aprile 2015)  
21/02/2013  Отпевание и панихиды  
10/11/2012  I padrini di battesimo e il loro ruolo nella vita del figlioccio  
31/08/2012  I nostri iconografi: Iurie Braşoveanu  
31/08/2012  I nostri iconografi: Ovidiu Boc  
07/06/2012  I nomi di battesimo nella Chiesa ortodossa  
01/06/2012  Indicazioni per una Veglia di Tutta la Notte  
31/05/2012  La Veglia di Tutta la Notte  
28/05/2012  Подготовка к таинству Брака в Православной Церкви  
08/05/2012  La Divina Liturgia con note di servizio  
29/04/2012  Подготовка к таинству Крещения в Православной Церкви  
11/04/2012  CHIESE ORTODOSSE E ORIENTALI A TORINO  
 



Главная  >  Сбор текстов  >  Sezione 11
  Il futuro per l'Europa

dal blog del sito Orthodox England

20 febbraio 2017

Clicca per SCARICARE il documento come PDF file  
Поделиться:

Introduzione

Proprio come predetto tempo fa, l'Unione Europea è al collasso. Non si è mai ripresa dal progetto unionista e imperiale da Quarto Reich, finalmente svelato per intero negli anni '90 da parte di coloro che molto prima l'avevano previsto e preparato, come l'americanofilo Jean Monnet. Il grottesco euro che è stato creato con un eccesso d'arroganza, dopo un decennio di integrazionismo, nel 2002, è stato il simbolo di tale unionismo centralizzato. Oggi, dopo il suo fallimento, invece di rimanere assurdamente a negare la realtà in un passato morente, e di rimproverare con arroganza e condiscendenza la libera scelta dei popoli europei, come fa la Costituzione europea, è il momento di essere lungimiranti e considerare ciò che dovrà sostituire l'Unione Europea. Qui ci sono tre principi che riteniamo debbano sostenere il futuro, l'Europa post-UE.

Comprensiva di tutta l'Europa

In primo luogo, la futura Europa post-UE non deve ripetere gli errori suicidi della Prima guerra europea (cosiddetta mondiale) di 100 anni fa. Questo è stato un tentativo da parte delle nazioni del l'angolo occidentale germanico-latino d'Europa non solo di dominare l'una sull'altra attraverso una sanguinosa rivalità, ma anche attraverso una cospirazione dell'élite russa per distruggere una volta per tutte l'Europa russa. Quest'ultima copriva la maggior parte del territorio europeo di allora, come ancora oggi, nell'Impero Russo, anche se oggi il territorio è molto ridotto a causa dell'incompetenza del regime sovietico ateo. Qualsiasi Europa futura non può essere un angolo isolato d'Europa, sia esso l'angolo occidentale post-hitleriano, o l'angolo orientale post-stalinista. Deve essere comprensiva di tutta l'Europa.

Pertanto, l'Europa deve includere tutta l'Eurasia, da Reykjavik a Vladivostok, come hanno da tempo riconosciuto molti dei suoi più acuti – per quanto esclusi dal colpo di stato americano del 1968 – pensatori e leader come De Gaulle. L'Europa deve riconoscere di non essere altro che l'angolo separato artificialmente e auto-isolato dell'Asia del Nord. Proprio questo è il territorio popolato dagli europei. Questi sono slavi (360 milioni – di gran lunga il più grande gruppo etnico europeo), latini (213 milioni) e germanici (208 milioni), così come i piccoli gruppi etnici, come i celti, gli ungheresi, i greci, i finlandesi, gli albanesi, i baltici, i georgiani, gli armeni, i baschi e altri piccoli gruppi nel Caucaso e in Siberia, così come i nuovi gruppi di immigrati in Europa occidentale.

Né unionista, né nazionalista

In secondo luogo, l'Europa futura deve evitare gli estremi. Questo significa che deve evitare il nazionalismo così spesso insito in Europa occidentale per 900 anni fino al 1945 e che è costato all'Europa tanto sangue in quelle che sono state, in realtà, guerre civili tra gli europei. Ma deve anche evitare l'altro estremo, la reazione dell'unionismo che ha interrotto la storia nazionalista dell'Europa occidentale e vi ha creato la tirannia. L'unionismo centralista ha avuto inizio durante l'Impero Romano, incredibilmente crudele e barbaro, ma ha diffuso la sua ideologia a tiranni come Carlo Magno, che hanno voluto far rivivere la Roma pagana, e a quelli che lo hanno seguito e che sono pure stati consciamente o inconsciamente neopagani, come i papi medievali e rinascimentali, o Napoleone e Hitler.

L'Europa futura deve quindi essere confederale, una società di nazioni sovrane che cooperano liberamente l'una con l'altra. Tale era la visione di colui che fu forse il più grande europeo nel secondo millennio della sua storia, lo tsar Nicola II, quando stabilì le Convenzioni di pace dell'Aia nel 1899 e nel 1907. Comprendendo il male delle intenzioni aggressive e delle rivalità sanguinose nell'angolo occidentale del nord Eurasia, tra Germania, Austria-Ungheria, Francia e Gran Bretagna, volle porvi fine. Parlando correntemente russo, inglese, francese, tedesco e danese, sposò una nipote della regina Vittoria, nata nel granducato sovrano d'Assia, e previde accuratamente la potenziale vera Europa, un'Europa di sovranità e di pace.

Cristiana

In terzo luogo, l'Europa futura deve basarsi sulle sue radici, che non sono solo vagamente cristiane, ovvero semi-cristiane, e tanto meno atee, ma deve basarsi sul pieno cristianesimo del primo millennio, di cui la Chiesa ortodossa è oggi l'erede. Questo non significa necessariamente che il futuro dell'Europa si identifichi con la razza bianca: è un'Europa popolata da coloro che accettano, anche se solo nominalmente, le piene radici cristiane di tutta Europa. Coloro che si rifiutano di accettare questa realtà e vivono in Europa solo per motivi economici, o come conseguenza delle ingiustizie dello sfruttamento da parte dell'Europa occidentale delle loro terre d'origine in Asia e in Africa, dovrebbero essere aiutati a tornare, se lo desiderano, ai loro paesi di origine, che devono essere restaurati dall'Europa occidentale come pentimento per il loro sfruttamento.

Conclusione

L'Europa futura non sarà definita dai politici di carriera professionisti delle élite, che hanno così totalmente deluso i cittadini europei nel corso degli ultimi 70 anni e che hanno diviso l'Europa. Sarà definita dai popoli stessi dell'Europa, dalla base, e non per imposizione dall'alto. Tuttavia, questo può avvenire solo se i popoli europei si pentono consapevolmente della loro passata apostasia e irresponsabilità, in particolare quella degli ultimi cinquant'anni. È questo che ha portato a conseguenze tanto catastrofiche, inclusa la quasi totale distruzione delle loro identità sovrane sotto la grandine della secolarizzazione proveniente dal Nord America, che la stessa Europa occidentale ha creato nella sua corsa al suicidio. Gli Stati Uniti d'Europa, voluti da Monnet e da tutti gli altri unionisti, non sono la soluzione.

L'unionismo, come il nazionalismo, è solo mondanità, attaccamento a questo mondo, per definizione, e nega le radici cristiane dell'Europa. Così facendo, distrugge la cultura europea. Questa è stata proprio l'esperienza dell'Unione Sovietica, che ha tentato di costruire un nuovo uomo e una nuova cultura, promettendo il paradiso sulla terra. Tuttavia, negando Cristo in modo esplicito, ha portato sulla terra l'inferno, invece del paradiso. Se l'angolo occidentale del nord Eurasia riesce a imparare dall'esperienza sovietica, c'è ancora speranza. Tuttavia, se di rifiuta di imparare, creerà anch'esso un inferno in stile sovietico sulla terra. Alcuni diranno che è troppo tardi per tutto questo, che l'inferno sulla terra dell'Europa occidentale è inevitabile. Tuttavia, noi diciamo che non è mai troppo tardi per pentirsi.

Поделиться:
Главная  >  Сбор текстов  >  Sezione 11