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  2014: il punto di svolta

Dal blog del sito Orthodox England

20 ottobre 2014

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Ogni 500 anni circa il mondo occidentale sembra passare attraverso un periodo di trasformazione rivoluzionaria, a volte positivo, a volte negativo. Così, con la nascita di Cristo, l'Europa occidentale ha dovuto affrontare una scelta tra il vecchio e crudele e il nuovo e compassionevole; dopo 300 anni e il sacrificio di innumerevoli martiri e confessori, ha finalmente scelto il nuovo, preferendo stare con Cristo. Poi, dall'anno 500 in poi, gli eroi spirituali cominciarono a diffondere il percorso da loro scelto in tutta l'Europa occidentale, all'ovest e al nord, sulle lontane e fredde coste atlantiche, e il sesto e settimo secolo sono noti alla storia come l'Età dei Santi. I secoli successivi hanno portato le terre periferiche dell'Europa occidentale all'Ortodossia, che nell'anno 1000 si era diffusa in Scandinavia e perfino nelle isole del Nord Atlantico.

Tuttavia, dopo il primo millennio, intorno all'anno 1000, l'élite assetata di potere dell'Europa occidentale è caduta nella tentazione della Roma pagana con il pretesto di una forma compromessa, feudale del cristianesimo, una nuova ideologia aggressiva che fu poi chiamata cattolicesimo romano. Intorno all'anno 1500 quest'ideologia è degenerata in una forma compromessa, capitalistica del cristianesimo, che ha giustificato l'aggressione e il genocidio in tutto il mondo. Oggi, dopo l'anno 2000, questa élite sta gettando via le ultime vestigia del cristianesimo e ri-entrando nel mondo demonizzato del passato pagano, in cui l'uomo ha solo un valore economico. I demoni stanno tornando dall'inferno, che si sta diffondendo in tutto il mondo, attualmente in Ucraina, parte del mondo russo, che, dopo molte tentazioni sta scegliendo di rimanere fedele al cristianesimo originale pre-cattolico romano e pre-protestante.

Nell'Ucraina l'attuale giunta di burattini dell'Occidente ironicamente insiste molto sui "valori europei" e sulla civiltà 'occidentale' 'euroatlantica', che oppone alla civiltà cristiana russa. Di fatto ha ragione, in quanto tali "valori europei" puramente moderni si oppongono alla storia europea, che, come la storia russa, ha radici cristiane. Questo termine di propaganda, 'valori europei', in realtà significa gli anti-valori dell'élite finanziaria parassitaria transnazionale, attualmente localizzata negli Stati Uniti, e la sua dottrina geopolitica globale di dominio e di sfruttamento. Questa dottrina è del tutto contraria alla cultura europea tradizionale, che sta rinascendo nella risorgente Russia cristiana di oggi. Ecco il motivo per cui questa Russia è così odiata da quella élite: perché sbarra la strada della ricerca della gestione elitaria del potere per l'egemonia globale, la denuncia e addirittura cerca di invertire tale tendenza.

In realtà, i valori 'euroatlantici' stanno portando alla morte della stessa Europa occidentale, i paesi diventano semplici colonie del Quarto Reich di Berlino, che a sua volta è una mera colonia dell'élite transnazionale. I popoli una volta sovrani in Europa muoiono attraverso l'aborto, il suicidio e l'eutanasia, come sanno le minoranze patriottiche al loro interno. Un paese che resiste, come la Serbia, è bombardato fino alla sottomissione, il suo territorio è inquinato con l'uranio, diviso, portato via e trasformato in una base NATO per corrieri della droga. Questo è quello che l'élite globale ora sta tentando in Ucraina e ciò che intende fare con la Russia. Ma la missione della Russia è di essere colui che trattiene l'iniquità (2 Ts 2, 7), non è di portare l'inferno nel mondo così spietatamente sfruttato dall'élite innamorata di Mammona, è di portare al mondo la luce di Cristo, gli ideali del bene e della giustizia divina e umana.

L'attuale guerra in Ucraina è una guerra anti-ucraina, in quanto si oppone alla rinascita spirituale del mondo russo e del resto dei fedeli cristiani ortodossi. La guerra è combattuta tra il cristianesimo e Mammona, il cui sommi sacerdoti vogliono distruggere e dividere la Russia multinazionale risorta, riducendola a colonia occidentale come era stata sotto il comunismo dopo il 1917 e nel post-comunismo dopo il 1991. I mondo russo si oppone a questa guerra con la sua indipendenza sovrana, la sua religione universale non-nazionalista e la sua cultura popolare. La Russia resiste al mito dei "valori europei", perché ha già sofferto in virtù di tali "valori", conoscendoli fin dalla rivoluzione del 1917, che l'Europa aveva con tanto entusiasmo imposto alla Russia attraverso la quinta colonna infida degli aristocratici russi occidentalizzati.

Ogni rivoluzione anti-cristiana in Russia infatti è stata diretta dall'élite (boiardi / aristocratici / oligarchi, chiamateli come volete) contro i tre valori fondanti della società cristiana ortodossa: sovranità (indipendenza), la fede cristiana ortodossa (giustizia divina e umana) e il popolo (unità). Oggi il mondo russo si trova di fronte a una scelta, di diventare un vassallo dell'Occidente globale (come l'élite fascista installata dall'Occidente a Kiev sta cercando di fare con l'Ucraina) e così scomparire come civiltà, oppure di tornare alla pienezza dei valori cristiani nell'Ortodossia russa. Questi includono il ristabilimento dello Stato cristiano multinazionale, con i suoi ideali di giustizia sociale, che unisce e supera le divisioni artificiali di destra e sinistra. A questi valori si oppongono tre anti-valori, così ben descritti dallo tsar-martire Nicola II come 'tradimento, viltà e inganno'.

Se il mondo occidentale indebitato vuole pentirsi della sua millenaria apostasia dal cristianesimo, dei suoi millenari anti-valori di 'tradimento, viltà e inganno', e smettere di seguire gli oligarchi transnazionali, tutto ciò che deve fare, come alcuni hanno già fatto, è di accettare l'integrale fede cristiana ortodossa. Se, invece, continua a scacciare i valori cristiani con il suo liberalismo totalitaria, la dipendenza da un califfato di immigrati musulmani e la schiavitù del debito agli oligarchi, cadrà ulteriormente in una bestiale decomposizione morale, nella zombificazione del panem et circenses e così nella morte spirituale e fisica. Nella sua agonia l'elite semina divisione in tutto il mondo, in Afghanistan, Iraq, Libia, Siria e Ucraina. Ma nonostante tutto, la vittoria è ancora possibile. Il nostro compito è di riportare i resti fedeli dell'Occidente alla Russia risorta e alla salvezza.

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